La duchessa Elena d'Aosta reduce dal viaggio in Africa sbarca a Napoli

La duchessa Elena d'Aosta reduce dal viaggio in Africa sbarca a Napoli La duchessa Elena d'Aosta reduce dal viaggio in Africa sbarca a Napoli II commovente incontro col Duca e i Principini (Per telefono alla STAMPA) a o o n o, i- a . ? iel uo en ni li di a- nn n. o a b » - a. Nupoll. 3, ore 14. jAlle 5,30, ora in cui avrebbe dovuto arri- vare il piroscafo Adolfo VSoernuinn, con ajbordo Sua Altezza Reale la Duchessa di IAoata reduce dallo cacce africane, la banchina dinanzi alla stazione marittima è quasi deserta. In un angolo, il tenente dei pensava che il piroscafo, che reca l'intrepida jcarabinieri, Vatermann, impartisce degli or- jspettiamo, dunque, tanto più che nessuno 'dirai a un maresciallo. Ci sono molti carabinieri : una ventina di essi sono sparsi sulla spianata della banchina. Nessuna striscia di fumo sull'orizzonte annunzia por il momento l'arrivo di un piroscafo, o tanto meno del Woermann. — Risognerà attendere un paio d'ore — dicono le persone esperte del porto. — A cacciatrice, dovesse arrivare in perfetto orario. L'arrivo del "Woermann,, Alle 7,30, il piroscafo viene segnalato; e subito ad incontrarlo parte un rimorchiatore, col capitano defl porto, e un pilota, e una lancia con alcuni agenti di pubblica sicu rezza, Pochi minuti dopo arriva il Duca di Ao- a sta, accompagnato dai Principi Aimone e a, anr- l, a- ie Amedeo. e dal conte Oldofredi, gentiluomo!di Sua Maestà la Regina Madre. Sua Altez-|za veste la piccola tenuta da generale. So-jel zhj l-^a: è missL Klrch Pears; e mu -n la, e teggiamento rispettoso, un negro minuscolo, a-|Un pezzo di carbone vestito di un abito di pra un'altra automobile, una Fiat, giungo no gli ufficiali della Casa Reale del Duca. Dopo circa mezz'ora di attesa, appare il rimorchiatore, seguito dalla molo gigantesca del Woermann che si avanza lentamente. In questo momento il Duca di Aosta e i Principini hanno gli occhi fissi sul legno, che si avvicina, mentre giunere da lontano una musica lieta. Quando il piroscafo è a una cinquantina di metri dalla banchina, appare, in art i di salutare, la Duchessa di Aosta. Ella vesta in abito tailleur bleu: ha un cappello .di paglia, terminato da due superbe ili bianche. Accanto a lei sta una piccola flsura di acuii; at¬ u , bianca Intorno àH'aiurusia. simiora è e. :tela Dlfmca. intorno ali augusua signora, e u-jla folla dei passeggeri, r- J Dalla banchina, il Duca, i Principi, i per- u' e ^, -.„,,:«- . ♦„+♦: « nr^n+i T-=si>r,-n- e-.SOMSgl ™ !eg?"? eJ;u™ 1 P»«®«OT1. rifP°An. o : dono al saluto della Duchessa. Il piccolo Ai- il fazzoletto La banda l-ì£l,bOTQ0 mt?na 1Inno Real0' me"tre $ gm.n 6 Pavese sventola insieme con la bandiera i- I? ta"8™- ol Mentre il Woermann si avvicina alla ban e, china, la Duchessa di Aosta scende alla pror- mènade, si appoggia allo spodeck, e torna l-la scambiare saluti coli'Augusto consorte e a ~n; fw.ihmli d | " Si intavola una conversazione animata a a " a u-. à el gesti, tra il Duca e la Duchessa. La Du- chessa, che non vede da parecchi mesi i suoi el „ ,. , ... ... . . , _ e figliuoletti, indica, compiacendosene al Duo ca, che si sono fatti grandicelli. I Principini e-;si mostrano tutti lieti di rivedere la loro . , . . , , . _ 'madre, che anche da lontano appare in floride condizioni di salute e abbronzata dal ole africano. E" un momento di viva commozione. Il Duca e i Principini salgono a bordo Il dottor Orsi, salito a bordo, procede a'.le è" Pratìche & ubero *arco. Però esse sono aic- quanto lunghe, poiché prima di dare la lie bere pratica e permettere 'l'allaciaim^nto alla e" banchina dove procede alla visita sanitaria, a „ ^ _,,. . . i .. . , à n Dllca d Aosto, impaziente di recarsi sul o, Woei*mann, chiede al Maggiore Montesini se eri può avere una barchetta. Il capitano metrà1 te subito a deposizione del Duca una lancia p- a vaporo deUa capitaneria. Sua A'tezza vi te prende posto coi Principini e col conte Oldon fredi. e . r " , ,„ ,„„.