Per gli operai delle aziende municipali il dazio forese, la Maternità, l'edilizia fuori cinta al Consiglio Comunale

Per gli operai delle aziende municipali il dazio forese, la Maternità, l'edilizia fuori cinta al Consiglio Comunale Per gli operai delle aziende municipali il dazio forese, la Maternità, l'edilizia fuori cinta al Consiglio Comunale g(Seduta del 5 luglio 1910) Quando il sindaco, allo 15,40, apre la seduta. ì consiglieri presenti nell'aula non superano di molto la ventina, tanto che il primo degli oratori clic chiedono la parola por le raccomandazioni e le interrogazioni non esita ad esprimere il suo rincrescimento di dover parlaro dinanzi al deserto. Le agenzie '*rrovSarie !'E' 11 consigliere TIMOSSI, il quole domandai inlla Cimila se sappia che è proposito della Di rezione delle Ferrovie dello stato di abolire la provvigione di cui usufruiscono le Agenzie incaricate della vejiditu ni biglietti ferroviari, E' probabile che ciò porti alia chiusura delle Agenzie stesse, la uual cosa sarebbe poco opportuna, specialmente nell'imminenza dell'Esposizione. PIA e ROSSI ANGELO lamentano clic non si iiKillli'io abbastanza taluni viali, sui quali il polverio sollevato specialmente dalle automobili rende troppo pericoloso il passaggio dei pedoni. BÒNA raccomanda la costituzione di un ufficio elettorale autonomo nella borgata di Mirallori. AVEZZAiNO sollecita la Giunta a provvedere olle demolizioni por l'apertura del prolungamento del corso Massimo d'Azeglio, onde il corso sia tutto allestito per l'apertura dell'Esposizione. ZINI commemora con brevi, ma felicissime parole il grande astronomo, figlio non degenere dì questa nobile terra subalpina, che si- è spento ieri a Milano (approvazioni). Il SINDACI ) dice non constargli che. si vogliano abolire le Agenzie per la vendita dei biglietti ferroviari, ma ammette che tale diminuzione sarebbe un vero danno per la nostra città: opperò di buon grado farà tutto il possibile perchè le Agenzie siano mantenute. Dichiara di accettare lo raccomandazioni di Pia, Bossi, Avezzano, ed in nome della Giunta si associa alla commemorazione del seualore Schiaparelli. A nome del Consiglio 0 di tutta la cittadinanza manderà condoglianze alla famiglia del venerato uomo, la cui dipartita ha cagionato tanto dolore in tutta Italia ed in tutto il mondo scientitlco. L'assessore TACCCKS'IS dà spiegazioni sul modo con cui vengono jnalTìati i viali; avverte 'che non si possono usufruire 1 binari dolio tranvie municipali per farvi passare bolli automobili, ed annunzia che si sta por faro un esperimento di inafflaniento con un olio pesante. L'assessore BOLMIDA risponde ni consigliere Bona che por logge non si può stabilire una sezione elettorale autonoma a Mirnflori. .Servizio telefonico deficiente CDRSl raccomanda al sindaco di ripetere alle Autorità cornicienti le lagnanze per il deficiente pessimo servizio telefonico esistente tra Torino e Milano e di sollecitare opportuni e pronti provvedimenti. TIMOSSI, replicando, raccomanda anche al sindaco di far in modo che anche a Torino si possano avere i biglietti ferroviari di abbonamento con la stessa facilità e prontezza con cui si ottengono in nltre città. li SINDACO ammette la giustezza delle os- servazioni di Corsi: cosi accetta la sua raccomandazione di faro un ultimo tentativo presso il Ministero. Se anche questo riuscirà vano, allora 11 Comune di Torino, valendosi delle facoltà accordate dalla lenire, provvedevi anticipando metà della somma occorrente por la costruzione della seconda linea telefonica.' E poiché siamo così arrivati alle ore lfì.5 il sindaco fa dar lettura del processo verbale Ideila seduta di ieri. it regolamento per gli operai delle aziende municipali Non essendo fatte osservazioni si riprendo Isubito la discussione degli argomenti inscritti all'ordine del giorno, e cioè dei regolamenti •per