Il misterioso rinvenimento di un cadavere imbavagliato

Il misterioso rinvenimento di un cadavere imbavagliato Il misterioso rinvenimento di un cadavere imbavagliato gSuicidio o ilsiéifta? Il fatto si presenta in circostanze ancora affatto misteriose; poiché si attende eh© la inchiesta già iniziata dall'autorità di P. S. aDD;a stabilito se si tratta di un delitto o di " s„wiio NoTner ora ci limitiamo a riie- ?5e ?o rireo^tónze finora risultate rl 0 circostanze nnora risultate, Nel territorio di Lauriano, presso Chivaseo tu trovato ieri mattina in Po il cadavere di un giovane sconosciuto, dalla apparento età di non più di diciotto anni, dai capelli castani completamente sbar statura, con un buco sotto il quasi certamente da uncolp* - co non recentissimo. Data la condiziono della icarabùlieri locali, trasportatolo in una■casa prossima alla sponda del fiume, diedero aVVÌ?°- scabra scoperta alla Polizia giudiziaria di Tonno. : ciò che accresce il mistero intorno alla scoperta si è che il cadavere aveva un ba- va„ii0 Slliia borra fnrm.itn da un fa77oletto B*J£ ■ * tUji'xxlaiainenie e sireuameiite iegutuincare, I .nuca. laie circostanza, mentre tutte le altre la-( sciavano credere ad un suicidio, fece nascere ; il sospetto che potesse trattarsi di un de-llitio. ! Non appena la notizia giunse alla Palaia' «i1udizia?;ia' ricollegarono .questo ad un altr0 rinvenimento non meno misteno- «ETSffdfS'StfffteSta: • | ^ ul tutJ tlK5a 01 ual-la: lo spazzino! municipale Giuseppe Troia, rinvenne sotto il ^ RfS'na Margherita, e precisamene Contro alla sponda sinistra, una giacca d'i velluto nero, un paio di pantaloni di stoffa scura, un cappello a cencio, nero, un paio di scarpe forti, munite di chiodi alle suole, (probabilmente appartenenti a un contedino, e un portamonete contenente tre soldi. Dal- l'esame diligente di questi abiti risultava che essi dovevano appartenere a un uomo di mez- t f r -, -nynn mi„iA nvrphhn dovuto !» »tatura, 11 corpo d^ guato awtóbe^dovuto avere piepso a poco tó nun-ensioni1 (tei caaa trova'° .a Lauriano presso UBWft. autorità inquirente si occuperà m preci- 531-6 tale circostanza misurando gli anni su cadavere. . In questo caso sarebbe da accogliersi l'i- potesi dei suicidio, poiché da vaghe testi- monianz9 avute, pare che gli abiti rinvenuti sotto il ponte appartenessero appunto ad un-V'iovane che ncco biS'mà era stato vi°to da |ualcuno spogliarsi e gettarsi in acqua. !Rimane sempre insolubile il mieterò dell bavaglio. Tuttavia da qualcuno si spfega la j esistènza del fazzoletto sulla bocca, mettendo innanzi la supposizione che lo stesso suicida si sia cosi imbavagliato -ir impedire che le grida di lamento, che per caso gli fossero sfuggite, avessero potuto essere udite a di- stanza. Vi è pure da osservare che l'idea di una tale precauzione difficilmente può affacciarsi alla mente d'un individuo sul punto di dareila morte e che per lo meno è molto strana, Ettmané il particolare della ferita sotto u mento, al confine della regione mascellare :,„, ,-• , c,„ „_ „ „„° „„„„!