Il regolamento per le aziende municipalial Consiglio Comunale

Il regolamento per le aziende municipalial Consiglio Comunale Il regolamento per le aziende municipalial Consiglio Comunale Dino Mantovani mantiene le dimissioni da assessore Seduta dal 97 giugno 1910 • I consiglieri che oggi hanno preso parte alla seduta hanno sulla soglia del palazzo muulclpale avuto una grata sorpresa: dal marciapiede in piazza Palazzo di Città su Ano alf'aula consigliare il cammino è tutto allietato di fiori e di rigogliosi cespugli di piante esotiche. Alle porte ed alle finestre pendono insolite cortine di damasco rosso. La grande ban- diera donata a Torino nel 1898 dalle città italiane e che pende nel vestibolo, in alto dello ecalone. è uscita anch'essa dalla guaina e porta anch'essa una nòta gaia nel grande pianerottolo soleggiato, che è diventato una magnifica serra infiorata. La seduta non si apre nemmeno prima delle 16. presenti una quarantina appena di consiglieri. Più scarso del solito è anche il pubblico. L'assessore Mantovani insiste nalle dimissioni SINDACO dice: — Prima di dar la parola a;li orntoxi inscritti a parlare sull'ordine del giorno, io debbo dar lettura della seguente lettera ricevuta dal consigliere Mantovani. E legge: § « Torino, 23 giugno 1910. « On. Signor Sindaco, ' « A lei ed alla maggioranza del Consiglio. Che col voto di ieri si compiacque di confermarmi la sua approvazione e la sua fiducia, rendo grazie tanto più vive, quanto più lontana era da me la previsione, nonché l'intenlione, di suscitare intorno alla mia persona un dibattito cosi clamoroso e una manifestazione cosi solenne. Ma prego lei, prego il Consiglio di non dirmi ostinato e sconoscente, se dallo dimissioni, presentate non per atto impetuoso, ma per meditata coscienza di dovere, non creilo di poter desistere. a Troppo disformo dal mio concetto dell'opera amministrativa che speli-' alla civica rappresentanza, e troppo intorb. tta dalle tendenze politiche avverse è oramai la questione, pronta domani a risorgere, che ha acceso e diviso gli animi, ponendomi quasi come segno di discordia là dove io pensavo di trattare un argomento puramente didattico e tecnico, che al presente stato degli studi italiani non dovrebbe ragionevolmento destare così gravi dissensi. a Tutti coloro che furono miei discepoli, e 6ono centinaia a Torino, elettóri e giudici nostri; tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere le cose mie, sanno che io ho sempre biasimato vivamente l'oblio d'ogni cultura religiosa, che lo Stato ha effettivamente imposto coi suoi ordinamenti scolastici a tutta la pubblica istruzione media e superiore. Onde non posso consentire che le riserve ch'io feci, e che, laico od ecclesiastico, ogni altro conoscitore della scuola e della cultura nazionale farebbe, circa la possibilità di organare e disciplinare l'insegnamento religioso nel pubblici Istituti d'istruzione media, con la medesima sicurezza con cui voglionsì costituire tutti gli altri insegnamenti, siano travisate da amici e da avversari nostri in senso ostile alla religione, verso la quale, invece, come culto dell'anima e come argomento di studio, io professo la più alta reverenza. « In tanta confusione di idee, inevitabilmente dannosa alla necessaria serenità dello nostre scuole, meglio è che l'involontario autore della pericolosa controversia si rimanga In disparte, pago di avere non inutilmente .Maborato i nuovi organici degli Istituti speciali del Comune. « Voglia ella, illustre Sindaco, voglia ij Consiglio, nel quale rientro con animo sempre e tutto intenso al bene della nostra cara e gronde città, accogliere l'omaggio della mia gratitudine e della mia devozione. « Dino Mantovani v. Il SINDACO aggiunge: — Questa lettera è 6iata accompagnata da una lettera particolare ed affettuosa diretta personalmente a me, nella quale 11 prof. Mantovani ripete di non poter ritirare le sue dimissioni. Quindi, nonostante il nostro vivo rammarico, non ci resta che prendore atto di queste dimissioni da assessore. E si inizia la discussione degli argomenti inscritti all'ordine del giorno, cominciando dallo deliberazioni prese in via d'urgenza dalla Giunta; e FBNOGLIO prende occasione per raccomandare una migliore e più sollecita sistemazione del corso Re Umberto tra l'Ospedale Mauriziano e