Il presunto autore del delitto di Villa Cento Croci arrestato a Villafranca d'Asti

Il presunto autore del delitto di Villa Cento Croci arrestato a Villafranca d'Asti Il presunto autore del delitto di Villa Cento Croci arrestato a Villafranca d'Asti Come fu scoperto accusano I lettori non hanno certamente dimentica-to la selvaggia strage perpetrata neHa villa.< Cento croci», a Pino torinese, della quale furono vittime il professore ottantaduenne Giovanni Fiora e sua sorella c che fu scoper- tu noia sera del 1G luglio ultimo scorso. Il « lattacelo >i destò nella nostra città una ini- pressione tanto più viva in quanto che il delitto si manifestò confuso di mistero e le prime indagini dell'autorità d! P. S. non dot- tero alcun"" serio ultldoniento per l'arresto dell'assassino o degli assassini, che promct- bevano di passare nel numero dei più: tra i delinquenti impuniti. Ricordiamo brevemen te i particolari più salienti de! tragico avvenimento e com'esso venne scoperto. il truce misfatto Il triste privilegio di vedere primo i cadaveri lo ebbe il contadino che usava portare il latte alla villa. Il cancello era aperto, ed egli entrò senza alcuna diffidenza. Però, dopo sfeuni passi, la sua attenzione fu fermata da una scala a mano, che vide per terra e, poco lungi, da una -spazzola. Salita la breve scaletta, che conduce all'ingresso, trovò il robustissimo uscio socchiuso, il che era insolito. Chiamò : nessuno risposo. Si decise allora ad entrare e subito scoperse- l'orribile realtà. La Straw? era stata consumata tteKa slanr za da pranzo, dove le due vittime — i fratelli Fiora — stavano cenando quietamente. A terra, presso la porta, ed in senso parallelo ai battenti dell'uscio, era distesa la vecchia Gignouo il cui corpo quasi deformato era immerso in un lago di sangue. A lato dal cadavere di lei era disteso il corpo do' prof. Fiora, pure esso ne! sangue, col capo deformino du orribili ferite. La "vecchia era distesa con le braccia aperte, quasi volesse ancora implorare aiuto: Ih testa rovesciata all'indietrò e i bianchi capelli scompigliati e disciolti. Aveva una larga ferita di arma da taglio nHa tempia, sinistra, intorno alla quale si era raggrumato i'. sangue in gran copia, ottura ndd'e gli occhi o rendendole quasi irriconoscibile il resto del. volto. Aliti regione sinistra del petto, in direzione rl«' cuore, era piantata diritta la lama di un coltelio, priva del manico. Il cidavero del professore presentava al collo ima grande eehimosi; sul lato destro erano i segni di tre profonde unghiato ed a sinistra sotto al mento una vasta ferita di coltello, profonda sino ad intaccare l'oss '. Alla regione temporale sinistra era una larga ferita di arma da fuoco entro la quale si vedeva chiaramente un gruppo di pallini. L'espressione raccapricciante del volto rivelava i terribili spasimi e le atroci sofferenze, in preda a cui doveva essersi trovato il vecchio infelice al momento dell'assassinio. Dalle prime indagini risultò che il duplice omicidio doveva essere stato consumato la sera /del venerdì, 15 luglio, dopo Se. 20,30; e che/aveva avuto per scopo il furto. Infatti, verso le 21,30 di quel giorno, da alcune persone clic si trovavano sulla strada provinciale di Pino, sedute dinanzi ad una cantina, fu notato, alle finestre del piano superiore della villa, un piccolo lume che si muoveva ondeggiando ed ora appariva, ad una finestra, ora ad un'altra. Era quindi naturale la supposizione che quei lume accompagnasse i ladri nella loro febbrile visita a'ilè. camere da letto della villa, ove tutto fu trovato sottosopra e manomesso. Ricordiamo, infine, che le prim9 affrettato ricerche della Polizia per rintracciare gli autori dell'efferata strage condussero, il I!) luglio, all'arresto del