BRAND

BRAND BRAND Appare per la prima volta tradotto in italiano da Tyra Iviecn e Arnaldo Ccrvesato il Brailli, poema drammatico di Enrico Ib- sen. Col teatro quest'opera non ha clic fola-zioni metaforiche, essendo estremamente ar-duo trasportar sulla scena, un'azione dram-matica nella quale un personaggio insegne a perenne caccia un avvoltoio o il protagonista., poco prima di perire sotto l'urto della valanga-, è a colloquio con lc voci della natura e dello spirito, che dalla solitudine montana lo accusano, lo consolano, lo confessano, lo proparano al passo estremo. Poiché s'è recitato anche il l'ausi, si potrà magari, con un eroico sforzo di volontà, recitare il Brand, e, con sforzo anche più eroico, si potrà ascoltar dalla platea. Ma non c questo il suo significato. Il Brami appartiene a qusila breve serie di opero, nello quali la lirica o la drammaturgia di Ibson, la sua coscienza intellettuale e morale e il suo istinto artistico si manifestano, dirci quasi, in blocco, senza lince divisorie, s'uza distinzioni di competenze, senza preoccupazioni tecniche. In Brand, come in Peer Gi/nt, la luce di Tbsen non è soggetta all'azione soompositrice del prisma; emana misteriosa e indistinta dal fuoco centralo di quell'indefinibile genio poetico, rivolando ciò che sarebbe stata l'opera totale di Ibson, s'egli avesse sempre potuto abbandonarsi all'onda dell'ispirazione e se le cnsidotto « necessità teatrali » non lo avessero costretto alla disciplina, all'euritmia, alla precisione dell'immagino e della parola. E perciò è difficile a leggersi e ad apprezzarsi: l'autóre vi si confessa tutt'intero in una crisi cho qualche volta è rapida c vibrante come uno spasimo, ma tal'altra è lenta e impacciata quasi manifestasse l'affannosa fatica di un'anima nuova che si divincola dallo catene nel buio. Svolgimenti drammatici d'immediata e troppo reperì ".... i tipa violenza «■ alternano xon gravosc^elu-cubrazioni improvvisamente interrotte quando già parrebbe che il poema drammaticc/dogenerass,b in predica; fugaci splendori succedono a tenebre fitto come lembi di cielo attraverso nuvola che si squarcia; c l'albero verde della vita frondeggia nell'accidioso paesaggio grigiastro d::!la teoria. Da una pagina all'altra si precipita comc da una cima entro un burrone; i rischiosi dislivelli dell'opera si proiettano nella fantasia del lettore, che dall'entusiasmo passa prima ancora che no sia divenuto consciò, all'inquietudine, da un sentimento di alata libprtà a un'arsura oppressiva. Brand è un proto; è anzi il prototipo del combattivo, violento, autoritario pastore scandinavo; di quel pastore d'anime che è tale non tanto perchè sia disposto a caricarsi sulle spalle l'agnella sperduta quanto perchè tion sempre sguainala nel pugno l'arma atta a ferire i lupi. Non ha ricevuto la fede come una tradizione sWic">; non è dentro la Chiesa conio il mollusco è dentro la conchiglia, a Io non faccio — esclama ui a volta — io non faccio prediche ufficiali ; non parlo come membro della Chiosa. Anzi non so neppuro se posso dirmi cristiano e sino a quai punto; ma so che s-mo un uomo e vedo anche cho il succo essenziale della vita di questo nostro paese si sta disseccali- dd per sempro ». Non chiede ossequio ai dogmi, osservanza do! rito, obbedienza alla gerarchia. Parla