Alla ricerca delle responsabilità nei torbidi delle Puglie

Alla ricerca delle responsabilità nei torbidi delle Puglie Alla ricerca delle responsabilità nei torbidi delle Puglie (Per telefono alla STAMPA) pei mdCRoma, 11, or» 22. La crisi che travaglia la Puglia sembra vada aggravandosi di giorno in giorno. Anche quest'anno disgraziatamente la situazione economica della Puglia non si presenta lieta. Ne fanno fede le preoccupalo- [cni dimostrate da alcuni uomini politici pugliesi i quali hanno interessato anche il Governo a esaminare ^Jj^^^^ Bparare i provveder.ti °P^rtamperche siano scongiurati o attenuati duranteil in- >jerno con una saggia predisposrzion, e disposizione di pubblici lavori i vi per- dturbamenti economici derivanti al Wl^men- to dei raccolti. Sulle conseguenze eventuali, della crisi e sul modo di renderla, per quau- qto è possibile, meno dolorosa e meno era-1 ve, il Giornale d'Italia ha interrogato 10;:tnorevole Mansueto De Amicis. uine cno ^deputato è anche un cospicuo proprietario ne sapiente agricoltore, onde egli è perirei- :etamente al corrente delle condizioni agrico- < le ed economiche delle regioni. [s_ Purtroppo, — ha detto l'on. De Ami- mcis, — la situazione è grave questianno per ple nostre popolazioni. Il raccolto del grano iche era tanto promettente si e risoluto in .vuna vera desolazione, perche i calori forti ldegli ultimi giorni hanno arrestato la ma- ^turazione delle spighe in modo tale, cne : znon è esagerato affermare essersi m com- fìplesso il raccolto ridotto a un terzo del noi- pmale, tanto poco, cioè, da non essere suiti- ,mciente a compensare nemmeno le spese «i,dcoltivazione. Né in migliori condizioni si i)apresenta quest'anno il prodotto dell uva, < anzi si può ritenere che sia stato compie- latamente o quasi distrutto dalla, peronospe- iSra. Sarà un vero miracolo se nella prossi- j oma vendemmia si riuscirà a raccogliere u" -<na decima parte della produzione ™r-'Mmele, e quello che è ancora più grave Pelj|tquelle» che riguarda i vigneti, il flagello ^| fìestenderà anche per tutto il 1911, daJ°u" pmodo col quale le viti sono state colpite,. dalia malattia. . ll— Ma non si è fallo nulla questanno cper evitare il terribile flagello? i— Altro, se si è fatto! La peronospera fu ccombattuta e con spese rilevanti, ma tutto ek stato vano. Alcuni nostri viticultari non cfaranno nemmeno la vendemmi-a. T. vitieul- dtori avevano un residuo di vino dell'anno yscorso, ma nei mesi scorsi dovettero veti- rderlo alle distillerie a cinque, o tutt'al più cad otto lire l'ettolitro, per poter preparare ple cantine per il nuovo raccolto. Sono in- ' fatti venuti da noi i francesi in oerca di ' jvino, perchè la peronospera ha imperver- csato purtroppo anche nelle loro campagne. pma hanno dovuto tornare a mani vuote. E jle conseguenze di ciò? Le conseguenze, aquar.do si pensi che già !e Provincie di Ba- gri e di Foggia sono state duramente prò- pvate dalla crisi vinicola imperversata in.squesti due ultimi anni, e quando si pensi nche gli agricoltori perdono anche quest'an- cno tutto o quasi tutto il loro raccolto, equando a questo si pensi, il prognostico è cfetto. Per le Puglie si prepara un triste ed massai amaro inverno: la. disoccupazione è .vinevitabile. Nè saranno soltanto le Puglie j fa trovarsi in questa condizione, perchè an-, pche l'Abruzzo ed il Molise sono stati colpiti ; per- quanto soltanto in parte. Il raccolto I degli ulivi, poiché si presentava promet- j tente, ora invece va deperendo e si preve- gde che sarà scarso per effetto del calore gdella mosca olearia e di altri mali. In quan- Tto ai provvedimenti, ci sarebbe il discarico sfendiario a norma di legge, ma esso è nul- sla in confronto del male. Si potrebbe in- dvocare invece con molta larghezza l'appU- Ircazione della legge del 1906 intorno al Cre- qdito agrario per l'istituzione di casse prò- rvinciali di credito agrario e la diminuzione rdegli oneri fondiari. Quanto alla disoccu- mpazione poi occorrerebbe provvedere a tem-. mpo in tutti i modi per impedirla, o per io- qstringerla nellai più stretta misura icon qopportuno sviluppo dei lavori pubblici, conjl'acceleramento dei lavori nelle bonifiche e dei lavori stradali progettati. Ma questo non è tema da essere trattato con la fretta con cui ora sto parlando. La Confederazione del lavoro RnQuesta mattina il segretario della Camera ddel lavoro di Roma ha spedito il seguente ttelegramma alla Camera del lavorò di Ba-;cri : « Annunzio espressione immenso cordo- : rglio proletariato romano massacri compn- ■ mi baresi. Stasera adunasi Consistito ce- ngni baresi. Stasera adunasi Consiglio ge- puerale, informerò situazione con fonogram- uma ». Contemporaneamente lo stesso segre- stnrio ha telegrafato chiedendo