muratore Carlo Olivola, figlio di un defunto massaro della villa «Conto Croci», e sospettato autore del o'clitio, p°rchè pregiudicato, tempora- neameritè scomparso da casa sua «1 in possesso di indumenti stranamente macchiati. Ma TOH vola protestò subito la sua innocenza, e gli indizi contro di lui andarono man meno svanendo, sicché scarsa speranza restava /incora nel successo delle ricerche della Polizia per l'a.rresto dell'assassino 0 degli 1 ssàssini dei fratelli Fiora. Fallile le prime mosse poliziesche intorno al luogo del misfatto e nella nostra, città; sezionati e sepolti i miseri cadaveri delle dite Vittime; chiusa in nome della legge la tragica villa: abbandonato in una cella, un inutile « indiziato » per modo di dire, contro al quale nessuno, presumibilmente, avrebbe mai potuto levare un decisivo atto di accisa; molto natura Unente rievocati dall'opinione pubblica i casi frequenti e Terenti di selvaggi assassini compiuti .alla luce de] giorno, in Torino, senza che la Giustizia riuscisse mai ad assicurarsene gli ignoti autori, nessuno osava più attendere cria fiducia una notizia rassicurante sulle tacite ricerche dell'Autorità pel misfatto di Pino... Ma il «caso» e un poliziotto dilettante che non Ticeve salario dal Governo e non accetta condizioni di tempo e di luogo: esso, talvolta, sopperisce comodamente alla vanite degli sforzi umani, coadiuva a lunga scadenza le « operazioni » della Polizia, scova 0 aiuta a scovare assassini quasi dimenticaci quando mono c-p l'jàispettiamo. Uri arresto improvviso, inatteso, Impre veduto, getta ora un fascio di luce sull'orrenda strage dei fratelli Fiora, e pare cito ne assicuri alla Giustizia il reo unico o principale: si tratta di un arresto eccezionale comniuto ieri dalla Polizia a Villnfranca d'Asti. i in terribile balliliN> Scorrazzava sin dallo scorso luglio nella campagna di Villafranca d'Asti un bandito, che era divenuto il terrore delia buona popolazione di quei paraggi. Si raccontavano sul conto suo dello strane leggende. Si diceva, fra l'altro, che egli fosse un galeotto evaiso dai carcere, ove doveva sc,onitare gravissime condanne per omicidio, lo si considerava insomma come un feroce tipo di Rocambole in. miniatura. E davvero l'individuo cosi temuto da quella popolazione non demeritava della fama, che era sorta sul conto suo. Losca figura di vecchio bri:-■ - te ed assassino, rotto a ogni sorta di delitti, di furti, di rappresaglie, egli aveva tutte le cara'teristiche degli antichi briganti leggendari, che assalivano e glassavano la gente per via, o assaltavano le diligenze, o svaligiavano le cascine. Il suo stato 'U servizio, non ancora noto in tutti i suoi particolari, ò tuttavia impressionante. Egli e certo Antonio Rosso fu Battista, d'anni il. Venturi nnni or sono era stato condannato a 21 anni di reclusione per duplice omicidio. Il doìiito era slato commesso contro i proprietari ili un podere, ai quale egli era addetto in qualità di bracciante. Nel processo svoltosi contro di lui, era apparso in netto risalto la sua triste figura di delinquente, ed era entralo in 'galera ed era divenuto un numero tra la 1 soddisfazione generale delle persone oneste. Nato a Ruetto d'Asti, sin dalla sua infan 7.u1 aven dato prova di possedere istinti per. versi, d'essere portato per natura alla vita brigantesca. A dieci anni fuggiva di casa e si dava alla campagna; e da allora la sua esistenza era divenuta un seguito di avventure romanzesche, in cui egli rupprc sentava quasi sempre la parte più triste, j,a condanna, a cui abbiamo accennato, pareva finalmente lo avess» per una volta, tanta radiato dalla soeietu Ma non fu dv«cj o i o e a i a , , e n i cosi. Più tardi, dopo 21 anni di prigione, il bandito riapparve, invecchi-ito, stanco, sfinito