il corso Sommeiller. , A proposito di un'altra deliberazione presa dalla Giunta, BACHI domanda se i legali consultati sulla questione tra II maestro Passerini e il Municipio, o, per meglio dire, sulla convenienza per parte del Comune di ricorrere in Cassazione, hanno già dato il loro parere SINDACO: — Non ancora! Essi però sono stati da noi interrogati subito, dopo la deliberazione del Consiglio... La loro risposta non ci è ancora pervenuta. E si arriva Cosi al colamento bsdndfsReg tper le Aziende municipali elrffrlca.e tranviaria .L'assessore LORENZO FERRARIS, rispondando alle osservazioni fatte nella discussione generale, comincia dicendo dl essere stupito che s sia accusato il suo progetto di regolamento dl non rispettare abbastanza l'autonomia delle Aziende voluta dalla logge. Egli avrebbe invece creduto che lo si sarebbe trovato troppo esagerato nel volere l'autonomia toiu assoluta, coinè, per esempio, nello stabilire gli organici del personale dirigente e il ruolo del personale inferiore, nella facoltà data alla Commissione di variare la tariffa di •vendita dell'energia elettrica. Per ciò che riguarda l'unicità o la duplicità polla Commissione, nota che la competenza (tecnica dei membri della Commissione unica p (ielle due Commissioni deve essere uguale. L'avere una Commissione unica facilita inoltre i rapporti tra le due Aziende. Inoltre Pagare una Commissione unica di cinque memtórl — 9 non dl tre, corno vorrebbe Bachi — facilita la costituzione dl Sotto-Commfssioni ppeoiali. Non si può nemmeno dire che una Commissione unica avrebbe un eccesso dl lavoro perchè ad essa basterà riunirsi una volta al mese per stabilire solo l'indirizzo dell'Àmininistrazlone, delegando ad un suo membro -la piccola, quotidiana amministrazione. Certo è che chi avrà II grave pondo dell'amministrazione sarà il presidente: tant'è che la Giunta propone la nomina di jn amministratore delegato precisamente come si usa per le Società anonime. Del restò, egli e la Giunta si rimettono inItteramente al Consiglio, ohe potrà stabilire se (le Ccmniissiorf! debbano essere due, oppure una sóla. Prega però 11 Consiglio, qualunque eia la sua deliberazione, di provvedere immediatanieute alla nomina delle Commissioni o «Iella Commissiono unica. Per ciò eoe riguarda ^organamento interno ideile Aziende, avverte che nello stabilire le funzioni e le attribuzioni del direttore la Giunta si è inspirata essenzialmente alle conclusioni dalla Commissione di indagini. Nega assolutamente che col suo progetto di regolamento egli all'Èia voluto degradare i direttori delle Aziende, dei quali anzi aumenta le mancloni anche andando incontro a quello spirito di diffidenza che Inspirano la legge e il regolamento generale delle Aziende municipalizzate, perchè, se questo spirito si volesse assecon- tlare si renderebbe impossibile la vita dl un'A- glenda municipalizzata a meno di convocartiogni giorno il Comitato amministratore. Tanto è ciò vero, che alcune disposizioni introdotte pel nuovo regolamento uon sono che la riproduzione dl al&urte norme interne che l'ex-CompilssloDe amministratrice dell'Azienda tranviairta aveva creduto necessario eli adottare. I Per ciò che riguarda la facoltà data al previdente di variare le tariffe, fa notare che non •i tratta di un monopolio, che quindi la tariffa fi. v&riaJft per garantire la vita dell'Azienda; cK. h il tJKUiante boa Aveaie tate facoltà, e e e a o o a i e è e r e e o a e a i n o a bisognerebbe che il Consiglio amministrativo si radunasse due o tre voite alla settimana per discutere i contratti. Esso invece delega nel nuovo regolamento tale facoltà al suo presidente, che, ad ogni modo, non può non seguire l criteri adottati dalla Commissione. Certo tale disposizione non è ortodossa a termini di legge, ma sulla sua legalità si e pronunciato favorevolmente l'assessore prof. Cattaneo. Non manca più che un voto favorevole unanime del Consiglio per completarne il valore, e questo voto egli Invoca dal Consiglio. Per guanto riguarda la fissazione dello quote di ammortamento, fa notare che il regolamento non può che fissare la legge, 11 criterio generale : .sarà 11 primo bilancio che fisserà le singole quote, specialmente facendo tesòro degli studi e dei calcoli della Commissione di indagini. Egli, del resto, parlando del rinnovo del materiale, nel nuovo regolamento non ha fatto altro che riprdourre frasi del regolamento generale. Conclude che molte delle disposizioni del nuovo regolamento gli sono state suggerite dalia pratica di un anno fatta nelle Aziende a massima mninicipali. j articoli del municipalizzato, ed è lieto che,Ja massima parte degli emendamenti proposti" non vengono ad alterare 'e basi sostanziali del suo progetto di regolamento, inspirato essenzialmente alla persuasione di dare la massima agilità e libertà alle due Aziende E si passa alla discussione degli «uwiiprogetto di regolamento. 