II trionfo della legge (Cinematografo di Montecitorio) di Cesare Sobrero

II trionfo della legge (Cinematografo di Montecitorio) II trionfo della legge (Cinematografo di Montecitorio) Roma, 6, «te 21, La discussione della Camera stilla scuola primaria è finita. E' lìnita con un applaudo che, partendo dalla Camera, si ò allargato alle tribune gremite di lolla nella quale predominavano i maestri e le maestre. Qucll'ap; plauso ha accomunato tutti i cooperatori di questo grande risultato parlamentare, dall'onDaneo, primo ideatore della leggo, al ministro Credaro che portò il progetto al fuoco della discussione di Montecitorio, al presidente delia Camera, ai deputati che, anche per ragioni elettorali, hanno dato prova in questa settimana di discussione di una diligenza forse senza esempio alle sedute. L'ultima giornata di discussione si tramutò, a dir vero, in una specie di carnevaletto. Ln Camera, impaziento, era diventata di buon umore e mentre linciava inesorabilmente ogni oratore, gridava appena l'on. Crodaro faceva cenno di alzarsi per prendere la parola: «Molla, Credaro!», alludendo alla facilità con la quale il ministro dell'istruzione ha ceduto in questa discussione. La confusione, il chiasso erano tali che fu visto l'on. Credaro alzarsi dal banco dei ministri e prender4 posto al banco del centro per poter udire ii -discorso deil'on. Dal Verme, mentre il presidente, irritato por l'enorme brusio che dalle libere conversazioni saliva dall'auto, gridava ai deputati irrequieti: «Ma vadano fuori, sarà meglio! » L'eccitazione dell'ambiente era tale che per la difficoltà di intendersi e di farsi capire, J'innocente, stanziamento di diecimila lire per rinseejnameTVto del francese nelle valli del plnerolese e di Susa, stanziamento aggiimto alle precedenti ventimela lire fissate per l'inssegnamento del francese in Vallo d'Aosta, su scitò un putiferio. Invano l'on. Rattono spiegava l'uti'itàAli questi stanziamenti; che do po l'insegnamento bilingue in valle d'Aosta non' si ebbero più coscritti analfabeti alle iscrizioni di leva in quella regione; all'Estrema Sinistra si gridava, si strepitava, after mando che simili stanziamenti erano anti-patriottici, non dovendo lo Stato spendere, trattandosi di scuole elementari, che per l'insegnamento della lingua italiana. Fortunatamente un episodio ali'egro venne a recare un diversivo nell'agitazione degl'ambiente. L'on. Chiesa ebbe, ad un certo punto, la felice idea di recarsi presso il terzo banco di sinistra dove siedeva l'on. Giòlitti, per mostrargli una curiosa fotografia, cioè una istantanea da lui fatta qualche tempo addietro a Marina di Pisa, deil'on. Luigi Luzzatti presidente de! Consiglio... in costume da bagno. L'on, Giolitti rideva di gusto di fronte alla venustà delle forme deil'on. Luzzatti. La fotografia circolava di mano in mano nel folto gruppo di deputati, che si era formato intorno all'ex presidente del Consiglio. I nervi te/si da parecchie ore di discussione si distendevano nella discreta ilarità di questo allegro episodio. Poi la raffica degli urli dei basta, dello grida di vacanze, ritornante come un TitorneM'o nel chiasso generale, riprendeva il sopravvento mentre, la discussione precipitava verso la fine. Lo spettacolo, non sempre serio, oggi offerto dalla Camera era del resto spiegabile, dato il caido e la fatica della minuta discussione che accompagnò l'esame degli, articoli della legge Credaro. Dalle grandi giornate dei discorsi di Edoardo Daneo, di Comandali, di On'.ando, eravamo inevitabilmente discesi a-Ua stanchezza degli ultimi giorni. Comunque, la discussione è finita. Essa rimarrà, nel suo complesso come un tito'io di onore per la Camera italiana. Mentre nell'aula durava l'eco degli applausi che salutarono il line della discussione, io ho ricercato nei corridoi di Montecitorio, quelli che furono i protagonisti di questa, grande discussione, ed anzitutto