il personale operaio delle aziende elettrica e tranviaria. UM1BAUDI propone che il Consìglio si limiti ja dare gualcite criterio direttivo lasciando alla ■Commissione amniinistrutrice delle aziende il compito di redigere e approvare tali regolaImenti. CORSI fa sua la proposta presentata e poi ritirata da Casana di trasmettere senz'altro •questi progetti di regolamenti alla Commissione di cui riconosce in questa materia la piena comiiotenza. BACHI propone di dar valore provvisorio ai progetti di regolamenti della Giunta, <li mandarli alla Commissione amniimstralrlco perchè li esamini e ii riporti poi per l'approvazione definitiva al Consiglio. • COVONE trova pericolosa questa proposta .perchè vincola sempre di più l'autonomia delle aziende; e fa sua la propositi più radicale di Casana. ROSSI ANGELO fa notare che ora la Giunta >— che presentò i regolamenti — funziona appunto da Commissione amministintrice. Propone di approvare in blocco i progetti di regolamenti, dopo le osservazioni che I consiglieri credessero di dover fare su questo o su qitel-l'articolo. |i AVEZZANO si associa alla proposta di Corsi. ! I L'assessore FERRARIS spiega che questi prò-1 •getti di regolamenti erano stali preparati dulia passata Commissione amministratrice delle a-j [ziende d'accordo con una Commissione ope- [ 'raia. Egli poi e la Giunta credono anch'essi •che il discutere e il deliberare su questi rogo-: {lamenti eia di competenza della Commissione :amminlstratrlce CHIAPPOR1 trova strano che, mentre il Consiglio si è cosi a lungo occupato del personale •impiegati, non vocila poi assolutamente occuparsi più del personale operaio, della sua tutela, delle suo Casso di previdenza, ecc. BOSSO rileva che talune disposizioni do! rej-golamenti non sono assolutamente accettabili; lapperò non ammetto che si lasci piena liberto alla Commissiono di accettare 0 respingere tali disposizioni. Il SINDACO, dopo aver dichiarato elio la Giunta lascia nella votazione piena libertà al Consiglio, metie ai voli la proposta di rinvio puro e semplice de: regolamenti per il personale operaio e per la Cassa di previdenza alla Commissiono amministratrice da nominarsi pelile aziende mimici pali/za te. j La proposta è approvata con 37 voti favorevoli e 13 contrari. I! dazio forese E cosi il Consiglio può procedere nell'ordine ilei giorno, ed inizia la discussione sulla pra•poata della Giunta riguardante il dazio forese. La Giunta propone al Consiglio comunale Pi approvare fa concessione della gestione dei Sdazio forese pel quinquennio 1911-1915 al c011ifiorzio-Socittà cooperativa fra pi; esercenti fuo(ri tinta, mediarne la corresponsione dell'annuo canone di lire r.tm.iiOO ed alle condizioni tutte del relativo capitolato. ! GEISSER dichiara di approvare il capitolato ;ed aggiunge: - Senza diffondermi In particolari, rileverò che il dazio consumo per l'entro cinta ha nel 1909 fruttaio un'esazione netta complessiva di 13,Sii,finn lire. Ritenuto in ,305,000 abitanti la popolazione entro cinta, ciò corrispondo ad un contributo medio di L. 45 31 per abitante. Le bevande hanno concorso nel tettilo complessivo per L. (i.iJT.HO*) e cosi con l,. 21 07 per abitante; la carne per L. 7 53, e lo Bucchero per L. I 39. sempre per abitante dell'entro cinta. « La ppoolazione fuori cinta si può attendibilmente calcolare ora in 75,000 abitanti, ed è Chiamata a crescere assai più rapidamente che non quella dell'entro cinta. « Il canone annuo di I,. 