L'orribile delitto di Pezzana

L'orribile delitto di Pezzana L'orribile delitto di Pezzana In pali Éeostanze fu decapitata la giovine Severina Maffei XJtia prova schiacciante contro l'ex amante (Per telefono dal nostro inviato speciale) Vercelli, 16, ore 80. | dsto angolo quieto dell'ubertoso agro lese, l'orribile delitto avvenuto mercoledì nelle vicinanze del Comune di Pezzana, di cui abbiamo dato ieri una prima sommaria notizia. "L'anima vercellese, sulle cui caratteristiche fondamentali domina una no. ta di giovialità semplice e bonaria, si è sentita profondamente offesa da un delitto al cui compimento è occorsa tutta la ferocia raffinata di una persona umana animata dagli istinti di un bruto. Così l'altra sera, quando la notizia orribile si è propagata fra gli abitanti del Comune di Pezzana, quando tutti o per visione diretta o per racconto udito, ebbero nozione esatta dei particolari dell'efferato delitto, un grido unanime, di raccapriccio proruppe dai petti, e nell'anima mite della tranquilla popolazione divamparono con impeto irresistibile propositi di immediata vendetta, contro colui che subito fu da tutti ritenuto autore dell'eccidio. Se questi propositi rimasero incompiuti, lo si deve certo in parte ai freni moderatori della fondamentale bontà della popolazione, ma certissimamente anche — mi narrava un testimone oculare — all'azione energica spiegata dal la forza pubblica per proteggere dall'ira po polare l'individuo che l'autorità locale aveva fatto arrestare per gravissimi indizi di colpabilità emersi cóntro di lui fin dai primissimi atti d'istruttoria. Ecco l'ampia c triste messe di particolari che sul delitto e sui precedenti ho potuto raccogliere nella mia rapida inchiesta Il teatro dell'eccidio li Comune di Pezzana, nelle cui mura contiene poco più di un migliaio di perso ne dedite tutte al rude e proficuo esercizio dei campi, dista circa un dieci chilometri dal capoluogo. La strada ejt? vi conduce è una diramazione della provinciale Ver celli-Casale. Il territorio del Comune di Pezzana è diviso dal limitrofo territorio di Caresana dal canale Bona, uno dei tanti piccoli canali che col principale canale Cavour, rendono pinirue di messi l'apro vercellese. Ad un certo punto lo stradale che unisce i due paesi, è attraversato dal cn naie, ed in prossimità del ponte che in dei to punto sovrasta il letto della roggia si trova una strada di campagna, la quale biforcandosi mena, da un Iato alla cascina Valgioietta e dall'altra alla cascina Bellin contro. E' in quest'ultima casa colonica che abitavano i protagonisti della tragica scena. Dal ponticello sul Bona, inoltrandosi nel campi si trova un piccolo bosco di forma rettangolare, popolato da pianticelle di salici, attorno alle cui basi crescono ma gri sterpi. Il bosco è diviso dalla cascina Bellincont.ro da una piana di campi dell'estensione di forse un chilometro. Assai più prossima al boschetto, ma sull'altra riva del canale Bona, e invece un'altra casa colonica detta Castelletto, tenuta in affitto dal signor Eusebio Greppi. L'orribile scoperta Appunto al signor Greppi era riserbata la triste sorte di constatare prima di ogni altra persona l'orribile carneficina. Erano circa le 15, quando al suo udito pervennero grida disperate come di persona in gravissimo pericolo, e contemporaneamente udì due colpi di arma da fuoco. Grida e detonazioni provenivano dal boschetto. L'avvenimento inconsueto nelle tranquille terre dell'agro, impressionò assai il signor Greppi. Egli si affrettò quindi ad avvicinarsi al boschetto, da cui era però diviso, ricordiamo, dal canale Bona. Strada facendo vide uscire dal folto delle acacie un individuo in maniche di camicia, alto e corpolento. Portando a mano una bicicletta, Io sconosciuto attraversò affrettatamente un campo di grano turco e, raggiunta la strada di campagna che abbiamo sopra menzionato, salì sulla macchina e si diresse a rapida corsa verso la cascina Bellincontro. Il signor Greppi seguì naturalmente tutta la suddescritta manovra, ma per la distanza in cui si trovava non potè scorI gere le caratteristiche visuali del fitprgjen-4<J. Una certezza ad ogni modo prese ben Radice nel suo animo: che il fuggiasco doleva avere compiuto un atto, che le grida " le detonazioni udite denunziavano di ecizionale .gravità. Mosso da questa certez cosebcaerrotizbtaerilspuuustilacrncacutrupppsMtstcldtmtdfmqCipanmfigUmpcgamdfiglAupzvcenelcevpacidcnvidvaab, egli risolse pertanto di raggiungere il tinte