iton. Daneo, il trionfatore della giornata, l'on. Bafilini, che fu dai banchi di destra il più tenace correttore degli emendamenti Credaro, fon. Carlo Ferraris, il quale si è sacrificalo col bel gesto compiuto in occasione del voto politico di sabato scorso alla Camera, ecc. Il creatore della legge L'on. Daneo usciva dall'aula sottraendosi alle strette di mano dei numerosi deputati che si felicitavano con luì del successo che la sua legge aveva ottenuto. Ho chiesto a bruciapeli)» al deputato di Torino : Quale è la sua impressione a discussione finita? \— Per,me -» rispose l'on. Daneo — è que- sta: è un vero momento di grande soddisfa- ; zione. La legge, che segna d passo pm arduo, ; che. dopo la costituzione del Regno d'Italia, ; diffusione deffl'istmzio- ; si sia tentato per la ine elementare, è finalmente votata dalla Ca- mera! Essa certo non è perfetta: esigerà do Senato od avrà tutte le cure necessarie per togliere difetti ed incongruenze che l'affrettata discussione e gii adattamenti di un sistema di organismo amministrativo alquanto diverso da quello che io avevo foggiato hanno lasciato negli articoli, taluni minori emendamenti votati dalla Camera hanno anche, come spesso accade, complicato e non giovato... — Ma intanto la sua impressione complessiva?... — Ma intanto la maggiore e più grande difficoltà è vinta: quella della prima discussione e votazione, alle quali si opposero tante difficoltà di ordine polìtico, e che, senza l'abnegazione di molti di noi, avrebbero potuto far naufragare la legge, e- creato inopportunamente una crisi che l'avrebbe messa in pericolo ed in ogni caso ritardata di molto. — Quale è il suo giudizio intorno alla legge dopo gli emendamenti che la Camera vi ha introdotti? — La leggo, come è, ripeto, ha.certo qual-| che difetto. Io volevo creare per la scuola'tm organo speciale autonomo costituito in ente morale diverso dallo Stato; un vero! governo locale in cui entravano con lievis- sima prevalenza i rappresentanti locali di fronte a quelli del governo e del maestri. II mio successore vi sostituiva senz'altro il Consiglio provinciale scolastico, aumentato, ancora di elementi governativi e ridotto ad nvere cinque rappresentanti locali su 19, membri; sicché si poteva dire che la scuola : elementare, per i Comuni non capoluoghi di provincia o di circondario, era davvero non solo avocata in diritto, ma di fatto e scrcìta dallo Sttao coi suoi organi attuali, Questo sistema, che io e molti amici credo-!vamo giuridicamente e di fatto lesivo delle. legittime ambizioni e dell'autonomia locale,!o sistema,'per quanto sia ora scarso, quest dicevo, potemmo ottenere che con gli emendamenti all'articolo primo presentato da me insieme al collega Rubini e ad altri.fosse corretto, e il nostro temperamento diede alla rappresentanza locale la metà dei membri del Consiglio scolastico, e così, almeno in fatto, avremo un governo misto o locale della scuola primaria. La legge poi ha assunto una. figura speciale anche per un altro «mondamento che risponde altresì a. quanto io pure fin dalla discussione generale avevo augurato che si potesse ottenere; l'emendamento Bertolini-Rubini, ecc., elio concedo ni Comuni migliori (cioè aven-U meno del venticinque per cento di annlfabcti) di continuare a godere della loro autonomia scolastica; è una utilissima applicazione del principio fecondo « unità nazionale di legislazione nelle grandi linee e adattamento regionale nei particolari ». L'avocazione dei governo scolastico ad un altro ente che non sia il tonnine, e, se vuoisi, anche allo Stato, era indispensabile ed anche gradita nelle Provincie centrali e meridionali, dove le forze locali sono deboli finanzia riamento non solo, ma anche tecnicamente e socialmente; mentre invoce poteva pur essere utile in molti casi, ma non si poteva dire igenernlmente necessaria nello Provincie superiori, dove l'istruziono è già più