1 All'art. 1, INVREA e CORSI propongono che si aggiunga agli scopi dell'Azienda tranviaria anche quello della costruzione. DEPANIS avverte che l'esercizio delle tranvie fra la c'ita ed i principali centri circostanti spetta al Consorzi tranviari. FEPRARIS fa notare che le deliberazioni riguaidanti la costruzione di nuove linee spettano al Consiglio comunale e non all'Azienda; tutt'nl più a questa spettano T5 facoltà domandatelo dal Consiglio comunale. GIOVARA, associandosi alle osservazioni dl Depanis, fa notare che referendum è stato indetto per le tranvie :nterne della città, e noti per le maggiori propaggini per le lunghe lineo che vadano ai centri vicini. All'art. 3, SINCEBO propone una modificazione di forma, che l'assessore, date le disposizioni del regolamento generale, non può completamente accottare. AU'art. 4. BACHI insiste sulla opportunità dl due Commissioni separate per l'Azienda tranviaria e per l'Azienda elettrica, pure ammettendo che le Commissioni possano avere membri comuni. NOFRI credo invece che maggiore comodità e semplicità offra una. Commissione a.mministratrlce unica, specialmente tratt'vndosi di due servizi pubblici che si completano a vicenda, e che tutti 0 due debbono combattere la concorrenza di' altro Aziwfde private. Teme che due Ccmmissioni sr.pnra'e possono addivenire a dualismi, a conflitti pericolosi: basta per ciò pensare alla condizione In cui verrebbe a trovarsi l'Azienda elettrica nella vendita dell'energia: essa dovrebbe vendere al prezzo minimo a chi Può esserle strappato dalla concorrenza, mentre si rifarebbe su chi non può acquistare l'energia che da lei, vale a dire l'Azienda tranviaria. . Voterà quindi per la' proposta della Giunta por la Commissione unica, anche perchè essa ha fatto nuora ottima prova. INVREA a sua volta, fa notare che. anche secondo la Commissione di indagini, sono preferibili due Commissioni amministrative separate. Nota poi che a vincere la concorrenza delle aziende private può giovare dl più lopera dl due amministrazioni separate, anziché una sola, che sarebbe troppo oberata dl lavoro. , „ Ed In favore della Commissione duplice parlano pure AMAR e MOLINARI. Il SINDACO, dopo aver ->«etuto che la Giunta lascia pienamente libero il Consiglio di votare in un senso o nell'altro, fa notare che sarebbe miglior partito per l'unicità dell'amministrazione accogliere le proposte della Giunta per una Commissione sola, anche perchè sta per costituirsi tra breve un'altra Commissione, che sarebbe così la terza, quella per l'acquedotto. Messa al voti la proposta della Giunta per una Commissione unica, è approvata con 31 voto. La proposta della Commissione doppia non raccoglie che 18 voti. La Commissione Dopo osservazioni di CORSI, a cui risponde l'assessore FERRARIS, si delibera che la Commissione amministratrice sia costituita da quattro membri ed un presidente. CHIAPPORI vorrebbe che si stabilisse nel regolamento tassativamente che il Consiglio vota tre nomi soli, lasciando un posto di amministratore alla minoranza. SINCERO, pur ammettendo ohe si debba lasciare un posto alla minoranza, crede che sarebbe illegale introdurre una tale disposizione nel regolamento. COVONE, dato lo scopo esclusivamente tecnico di queste Commissioni, non capisce come ci debba entrare lo spirito di partito. ALLASIA: — E manderemo anche noi un tecnico ! SCipRATI: — E' per il controllo che devo sempre avere la minoranza su tutte le «amministrazioni. GOVONE conclude che appoggia l'idea della Giunta. NOPR-I: — Ma la Giunta non ha espresso ancora la sua idea. IW'REA crede che la rappresentanza della minoranza non si possa avere con un leale accordo tra maggioranza e minoranza del Consiglio, tanto più che il regolamento