in nome dello Spirijo, il quale esige che ciascheduno sviluppi fino le estreme possibilità le sue forze di vita : « Io vorrei che tu fossi lo schiavo della , gioia; ma in tal caso occorre esserlo ad agri:jgiorno e non oggi si o domani no. Ciò clic tu sci, q pletamonte nezza di gioia: ideale e la ngura uei uno- cante, quolla del briaco ignobile ; Sileno ap- partiene all'arte, colui che barcolla nelle- bricca soltanto alla caricatura a. Ciò che più lo indigna è questa razza di mozzi uc-mixi ammaestrati ad essere un po' di tutto, questa _ _ ou oggi sì o domani no. Ciò clic alunque cosa tu sia. siilo coni- nnn inrv'<-1 ivmiti% «iìIm mh m'n-, non par/t.uin.onLo. sino con pio ima- ifip.iip è 1- fiiTiiri riol inn- loia. luca.e e ìa uguia uti u...e- a esistere veramente ed è perciò che in voi possono coesistere, senza contatto fra Ito, a vita, la fedo e la dottrina... Ecco perchè avete bisogno di un D e"vi ouardi così fra lo dita, di un Dio calvo 0 grigio al pari della razza stessa; perchè non dovreste diui- que dipingerlo cou una piccola calotta in ca-. po? Ma il mio Dio nulla ha di comune con questo: egli, mcntro il vostro tuffai più può dirsi vento, si chiama tempesta .questi mozziconi d'anime, che da tutte quo- stc membra sparse, un tutto aitino nuòva- mente sorcra afTmclib il Signore rivejrga di nuovo nell'uomo, nella sua creatura, In sua maoViore opera. l'Adamo il creato primonof "virore delia sua giovinezza primor-diale * . Q1,ue ' ' A modo suo, invoca anche Brand il suo Sifrido, il suo superuomo. Solo che liideale\del fosco prete norvegese non mì concreta nel gaio o divino fanciullo primigenio, elio aid o divino fanciullo primigenio cho gnorala paura, e nemmeno nella bella bel, va cennuisfcatriee II culmine della vita è ... TOnquisBajrice. u ci.iinine iteu.t vita c per lui neh individuo pronto a sacrificar tutto in omaggio allo Spiriti). O tutto o imi- la, è il suo motto; non ve sacrificio che conti se non è implicita in osso l'intenzione di sacrificare anche ciò che rimano, né ve sacrificio clic valga se e accompagnato dal- 'ombra di un rimpianto. Brand no dà per primo l'esempio. Traversa durante la tot-- mehfca la montagna, mentre il contadino, la cui figlia, di là dalla cima, sia per morire, si arretra spaventalo. « Se è della mia nior- 'te che il Signore ha bisogno, sia gloria ai pantani, ai torrenti, agli abissi ». Affida h sua vita ali oceano tempestoso pur di p'Ucare l'anima di un delinquente che s'ap- prossima alla morte in isiato di diabo'ica disperazione. Suscita l'avversione e la difll- i tza dc-gii uomini mediocri cho fanno il r dovere ontro i confini del loro distret- to. Giunto, per le eroiche necessità del suo ministero, nel più lugubre vallone della Norvegia, ove il sole'non penetra mai e sempre soffia il sepolcrale vento del polo, riceve hi visita f!i un paesano che lo vèr- rebhe pastore laggiù. E Brand per un mo- mento si ribella: o tutto o nulla, sta beuc; c'è però qtn-lcosa che non si può sacrificare: ! proprio io. l'essere interiore ! La vocazio- ne è torrente che uou si può frenare, ne costringere, ne sbarrare: comunque, essa. drà ugualmente infine nel mare ». A queste parole Brand accetta la sua missione, o condevo trovar la via verso l'oceano. Ma il paesano risponde: « Ancorché dovesse perdersnello