Terribile investimento di due treni presso Versailles

Terribile investimento di due treni presso Versailles Terribile investimento di due treni presso Versailles L'incendio delle macerie = Numerosi morti e feriti (Servirlo speciale della STAMPA) i Parlari, 1B. ore 2. Una spaventosa catastrofe ferroviaria è accaduta stasera, verso le 18, sulla linea da Versailles a Dreux, nella stazione di Villepreux Les Clayes, a pochi chilometri da Saint-Cyre. Il treno N. 467, che fa il servizio da Parigi a Dreux, è stato urtato dal diretto N. 477 Parigi-Granville. I due treni sono stati distrutti dalle fiamme. Numerosi cadaveri sono rimasti sotto le macerie. A mezzanotte, ora in cui si iniziava lo sgombero deCHa linea, si ignora ancora il numero dei morti e dei feriti. Ecco in quali circostanze si è prodotta la catastrofe: La stazione di Villepreux è situata a sette chilometri da Saint-Cyre, fra Plaisir, Grigno e Versailles. Alle 17.10 giungeva il treno N. 467, che fa servizio da Pexigi a Dreux. Al momento di ripartire, il macchinista si accorse di una panne alla macchina. Questa aveva subito un'avaria. Non era possibile la riparazione. In tutta fretta si chiese a Versailles una macchina di rinforzo. Era così avvenuto un ritardo di quaranta minuti. Il capo-stazione di Villepreux diede ordine di chiudere tutti i segnali, per impedire la via. La maggior parte dei viaggiatori, avvertiti del lungo ritardo che dovevano subire, erano scesi a terra. A un tratto, erano circa le 18, nella dire zione d'i Saint-Cyre, si udì il fischio di un treno sopraggiungente a grande velocitàEra il diretto di Granville, partito da Pa rigi alle 17,14. H fischio del treno non causò alcuna emozione. Il ca.po-stazione pensava che il macchinista del diretto, avvertito dai segnali, avrebbe rallentato la marcia. Ma ad un tratto provò un tenibile stupore. A 150 metri dalla stazione d'i Villepreux, la via fa un rapido svolto. Il N. 477 appariva allo svolto-; ma invece di rallentare, giungeva a tutto vapore. In quel momento — fu raipìrio come il lampo — tutti j vaggiatori e gli impiegati della stazione ebbero l'orribile visione di ciò che stava per accadere. La maggior parte dei viaggiatori si erano lanciati sui binari e agitavano i fazzoletti e i cappelli, facendo segno al macchinista del diretto di fermare. Ma nè il macchinista, nè il fochista sembravano essersi accorti di quei segnali: il diretto, senza rallentare, procedeva sempre innanzi. I viaggiatori e gli impiegati che si trovavano sul binario non ebbero tempo che di scansar-u,, La locomotiva del diretto 477 urtava il tre no fermo, L'arto terribile L'urto fu terribile: accadde in mezzo ad un fragore spaventoso, mentre un'immensa nuvola di polvere nera si elevava. Per un istante non si vide più nulla: da ogni parte oggetti informi: volavano enormi pezzi di ferro, frantumi di legname, sportelli asportati, scaglie di vetro, e precipitavano nei campi vicini, sul quai della stazione e sulle tettoie, dappertutto. Fra tutto questo fracasso si elevavano terribili grida di dolore. Finalmente la nuvola di polvere si dissipò e si ebbe allora un'orribile visione. A duecento metri al di là della stazione si trova il passaggio a livello N. 3. In questo luogo era un indescrivibile caos di cose senza nome, ammassi di ferro, di macerie, di vagoni ammonticchiati li uni sopra gli altri. La parte anteriore delia locomotiva del trenodiretto era stata precipitata a sinistra, in uncampo, -e giaceva rovesciata sul fianco; Il «en-giu, presso il passaggio a livello un terribileclamore continuava: s' udivano appelli dispe-rati, singhiozzi rochi. urla spaventose. dcr era stato precipitato dall'altro lato, presso la casetta del guardia-barriera. La linea ferroviaria sembrava devastata àa un ciclone. I binari erano contorti, strappati; le traversine erano state lanciate lontano. I quattro primi vagoni di prima classe del diretto ed il vagone-ristorante dello stesso treno erano completamente distrutti. Così era del furgone e di quattro vagoni di coda del treno investito.Frattanto dagli