„ , , . ,,. . a M«ntre Ia !ancia sta per lasciare l'imbar_a cadero, un fotografo corre alla sua mac china ma giunge troppo tardi: la lancia ha ri già lasciato la rivo; e il vecchio fotografo, a . t , 3 ' n rammaricato, sospira: e. ; — Ma ci vorrebbero le ali. lo[ Sua Altezza che ha udito, gli fa osservare: il _ No. basterebbe un arermlann Ili I , D-sle,eDOe un arecpiano. o, l La lancia giunge rapidamente presso il a ; piroscafo. La Duchessa d'Aosta attende il a ; Duca e , Principini sulla scaletta di bordo. a- T1 ._„ „ _rii~. a. m n,,„, t„ ~, » ti! 11 Pnmo a sallre è " Ducd- La consorte n-igli getta le braccia ad collo e lo abbraccia a Uungo, affettuosamente. Stringe quindi al o- ^"j flgliuoii con tenerezza, e porge la e! , . ' , ... ',. , ,e . : :mano al conte adofredi, che glie la bacia. a, | Molti passe^eri a rispettosa distanza assiti : stono all'incontro, che ha un carattere così ei t Hi e commovente di semplicità. ò-1 La Duchessa d Aosta presenta al Duca il ni!capitano dell'Adolf Woermann, al qua'e il o ; Duoa stringe la mano con effusione. Sua Altezza stringe pure la mano a miss Baek. i ri o e- ri rmo n oona lfz rnLo sbarco La bandiera gialla scende finalmente da un albero del piroscafo, segno questo che la benedetta visita sanitaria è terminata. Il 'egno è ammesso a libera pratica, e mentre viene attaccato il ponte per i passeggeri, la Principessa, miss Baek, il conte Oldofredi scendono La scaletta di poppa, e con la lancia a vapore della capitaneria raggiungono lo sbarcatoio della stazione marittima. Quivi giunti, i Duchi ed i Principini prendono posto sulla Spa, mentre ri conte Oldofredi, miss Baek e gli altri del seguito mon tano sulla Fiat. Tutti i passeggeri di prima e seconda classe del M;oermann sono sul ponte. Sulla seconda automobile, a fianco dcilo chauffeur, viene installato il piccolo negro, che porta a tracolla una grossa borsa da viaggio. Egli sorride mostrando i denti bianchi come il latte, e guarda stupito intorno a jse j carabinieri, impalati ne'la posizione del r« attenti », i fuccliini, i commissari di pubjblica sicurezza ed i giornalisti. Noi ci avvi I ciniurno in parecchi e gli rivolgiamo doman- de in vario lingue. — Chi sei? Come ti chiami? Il moretto sorride. Poi al fragore delle illfeicasivAdn jsata, è stata continuamente di buon umore.. s j macchine che si mettono in moto, per la reggi:, di Capodimonte, dà un grido e si tura le orecchie con :'e piccole mani nere. L'equipaggio del Woermann ?etta il saluto alla voce alla Principessa, che risponde con un cenno de', capo e della mano. Il viaggio da Mombasa a Napoli La principessa ha fatto un eccellente viag ' gio, e durante i diciassette giorni di traver A Mombasa avrebbe dovuto imbarcarsi con lei sul WoermaJtrt anche il consigliere portoghese Don José .D'Almeida, che le aveva servito di guida preziosa, al suo primo arri!vo a jvIonzambico nel novembre dell'anno | ma alru.timo momento il D'A"meida jdovette rirnandare il suo ritorno in Europa. Ella occupava un elegante appartamento in. tcoperta, composto di una camera da letto, sdi una stanza da bagno, di una saletta aa ctoilette e di un salone. La sua dama di com- dpagnia, miss Baeck, dall'apparenza moltp| riCvFgiovane, dai capelli di un rosso scuro, occupava una cabina di >'usso. Però per una curiosa combinazione fra i passeggeri, del Woermann si trovava un altro Don José D'Almeida, egualmente portoghese, proveniente anche lui da Beira. Fino a Porto Said la duchessa venne accompagnata dal conte Pisciceli, capitano di artiglieria, conoscitore dell'Africa Centrale, che è stato sua guida e suo compagno di viaggio. Vi furono due o tre giorni di mare mosso, ma Sua Altezza non mostrò di soffrirne. Ella non mancò mai una volta alla lable d'hóte, dove occupava un tavolo