paludi, diverrà nebbia e niofreia e ca-. _ OO 1 _ lui l'accetta la donna che l'ama, Agnese, la'più meravigliosa finnra dr.1 r,r,omn iii».t{i„.più meravigliosa figura del poema, l'inattingtbile fanciulla, la quale, avendo una vòltaudito parure quest'uomo che mentre parlasembra innalzarsi a statura gigantesca, haabbandouato il sole, la danza "il canto "ilpiacere per incamminarsi con'Brand versoil martirio. « Di là dalla notte di là dallamorto, lontano, io vedo spuntare l'auroraI '„Fatto formidabile dalla sua coerenza con.e medesimo, Brand è anche coerente, cioèinesorabile o spietato, con gli altri Wle estreme consolazioni della fedo a sua ma-tire, che, pure in cospetto della morto, nonsa rinunciare —' ; 1—■' *• *•-1 - : ■«.'i-i ' • ai suoi beni terrestri, e peri-bi^cuore^E Bra^paludisce con 1 aspra entro l'invincibile cuore. Vj Brand paca u riersona TI «„n „i,i_ c„it, i -i ■ r Alf si inrmaT - ? ' ì —1 le é ìa 'luco,' sc'sIròstrappatoartenoWvallone nordico. Padre eTmadro soT Sa migrare per amoro della loro proTo C rimorsi picchiano alla porta del pastore.■abbandonerà egli dunque la smS In una serm rl';>,rl,v;L;in «Tf». ! 'l B^ndS^^^tT^^bile Iddio ed alla loro Sssima^coscienzase debbano sacrificare il fig o o la parr c*chia, la felicità o' 1 dovere Agnesef final-mniiL „„i„ il uuv,iu-./vSnese nuaj ' 8O,l0VaDdo 11 fanCU,ll° a! braccia tose: a Signore! Io sollevo verso il tuo cielo la vittima che m'hai chiesta ! Gui dami tu a traverso gli orrori della vita ». Qui si compio il sacrificio d'Isacco; ed anche un sacrificio più spaventevole si compie. In nome dell'inumana logge: o tulio o nulla, Brand esigo che la sciagurata madre rinunci anche all'amarissima gioia del ~ - . » .'i.i.fi^ mi U'.i'" i ...itila lllVltl UU1~ lg moinori0i abbassi la tenda ttitvtfndonde, la sera di Natale, ella s'intrattetiova in silenzioso colloquio col figliuolo giacente nel cimitero nevoso,, e doni a una zingara errabonda tutte le carnicine ed i pan-i e i mantellucci della sua creatura ed anche la cuffictta intrisa del sudore deU'agonia ch'olla aveva tenuta sul seno da quoll'orribi-10 giorno. Lo strazio si placa nel cuor-? della madre martoriata: dilaga la iuco ch'ella aspettava di là dalla notte, di là daUa morte; ella è felice della rinunzia; ella ha visto iTchovah. Ma chi ha vis'o Jc-hovnh dove morire. Brand è rimasto solo. Ora egli costrurrà una nuova chiesa, più grande, più luminosa, più libera di quella ove i suoi fedeli asfissiavano ; e nel giorno della consacrazione dirà alle anime che gli furono affidate una parola di verità e di libertà. 11 popolo lo segue, in un improvviso fervore ; snudato da lui. s'incammina verso altri cicli, o Guardate innanzi a voi ! E' il cammino della vittoria!... Lasciato la trista apatia annidata in questo buco e volate, vo late liberamente, e sia la vita in alto, uo mini del Signore! t. Ma dopo uno o due giorni di privazioni gli uomini del Signore abbandonano il loro profeta, e quasi lo la pidano. Egli è solo sull'altura, solo nel mon do, grondante di sangue, carico di sconfitte, in disperante colloquio con le memorie del la sua vita o della sua famiglia distrutte, soggetto alla infernale tentazione del suo orgoglio cho lo vorrebc paragonare a Cristosul Calvario. La valanga lo travolgo Brc\>rn 'convulsa e supplice mentre la va Aawja si precipita giù impetuosamente). — Rispondimi, n Dio, nell'ora in crù 'a morte lunga fragorosa e immensa TJxa voce (dominando il fragore e gli scrosci). — Dio è carità, 1V j.