scompartimenti risparmiati, i viaggiatori, terrorizzati, si precipitavano a terra. La catastrofe- era stata così repentina, lo spettacolo era così orribile, che dapprima nessuno aveva compreso la portata del disastro. Ma ben tosto si cominciò a comprendere: lag- è a a o o ao i a a el a . a a o re , n l d 0 a o a l i ò e i o . ti. o r- Soccorso! Soccorso ! Tutti si precipitano innanzi: allora cominciarono le scene ammirevoli di salvataggio e di devozione: ognuno si gettò nel caos e nell'orrore delle rovine. Sotto lo macerie cgiacevano qui corpi inerti, là ancora viven-, ti, ma terribilmente mutilati: si vedevano^dtra la polvere e l'orrore, braccia tendersi verso i salvatori: — Soccorso! Soccorso! Venite in mio soccorso! Muoio! A dogni momento si trova un nuovo ferito, un fanciullo, una donna, un vecchio... Un prete, l'abate Enrico Bignot, missionario apostolico, che si trovava nel treno investitore, si moltiplica intorno ad ogni ferito, dà l'assoluzione ai morenti. Qualche medico, che si trovava tra i viaggiatori, subito si affrettò a portare soccorso, aiutalo da infermieri improvvisati. Soltanto un'ora dopo la catastrofe, un sai* valore, il signor Paolo Pab- che si trovava alla stazione al momento della catastrofe, ci faceva ili racconto della scena orribile, cui è stato presente: cgcgglsrd«Per parte mia — egli ci diceva — h°:ctratto dalle macerie sette persone, orribil-;vmente ferite. Mi ricordo di avere levato un bambino di 4 o 5 anni, che spirò subito tra'cle mie braccia. Egli aveva la fronte spaccata; sno pure tratto dalie macerie fumanti un uo- nmo di trenta anni circa; aveva la testa fra-'mcassata; presso di lui giaceva una vecchia; signora'che aveva pure la testa spezzata «' ^ , ztu jlle gambe frantumate. «Ho tratto essere viventi: era una cosa orribile. Ho assistito dieci anni or sono al terribile incendio del bazar deWa Chantè, a ternoue -u^iu.u u« ^a. Pari-i: lo spettacolo atroce, che ho veduto questa sera non la cede a quello angosciosol di dieci anni fa». ,! La notula di questa catastrofe, ai è subite>| sparsa con la rapidità del fulmine nei paesi vicini. Da ogni lato accorrevano persone conducenti vetture, in cui si caricavano, man mano che si toglievano dalle macerie e n ue ti ne ul o. iò o gnsi ti o feriti La sala di aspetto della stazione fu feriti. La saia di aspetto aeua spione iu trasformata in deposito mortuario. Venivano in essa trasportati cadaveri orribilmente sfl- gurati, mutilati, carbonizzati a metà. In una : sala vicina venne stabilito un posto di am-;bulanza provvisorio. Dopo una medicazione S^r^l^r^S1 facevano dirigere 1 più gravi verso VuUe- preux e Chalet e vari altri posti, dove erano state stabilite ambulanze. L'incendio dei treni « A un certo punto si dovettero interrompere i lavori di salvataggio. Dai fornelli delle locomotive sventrate le fiamme erano sgorgate, e già il fuoco si comunicava ai due treni. L'incendio si diffondeva con rapidità tale, che i salvatori dovettero retrocedere. «Un quarto d'ora dopo, i due treni ardevano completamente. Da Villepreu e da Clay e da altri paesi circostanti, accorsero le pompe, e i contadini sulla strada facevano la catena per provvedere l'acqua a mano mano; ma troppo tardi. Non si poteva più pensare a salvare dalle fiamme i disgraziati, che vi erano rimasti. Quanti erano essi? Non si può dire. « Bentosto, il signor Autrand, prefetto n | della Senna e dell'Oise, insieme con altri n-j funzionari di Prefettura e della Ferrovia, giungevano sul luogo, e incominciavano una prima inchiesta. Nello spavento e nello smarrimento generale, non si potè dare ai funzionari che spiegazioni assai sommarie di ciò che si era veduto e di ciò che si supponeva. « Una cosa è in ogni caso certa : Il macchinista Leduc, del treno investitore, e il fuochista Lecordier, dello stesso treno, sono incolumi. Essi si sono veduti un secondo prima dell'urto saltare dalla locomoti va. Essi sono stati solo leggermente contusi nella loro caduta. Sono stati spediti a Dreux con treno di soccorso. Poco dopo, un cltro treno di soccorso, richiesto a Versaile ip<. „:,,.,„.