500,000, ragguagliato a 75,000 abitanti ccrrisponde ad u;i contributo medio per abitante fuori cinta di L. fi 6fi. Cucete contributo segna un progresso apprezzabile sul contributo precedente, che era di L. 5, ma il confronto Ira L. 30 e L. 0 66 ha tale un'eloquenza che dispensa da ogni ci mmcnto, » Secondo le diligenti relazioni dulia Direzione del dazio, gii spacci fuori c::ita di vario ordine, che vendono vino orano 480 nel 1007 ed orano saliti nel 190!) a 57(1, con un aumento !uel 2(1 '■'<" san-sibilmento superiore all'aumento 'della popolazione. i , Mentre 6 un fatto che molti degli spacci nuovi costituiscono per gli esercenti una maina speculazione, spesso una perdita, per essi come per l'economia collettiva, ò Indubitabile elio questa eccessiva moltiplicazione di spacci trae con sé un aumento grande delle spese generali che gravano lo vendite al minuto. « C il Consiglio comunale ben dovrebbe, secondo me, far voto che l'Autorità politica vada assai più a ri bailo nella concessione di nuove licenze; ciò in omaggio ai precetti dell'igiene e della proli lassi sociale, non mono che per sano criterio econemico. « Se lo l. 500,000 di canine daziario degli esercenti fuori cinta si volessero in ipotesi ragguagliare al consumo del solo vino, ciò corrisponderebbe in ragione di l. 10,50 per ettolitro ad un consumo complessivo ili ett. 47.UJ0, corrispondente ad uno smercio di èlt. 82 in media per spaccio e nell'anno, ossia ettolitri 0,3 per mese e litri i';;,U per giorno. Facondo invece un computo più attcndibi- lo, esteso anche al dazio sulle carni, in ra- gione di sole h. i por abitante, sullo zucchero e caffi per un dazio individuale medio di !.. J, .•p'csii cespiti comporterebbero per i 75,0;ì0 a- I.itami inori cinta L. 375,000. Quindi sul ea- none di mezzo milione non residuerebbe più cile un gettito di l. 125,000 per le bevande, Lio corrisponderebbe ad un dazio di l. 1,00 pa- f-'nto sulle bevande alcooliche da ogni abitali- le del fuori cinta, contro l. 21,07 sopportate per lo stesso titolo da ogni abitante, dell'eli- r0 c'"1'1- « Ala 10, che ho ravvisato accettabile e con- il canone di L. 500,000, non intendo veniente tampoco trarre dai suddetti computi la conseguenza che la società esercente 11 dazio forese faccia in durino del Municipio un affare troppo lucroso, il che non e: e neppure non voglio dedurre che gli esercenti fuòri cinta siano costituiti nella condizione di Inerii re essi in gran parie il dazio sulle bevande. Conviene tenere qui prosente ji punto fondamentale .-110 il canone di L. 500,000 si riferisce esclusivamente alla minuta vendila per bevande in derrii''a riorl a lit'"i 2:' 0 (li KS- 10 r,tìr 'ft rn*!in ^Sflanza e npl,!l roa't'1. fiunntl abitano moti cinta b posseggono quel minimum d'agiatezza che loro consente di fare i propri acquisti a,! ingrosso, sono esenti dal dazio ronrmS . "°n COI"--'l"'isconn tampoco a quel che e il maggior cespite finanziario della nnanza municipale. E questo è un dato di Ja"°, >-;!l»;nnssiino sul quale ho voluto richiamare I attenzione dei colleghl.. nv ,I"-AI|1,0HI, ?vrftl,,,e voll"° c'llft 'a Giunta avesse dam al Consiglio qualche elcmeato per 1 Pire con quali criteri essa ha lìssato la cifra "-' Gl'ose in 500 mila lire. Egli ritiene (mesta cifra molto al disotto di rjuella che dovrebbe fissare per equiparare i cittadini abi vano prima... ' SCIORATI : ,aVUi-le.!,f"ori cima a quelli entro cinta.' AVEZZANO dico che la .Società-Consorzio fra vL^v0.''V, fll0ri,c:1;":l 1111 ""voto fare buon wso «avanti a cattiva fortuna, accettatalo aumento dell'82 per cento .su quello ci un paga- prima pagavano | r]j0(, ! 1 j [ : : Gli è che quasi niente. AVEZZANO : — Forse realmente pagavano troppo poco! Certo è però che il Consorzio spera inolio nell'incremento della popolazione fuori cinta; ma è certo anche che per 1 ra ha dovuto passare sotto dello vero forche caudine Chiede quali siano lo intenzioni della Giunta suda zona che circonda i nuovi quartieri militari. PIA dà alcune spiegazioni sul numero degli esercenti fuori cinta. REY; — Anch'io mi sigliero Avezzano, di preoccupo, come il con-quella linea simbolicadazTari'i che circonda per tre chilometri l nuo- vi quartieri.. SCIORATI: — Ma questo non a'entra nel dazio forese. Il .SINDACO, scampanellando: — Consigliere Sciorati, lasci fare il sindaco da me! REY conclude che bisogna provvedere a togliere 1 vincoli che inceppano la costruzione nei dintorni dei nuovi etlifìzi militari. L'assessore por il dazio. LACLAIRK, fornisco alcuni fiati .statistici, ed annunzia che la Giunta sta studiando il problema — per cui anzi sinominerà anche una Commissione speciale — che riguarda il dazio nella zona dei nuovi edi-flzi militari. Votazioni E senza altre, osservazioni la proposta è ap provala, 0. soaza osservazioni il Consiglio prò. Ucune votazioni in seconda let cede pure ad tura; qualche -eccezione solleva perùlìif secondavotazione sul regolamento organico per l'Isti-e i o e o o a n ò l n e o o e tato letterario Margherita di Savoia... La Minoranza teme, e rumorosamente lo che la proposta non raccolga più i il voti necessari. Il SINDACO, che ha contato le* mani sollevale per volare favorevolmente, dice: — Ma sì. so sono 44! CllìAPpom e SCIORATI. — No, non sono che 37 o 38... !0ft*CO. — I-> Ito coniati due volte: sono44. SCIOIlAir. — Allora è lo moltiplicazione dei pesci (Ilarità). BARiBERLS. — questo caso! E i pesci saremmo noi in Sull'Opera della Maternità Finalmente l'Estrema si calma, e BACHI svolge questa sua mozione: « Il Consiglila invita il sflrnor sindaco a voler laro le opportune pratiche perchè venga sospeso il concorso al posto di medico primario della Maternità lino a che non sia discussa la questione della riforma dello statuto del1 Opera della ..Maternità, proposta daU'Animinisi razione. troni toro accenna alle dimissioni del sena lore Carlo da commissario pel concorso, ehi troppo evidentemente 6 ratto ai! hominem, e spiega che si chiede la sospensione del concorso perchè il sanitario capo della Maternità verrebbe a trovarsi quasi in sott'ardtne. alla soggezione del professore della clinica. Concludi' che il concorso è fatto in modo da allontanare quasi tutti coloro che avrebbero 1 titoli e il desiderio forse d! adirvi: In altreparole, è un concorso tutto apposta per nomi-naro un sanitario già prima designato. Tre-va poi poco regolare cho il professor Paglioni,come preside della. Facoltà di medicina, raeoia parto della Commissiono esaminatrice e an-elio della Commissione amministratrice della Maternità. Vuole che il concorso sia rinviato almeno a dopo che si siano approvate lo mcdiflcaziont allo statuto della -Maternità. L'assessore CHIRONI fa notare che la mozione giunse al Consìglio quando il concorso si e.ra già chiuso. Ora, contro la legalità e la validità del concorso non possono faro opposizione che i candidati stessi, cioè gli interessati. Aggiunge cho, dal momento che c'è una Commissione elle dove deciderò, una mozione presentata proprio durante il tempo in cui essi deve deliberare sarebbe illegalo ed iiinppit»tunn. perchè menomerebbe la libertà deli 1 Commissione slessa. Sarà .l'Opera pia che dovrà poi deliberare so devo, o non, approvare l'onora dell.i Commissione. Ripete poi le spiegazioni rho già rlleile In altra seduta sulle modalità del concorso, criticate dal Bachi, modalità che non allentali 1rono certo i concorrenti, i quali anzi furono parecchi. Avverte poi cho la Commissione saminatrice è .stata composta secondo le disposizioni di leggo e di regolamento. In quan- a e o 7 o o i to poi alla soggezione del primario da nominarsi al professore della clinica universitaria, ossa, dato che esista, e creala dallo statuti stesso della Maternità, il cui il Consiglio comunale per il momento non ha nulla da fare. OHlAPPOiil è persuaso che tutta la proca<Ui.r.\ giuridica del concorso sia, stata • satta- mente, scrupolosamente seguita. Ma se è sai-(va la questiono giuridica, lo s'esso non può dirsi libila questione murale. i'.