-. j i'-» Hi. . Ili i . Il UH-', l.iZl. '/lei 111 V. -'4 ti Illl.I Li: m'inghiotte- non è dunque sufficiente tutta ln Voiontà di un uomo per conseguire una i . t i ? /.' ■ , '»» 7„ Sl,ja ..arte di salvezza! (.• pansce sotto la va- i • ■ ;,..,„„ nanoroxa e immensa. Ilo voluto esporre ampiamente, nella sua. - *,co ^"°.P1U vivamente appassionerebbe gliWbsenwni (detestabile genìa conio tutti tinelli che parteggiano per un artista con l'animò medesimo con cui si parteggia por u,la capogruppo parlamentare) consis'erob be nel determinare so Brand abbia torto o ragione. Ma non solo Dio, ancìfe l'arte è carità, e, sebbene Ibson si sia proposto di risolvere o almeno di collocare un prpble-:ma sociale e morale, non è riuscito che a resa dei cariti non ha forza abbastanza per condurlo fino ad una- glorificazione o ad u- :ia condanna. Imposta il dramma cerne un processo; ma lo chiudo rimandando il si o il no del verdetto al giudizio universale Egli è tropno grande arìista por rassegnar- si tt distinguere le sue creature in due ca- . . . -, • , • , „ „„ „„ tegono: ì buoni che^ siederanno alla sua destra, i reprobi che saranno resp'nti nel precipizio alla. sna sinistra. Ed e anche trep.P° debole uomo di pensiero per saper risol-P° debole uomo di pensiero per saper risol- vere nettamente un problema teorico. Nel prim'atto egli inette ia matassa sociale e t ,l]'arcolaio del dramma • molalo attuino ah arcolaio coi wanim,»» ma nel quint'atto e tutto un arruffio. S i- tanto l'ibsenianó può illudersi che qw''0 sia un modo, il vero modo di dipanare ; sol- tanto l'ibsenianó può cercare in Ibsen un si- sterna lilosofico o un catechismo moderno, rinunziando poi a vedere quello che veramente c'è; una forza solvaggia nell'iudividilazione dei personaggi, un sentimento lln'eo di un'acutezza che diviene qualche volta straziante. In Brand — appunto perchè Brand non è un dramma adatto allo scene e: perchè. scrivendolo, il poeta obbedì al suo istlnt0 senza torcerlo in servizio di un genere let-terario ormai codificato e fissato — in Brand il carattere dell'arte ibseniana è infinite voi-te più evidente che in quei perfettissimi drammi (come fredda Gabler e Rosmers- toholm), ove il ritmo delta costruzione è pe-ronnemente rispettato, e audio il gu un lettore meridionale, purché quel gus. sia intelligente, non e mai offeso. E, se do-vessi scogliere una parola per indicare i' carattere predominante dell'arte ibseniana. direi questa: medievalismo. Medievalismo nel contenuto e nella forma: Brand è pazzo di Dio, come fra Jacopoue era pazzo di Cr.sto, il furore settario, l'intransigenza ascetica, la santa ira guerriera degli eroi e delle . l ■ 1 eroine d'IbseD fan ripensare al sangue e al lfuoco che corsero l'Europa dopo l'anno mil- le. Di quella materia umana erano costruì- eti i Vichinghi, i predoni, i crociati, gli ere- stici, i giustizieri medievali. Quella gente ldell'ultimo Nord, come divenni cristiana vsecoli e secoli più tardi di noi, oosl ò «ggi sal punto religioso o morale ove noi erava- ; mo tra il secolo Xii e il xru, e sente le que- bnati fra l'eresia degli Albigcsi e la schiavitù c, , fedc' c,cl c,ero' dcll!l llbcrta- d"1" J^ntlt® comc lc sentirono i nostri aate- lini! f i"n 1 n*>m-ìn .!,./,! , A 11 ... ; _ T_ 1.J 11!. ìgnone, con san Francesco e santa Ca- s rorlna c Ua-n}^. Qualebombile domenicano Protestante è questo inesorabile Brand! in d • •? '"^oralnle ti oeU.inquinto» sono più che i ., Por ?