diffusa, e sono potenti e vivo ed affezionate'alla scuola le forze locali. — E così? — E cosi — concluse l'on. Daneo — mentre per molti lati la legge si è riavvicinata al tipo primitivo in questi giorni di discussione, mi pare anche che la legge si sia migliorata nelle grandi lineo per la discussione avvenuto. È tutto ciò che ne forma la sostanza economica e didattica, le disposizioni per gli edilizi scolastici, quelle per la carriera, e gli stipendi dei maestri, le altre per l'espansione della scuola o per il miglioramento della scuola rurale, per la scuola reggimentale, per la scuola normale (respingendo gli speciali poteri richiesti negli er; 'mdnmenti del ministro Credaro), rimangono intatte e complete, così come furono fin dal principio proposte. Vi si aggiunsero vantaggi anche maggiori per i patronati scolastici, e cosi, ripeto, tutti gli amici della scuola devono essere lieti, e quanto a me panni questo un bel giorno di concordia ol quale hanno cooperato tutti i partiti per il progresso civile della patria. Il " leader,, dei conservatori Non meno interessante era a conoscere il parere deil'on. Baslini, che fu uno degli instancabili oratori nella discussione degli orticoli. L'on. Baslini, che ha parlato dai banchi della Destra liberale, mi ha detto: — Ella vorrebbe conoscere il mio parere ■sulla logge testò discussa, avendo riguardo agli emendamenti che la Camera vi ha introdotto? Ebbene, in se non fosse per timore di sembrare scortese, sarei quasi tentato a dirle: rilegga il discorso che io pronuncio i aprendo la discussione» generale, e potrà con sicurezza dedurne il mio pensiero in ordirle alla legge così come fu approvata. Ella ricorda bene che io, pur dichiarandomi favorevole in massima ai prin-cipii informatori del progetto Daneo-Credaro. e piuttosto al primo che al secondo, avevo osservato come fosse necessario introdurvi sostanziali modificazioni. — Non sarà male ricordare i concetti informatori di queste modificazioni. — Volentieri. Le mio modificazioni tendevano: Lo ad assicurare agli enti locali un numero di rappresentanti pari (se non prevaiente) nei consorzi provinciali scolastici; 2.o ad escludere dalla soggezione obbligatoria ai Consigli stessi, tutti quei Comuni che meglio avevano fin qui provveduto alia loro scuola, corrispondendo lodevolmente aMe prescrizioni di legge; 3.0 a sanzionare il principio' della liberta di insegnamento che l'art. \c,re mature dal Ministero e dalla Comanissio- ne ne!Ja sostanza loro. Cosi stando le cose; ed.essendo stati soppressi anche gli articoli ; nferentisi ai libri di testo io sono Leto che ; questa nobile iniziativa del Ministero Sonni- ; no abbia avuto la sanziono del voto delm. Ca- mera. Migliore l'ho già detto, era d disegnodi '.tógge originario Daneo con la formazione dei consorzi per cui anche maggiormente sarebbero state rispettate te autonomie locali; ma e te. dichiarazioni del Governo e la niù f?r„.T Ì dlarga partecipazione di rappresentanti comunali e provinciali ai Consigli scolastici, e ia facoltà di nomina lasciata ai Comuni stanno ad attestare che non alici statizzazione della scuola elementare si vuol giungere, maad ovviarne il nericalo col mettere trii enti-Wali in caco, dSfowowS file es swcaii in caso di meglio pio\ vedere olle osi- l gonzo dell'istruzione pubblica assicurando insieme a,gli insegnanti una posizione più favorevole ed una carriera (ciò che eviterà la crisi magistrale verso cui ci stavamo incamminando). In conclusione? In conclusione1, io sono certo che dalla nuova legge l'educazione e l'istruzione popolar* avranno notevole incremento tanto più se il Senato renderà da per tutto obbligatoria, come io avevo proposto, almeno la quarta classe e se, secondo le promesse fattemi da! ministro Credaro, si provvederà a diffondere | maggiormente l'uso deSc cattedre ambulanti'che tanto buona prova hanno fatto nell'agro romano. ! — E circa il significato