dalla vita di stenti e di patimenti, ma non domato, ma non mutato nei suoi istinti perversi. L'8 luglio scorso cali adunque uscì di prigione, sottoposto alla, vigilanza speciale. E non lo =i vide più per una qnindieinn di giorni. Dove visse in quel frattempo'? Nessuni» lo sa. dire, almeno per ora. Tuttavia da quello che risulta dall'impressionante arresto che narriamo più sotto, si può arguire ch'egli si sia. aggirato per la collina torinese. Otto giorni dopo l'uscita dal carcere del pericoloso individuo, e cioè iì 10 luglio, si scopriva a Pino Torinese, l'efferato delitto, che tanta commozione suscitava non soltanto nella nostra città, ma in tutta Italia. E si suppose subito che l'assassino fosse uno di quei vagabondi della campagna, tutta gente per lo più sfuggita al carcere, che vivono di rappresaglie e di furti. Ed ecco che i f: tt-i sembra finalmente che verireno a dar ra.sione a quelle prime ipotesi, eli cui noi eravamo stati 1 sostenitori. Un individuo, che otto giorni prima del delitto era uscito dall'ergastolo, venne trovato in possesso di due orob'ii. una catena ed una rivoltella, appartenenti quasi certamente al prof. Fioro, assassinato. Cigni indizio quindi permette di dedurre da ciò ohe egli sia l'autore del duplice delitto; sebbene ciò non si possa, ancora affermare con completa sicurezza. Diamo intanto qui le informazioni, che a noi risultano, circa l'arresto del bandito avvenuto n Villafranca d'Asti. Come fn arrestato Sarebbe stata piuttosto tela di un quadro fiammingo, anziché tema di un fatto di cronaca, che fortunatamente questa volta doliti spargimento di sangue non ha avuto altro che i preliminari. Quanto narriamo si e svolto la mattina del 'J di questo mese: Nella campagna aperta, soleggiata al sole di agosto, ora sceso un contadino, che accompagnava al pascolo due mucche; Pascolo abusivo pei- certo, giacché ii contadino non era di quei felici mortali, eli.1 contano ingerì di terreno, nh per sè, nè per conto d'altri Più tardi non avrebbe potuto giustificare neppure la proprietà del. piccoio armento, che era venuto nel temporaneo possesso di lui; ma intanto egli lo accompagnava al pascolo. Vi è della buona gente onesta a questo monde, che risolve senza difficoltà i più gra vi problemi del diritto, della proprietà e del possesso, e che se s'imbatte in una coppia di buo,' — dopo i preliminari necessari di spio naggio per assoggettarli al proprio domi nio, - - fa loro cambiare padrone senza proteste e senza rispetto alle formalità del Codice Civile. 50 non che, rimane vigile il Codice Penalo, e più vigili rimangono i... medesimi dell'or dine pubblico ed i carabinieri, i qua'li bau no il mal vezzo di scorrazzare per L liberi campi, alla mattina, al sole cocente, e qual ctie volta rivendicano a sé la fama di tutori dell'ordine. 51 era parlato troppo delio condizioni de plorevoli della Sicurezza Pubblica a t'orino, i erano gettate troppe croci addosso affli a genti ed alla loro imperizia, perchè due carabinieri, i>er quanto modesti nel loro ufficio .avessero dovuto dimenticare che ogni giorno, camminando in città od in campagna, ci si può trovare faccia a faccia con molte persone per bene, e qualche non rara volta con della gente, che non appartiene in modo assoluto alla classe dei galantuomini. Fu cosi che il brigadiere dei carabinieri Angelo Silvestro, guidato da una buona staila, penetrò in un campo, in territorio di Marcito (Villafranca d'Asti), dove ruminavano le ultime erbe, le due mucche, sotto la scorta vigile del nostro contadino. Si dico che le apparenze ingannino. Ma non si ingannò il brigadiere Angelo Silvestro, il quale nel proprio taccuino aveva se- DtgvsgserqiCdtoqlssccgnato il furto di due capi di. armento, di cuiera stato