di angolo del quai'ejt . in ..i-ii il m ~A ;i: iCmlstcddvrgierano anche ospiti abituali il capitano ed il medico di bordo. Il piroscafo era gremito di passeggeri, quasi tutti inglesi, che fuggivano l'Africa nella stagione torrida. Tra la sessantina di passeggeri di classe vi erano tre signore portoghesi, una tedesca e cincrue inglesi, con Wustzfé quali Sua Altezza si tratteneva qualche' pvolta a discorrere. La Duchessa s'interessava sopratutto di tre piccoli portoghesi, che erano il trastullo e la disperazione di tutto il piroscafo, ma che dinanzi alla principessa se ne stavano buoni, buoni, con un'aria diplomatica che aveva il potere di mettere in agrl'tcallegria Sua Altezza, che li accarezzava spes-^a e a i e l so. Qualche volta anzi passeggiava con loro facendoli sgambettare velocemente. Probabilmente pensava ai due figliuoli ormai grandicelli, che l'attendevano e che avrebbe presto riveduto. Ieri, nel pomeriggio, quando il piroscafo imboccò Co stretto di Messina, e sulla costa calabrese e sul margine della Sicilia si delinearono nella loro tristezza sconsolata le rovine di Reggio, Messina, San Giovanni ed altri paesi abbattuti, la principessa rimase per tutto il percorso su»' terrazzino a scrutare la terra con un cannocchiale, come avvolta e soggiogata da 'quello spettacolo di morte. Stamattina il magnifico golfo di Napoli fu in vista di buon'ora ed alle 6 la Duchessa era già in piedi, pronta al'o sbarco con una gentile insofferenza di arrivare e discendere. a a a a I trofei di caccia I trofei di caccia, che sono molti, — venti colli, — tutti accuratamente imballati con tela resistente, dopo la partenza dei Duchi e de| seguito, vennero sbarcati, alla presenza di alcuni impiegati della Casa Ducale, e sotto la sorveglianza di costoro vennero trasportati alla Reggia di Capodimonte. Come è noto, la Duchessa ha compiuto, con breve intervallo, due faticosissimi viaggi, prima lungo fi Nilo, dal Cairo, per Kartum al Lago Victoria, Nyanza, nell'Uganda inglese, fino a Mombasa-, il secondo da Mombasa, per Aden, risalendo il Mar Rosso, fino a Suez, donde riparti .per il Cairo. Avendo la Duchessa, nel suo secondo viaggio .preso parte attivissima, alla grossa caccia, i trofei sono assai numerosi, e hanno occupato un grosso soomipartimento nella stiva del piroscafo. Tra i trofei si trovano delle bellissime pelli di leoni, di elefanti e di ippopotami. E' noto che l'Augusta signora ha affermato il suo eccezionale ardimento, tirando in parecchie cacce sopra i leoni e contro gli ippopotami. Sul soggiorno della Duchessa in Africa, il Roma reca che da principio la Duchessa non prese parte attiva alle cacce, per fare un periodo di allenamento. II Roma dice anche che la Duchessa, appassì onatissiima alle caccie, nell'Uganda inglese, tirò contro sei leoni e 4 elefanti. II moretto Feder Napoli, 9, ore 20. Il moretto che la Duchessa d'Aosta ha condotto con sé dall'Africa, e che abbiamo visto porgere l'ombrellino alla sua augusta padrona con la disinvoltura di un groom, si chiama Feder. Feder è nativo del Congo, e conta appena dieci anni e qualche giorno. Quando, per le caccie nell'Uganda inglese la Duchessa d'Aosta ebbe bisogno di una scorta indigena per farsi accompagnare in quelle infide terre., il piccolo Feder capitò nella scorta. Povera creatura, senza parenti, alla mercè di un vecchio negro che gli infliggeva maltrattamenti di ogni genere, si affezionò grandemente alla Principessa italiana. Si dimostrava il più intelligente ed cdcivnrspclèLrzseLa^?"sfpasstVucAddr il più devoto fra quelli che componevano- la scorta. S. A. R. si avvide della devozione di quel.' la piccola anima perduta nel cuore dell'A-. f.rica, senza un sorriso e senza una gioia,! e alla sua dolce bontà pensò di condurre' il piccolo negro con se, in Italia. Ora il piccolo Feder veste •all'europea',' con un candido vestito di tela, e pare che,; avendo incominciato