„„„ j„■Menare .Se essa, come pare proviene da una rivoltella sparata contro se Stesso dallo sconosciuto suicida, prima di gettarsi nel-l'acqua si sarebbe dovuta rinvenire, insieme agli abiti sotto al ponte Regina Margherita, anche la rivoltella- Nessuna amia invece fu rinvenuta finora. Perniane adunque sul fatto assai denso il mistero ,che non potrà essere chiarito, se non quando si addivencra alla identificazione del cadavere. E crediamo che questa non sia difficile poiché senza dubbio si tratta di qualche contadino o bracciante dei dintorni di Torino. Gli agenti della nostra Questura stanno appunto «empiendo in questo senso attive ricerche. L'ipotesi più aitsndibila Secondo le ultime notizie, l'Ipotesi più attendibile " pare ormai quella del suicidio. Si riderne infatti dall'Autorità che il suicida si sia posto spontaneamente 11 bavaglio, prima di gettarsi nel fiume, illudendosi così di soffrire meno, nella persuasione d'inghiottire una minore quantità d'acqua. Ad ogni modo, le indagini per l'identificazione del cadavere continuano alacremente. Si uccìde con due rivoltelle Il sarto Giacomo Teppati, d'anni 32, abitante in corso Emilia, N. 20, si rinchiuse ieri nella propria abitazione e impugnò due rivoltelle, una per mano, puntandole una alla tempia sinistra e l'altra alla mascella destra. Poi, contemooraneamente, fece esplodere Je due armi. " I proiettili penetrarono nella materia cere-brale, producendo gravi lesioni Interne. L'infelice stramazzò, boccheggiante, al suolo, Accorsero al rumore degli spari, alcuni vi- Cini di casa e due guardie municipali che lo trasportarono, in vettura, all'Ospedale San Gip- vanni. Il dottor Relnaudi, che lo visitò, neconstatò la morte, avvenuta all'Ospedale stesso, per emorragia cerebrale. II suicida era proprietario di una sartoria In corso Emilia, dov'era la sua abitazione, ed ave- va cinque lavoranti nel suo laboratorio. Glimancava la gamba sinistra ohe egli aveva so- statuite con una gamba artificiale. S'ignora il motivo che lo s-pinse al suicidio, ma si suppone che egli fosse stanco delle soffe- renze che gli procurava l'arte offeso. Il stiblimat;) Certo Sebastiano Dogliottl Filippa, d'anni 22, abitante in via Antonio Fontanesi, 82, lavorante in una fabbrica di cioccolato, ingoiò cinque pastiglie di sublimato corrosivo, allo scopo di suicidarsi. Fu accompagnato poco dopo al San Giovanni da sua madre e da una guardia civica. Il dottor Passerini lo fece ricoverare riservandosi sulla prognosi. Interrogato sui mouvi dell atto disperato, egli dlsse semplicemente che era stanco di vivere. I cani che mordono r . j„ *„ d„„ì„,, j,..., 1K uh. Lo studente Albo Russiano, danni 16. ahi- tante In via Gioberti, 30, passando nella viadi Pozzo Strada, fu morsicato da un cane, il cui proprietario è rimasto sconosciuto, e ri-portò al polpaccio destro una ferita lacerocontusa guaribile in otto giorni. — Giuseppe Hossena, d'anni 5, abitante in via San Massimo. 12, fu morsicato da un cane al naso, riportando una ferita guaribile in tre giorni. Ambldue furono medicati al San Giovanni.Infortunio Nel comle della casa N. 26 di via Nizza, ilmaniscalco Stefano T«staLjd'anni_53:_lavoravasd un ferro smaltato, quando un pezzo del me tallo lo colpi all'occhio sinistro, producendogliuna ferita lacero-contusa. Egli fu medicato all'ospedale oftalmico, dovequei sanitari lo giudicarono guaribile in diecigiorni. Da dieci metri d'Hlt^ztaa 11 garzone muratore Marcello Brosio, d'anni13, mentre lavorava ad una casa in costruzionein via Amedeo Peyron, 18, cadde da un pontedi legno alto 10 metri dal suolo, riportandocontusioni varie. Accompagnato da una guar-dia civica e dai militi della Croce Verde al SanGiovanni, venne giudicato guaribile in dieci(-in-ni |gIUrnl- *

Persone citate: Cini, Giacomo Teppati, Giuseppe Hossena, Giuseppe Troia, Marcello Brosio, Passerini, Russiano, Sebastiano Dogliottl Filippa

Luoghi citati: Lauriano, Torino, Ubwft