L'avv. Mauri accetta il Giuri!

L'avv. Mauri accetta il Giuri! L'elezione di Vione L'avv. Mauri accetta il Giuri! Dali'aw. Mauri riceviamo: Torino. 12 agosto 1910. Mg. Direttore detta Stampa, miei colleghi del Moménto, compagni e l . ì a » a , l a , o e a é u o e . a e a e , o o . i l e ti re r, à oo a eS. te a e ee o l a o ra a a a a eatnii. e e oate d a- oe di a d a | 1 mici colleghi del Momento, compagni as- sidui di lavoro, elio da lungo mi conoscono e smi amano, sono già insorti con nerezza con- dirò l'itiqualUicabUe agijTe=sioue latta dalia Stampa alla mia persona: ed io li ringrazio. Ma di ritorno oggi per breve ora dalla rotta di Vigone, una risposta diretta ho il dovere e il S l^luliffe S,i"pÌ»1 nnv^'nv f^ino Aon esaminerò la lealtà del colpo menano, ,tirato da chi vuol essere creduto un Batardo dsenza macchia e senza paura, all'antivigilia della votazione, con un calcolo lungamente pre- uieditato, per la sorpresa dell'ultima ora, che non si concilia certo coll'amoro sincero della verità. Non sapendo più come e dove cercar di collarini, si è tentato di rimestare del fango ignobile, lanciato contro di me per una bassa ispeculazione elettorale, e. ch'io ho sempre tde- (erosamente sprezzato; si sono esumate, in ree- ciato, colorite ed anche ampliato accuse latsc lasie eccitato odi furiosi asti! politici, sono già siate ad una. ad unti demolite con risposte pubbli- che, circostanziate, esaurienli. N6 dagli avver- sari s'ebbe, il coraggio di portarle alla luce, del pubblico dibattito davanti alla Giunta delle e- lezioni; nessuna parola fu fatta di esse neil'u- >dienza di discussione, mentre i mici patrocina- tori ieiievansi pronti alla risposta documentata, Quanti mi hanno seguito nelle passate lotte sar.no queste cose e di piei viva stima., di più calaa simpatia mi vanno circondando. Ma di franto al pubblico piemontese, in mezzo al quale io ho ripreso' con animo fiduciosi e lieto U mio posto di lavoro e di combalt.imcnto ci- vile di fronte al nobilissimo pubblico piemon- tti, che può forse in parte ignorare la realtà delle cose, io voglio che la luce sia fatta di nuovo, fulgida e completa, io stesso chiedo, in- vaco, esigo che il mio passato, tutto il mio pas- sato sia scandagliato in ogni sua parte; e un Giury d'onore in chiamerò subito a costituirsi, con persone autorevolie varie per tendenze.pn-tlclie, perchè indaghi e giudichi senza alcun a>!\ l'uomo che si è sperato di abbattere conitin colpo a tergo, trova invece e. saluta con ioia l'occasione di far risplendere davanti a tutti, sopra, ogn rata onestà. bieco susurro. la sua intemeAkgelo Mauri L'avv. Maini non metterà in dubbio la nostra longanimità se gli pubblichiamo nel.1 a sua integrità una lettera di cui più di nove decimi suonano vaniloquio soltanto. Il signor Mauri gioca di audacia e cerca di darsi le arie di un uomo aggredito a tradimento. Eb'oene no, signor Mauri, noi non abbiamo aggredito nessuno, perche fin dalfa passata domenica lo avevamo invitato in forma abbastanza chiara a fare un esame di coscienza. Di più. l'unica volta che noi avemmo occasione di vederlo in una visita, da lui a noi fatta spontaneamente, gli dicemmo francamente sul viso quello che pensavamo e che abbiamo scritto. E però respingiamo sdegnosamente tutto ciò che egli dico della da lui fantasticata aggressione. Egli tenta di ingannare il pubblico con un diversivo, ma iT gioco è.troppo evidente e però cade da sè. Era giusto che compiuto il nostro dovere con sincerità nei riguardi del candidato litorale, lo compiessimo altresì nei riguardi della candidatura Mauri; tanto più che non potevamo permettere che il partito clericale si atteggiasse — senza