politico della di- scussione? — Circa il significato politico della discus- sJone, che vuole che 'le dica? Battuti furono gli statizzatori ad oltranza, ed io mene fe- , licito, e con loro, se non battuto, pesto assai fu il ministro, costretto u cedere, a cedere , sempre e su tutto, malgrado te fiere prote- : ste... di non aver ceduto mai. L'on. Carlo Ferraris Di un valore particolare mi appariva la opinione, specialmente dal punto divista Pop!litico, deil'on. Carlo Ferraris. Lon. Carlo Ferraris ha creato, come è noto, uno degli epi- sodi principali della discussione oggi termi- nata. Presentatore di un ordine del giorno firmato da oltre quaranta deputati, ordine del giorno che accordava il passaggio alla di: (ìcussione dogli articoli, egli votò contro il passaggio alla discussione degli articoli inseguito alle dichiarazioni del Governo. L'epi-sodio Ferraris destò grande rumore. Percon-f/eguenzn, a leggo approvata, le dichiarazioni de'li;?on. Ferraris Carlo assumevano valore particn'arc. L'on. Ferraris mi ha detto: « El- l/i sa che mi sono gettato come Curzio nellavoragine, e questa si è chiusa sopra di me venendo fuori il disegno di lecrge con notevoli modificazioni nel senso indicato da quel mioordine del giorno che destò tanta ira afl'E- strema. Rimangono ancora non poche inper- fezioni nelrft lenge. Ci penserà il Senato. Cer-to che no verrà vantaggio all'istruzione elementare popolare; ma la -sua applicazione sarà molto laboriosa. L'on. Ciartoso Ecco ora il parere di uno dei componenti Commissione parlamentare che ha esaminato il progetto Daneo-Credaro, il pare re deil'on. Ciartoso, dell'Università di To-rlno. Nella fretta del congedo da Montecitorio, l'on. Ciartoso mi ha detto che egli è lieto di vedere approvato il progetto Daneo-Credaro anche perchè ha completamente trionfato con l'approvazione degli emendamenti introdotti nella legge, e da lui sostenuti nelle riunioni della Commissione parlamentare. L'on. Ciartoso ravvisa giusto che sia stato concesso ai maestri un miglioramento delle loro condizioni, dopo aver concesso un equivalente miglioramento ai professori dello scuole secondarie e delle Università. Egli si mostra nondimeno meravigliato che, mentre si è riformata la scuola primaria, non si siano riformate le scuole medie e le Università. L'on. Ciartoso osservò infine che egli ha sempre sostenuto la necessità di concedere ai Comuni una ragionevole autonomia in materia d'istruzione elementare, come dalla Camera fu riconosciuto, e che egli, come pure la Camera, ha sostenuto sempre che dovessero essere riconosciuti gli sforzi compiuti dai Comuni che hanno mantenuta in buona condiziono l'istruzione elementare. Anzi egli avrebbe voluto che la percentuale dell'analfabetismo, che la Camera ha ridotto al 25 per cento, fosse stata elevata al trenta per cento. L'on. Treves E ora veniamo a una serie di pareri di Estrema Sinistra, cioè dei deputati della montagna che hanno preso posizioni nella discussione. Anzitutto le idee battagliere e non senza una punta di humour che fono giornalisti confabulavano sulle poi gate concessioni di biglietti ferroviari revole Claudio Treves mi ha manifestato, mentre nei corridoi grappi di deputati e di i naufra- ai giornalisti. Ho chiesto all'on. Treves, di cuiricorderete il vivace discorso sull'articolo uno della legge: — Dunque il broncio con la Destra è passato? — Ilo fatto — mi rispose l'cn. Treves — un po' il broncio e pour cause agli emendamenti della. Destra; ma sono tripudiarne per la. vittoria della legge. Il merito — diciamolo pure — è principalmente dell'Estrema Sinistra, che ha fatto intendere in tutti i modi con l'audacia, e con la remissività,, il proposito che la legge diventasse un fatto compiuto, almeno per quello chésta alla Camera. A guardarci indietro, solo di due settimane quando tempestava la crociata clericale e tutte le parti liberali era - |orda lotta fra