stabilisce tassativamente che gli amministratori delle aziende devono essere eletti tutti a maggioranza assoluta di voti. NOFIRI, dopo le osservazioni di Invrea, non Insiste sulla proposta fatta da Chiappori. AMAR crede che sia obbligatorio eleggereanche amministratori supplenti; anche LEVIè favorevole a questa nomina. n SINDACO fa notare che avrebbero una rosizione assai strana questi amministratori supplenti, chiamati lì per 11 saltuariamente a supplice ciiestn o quell'amministratore effet-tivo ammalatosi. SCIORATI appoggia lo idee dl Levi. n SINDACO mette quindi ai voti la proposta di eleggere anche commissari supplenti, prò-ppata non accettata dalla Giunta, che è re-spinta. a e o i a l à di à a a . — i a a mo o a ne e e eo o e na ri no ae, n- ■t-*- A- ^Dino Mantovani ha colto l'occasiona dal-Tti virìr o e omaen a a; à, Sulla sede che dovrà avere la Commissione ammlnlstratrice parlano ROSSI ANGELO, GIO-VARA, INVREA. CORSI, a cui dà spiegazioni lassessore FERRARIS: t> resta stabilito che « la Commissione amministratrice ha la sua sede presso l'Amministrazione delle aziende t. Sull'artlcolo riguardante le riunioni della Commissione parlano SINCERO, ROSSI ANGELO, CORSI, BACHI., n cui rispondono II SIN. DADO e l'assessore FERRARIS. Finalmente alle 18,50 l'articolo proposto dal la Giunta è in massima approvato, ed il se- gulto della discussione è rinviato a giovedì P- v^alle ÒM.15. Prima di sciogliere la seduta il SINDACO dà 1< Bovi sul mercato mandazione dl Bona affinchè si solleciti "dal Prima di setoa-Hnm la sprint»letti ra dellffiteroXn^» r «vf Boni «XrVri*^ Senato l'approvazione del progetto di legge, già votato dalla Camera, per la nuova circoscrizione delle Preture di Torino. Il sindaco avverte che In questo senso telegraferà al presidente del Senato. l'incidente che ha portato allo sue dimissioni, ora confermate, da assessore per l'istruzione secondaria, per scrivere una lettera, che noi non esitiamo a dichiarare nòbilissima e degna in tutto, non meno di un carattere fermo, cha di un. lucido Intelletto. Egli si è levato al disopra delle competizioni della politica verbosa par guardare dall'alto il problema dell'insegna¬ r l e e o n l o e o e i o a l dento religioso coi criteri positivi di una mente abituata allo studio dei più grandi ((problemi morali e didattici. Egli si è staccato tanto dai clericali, i quali si accontentano di qualsiasi sistema didattico rev Iigioso, purché nei programmi sia inscritta la religione, quanto dai socialisti e dagli anticlericali in genere, che, nella loro concezione materialistica della vita, non solo astraggono dall'idea e quindi da ogni insegnamento religioso, ma negano al sentimento religioso ogni funzionalità sociale. L'errore per entrambi sta nel non voler considerare il problema nella sua vera essenza, ma bensì nei rapporti e nello finalità della propria politica. Dino Mantovani ha nettamente e coraggiosamente dichiarato il suo pensiero, il quale è laico, in quanto non può ammettere che l'insegnamento re- Ustenprdatomdadrae l'IgIigioso possa avere scopi politici, ma debba llaessere organato con la medesima sicurez- • nza con cui soglionsl costituire tutti gli al- c{tri insegnamenti, ma è altresì deferente alla religione come culto dell'anima e argomento di studio. In tutto l'incidente, du- rante il quale si sono pure fatte gie colorazioni, questa di Dino e stata la più chiara, la più perspicua, la ttte molto di- noMantovani è iconopiù degna .di lode. a criVein, Barberi*. Bolmida, Boua, Bonelii, Bonino, m. j Bosao, Bovi Bozzolo Brayda Brosio, Bruno, Cigno, 1Xl Caaalini Cattaneo, Cauvm, Cavagha,, torri, Ljiap. Giovar.. Cittì. Covone. Gribaudi, luvrea, Uolairc l>rLava, Lavini, Levi, Maschio, Miglioretti, Molinari, apNasi Necri Nofri Paeliani Palbertis Pia Pomba n P&^^ftS' A^Ite! Teofito coSciorati, Sincero, Tacconis, Timoasi, Usseglio, vignoio- inLutati. a o a 1 Por'. Chironi, Gibrurio, Corbeli e '^psUo, Ferraris, Fino, a e i i ; costErano pressiti i seguenti consiglieri: Albertim, coAllasia, Amar, Avezzano, Bachi, Bad.ni. Balsamo- go('r-v.il'; i... : .i- uA... i-}'~~u: u,,.,;™^G^tedi^ Giovar.. Cittì. Covone. Gribaudt Tuvre^Tl"oW Inì?.!f ^JEE?. i^^^MSSS* TcuSousarono l'assenza i consiglieri : Bocca, Ceriana, Danoo, Fiorio, Foà, Marocco. su

Luoghi citati: Govone, Torino