vittima, giurili prima, un proprie-tario di Buttigliera d'Asti. li caso, molte volte, è il migliore alleatodella giustizia terrena; e il brigadiere dei carabinieri riconobbe nelle due mucchequelle che erano state rubate. Poteva però anche sbagliarsi, poiché ilIrovare due mucche rassomiglianiisi è cosacomune. pumi sul viso, come una nuova forma di saluto, una rivoltella di grosso calibro, a pochi passi di distanza, ad un brigadiere dei reali carabinieri, che perlustra p*r l'esei-ci-zio delle sue funzioni, i campi soleggiati T ■ , ,• • 30 La scena, infetti, ci viene narrata Cosi: za. ad afferrare con In destra il braccio ne tnico, che impugnava, l'arma. Il colpo esplosa; ma. deviando di direzlo ne, all'aria, il carabiniere afferrò per il ci>llo '" gli puntò il ginocchio su] petto e lo tenne fermo cosi, intimandogli di arrendersi. Sopraggiunsero due carabinieri: Digiterò Michel..- e Luigi Manzoni, i gufili ummanct- tarono il contadino, liberandolo così da quel- la non invidiabile posizione. E il contadino, ammanettato, fu condotto in Sezione. Sarebbe sfato fin qui un semplice fatto di cronaca, una ribellione alla forza pubblica, e null'altro. Ma il contadino perde subita le sue spo-glie, e si dichiara Rosso Antonio, di anni il. A questo nome risponde, nei registri neri del- 1 i Questura, una nota ifon troppo edificante: ontravventpre alla wgiìama; v.nudnmioUra i'.ì anni di reclusione, ;,<r due omicidi, per raiiiiic, per violenze alla forza pubblica. Lo stato civile, come si vede, era tropiv". rassicurante. Le prove ila da questo ad essere l'assassino dei due Fiora, aLla «Villa Cento Croci», poteva [Cora osservi qualche passo di distanza. Antonio Rosso, cosi arrestalo ò stato trovato in possesso di un orologio d'argento Iella fabbrica Dubois col numero di matricola 25431. un orologio d'argento della fabbrica Dubois col numero di matricola 25131 appar eneva all'ucciso Fiora, ed era stato trafu gato dopo il da'itto. Ed un aìiro orologio d'argento che fu rinvenuto nelle lascile di Antonio Rosso, corri sponde ad un altro orologio d'argento che fi giura nell'elenco degli oggetti rubati dall'as sussiuo la notte del delitto. E come so questi indizi non fossero suffieionti. anche la rìvo'lella di cui il Rosso si olova servile contro il brigadiere, è stata riconosciuta come di proprietà del Fiora. Si aggiunge clic il Rosso era il terrore di quelle"eontrado: e l'ipotesi da noi avanzata ni dalla prima ora in cui il delitto di Villia Cento Croci fu scoperto, che cioè il duplice assassino di Pino Torinese fosse opera di persona girovaga per qud'le campagne, e utte le considerazioni da noi l'atte in quella occasione sono tante altre affermazioni lo quali possono permettere di concludere che l'arrestato d'oggi, il contadino, il ribelle alla forza pubblica, il bandito Rosso Antonio, si sia consegnato da solo come autore dé'l'efferato duplice delitto, od abbia fornito prove sufficiènti di tale sua qualità. ! ,n notizia alla Questura di Torino La notizia dell''impo,rtantissiino arresto giunse da Villafranca alla Questura di Torino, Ieri sera, alle ore 21, e suscitò in tutta ia Polizia giudiziaria la più viva e profonda impressione. Il comunicato del sottotenente dei carabieri, Giuseppe Camino, diceva presso a po1 cosi : ii E' stato arrestato, qui, il 9 corrente, in erritorio di Marette, perchè autore del furio di une bovini, il contravventore alla vigianza speciale, Antonio Rosso, fu Battista, li anni il. da Ruatto d'Asti, dimesso dalS luglio scorso dal carcere, dove aveva sconato 21 anni di reclusione, per omicidio. Tìgli fu trovato in possesso di una rivoltella, con la quale minacciò i carabinieri, e i cui connotali corrispondono a quelli della rivoltella, che possedeva il professore Giovanni