La congiura e il banchetto di Torino

La congiura e il banchetto di Torino La congiura e il banchetto di Torino (Per telefono alla Stampa). mentre si confermi Roma, 11, ore 22. |La notizia trasmessavi alcuni giorni sono di una specie di intesa fra oppositori del mi- n stero I uzzatti, intesa che si sarebbe ancia- rgomeni i ed ora"sembra anche di vivaci commenti verbali da parte di deputati convenuti a To- rino per 1» commemorazione cavouriana. Il •i tele* fo^ZSéelTZsinT^ Monfecatìm-come ^rTi I o+7,+„ w,A,*t?VÌV„ si* rr„ui^h^ trinriviifi . it tJitav» di toglierle di fatto ogni importanza effetti- va. sostenendo che in ogni caso "tentativo sarebbe stato _ inesorabilmente destinato a SÌ^^&^^Anuavano pei. qllanto mi risultasse che l'on. Sonnino personalmente vi rimaneva compie amente estraneo; il che del resto non significavalehe^qualora ■i«.|eguito_gli^^o^^stato offerto, egli avrebbe rifiutato il comando del-e nuove schiere oppositrici. Ieri mattina si riunirono a palazzo Braschi i sottosegretari di Stato presenti in Roma e posso assicurar-vi che E principale argomento delle loro conversazioni fu appunto il convento di Montecatini. Alcuni si mostrarono preoccupati temendo che la maggioranza ministeriale uscisse di troppo assottigliata dalle inevitabi diserzioni; altri invece se ne dissero soddsfatti sostenendo che iV fatto avrebbe prdotto una selezione utile alla sincerità, dpartiti e quindi anche alla forza di coesione degli elementi favorevoli alla politica del Ministero. Oggi poi giunge al Corriere d'Ita«a una corrispondenza nella qua e s parta j: — —. . H f , _ dalia Stampa e dopo aver detto che l'on. Luzzatti nel suo discorso aveva ad un certo punto protestato contro gli avvolgimenti bui mettendoli a raffronto con ila sincerità delle rascorse lotte parlamentari, si riferisce così un incidente seguito nel banchetto di ieri sera. Dopo un bicchiere di barolo e di grignolino spruzzato di champagne, l'eletto degli eletti prese la parola e con voce bassissima ma commossa, rievocando episodi pollici dei tempo, forse per fare dell'umorismo, paragonò le congiure politiche che di'lora qui n Torino si facevano, con quelle che in que- sti giorni si sono fatte nelle acque di Montecatini. Fra le tavole imbandite, alle quali sedevano i deputati, si è levato subito un bisbiglio sordo che poi si tramutò in esclamazioni dette non certamente a voce troppo bassa. L'on. Luzzatti si è accorto in un attimo della gaffe colossale di Marcora e per evitare che in qualche possibile brindisi successivo qualcuno avesse modo di rispondere a tono, tagliò corto invitando a gridare fotrf COUr Viva il' Re! Da un senatore che stava vicino al tavolo dei ministri mi è poi stato rJ/erito che l'on. Luzzatti, uscendo dal risforante del Valentino, ha detto a Marcerà:. „ Hai f tt malissimo a tirare in — v._ln.i;c,. "..„„_„ " „ ggUto 'ffBJ^^m^^ ,,„ 'f1 accomiatarsi de.- Lu"at,t ' LVf*o venerando senatore E^^f^^pJ^** ?n-a non polf' f^ sue condizioni di aver cioè preparatoun br ndlSlt.e d' averlo dovuto rinfoderare si 50110 trovati a«" tre senatori e due depu- H corrispondente dice di aver voluto inter-rogare alcuni dei deputati presenti al bàn- chetto e ne riferisce le risposte. L'on. Cotta- ^vi che era fuori della grazia di Dio avreb- detto: « Io non ero al convegno di Mon- tecatini, ma dichiaro che se il presidente del inconsiderata affermazione presidenziale ed U corrispondente così prosegue nella suaopera di intervistatore: «Mentre l'on. Cot-' loro seguaci quanto trovati uniti tanto — — i triumviri giolittiani coip i rappresentanti dellVip- pure è un eminente costituzionalista, si esprimeva in tal senso osservando come la funzione dello speacker debba rimanere sempre al disopra dei partiti ed all'infuori delle competizioni politiche. L'on. De Nava ex sotto-segretario di Stato all'interno del primo Mmistero Sonnino, era forse anche più seve-to nei suoi Eìudi^ ^r^" dèl1? convenienza parlamentare ciò che ì president« della La!"e™ avwa invece trascinato violentemente al di fuori Pure l'ex ministro Ca1-?. clle e un temperamento miteahen° dal. esprimere giudizi avventati, mi c vuno- nu dichiarato vi'eub0 essere ciò eh - riella Primavera .scorsa ai riprendersi dei la-voli parlamentari, quando si è insediata laSi^sÒ^ri tufo farlo un presidente de' Consiglio e mi-serenità, h fece bene lon. Luzzatti a ta-gliar corto col suo brindisi veramente at-tico. » L'on. Cardani, uno dei più fedeli giolittia-ni, fra l'assenso degli amici che lo attornia-L'on. Marcora do-j tuu doveva essete e cioèbùiamente mi presidente tecnico. Per questasua tecnicità ó stato eletto all'alto seggio, maegli ci ha già avvezzati a veder uscire dalseggiolone presidenziale 'a politica. E' an-corà vivo il ricordo de! discorso da lui tenutonistro dell'interno. Io non ho partecipato a | oltre tollerare un Ministero ohe favorisce li bocchi popolareschi e non possiamo neppure' Permettere che si consolidi una coalizione rav id.ce-conservatoce. priva di ogni base, ne» Ministero affronta andolo, non su quelle rifor- ' per le quali potrebbe contare sull'appoff.'. •" h. "e 1 L"-lr ina mercè qualche espe-! diente suggerito all'improvviso dalla tattica!' ^lamentare. Del resto* molte volte abbiamo; fatto capire ali on. Luzzatti quanto tremi l<v ministeriali per sostituirli con alcuni dei no- J&àUSr SMiìmtì^^S^Ì Gid!m certamente egli solo può contare so- ^ un& maggjoraTlz° fort( ]^^^^^^ Lsn sla 111 P-c" P€lcno 10 può forte e disciplinata,; ■propria non l'haw sosteniamo noi»-' Noi a Torino veramente non ci oravamo accorti di tutte queste belle cose. La frase j dell'on. Marcora sarà stata più o meno te ; lice; ma non meritava l'onore di tante chiacchiere. A Montecitorio si dovrebbero1 , studiar<j . grandi interessi ^OiUdi, e non.; ridurre ogni cosa al medesimo, denominatore del fatto, o, peggio, del pettegolezzo parlamentare.

Luoghi citati: Montecatini, Roma, Torino