<l è solo dal i e i i e , 3 laki morale elio i presentatori della mozione intendono trattare la questione: e trovano immorale che si bandisca un concorso sapendo giti prima a chi dare il posto di primario dell'Ospedale della. Maternità, e non sapendo ancora se e quando si provvedi ira a riformare lo stanno dell'Opera pia. JìAiOHI replica die sperava elio il sindaco, non per un diritto speciale che non ha. ina solo con l'autorità della persona e della carica sarebbe intervenuto per fare sospendere il concorso. ,,,, MOLINAI!! non si fece neanch'obli mai l'illusione di port-are avanti una questione legale, ma bensì una questione di alta moralità, quale è queLla che riguarda i mèdici nelle Opere pie. Aveva però sperato che l'Amministrazione della Maternità, in vista delle riforme statutarie, avrebbe, sospeso il concorso. FOÀ', come appartenente alla. Facoltà medica di Torino, deve dichiarare elio questa ha sem- - pre avuto la più assoluta o piena llducia nei - sui delegati in seno mia Commissione o natrice del concorso. Il ritiro del 1 , non rappresenta cosa grave: fu c - una semplice divergenza di apprezz - Dice che una vera guestiotie giuridica non ù devo essere nemmeno prospettata: ammette in, «ce la gravità della questione morale, la quale - 6 probabilmente origi ala dal ratto che l'Alti- jnbiptrazione della Maternità forse vagheggia e |a crcazio 0 di un grande istituto che fondesse - insieme, sotto una Direzione unica, é l'ospedale 0 la clinica. Questo 110:1 è certo elio un ideale. - ma ini ideale discutibile, e che invoco non si o ha il coraggio di méttere in discussione. Spiega come si compone la Commissione esa- ,; sacs 3» e n a i e 0 n ft o a a i a r a e che presenta ammette però co¬ i a n n - o o o e a e a i miuatrice de! concorso, e dice tutte le garanzie possibili. Non neanch'egli dio \\ primario da nominarsi me si dice da. tutti — debba, » por la disciplina 0 por la direzione sanitaria, esfera ^ottoposto al direttore della clinica: il primario deve essere padronissimo della sua sala. Come professore dì. medicina, egli non può che desiderare mi istituto unico che sia ospedale e clinica: ma non può non toner conto e della storia della Maternità e delle .condizioni in cui l'elemento medico devo vivere e deve poter svolgere l'opera sua ili una grande città Se avessimo un solo Ospedale di san Giovanni clinica grandiosa, un solo ospedale X clinica chirurgica, iti tutta Torino non nvfemmo che un grande clinico ed un grande chirurgo con tutti gli altri medici intorno, irretiti e in sottordue come assistenti. Non tossiamo vagheggiare quésta soluzione imperiale della grande clinica unica.. Dobbiamo mantonere lo statuto della Maternità, elfi garantisce la libertà e l'indipendenza di lutti [upiirorazionì). , CHIRONI replica che por ora non si deve so non attendere il responso della Commissióne, che. come disse anche il Foà. è superlpra a qualsiasi sospetto. Ad ogni modo, può assicurare che la diimità e l'indipendenza del primario della Maternità sarà scrupolosamente rispettata. 11 professore di clinica avendo sotto di sè le due sezioni della Maternità, non farà che esercitare una vigilanza generale su tutta l'Opera pia. « Aspettiamo che il Consiglio di amministrazione della Maternità, che conosce tutta la sua responsabilità tende e sa fare ci dica ciò che in- E poiché non è fatta alcuna proposta con- crota. il Consiglio passa agli altri argomenti iscritti all'ordine del giorno. Sulle costruzioni fuori cinta COVONE svolge questa sua interpellanza, elio da parecchie sedute si trascina sull'ordine del -1 giorno : a! " i; sottoscritto chiede di interpellare l'Aiu- o- ministrazione circa la necessità di disciplinare e oe i MÙmcipio io modo più preciso le nuove costruzioni edilizie fuori cinta, eniro i limiti del piano regolatore e d'ampliamento, a tutela della futura viabilità e dell'igiene ». ' L'oratore vorrebbe che gli Interessati del fuori cinta con piani da loro stessi ideali venisse completare il latto a linee mollo distanti e