ad apprendere la no»; stra lingua, abbia fatto notevoli progressi in essa. ; Il ritorno della Duchessa d'Aosta fu unai! vera gioia per il personale della Real Casa, i All'ingresso principale del parco di Capo-i dimonte ricevettero S. A. R. tutti i compo»! nenti il personale della reggia, con a capo; . stendente cav. uff. Risrhiera il ouale det-i . tfl all.augusta siignora n benvenuto, ed il! segretario cav Giuseppe Maffei. La DO-' cbjes3a> riSp0T1dendo affabilmente ai saluti; di tutti) domandò informa2Ìoni dell<J loroj | riapettive famigiiei mostrando un grande! interesse per tutto il personale della Realj Casa. Indi si ritirò nell'appartamento pri-l vato. ! Fu oggetto di molta curiosità il moretto! Feder, che ormai non abbandona un solo! jte del viaggio di S A R : _ r istante la sua graziosa padrona, j Ciò che narra il capitano del "Woermann,,! Doiher, il capitano dell'Adolph Woer.': marm. un piccolo uomo d'aspetto fanciul-j lesco col viso di color mattone, appena è'j sbarcata l'augusta viaggiatrice e si èspen-i to l'eco dell'Inno Reale, raggiunge la sual cabina e vi si chiude. Prima di poterlo ve-! dere bisogna scendere e salire per il gran-j do edificio galleggiante: alla fine lo si tra-; va, seduto al tavolo, con tre o quattro ma.! rinai intorno, ed un grosso chop di birra! ghiacciata davanti. Egli mi fornisce delle j interessanti notizie intorno all'ultima par-; La Duchessa, appena imbarcatasi sufi Woermann, si è mostrata di una grazia ai una amabilità squisite verso gli altri pasvj seggeri e verso tutto il personale di bordo.! — E' stata sempre di un umore assai lie* to — dice il capitano Doher — e ila sua letl«j zia. avvicinandosi il giorno dell'arrivo del) ' piroscafo al porto di questa bella città, ài andata aumentando. Già pregustava certo la' gioia di rivedere l'Augusto Consorte e dl riabbracciare i suoi figlioli dopo un cost l'ungo periodo di assenza. Ah! S...A. R., crede-j temi, ha una tenerezza infinita per le suol creature. Ne parla sempre con orgoglio : tutte ^ vo]te che io ho avuto ra,to o^ore dJ cinarla. mi ha sempre parlato con grande' dolcezza dei due principini lontani. \ — E del viaggio e delle cacce? — Naturai'mente anche del- viaggio e delle cacce. Sua Altezza è entusiasta, e su di esse in un tempo non lontano farà pubblicare uni volume, illustrandolo con fotografie raccolte nelle penose spedizioni lungo il lago Vieto-! ria Nianga, e nell'Uganda inglese, dttraver-j so l'interminabile foresta di Anutonga, nelle! paurose partite di caccia, in cui ha rischiato1 cento volte la vita con grande fierezza nei: luoghi più aspri e più affascinanti, in cui sii è trovata al cospetto della natura vergine.] La Duchessa d'Aosta nei paesi per i qua/i è passata è stata sempre festosamente accolta.: Le feste deli'a colonia Eritrea, per il suo ar-i rivo, sono note. A Mombasa ,nel giorno deliapartenza dell'Adolfo Woermann tutta la colonia italiana, con a capo il console commj Coisi, salutava dal-'a banchina, entusiasta,1 l'intrepida cacciatrice. Lo stesso avvenne; quando il Woermann toccò Porto Said. la ogni luogo il fascino della dama gentile hai riunito intorno alla sua persona l'acclama, zione rispettosa del'e folle. Il capitano Doher è tutto lieto di dare questi schiarimenti: si nota una soddisfazione di orgoglio in lui per aver condotto neB suo piroscafo l'Augusta Sitmora. Del resto ai queste soddisfazioni egli è abituato, e più' di una volta egli ha guidato una nave che portava a bordo cospicui personaggi Per esempio è stato capitano dell'Mih.ital quando questo 'egno portava in Italia Teodoro Roosevelt. Ecco un capitano, specialista nel condurre sul mare i grandi seguaci di Sant'Uberto. , Stasera i Duchi sono ritornati a bordo per accompagnarvi miss Baek, che ritorna con lo stesso piroscafo in Inghilterra. Il distacco della Duchessa dalla sua untile compagna di viaggio è stato molto affettuoso