I progressi amministrativi e politici della Somalia italiana

I progressi amministrativi e politici della Somalia italiana I progressi amministrativi e politici della Somalia italiana della Somalia italiannelle relazioni Macchioni e Oarlctti Hohi:i, 7, ore 20. E' stata distribuita alla Camera, dei deputati la relazione sulla Somalia italiana, lei reggente della Colonia, cav. Gino Macchioro, per latino 19D8-U09. La relazione reca numerosi particolari sulla situazione politica della Colonia. sull'Amministrazione civile e su ciucila della, giustizia, sul: l'ordinamento militare, sulla pubblica sicu; rezza, sulla gestione finanziaria, sul movimene' commerciale e marittimo, sulle conecs' sìonl, sui lavori pubblici, sulla sanità, pub; ! Plica, su! servizio postale e radiotelegrafico. E i cosi testualmente conclude: « Chi abbia, seffiiito con attenzione i pochi cenni contenuti nelle pagine precedenti non ! P&J meno* ~«cfftf i '."leu ui.-ji umiu .a, |)rtìseff,ut0 non ostante le numerose e qualche volta gravi difficolta' contro le quali essa si trovata a lottare, nella via di un 1 non rapido progresso. Rapido il progresso • stato soltanto là dove l'opera.degli uomini po fetnddgilpmNabLdp«fv?.. se tsdSnnsgrSBffiKS Ppropositi di oppressione, ma ddi benevolenza, con spirito di r| leva supplire, col suo moltiplicarsi indefesi so. alla scarsezza dei mezzi: accenno all'attività politica, e segnatamente a quella parte di essa che può affermarsi senza il concorso di operazioni militari, mediante un sottile, continuato, giornaliero lavorìo di penetrazlo j ne pacifica, che si esplica con lo i sempre . terno, la nostri esse, non con • con sentimenti re nuove, relazioni con le. tribù dell in- s. col fare ad esse conoscere i.benefizi del- ,sfra civiltà coll'intervemre n mezzo ad 'non coliSpropositi di oppressione, ma d„ sentimenti di benevolenza, con spirito di rconciliazione con dimostrazioni effettive di dan alto senso di giustizia. A questo grande prò- v^^i?ii?uAn^^J,ÌL£2^i,iSi«^n^ F, ,'"'^_r^',;„ iò'Ye nnnnlnzloni a 1 ^S^'L' ^'J^W^i^Su^A 1flnOcasnoi mediante una rete d'interessi econonuci anche le tribù somale hanno dimostralo di non saper resistere, e dove solo un anno fa nessuno si azzardava di muoversi senza un ingcnte forza militare che lo proteggesse, oggi si passeggia con ima piccolissima scorta di ascari, piuttosto per scorta d'onore, che per difesa, personale. E" in questo campo che essersi realizzati i maggiori progressi l'inesistenza di un nostro dominio lo trova . Chi daleffettivo sulle, tribù degli estremi confini della Somalia sMeridlo'h'àlé ad un anno solo dal giorno in cui jrpor la prima volta ci siamo mossi d« j1 °os'} cper recarci a. occupare, so^f^^11'^! i plessTde^ gromma della penetrazione pacifica, dimostre- mrebbe mi pare, una troppo insufficiente noli- tzia di questi paesi o di questi popoli, perche j una discussione potesse reggere. Mi basti dunque l'affermare come dall'esperienza raccolta | in un arino di reggenza dal Governo de., nadir io sia indotto ad accogliere senza al-.l cima esitazione l'opinione dei miei predecessori i quali si sono manifestati tutti favorevoli'al programma della penetrazione pacifica. « Miche in tutti gli altri campi si sono prò- S non W'Sfil 3&%3S7& de- ii,lera"ile Una sol;' io ritengo essere la cali- sa di questo fatto, ed è la grande deficienza ai mezzi finanziari messi a disposizione del Governo' della Colonia rhe con una somma di cpoco eccedente ii due. milioni di lire, djyorp.rov-jtutti gli altri dipendono, e poiché non ho Lzcui constatato che in 1 1 | M-! I I . V l1"'^"^ | Somalia altri ve ne siano ìja o 6 e o e , a i a i i . a o e. a ft e , e , a o quali non possano essere, roll'attività. col buon volere, con. la concordia agevolmente superali è su queste problema che richiamo tutta l'attenzione del Governo centrale. » Alla