la S(?uola ivata „ ^ uol e, pubblica, la scuola pubblica esce integrata i di tlltta ,a forza dei sacriflci chc lo Stato e sl e finulmc.llte disposto a fare. Io penso che - j noi viviamo in una specie di vero, per (pian--I^0 larvato, monopolio della scuola privata ri'rOS0o1lf n;,r'pUCCkJ-e' vtolWlmaato impau. rite, e si mulinava di sospensive, di stralci, di rinvìi degli articoli, nessuno, neanche noi, ritenevamo per certa l'approvazione di tutta la legge. C'è veramente da rallegrarsi, — Per quale ragione' — Perchè - prosegui Treves - questa1 o. confessionale accampata contro la scuola e i pubblica comunale troppo irferiore fin JuT te ul suoi comniti e aUe necessità del popoloi ; nii-ipto volte si è sentito i liberali r1irn/»rw»ù yu''R,te ^u.u.e S1 . sent to liberali cine chedimandano ì loro figliuoli alle scuole private, perchè... non ce ne sono di pubbliche? Ora, io dovrò dire: noi oggi abbiamo finalmenteuna sanzione positiva all'obbligo scolasticofìssato nella legge del 1877. E' tardi m» e i e alumóre 1n*Wmo"a"^n»r'ftVrfl vnlw*minr?f^i'X- in tempo a patto ai vcuer .guaaa. Fnai'e quello .perduto. E a questo fine deb bono mettersi al lavoro tutti gli uomini dibuonu volontà, facendo loro prò dei mezziche conferisce la leorge. - E dal punto di visto individualo min 1p è s o nensiero' ™aryiauaie, qua-—- Quanto a me, — è noto, — sono uni avocazionista impenitente, e la legge sostanzialmente avocazionista avrei voluto lo fosse di più anche nelle forine. Io sento una a a ù i certa sconcordanza fra il corpo della legge , U l'abito di cui l'hanno vestita. Ma non fa : niente. La vita si vive tutti i giorni e ogni giorno porta le sue pene e le sue gioie e e si va avanti! Il Governo credette necessario i, dare dei pegni alla parte conservatrice inalo bornia por l'autonomia comunale! Io ho se I parato coi miei compagni la mia dalla rc--jsponsabilità del Governo una volta che ciò [poteva farsi senza compromettere lo scopo 1 connine. Ma è dovere di lealtà riconoscere o che il colpo che nella sostanza la legge dà - ai partiti retrivi e conservatori è tale, elici ben poteva il Governo credere di doverloe modificare sapientemente con qualche con cessione nella, parto esteriore e formale. La "I politica ha le sue necessità. Ma quel Go- verno che nel caos parlamentare presente, con la caotica e mobile maggioranza chetuttora lo segue, riesce a portare in porto un disegno radicale" come quello della scuo- la che lede interessi e proconcetti diversi quel Governo può giustamente tenersi sod-disfatto. E se lo dico io, — concluse sorri- dendo e con una stretta di mano il depti-tato di Milano,.— se lo dico io, ripeto, che sono un ministeriale cosi socialisticamente ìndipendente!... L'on. Cabrini L'on. Angelo Cabrini, che ha pure lottato pper questa legge, mi osservava: «E supor- ,fluo dichiarare- che avrei preferito vedere entrare nella legislazione integralmente lo proposte Daneo, emendate dal Credaro, ma sono più che mai convinto che la riforma eserciterà una enorme influenza sulte nostra masse con indicibili vantaggi per la demo- cruzia : vantaggi materiali q morali. Gli sforjzi per un più largo suffragio amministrativo |e politico hanno ricevuto oggi un ausiliario jdci più efficaci. | —E circa il significato politico della di- scussione? — In quanto al risultato politico o meglio 'parlamentare mi sembra indiscutibile che la crepa fra clericali e Governo, — malgrado lo concessioni concretate negli emendamenti Bertolini — si sia notevolmente allargata. U tentativo dei conservatori di dare per equi- Ivaienti l'isolamento dei clericali e quello di^ma parte dell'Estrema Sinistra, non ò preso sul serio da nessuno. Ad ogni modo, a no- ■vembre avremo il voto veramente decisivo sulla riforma elettorale.... oppure — si cor- resse allontanandosi l'on. Cabrini — sulla mancata riforma eliettorale. L'on Casalini L'on. Giulio Casalini, deputato di