*lva/e 'anima di un peccatore, certo i/'T ^ S?"°,.aJ r°g<?; . ,. Sgermi, e, u .Sarebbe una futilità, se il paragone si li- cmitasso aI contenuto- Ma è la forma di Ih- scn Srallc'cmonto 0 solennemente barbarica, sQuosto simbolo di cui s'è discusso come (Vii- pT ™Vìt\, ™ fU SÌ fumava alle- q ; °;. t01° kt 7"'( tì^T" Vf^lf" «chiamerebbe la «1». Dm bar- d^ ^b!on..ha ,a nocessita dl.,Pen8frc P.*r (Jl?ma&,.m' d> ragionare per miti: ed anche al'imperioso bisogno di mettere la sua fedo ee SUQ fllosofema nudo 0 crudo ontro \>0. rf ^ ^ » ? rcresco di spropositato appendici, e prende .nclua 6 ,à Y**P** di un lihro sacro' cH una 18<.>mroa tcol.?K;ca; di Pericolosa costni- g?0n* T lettoro debba cercare Ila boi- d'", ° 1- la.Paro}a do" arto e l* cPu'^v- Dl°,' ?' qUl '° ln?on^"enf * « ^ Voi vedete, par esempio, Brand che ofabbrica una chiosa più grande E qui chie- tk h d0tt°.™ SÌPmCafc° SpÌ:;tnaliC ° P 5 ma,"uta!1 0 peJr.un. fto 1,1 cro v°' ve" df\CtC .qWS* ^'T ^ " P ' 0)10 \ ^ ^ T TP secoudo j numero dei metri quadri. Poi voi vedete la folla che sepie Brand. Ed anche tqui sf.'/uire ha un significato snirit.ualo: vuol Odire ohe la folla ha cominciato a intendere 1 la parola del profeta. Ma intanto voi vedete la folla clic materialmente segue il profeta e dovrebbe con lui volare liberamente, non si sa verso qual meta. E' la metafora che fa l'usura al poeta, ù il traslato che strozza la visione. A questo si riduce a parer mio il simbolo ibseniano. ; Ma con ciò non bisogna intendere che le bellezze del Brava si riducano a quelle tre col fidanzato rito, ad Agnese che si risolvo à sacrificare il figlio, ad Agne- indicibili scene: ad Agnese sull'orlo del precipizio fiorit _1 * _ • 1 ■ /> -i se che dona i panni del suo figliuolo alla zingara. Il Brand non c di quello opere d'arte ove si contino le bellezze, conio ari i nei. La SUa barb una marchesa del settecento si conterebbero a sua sublimità è data anche dalla bario, come la bellezza del ghiac- ciaio è data anche dalla sua sterilità. Quel le scene alle quali anche il comune lettore s'arrosta tormentato da un'emozione cho lo prende alla gola non sarebbero tali sonar quell'immensa ombra azzurra che vi prour V"- ^ ' Plcch' sc^cc?i ed >"°spit. de durissimo poema. Come Farinata sarebbe (lkcl volte più piccolo senza la grandiosa atmosfera che gli creano intorno la teol e l'astronomia « intollerabili » di Dante, co rf , n-rfeziono estetica di Agnese non sa- rcbbe'comprensibilo senza la barbarle v,- .namenlo sunbolegsianto e sillogizzante del 1>arte ibsoniana. Nella fanatica serietà reli giosa c morale dc'l'autoro risiede il s-gre|r di questo Capolayoro_ selvaggio: scompostr come una città eicl-pica ^evnstata da un ai «a tribù di eielopi, misto d, sublime e di orribil0) spaventoso nel suo disordine, mr taIo da incurerc venerazione e terrore a noi Picc0li uomÌBÌ d'i-peccabile buon gusto e di moderato buon senso, A- Borge99.

Luoghi citati: Bra, Europa, Norvegia, Taio