protesta di alcuno — a salvatore di una disgraziata situazione elettorale. Il signor Mauri parta di accuse raccolte nel fango! Ma chi crede di ingannare il signor Mauri? Egli fu accusato da persone distintissime che per lo meno valgono quanto lui ed hanno su di lui il grande vantaggio di non aver sopportato mai in loro vita di stare per 17 mesi sotto le più gravi accuse senza mai querelarleN'o. non. nel fango furono raccolte quelle accuse, ma fra quanto conta di più alto e di più puro il partito liberale di Codogno, uomini aion di retorica vuota come quella dell'uvv. Mauri, ma uomini di responsabilità uomini alti e coscienti che accusarono il signor Mauri di fatti ispecifici e determinati, e poi chiedevano di essere querelati. Il signor Mauri può oggi scrivere con la retorica che vuole, ma nulla al mondo potrà distruggere V fatto che per 17 mesi abbia chinato 0 suo capo di fronte alle accuso più determinate ed abbia querelato invece un povero diavolo che gii aveva rnojse quelle accuse senza si gnìiìcuto alcuno! Aggressione? Ma anche qui che cosa crede di dire il signor Mauri? Sono 17 mesi che quelle accuse furono stampate da giornali e ripetute in pubblici documenti da^ia Giunta delle elozioni. Aggressione da chi? e per che cosa? La responsabilità di questo stato di fatto spetta a lui, sempre a lui, al suo silenzio inspiegabi'e ed inspiegato. L'avv Mauri parla della discussione awe nula davanti alla Giunta delle e'ezioni e vuol far credere che colà i suoi accusatori non abbiano osato portare in campo la questio no morale. Ma l'avv. Mauri sa benissimo che ■ ila uuestione morali> non si discute davanti elioni, alla qua* eompe- i,!te soltanto l'esame dei voti, la ricerca dei a-titoli all'eleggibilità e delle eventuali irresi , ... .Jrf„_n. n- Solarità de.le urne, ro' Dunque, resta bene inteso, nò aggressione, é- né tanto meno premeditazione, ma semplice ro mente adempimento di un dovere, del doveiì'"''u"-u 1 re ia iù '1 la nva re. cioè, che spetta a chi ha l'onore di di rigere un giornale. E veniamo alla sostanza. Veramente, il commento che ieri mattina recava il giornale dell'avv. Mauri, ci aveva lasciato un'impressione disastrosa come di chi. trovandosi u disagio sotto un'accusa tenta di. divergere l'attenzione del pubblico E possi» si imo assicurare l'avv. Mauri che altrettanto W. ■disa£trcS" fra st?fa «"W6»? pub" he b!itu: ma lavv' Maun- J*n sora- °' com* ritornando a Torino, o ripensando casi suoi, ha creduto bene di ac sii r-'con un contr attucco pur che sia. blicu; ma l'avv. Mauri, ieri re.cali dice, ù" | meglio ai cettare l'invito che nei gli abbiamo fatto, e elio avrebbe dovuto accettare quando gli era stato rivolto, tanto tempo prima. Ma c'è un proverbio che dice: « Meglio tardi che mai ». E, poiché egli accetta il giudizio su tutta la leìsna vila Pubblica> noi vogliamo credere che la egli questa volta sia sincero, e voglia provee-.care un giudizio completo, pieno, esauriente q, j\ Giurì d'onore venga composto in modo di che anci,s j, suoi avversari di Codogno e d Torino siano rappresentati, e nel frattempo gli. Eia umile- come &1 addl<!C ad un uomt> ch* i per 17 mesi — ripetiamo — ha taciuto, quan oido *u ff€tóav&D0 s-)1 viso le più airod ac id o ei, re ne no zte cuse. quando lo sfidavano a Querelarsi come taceva alloru, taccia oggi in umiltà. Noi crediamo con ciò di aver reso un servigio a lui ed al partito che egli si argomonta, di rappresentare. Non siamo così ingenui da credere che egli voglia essercene riconoscente, ma abbiamo la soddisfaziorj (e questa ci basta) di aver compiuto fino in fondo il nostro dovere. Al Giuri l'ultima parola.

Luoghi citati: Codogno, Torino, Vigone, Vione