Torino, jcon la consueta pacatezza mi ha detto: l'app La legge scolastica, quale ò uscita dal- assionata e talora tumultuosa discus- ] siono di questi giorni, non può dirsi certo 'perfetta tecnicamente, anzi abbonda di de ; ficenze e di disarmonie, masi può affermare nefica. J con sicurezza che riuscirà socialmente bo- 1 _ Quali speciali vantaggi ella riconosce a ; questa legge? ! _ r suoi òieriti più alti mi paiono rmesU : aver dotat0 il Ministero dell'istruzione di fon- di pi„ abbondanti a favore della scuola pri- Ivnaria; aver sottratto un nuovo gruppo di minori scuole all'atmosfera asfissiante della 'misera e pettegola vita locate- avere elevato j dj-njtà, il valore sociale dell'insegnante, Cogl potrerno sul serio lottare contro l'anni- fabetism0 e ]o jivejijD deilQ cuitUra ^polan, che, oltre ad essere segni di defi- cente vita civ'u sono nocivi aj^nostra for- tuna economica. „ . .; „ .. •„ ..,,„„ . ... ■ sc~s|on^rca d carattore polltlc° detta dl-La nuova legge non aveva e non ha os- sunto un carattere politicamente deciso. Dal- la PgTO dei clericali e dalla parte dell'Estre- ( 111(1 Sinistra si è cercato di mettere in rilievo qualche carattere che poteva -significare ten- «enza politica, ma sinceramente non si può «i» fi» il tenttivo sia riuscito. Escluso il dibattito sulla laicità, esclusa ogni francal statizzazione, tutto il resto era di carattere. puramente tecnico. 1 — Come giudica ella tale stato di fatto? ; — Secondo me. fu un bene. La Camera dt- Hua'e non avrebbe approvato una legge col fcnarchio di un preciso orientamento politico, Avremmo avuto ardenti dibattiti più ancora di quello che si ebbe, ma non avremo una legge vantaggiosa al progrosso delVa culto- Irà popolare. E questo doveva essere il mag- l?ior obniettiY_0 dal puntogli vista delie clasisi lavoratrici. Con masse più colte, la vita del paese si orienterà verso una politica più in- tensa, più rispondente agli interessi dei più e potrà essere liberata1 dalle sue molte miserie attuali. L'on. Di Sa-lnzzo Ed ecco, per ultimo, il giudizio del secondo firmatario dell'ordine del giorno, Carlo Ferraris, C10i,t i'0n .Di Schizzo. Questi miina detto: — E' da ritenersi che questo disegno dir legge produrrà benefici effetti nella lotta' contro' l'aftalfabetismo. Certo è che molto opportunamente il progetto fu emendato, e dico opportunamente, in quanto con gli e mondamenti apportatigli, essfo viene a corri spendere alla situazione di fatto; mentre pri ma esso rispondeva a un concetto teorico di uguaglianza di condizioni interne di insa- gnumento primario, che non esistono in al ««n modo in Italia. Del disegno di legge.' c°sì come'è stato emendato, verranno sopra tatto ad avvantaggiarsi le Provincie Meri dwnali, che sono quelle, che ne hanno più bisogno, mentre rimarranno autonomi, per }e scuole, in grandissima parte i Comuni del-: e Provincie Settentrionali. « Questa concessione dell'autonomia per i Comuni più avanti in fatto di insegnamen to, insieme con quella di una maggiore Dar- tecipazione data agli elementi elettivi nel Consiglio provinciale scolastico, erano ap- punto i due criteri principali, che informa-! vano l'ordine del giorno di Carlo Ferraris,! e noi, firmatari del medesimo, non possia-1 mo cho applaudire di averli visti accoglierai dalla Camera. Il loro accoglimento dimostrai altresì che abbiamo avuto ragione di votare lì Passaggio agli articoli, con che siamo sta-; ". co?reati all'ordine del giorno nostro, che' chiudeva appunto con passaggio alla discus-1 SKme °-egli articoli ». L'on. Di Saluzzo aggiunse ancora che, do-' P° 'e dichiarazioni deil'on. Credaro, ~er Tuanto si riferisce all'insegnamento religio- so; «gfi ritiene che possono acquietarsi gli allarmi che questa legge aveva suscitato. , C0Jl ^Tw^sto^? Punto, per oggi. Ma la film del - ^el cinematografo di pareri parlamentari. d.ata l'importanza dell'argomento, potrà centmuare. Cesare Sobrero.