generici! o itimi gli inconvenienti che presentano le citta a a scacchiera. Basterebbe visitare la borgata San i'1'110'0, per persuadersi che essa venne sue c n— tinua ad espandersi senza nessun piano presta-|bililo. ma con tutte le possibili irregolarità, di p . t a!0''1'1 pian0 lasciate a -'serilndo cui la maggior parte pur troppo sono poi irreparabili. Tutto ciò deriva dal fatto che il piano regolatore lascia maglie troppo vaste nella ree di strada che sono progettato 0 considerate lei fuori cinta. Lamenta anche che le strado pubbliche fuori se stesse, in istato mi- o i o . i n I a a i e nà a nl 1 e1 -1 e-! i,! a ; n-| a a t oo a oeei » 1 oe n i1o - i.RlRAliDl rileva l'importanza della questiono sollevata dal Covone e che dovrebbe ossero dal Municipio studiata assai più intonsamente di quanto si sia fatto sinora, Noi lontano passato i nostri Duchi e i nostri Ile si sono preoccupati molto della questione, lauto che o-ji.-i volta che facevano abbatter.- un tratto di mura. Imponevano per lo nuove costruzioni 111 loro architetto e un piano organico e compievo. Lamenta poi che la città nastra non abbia mai pensato Uno ad ora a darsi quel carattere di monumcntalitfl che le-manca nella parto nuova. Anche i grandi editici pubblici si costruiscono qua e là a caso, senza un progetto pieordinato. Perchè il piano regolatore non contiene un altro gran giardino, un secondo Valentino nella parte occidentale? LATINI si associa con tinto l'animo alle c lisiderazioni di Covone 0 di OribaucU. Ritiene indispensabile una Commissiono anche per il piano regolatore; ma una Commissione che realmente studi i lavori assumendosi anche il compito di parecchie altre che... non si sa cosa facciano. CASANA raccomanda apch'egli alla Giunta di provvedere ad una revisione del piano regolatoro, che. bisogna pur confessarlo, è ora si rp1o, deficiente, rozzo, monco. Crede poi che questa Commissiono debba ossero composta di un numero ristrettissimo di persone. BONA si associa alle considerazioni di Casana, anche perchè il piano regolatore non contempla alcuno regioni del fuori cinta, come per esempio, quella di Lucento. L'assessore BONELLI avverto che «Iella questione sollevata dal consigliere Covone, la Giunta si è spesso già occupata: lant'è che fin dalVanno scorso si è costituito un ufficio speciale incaricato eli studiare e formulare questi piani particolareggiati, regionali, e di dettaglio. La Giunta poi non è aliena dall'esaminnre tufo lineile proposte 0 quei consigli elio possono venirle da qualsiasi Commissione tecnica, legale od edilizio od artistica. Avverte poi Lavinl che le Commissioni non dormono punto : esse si radunano tutte te volle che ciò è... possìbile: ora, data specialmente la continuità delle sedute del Consiglio, è stato materialmente impossibile trovar tempo ancora per convocarle. Dopo una replica dì COVONE, il sindaco comunica un telegramma di ringraziamento ricevuto dal principe Ahmed Fuad per la .- [enne manifestazione datagli dal Consiglio comunale di Torino. (Hi altri argomenti cho seguono nell'ordine del giorno non danno più luogo a discussione, ina solo :i brevi osservazioni di BACHI, BOSSO, SCIORATI, AVEZZANO. Alle 18.50 il seguito della seduta è rinviato a domani, mercoledì, alle ore 15. Erano presenti 1 consiglieri: Albertini, Amar, Avezzano, Bachi, Barberis, Bolmida, Bona, Bonelli, Bosso, Bovi, Bracale, Bravila, Bruno, Casina, Cattaneo, Cauvln, Chlappori, Chironi, Corbelli. Corsi, Depanis, Fenoglio, Ferraris, Fiorio, l-'on, Geisser, Giovani, (iitti. Covone; Grlbaudi, Invrca. Laclaive, Lavini, Levi. Mantovani, Maschio. Mlgllòrctti, Molina ri, Nasi, Négri, Palberli, Pia, Pomba, Prinetti. Batti, Bey. Rinaudo, Mossi Angelo, Bossi Teofiio, Sdorali, Sincerò, Tacconls, Ti mossi, Usscglio, Vicari, Vignolo-Lutati, \'illa, Zini. Scusarono l'assenza i consiglieri: Bocca, Bozzolo, Uaneo, Lava, I