„„ jn •,,•,,„,.-in-,, „ . , , e-i es' 6lu"Seva da Versailles, e ha ricondot |tJ cola una ventina di viaggiatori, più o o a e to o e o. i a o so. g- meno gravemente feriti, che vennero ricoverati negli. Ospedali. Scene strazianti A partire da questo momento non si può che notare il seguito degli avvenimenti tra , ^ g. svo|sero sul quai de!]a stazione: ^ ^ il]umina)(1 dal riflesso sinistro dei due tTeni in fiamme. I viaggiatori smarriti correvano qua e là, rivolgendosi agli impie gati della stazione, il cui smarrimento, il cui spavento era eguale a quello dei viag giatori. Ognuno si preoccupava della sortei delle persone rimaste nei compartimenti: qui un marito cerca sua moglie, là una figliuola sua madre. Un povero piccino grida: «Mamma! mamma! dove è la mamma Tra i gruppi una donna in lacrime, la signora Montfort va e viene: « Mia madre era nel treno! era nel trneol l'avete veduta? ve ne prego! aprite il depo sito dove avete messo i cadaveri! Vi assicu ro che ella è là! » Alcune persone giungono alla loro volta e supplicano pure il personale della stazione di aprire per essi 'a sala di aspetto: tutti :cercano jà gli esseri cari: « Forse lo si Irò ;verà| lasciatevi vedere! » G1J impjegatj della stazione esitano, giac'cne ■ ca<iaveri che sono là, sono talmente sn-gurat,j cn6 essi non osano mostrarli. Fi nora è impossibile stabilire il numero dei 'morti> ; g. ^ che ^ feriu condotti a villepreux ' „^^^"'""'.r.n Zi ri 'slaTO nerlsono morti nei momento in cui si aava per, far loro subire l'operazione della trapana-, zione. Si dice pure che altri feriti, traspor-| j-i.. - r-i—» „™„ mnrti Aifw miroi «orti. Altri pure * » 0'„.nmm,,nll,n ^visoria a!l'a- morti all'ambulanza prov... Crozatier. Quattro si trovano nel de-1l ^ mortuar,0 de!]a ^jone; due donne, ! un uomo ed un fanciullo. I loro nona? Come | H< ^ cami e H abiti non ^no più ammano sanguinoso e informe, he ^ tuUav{a viene pn>nunciatD. neUasl10 dl Crozatl€r' reclamando la sua, bQmbina simona che si trovava con lei nel\ investitore. Si apprende pure che a viJIepreux è morto un bambino. All'asilo' : Croizatier un bambim chìarria ia nonna, che ;non faa rivedut0. egli è Carlo Languet- bambirì0 ha le due gambe spezzate, e non potrà ^P^vere. All'asilo stesso alW^ feriti) vengono trasportati ed altri vi muoiono, jferiti vengono trasportati Laggiù, nella pianura, si sa che tra i feriti si è trovato un certo signor Leblond, il quale è gravemente ferito alla testa; è tutto ciò che si può sapere: null'altro. Corrono le voci più diverse e più strane: si dice che il capo-stazione di Villepreux sia corso, fuggendo nella pianura, correndo corno pazzo, con negli occhi la visione spaventosa. I due treni continuano ad ardere: i pompieri di Versailles sono giunti alla loro volta, con un treno di soccorso. Numerose persone credono di avere amicizie, parenti nel treno, e si interrogano le une con le altre; ma nessuno può dare un'informazione. Tutto trafelato, un uomo corre attraverso i binari fumanti. Finora furono estratti 9 morti, e 20 feriti. E' però certo che altri se ne trovano ancora tra le macerie. Accorsero sul luogo del disastro il ministro Millerand, il prefetto ! del Dipartimento di Seine et Oise, il procuratore delia Repubblica, ed altre Autorità. Millerand, dopo avere assistito ai lavori di salvataggio, tornò a Versailles, e si recò a visitare i feriti trasportati all'Ospedale. La cedola del treno che si trovava nel furgone di testa è stata distrutta, e non si può ancora determinare il numero dei vagoni bruciati. Alle 23 quasi ietto è consumato: non rimane più della catastrofe che un immenso braciere rossastro, su cui crepita il getto delie pompo. Un atroce odore di carne carbonizzata si sviluppa. In una sala della stazione i magistrati ed i. funzionari continuano la loro inchiesta: finora il giudice istruttore Rosenfeld ha la certezza che U macchinista Leduc è il solo colpevole e responsabile della catastrofe.

Persone citate: Carlo Languet, Chalet, Leblond, Leduc, Montfort, Paolo Pab, Rosenfeld, Seva