Il processo del prete Adorni verso la fine

Il processo del prete Adorni verso la fine Il processo del prete Adorni verso la fine ; ; 1 | ' 1 l i j i 1 | a Roma, 1, or» 22. Por domani sera avremo certamente il verdetto. 11 presidente metterà tutta la sua energia ed autorità perchè la discussione orale termini nel pomeriggio di domani : l'aula delle Assise dovrà domenica servire ter lo elcz.o.ù amministrative. Oggi don Adorni è abbattutissimo; la seduta di ieri, o, meglio, la fiera requisitoria del comm. Avellone lo ha affranto. Alle 10 precise si upre l'aula, che subito si affolla straordinariamente. 11 presidente dà subito la parola al procuratore generale, com- mendatore Avellone." Egli riassume a grandi traili quanto ieri sostenne, e dice elio oggi si soccuperà del delitto e del delinquente negli alti successivi al reato. i Don Adorni sali nella stanza del vecchio ■sacerdote con la predisposizione ad uccidere, ma trovò invece don Costantini disposto a ri- «coverto amorevolmente! Il primo strumento che si presentò a don Adorni per estrinsecare ia sua azione criminosa fu il martello, ed egli il martello adoperò. I colpi furono dati rapida- metile, ma con criterio e con giudizio. L'sò il inanello e colpì alla testa, e si atteggiò a furbo simulatóre dinanzi al vecchio ingenuo e buo- prese lo pinze, colpì all'occhio, giungendo fino al corvello » Don Adorni, a sentir parlare della scena tragica del delitto, è vivamente commosso, ed il procuratore generalo incalza: «E dono aver ucciso, voi rubaste! Le pupille vostre, avide di denaro, incontrarono il tese-retto, e voi. don Adorni, lo prondesie. E' un atto eh si coqipio questo da chi ha la coscienza e la libertà di ciò che commette; tanto è vero che dei dieci libretti di risparmio, due soli ne lasciaste, e sono quelli inservibili ! Questo d;sse anche l'illustre prof. Majano, e non dissero, facendo opera partigiana, i due ceriti professori Moritesano e Desanctis. « Ma abbiamo qualche cosa di più per dimostrare la piena libertà nell'Adorni al uio- mento del delitio: abbiamo il cadavere col-1 locato in modo da servire di scusa! Voi demi- n cadavere. — dice l'oratore. — arro-ldaste laudaste simmetricamente le vesti della vii-i lima per darle atteggiamento lubrico, ed in questa operazione la vostra libertà fu co.n- ; bi'lTtà eDArrscMdMteV°dono PÌvi? Portl-dUnw^ por rendere impossibile agli agoni l'accesso-! andaste a passeggio; vi liberaste della tonaca che poteva compromettervi e, con sereno spi- rlto, il giorno dopo officiaste! Ciò è terribile, è,enorme: E' esagerata la tesi della semi-inf'er- ! mità; è assurda poi quella che sostiene la DI- iosa della completa irresponsabilità, perchè ! tuilo il contegno di don Adomi dopo il delitto, e cioè il furto commesso e il falso, dimostrano iir-ece come egli abbia sempre agno con piena chiarezza di spirito u. L'oratore si trattiene a discutere su] reato di falso commesso con grande tranquillità e discernimento completo. « Il delitto di falso si ricollega a quelli di omicidio e di furto e costituiscono lutti una catena criminosa. Il reato di falso poi — esclama l'oratore — è und prova di più della straordinaria capacità a simulare e una prova della piena lucidila della vostra mente». Il procuratore generale •si occupa poi delle perizie o critica le risultanze di quelle dei periti De Santis e Montesano, nominati per ragione procedurale dal presidente e fatti propri dalla Difesa. » Sostenere la semi-mfermità di mento è assurdo! 1 a totale è una tattica di difensori abili. Anch'io quando sedevo su qui banchi. — ed accenna alla Difesa. — giocavo il quaternone pot avere l'ambo, ma queste sono arti note e non varranno a trarre nella rete voi, o giurati, che non siete dei gonzi o semplicioni come quelli con i quali simili giochi hanno fortuna ». Don Adorni sembra oggi più resistente alle invettive del P. M. e si è già un po' abituata anche a questa forma di tormento. Al banco del magistrato, a fianco del cancelliere, si è seduto il come BennicelH, il gentiluomo romano notissimo per le sue spiritose eccentricità. Egli scrive prendendo non si sa quali appunti e commontando a bassa vocivia via qualche frase del P. M. La presenza del simpatico conte vale a rompere alquanto, on una nota di giocondità, la tristezza d . :l'ambiente. Vero è che il P. M. sa anch'egl! rompere la monotonia lugubre di questa causa :con l'inesauribile fioritura dei^ suoi vani at-|terrgiamenti che non mancano davvero di un? efficacia coreografica. Il procuratore generalo è sempre ascoltaiissimo. Loda il lavoro peritale del prof. Majano e sottoscrive alle sue conclusioni deplorando anch'esso che sull'assassinio Arvodi non si siano fatto indagini. Accenna alla perizia degli altri profossori ner criticarle severamente e rileva che. mentre Maia.no, -Mlngazzlni e Toboli dichiararono don Adorni un soggetto pericoloso. ,gli altri due invece si pronunciarono in senso contrario ;.i,loro collochi Quanta elasticità nelle disdilli- ne psichiatriche; Musolino era un epilettoido. un criminaloide completamente irresponsabile .? Musolino aveva avuto attacchi epilettici .inscno in carcere. Don Adorni invece sarebbe un semi-infermo di mente! Combatte vigorosi-mente l'ipotesi dll'art. 46 del Codice penalo della completa infermità di mente e chiede da ultimo che a don Adorni sia negato guài- siasi beneficio, essendo tempo che ormai ues-sino certe aberrazioni defensionali sorrette dal-le dichiarazioni dei periti, sollevando queste il disgusto ceneraio . „ . JIl Procuratore ge-orale, comm. Avellone ha .i-i'nhi r, Kiin'"n,rrfrica chiede ;do ai giurati ol^ondanfar^^iSsfolo"don Adorn? Egli lo dichiara immeritorio di pietà e di attenuante alcuna ' Nell'udienza pomeridiana ha parlalo l'avvo-caio nomualdi, della Parte civile, affermando che nel nostro'Codice penale non esistono dei somi-rosponsabili beisi dei responsabili e de-crii irresponsabili. Esclude che f Adorni sia ir- responsabile come epilettico, perchè mancano ali'Adomi i caratteri dell'epilessia, Pi domanda se i fatti r:Jrdnosi imputati al-l'Adorni rientrano nei fati: doliti deli'.quenzacomune oppure in atti oompiuti durante un accesso di epilessia, e dice che non si può affacciare la questione dell'irresponsabilità. Tra'ta poi largamente delle psicopatie sessuali dell'imputato, affermando che esse ron sono che semplici atti viziosi e comuni atti di pervertimento. ... Dopo di ciò l'udienza è tolta e rinviata a domani.

Luoghi citati: Majano, Roma