Fiora, assassinato a Pino; di due orologi, ii cui uno della fabbrica Da Bois. N. 25.431, dai connotati identici a quello che possedeva Fiora, e l'altro pure dello stesso tipo; e di una catenella di argenta, corrispondente nella forma a quella mancuta al Fiora. PoU che dalia Polizia di Torino giunsero qui esatte descrizioni di questi oggetti, riteniaaio che l'arrestato sia, se non l'assassino, por lo meno complice dell'omicida di « Villa Cento Croci ». Tale notizia giunse al capitano della Sezione di Torino, cav. Villa, il quale la trasmise al commissario della giudiziaria, cavaliere Bouyet. che alla sua volta la riferì, al giudice istruttore. Insieme alla comunicaiione sono giunti gli oggetti, sequestrati al Posso. Rapidamente l'Autorità giudiziaria, per mezzo della squadra mobile, cercò di giungere al riconoscimento di questi oggetti. E tale delicata operazione diede ottimi risultati. I due orologi furono riconosciuti dall'orologiaio Giovanni Bagni, vice-brigadiere dei pompieri, come appartenenti filile vittime. Poteva ben dirlo, egli, che tante volte li aveva riparati! Dòpo di lui li riconobbe anche il nipote Paolo Fiora, il quale constatò pure come la catenella di argento fosse appunta quella che portava la zia. Pel riconoscimento della rivoltella, fu chiamato in Questura, alla presenza pure dèi giudice istruttore, il portinaio della"ca^ sa N. 2't di via Montehello, che molte volte l'aveva veduta ed esaminata presso iil professore Fiora, suo inquilino. Egli la riconobbe perfettamente. L'accusato ad Asti L'impressione suscitata da. questo accumularsi di prove nei funzionari della Questura nostra, si è che l'autore sin. veramente l'arrestato di Villafranca. Frattanto . carabinieri di quella sezione lo hanno accompagnato ad Asti, nelle carceri, donde, probabilmente in giornata sarà tradotta à Torino, a disposizione dell'Autorità giudi ziaria. Il suo contegno, secondo le notizie pervenutoci, è stato assolutamente, cinico. Egli non ha risposto alle interrogazioni rivoltegli, né ha saputo spiegare la provenienza degli oggetti trovatigli addosso nel " 1 perquisizione. Il suo pallido viso emn ciato, segnato da rughe profonde, cosicché [pare precocemente invecchiato, non ha a vuta un tremito di commozione, ne un mo¬in di ripulsa, quando gli fu lanciata la tor rihile accusa. E' rimasto impassibile, fred !do, indifferente. Vedremo se a Torino, olle interrogazioni1 stringenti a cui Io sottoporranno i mogii strati e i funzionari, egli saprà opporre Io .stesso glaciale, imperturbabile silenzio. E "Espsmnl'nne, , , , escamotage „ l indubbiamente i truffatori sono abilissimprestidigitator:. Nella rivendita di privative della signora Lrnesta 1 rinchero, ;ti piazza Nizza unoae entrò partkmlàrmenté destro e chiese ventiAl moiueniiO di ì-i frugò senza trovare il denaro e allora, dicendo di tornare subito. Inscio'la busta in deposito pagare l'importo lo sconosciuto portanza che il truffatore aveva con abile gestosostituito ai francobolli. Un ciclista contro un carro Toriunasini Emilio, d'anni 23. di Milano, ne gozianie. uni residente in corso Vittorio Emù 2j?l&JJ,l-«1?8Wi22^ vfso lec,1:!' ,m6,.'.lre Pf'r m^fj yrrp,to e nm variò andò a sbattere contro una tranvia eJet trica della Società ll.-T. Caduto al suolo ri portò la frattura della buse cranica e corninorione cerebrale. Accompagnnlìo da una. guarL^or^SS^ quindici salvo complicazioni L'automobile dia investo Catórini, r,1?nlis. d'anni 7-2. abitante in plazVittorio. X. 14 passando in via AccademiaAlbertina dinanzi al X. :i">. fu {vestita dr.U'au lomobile pubblica X. G3-1H75 del servizio Tori in .-Chi eri e riportò ia fratturo «lolla crumba sinici ri. Accompagnata al San Oiovanni, vi fu ricoverata e giudicata iruuribile in 70 giorndal prof Serafini