immediate istruzioni al Comitato centrale della Con- nfederazione centrale del lavoro. Il Consi- P^rSi % ft^fcj.SS a, segretario della Camera de» lavoro che : cosa sarebbe stato deciso, e il segretario hale la fusione di tutte le Legh* e i Sindacati |dissidenti che mandano nuovi rappresela ifanti al Consiglio generale lo possono aver [cambiato di fisionomia: quindi previsioni non se ne possono fare. Probabilmente U proletariato romano non lascierà passare, questo nuovo eccidio senza una grande ma. nifestazione di cordoglio. Di scioperi gene- l'ali per queste luttuose circostanze se nelsono fatti, e si è dimostrato che. il proleta-Iriato sa assolverà con slancio il suo debito|ai solidarietà. Di fronte a questi fatti sii riposto: « Le aeliberazioni che saranno ,r;;«r prendere questa sera - rappresentanti ; di tutte le organizzazioni operaie nessuno le può prevedere. L unione del proletariato p< ssono attendere anche delle risoluzioni estreme, perchè se sono sacre le lotte che i lavoratori combattono per conquistare un migliore tenor di vita con la diminuzione del lavoro e con l'aumento del salario, Commento di un giornale militare L'Esercito italiano, commentando i tatti di c'è una cosa anche più sacra: la vita» Bari, scrive: «.Sono sintomi di eccezionale ■ {orJerj ^ dubbio di tempesta) chè > ' contemporaneamente su vaste * potrebbe conduire inevitabilmente al disastro Insistiamo nel richiamare l'atten ^ condizioni fatte alIa f0rza bbUca dj {rQnte ai facinorosi. oramai è qiKsMone riso!uta m talune regioni: folla e vicine vogii0no dire conflitti inevi- tabili. non c-è pazienza. non c'è longanimità, ^ ^ prudenza llon c.e sanG,u0 freddo e fina,mente non c.è (orza umana che possano evitare lQ scoppio_ T {atti sono la a dimostrar ^ più luminoso. Anche j ciottoli ne sono convirjti Ma ^ cosi è, com'è indubbia menfe che CpSd ^ aspetta per correre ai rip^ Si vuole cne ronda cieca impetuosa investQ e travolga tutto per accorgersi che vul.ngari0 porta COn sè quasi sempre la desolazione e la morte? La teoria del reprimere e ^ prevenire con gente che ha istinti faziosi impuisivi e che la più piccola e insignifìcante contrarietà trascina all'anarchia è la pJÙ e insensata misura che possa ger- mogliare in mente umdna. Ed è strano che dopo tantj dolorosj esperimenti si continuino a permetter6 comizi, riunioni, incentivi e fo mrì certi di inevitabili rivolte. Noi siamo amantj appasSjonati della libertà, ma nello Stosso tercpo ci dichiariamo nemici aperti di ognj ljcenza E u modo di comportarsi <jeLl'autorità. ci sembra davvero inesplicabile, Ma pK, inesplicabile ancora è l'atteggiamerito dj certa stampa che essa assume a bufera fìnita p<?r dimostrare che le vittime sono tali per colpa sola della trupna. Si dimenticano . viofenti discorsi, il chiasso infernale, le colluttazioni con la forza, le apologie del re>ri- cjdio ,e fltte sassai0ie contro i carabinieri, i {anaij rotti, gli alberi divelti, le cariche di cavalieria pe,r respingere gli assalii contro gli edifici pubblici, i colpi di rivoltella sparati contro |tl truppa, il fermento in ogni parte della UJ1 djSgl.aziato ucciso dalla folla, y fuoco appiccato a case'ospitanti carabinieri feriti; si dimentica tutto per venire a conc]udere che le vittime debbono essere rimpìunio ed ; carabinieri esecrati. (( T rappresentanti dell'ordine non potrebjjero essere meglio serviti specialmente da cojoro cjle ^ ne professano paladini. E' proprio j, CRS0 di dire. «dagli amici mi guardi jrjdio», ciò che dimostra a qual punto di aberrazione possa condurre lo spirito partigiano_ Ma nemmeno questo è l'argomento por clu sjamo stati spinti a prendere in que st0 momento doloroso la parola. Lo scopo nostro è quello di ripetere ancora una volta cne j popoli non si governano col sentimento e cn9 ]a cancrena non si guarisce con le chiacchiere e sopra tutto per protestare alta-mente contro l'opera malefica di coloro che vogliono ad ogni costo imputare sempre a'ia forza pubblica lo conseguenze di conflitti provocati da folle dissennate ». ■ • , ... rf H ministro della guerra Particolari informazioni mi mettono in grado di annunziarvi che il ministro della guerra, on. Spingardi, che si trovava oggi a Torino, verrà subitamente a Roma per assumere personalmente l'inizio di un'inchiesta, la quale, nel pensiero de' ministro, non dovrebbe limitarsi ad accertare soltanto le responsahi'ità del con quei provvedimenti che regolare l'intervento dell' ri nei tumulti popolar" mente nel Mezzogiorno, mesi si ebbero a ripetere dolorosi casi, nei quali eventualmente può avere avuto una qualche responsabilità l'autorità politica e 'a forza pubblica,

Persone citate: Consi, De Amicis, Spingardi

Luoghi citati: Abruzzo, Foggia, Molise, Puglia, Roma, Torino