relazione del cav. Macchioro seguono, come appendice, alcune considerazioni ed aggiunte del comm. Cariata che. così conclude testualmente : » Non panni che si possa negare onestamente che mercé la gestione diretta dello .Stalo il Benadir abbia fatto notevoli e rapidi progressi, sia sotto il rispetto amministrativo che sotto quello politico. « Sotto il rispeito amministrativo si è fatto lutto quello che- si poteva, da.ti i non copiosi mezzi posti a disposizione del Governo del Benadir e più presto si potrà fare ora che il paese, sembra inclinato ad accordare maggiori IH„r„,si «un i-ni,„,P, \i.n nò ,.lf.iin nonni-M. I rincorsi alla Colonia. Ma nè molto occorro, nò mollo e il raso di richiedere ad un trailo. 11 Benadir ò una Colonia in via di formazione e i mezzi che fanno d'uopo al suo sviluppo debbono essere largiti a misura che i suoi bisogni essenziali lo richiedono; ciò che al Benadir occorre è non di spendere molto, ma di spendere a tempo, e man mano che il paese votìni rhe dai sacrifici che fa per la Colonia deriva qualche frutte di bene, qualche tangibile risultato. Altrimenti il paese, che è già scettico e diffidente la sua parte, in fatto di politica coloniale, si svoglierft sempre più dalle Colonie e perderà anche quel po' di simpatia che ormai mostrava di avere pel Benadir. Al Benadir fa G'uopo migliorare gli approdi, aprire vie di comunicazioni, costruire qualche tratto di ferrovia, provvedere ad un razionale sistema di irrigazione, attuare con mezzi appropriali la navigazione sul Giuba e sullo Sccbcll, istituire una linea di navigazione tra l'Italia e i porti della Colonia, completare rimpiante radiotelegrafico in modo da potere corrispondere rapidamente colla madre patria, favorire in ogni modo la cultura delle terre e l'allevamento del bestiame, costruire più ed,itti edifici per le amministrazioni e più agiate sedi pei presidi, abolire appena possibile, la pili i.arie dei diritti di esportazione, regolare quelli d'importazione in modo da favorire l'Introduzióne del prodotti italiani, istituire scuole per gli i o i o o ae i e ia i il a. i ti a il livello morale eri Intellettuale ed affezionarli vieppiù ;i noi e impregnarli delle nostre idee, della nostra civiltà. « Più considerevoli sono stati i progressi della Colonia sotto il rispetto politico. Quando nel maggio 1007 sbarcai la prima volta in Colonia la situazione era la seguente. Entro le mura delle città da noi presidiate non poteva- un bianco passeggiare senza essere scortato da ascari con moschetto e baionetta inastala, e ciò I non impediva che di tanto in tanto qualche i fanatico attentasse alla vita depli europei; uscire fuori dalle mura era sempre cosa arri! schiata, occorreva una scoria numerosa ed era ! prescritto di non allontanarsi a disianza di più di un chilometro. Quando, ne] luglio 1907. feci il viaggio da Mogadiscio a Giumbo, ad evitare penosi liwiid-enti, dovetti farmi accompagnare Uno n. Danane da Wi uomini e concentrarne in quella località altri iiOfl. Quanto poi ad andare al fiume dalla parte di Mogadiscio noi era neppure da parlarne: non si poteva nè con molle, nè con poche forze. Oppi la situazione è questa. In tutte le città da noi presidiale ci si può sicuramente aggirare tra gli indigeni, e da oltre due anni non si sono più commessi atto-itati alla vita dei bianchi: anche nelle immediate vicinante «lolla città si può pns- indigeni onde elevarne seggiare senza scorta; ahhlamo presidli sul nume, a fiorire. Afgoi, Balad; con sette od otto uomini di scorta si va tranquillamente da Mogadiscio ,-i Merc-a da un lato, da Mogadiscio ad Afgoi dall'altro: le tribù già a noi ostili, i Birrai, gli l'arlan, ecc.. o sono amiche, o sono ossequienti. E si può ben dire che nessuna parte della Colonia è a noi più contesa ».

Persone citate: Gino Macchioro, Macchioni, Oarlctti Hohi