per poter valicare i] ranale, onde|tocedere subito ad una ispezione nel bo-|So. Nel compiere il giro l'affìttavolo. il si- «ìor Greppi, si incontrò nel colono Natale !speschino, al quale narrò la scena a cui a-|fIjfeva assistito. Ed il Ceschino nnturnlmensi unì a lui per compiere la divisata spezione. Giunti nel bosco ed inoltratisi di pochi iietri fra gii alberi, furono entrambi viojfentemente impressionati da uno spettacolo raccapricciante. Distesa supina sugli ster- fii con le gonne rialzate fino al busto, con 1 braccio destro disteso rigidamente in aled il sinistro piegato sul costato, come cegdse nel supremo attimo avesse voluto fermare nel cuore l'ultimo alito di vita, era iti cprpo di donna ; un corpo — orribile a Idirsi — privo della testa ! Dal tronco squarciato dal taglio di unla robusta lama, us-.i:va ancora e si versava sul terreno un riva : di sangue! Coll'animo compreso da un'in; dicibile emozione, i due coloni mossero at torno gli aguardi, e a due metri circi distanza videro minsi nascosto in un cespuglio la testa della, disgraziatissima vittima dalle cui sembianze subito riconoobem certa Severina Maffei. d'anni 21, 'ibitante coi suoi genitori nella cascina Bellincintro. L'autorità sol luogo del delitto La notzia dell'orribile eccidio fu dni due ce Ioni divulgata subito dopo in paese, e di bocca in bocca fu presto nota a lutti gli abitanti del contado. A mezzo telefonico fu sollecitamente informato il sotto-prefetto di Vercelli, cav. Boragno, il quale a sua volta ne diede ayviso al commissario di pubblica sicurezza, cav. Daminto, ed al delegato Eugenio Sonnino. Questi fu incaricato di portarsi sul posto in bicicletta, onde poter fare al più presto possibile i primi rilievi. Questa sollecitudine non fu infatti inutile, poiché, come vedremo, un maggiore ritardo avrebbe probabilmente messo l'autore del delitto al riparo di un immediato arresta Poco dopo le 17,30 il delegato Sonnino, seguito da agenti in borghese, giungeva sul luogo, ove già si trovava con un milite il brigadiere dei carabinieri di Stroppiane, signor Anselmo Collino. Con l'assistenza di un medico di Pezzana src«re particolari tutti dell'eccidio Le con- jsta azioni P^aaah misero m l'^f t"t- to Io strazio che il misero enrpo^ aveva, do-ì11 dott. ..Vaccino, si incominciarono a preci- vuto soffrire. Per ben diciassette volte il carnefice aveva immerso nelle carni della Idisgraziatissima vittima la lama di un col- j♦diaccio. Inoltre nel costato destro, sotto iI-i zona mamellare, era un'orribile ferita I | d'arma da (fuoco, il cui proiettile aveva at-'da o e i i e i e a e i e a ù a l a i o o sì e r , n o n a e a rn a correre brividi di raccapriccio a tutti i pre senti. Procedendo nella sua penosa incombenza il delegato Sonnino rilevò che a circa due metri di distanza della vittima vi era una rivoltella scarica ; più discosto furono trovati un pezzo di pane ed una bottiglia di vino, vuota, e finalmente a distanza ancora, presso la riva del canale, un robusto coltellaccio simile a quelli che neicontado si usano per scannare i maiali. La lama era ancor intrisa di sangue, che denunziava il «lavoro» compiuto poco prima. Infine, sparsi qua e là fra gli sterpi si rinvennero un pettine, due piccole corone da rosario, un portamonete, una catenella con appesa una piccola medaglia, un ombrellino ed una scarpina uscita dal piede. Quest'ultimo particolare dimostrava più evidentemente che la disgraziatissima ragazza prima di soccombere aveva sostenuto una lotta disperata col suo carnefice. Alla ricerca dell'assassino Parlando con i parenti il delegato Sonnino non tardò ad avere la chiave dell'ancora misterioso dramma. Lo scempio a cui aveva sottoposta la. vittima dinotava ben chiaro che l'assassino era stato mosso da un feroce desiderio di vendetta ; e data l'età della misera, sorgeva naturale il pensiero che la face dell'odio era stata accesa dauna passione d'amore insoddisfatta. Dai parenti il funzionario venne infatti a sapere che la Severina Maffei aveva avuto in passato una corrispondenza di amorosi sen si con un vicino di casa, certo Francesco Maggi di Luigi, d'anni 23. Che costui po tesse essere l'autore del delitto il delegato sospettò subito anche pel fatto che mentre tutti gli abitanti del vicinato erano accorsi, come era naturale, sul luogo del delitto, lui era rimasto assente. E sì che si trattavo di una persona a lui cara più che agli altri conterrazzani. Persuaso di avere fra le mani il filo della matassa, il delegato Sonnino mosse senz'ai tro verso la cascina Bellincontro, seguito dalle guardie e dai carabinieri. La cascina Bellincontro è di proprietà dei fratelli Edoardo e cav. Vincenzo Tavallini, ma è affittata dal signor Luigi Macario, il quale affidò la direzione del fondo al fattore Costantino Maffei. Questi abita nel cascinale pcodlacsclanvlansttuvranlanmvssrsMgncertepmsililccnadDl'ssahì dinsieme alla moglie Delfina Barale ed a'ilaldpovera Severina. Altri figli più anziani sono ammogliati e vivono lontano dal tetto paterno. Nello stesso cascinale abita pure la famiglila Maggi, dedita ai lavori di un caseificio. La famiglia è composta del padre, Luigi, vedovo, di una figlia e di due maschi. Uno di questi, il Francesco, su cui si fermarono subito i sospetti del funzionario. Appena giunto nella casa colonica, il delegato chiese ai Maggi padre dove si trovava il figliolo e ne ebbe una risposta evasiva. Senza aggiungere altro il funzionario si inoltrò immediatamente nelle camere ad uso alloggio della famiglia ed in una di esse si trovò di fronte al giovane Francesco il quale stava infilando una camicia di bucato. Vicino a sè, gettati alla rinfusa erano un paio d'i pantaloni, aitra camiciai usata e un asciugamano. A'Ja vista della forza pubblica il giovane uomo si mosse di scatto, come impaurito, ma poscia si ricompose subito ed attes*, in silenzio che gli si rivelasse il motivo dall'inattesa visita II funzionario rilevò subita che le brache, la camicia e la tovaglia gettati a terra, erano inzuppate d'acqua; ma esaminandola notò ben di più, e cioè che i vari indumenti erano ancora intrisi di sangue, nonostante la lavatura! Questo rilievo era più che sufficiente a confermare i sospetti che su di lui erano conceniti. Il delegato gli rivolse subito varie domande a cui però il giovinetto oppose risposte voghe e negative. Chiestegli fra altro perchè non si era recato come gli altri coloni sul posto del delitto, rispose che a lui il fatto non interessava! Chiestogli ancora dove era stato nelle ore precedenti rispose che era uscito per prendere un bagno ordinatogli dal medico. Il delegato allora lo invitò a recarsi con 'lui nel boschetto. Questo invito fu accolto dal giovinotto con un moto di repulsione ma subito ricompose ancore il viso a indifferenza e segui pacificamente gli agenti che gii si erano messi naturalmente alle costole. Quando la comitiva giunse nel bosco, si trovavano prosenti il giudice istruì bafsmnqcgssmditccpsdcndfvstI pl t°re *yv. Franco'lno. ed il sostituto procura-!pe|tore del re avv- Savineiu accorsi da Vercelli, -|Sul P°sto fu fatt& vedere anzitutto al giovi. - «*o la testa della fanciulla., che egli fissòl^e !senza scomporsi -|fra a;^ro_f na i oo r- n le coltello, eludenti Una gli si chiese se sapeva dove si trovava il corpo 'ldella vittima, alla quale domanda rispose :; ra a ria nt etoile di li u di a a urai. e, rre ro, ul il sia « E' li vicino, a due metri ». Dopo queste ri sultanze i magistrati non esitarono a dichiarare in arresto il giovane, fi quale si assoggettò passivamente. Chiese soltanto, e gli concesso, di mettersi del pane in tasca, « perchè disse, non mi sento di stare a digiuno fino a domani ». L'arrestato è di corporatura atletica; ha però le carni floscie e dimostra di possedere|molta forza ma non molta snellezza di meni-;bra. Come abbiamo detto nelle prime note, i quando f« «wm»n*rtn fr« In iwinlnTinno Hi Pezzan del paese mente passare per andare a Vercelli, un de-:sideno di fare giustizia sommaria divampo negli animi, dimodoché agenti e mBiti dovet-,tero opporre tutte la loro energia 'per evitare,un linciamento all'americana. La causale del delitto Abbiamo detto che fra il Francesco Maggi e la giovine Severina era esistita una relazione d'amore. Ciò venne provato, oltre che dalle informazioni verbali raccolte sul luogo, anche da lettere di cui fu poi trovato in possesso il giovine casaro. Ma provato risultò pure che appena il padre della Severina ebbe conoscenza della cosa, insorse energicamente per troncare la trama af talmente convincenti, che anche la giovine ■fettiva, e le ragioni da lui addotte furono Ifinì coll'ubbidire, e troncò come il padre;desiderava ogni rapporto coll'innamorato. iFra le ragioni paterne erano pure le se-1guenti- chi il giovine casaro era stato ri- ml^toto^CTOoTretótóKl^M ri-Ual congedo datogli dall'innamorata, a cui 1andava facendo saltuariamente delle sce-|nate violenti. Ancora, nella notte preceden- ta tWnifiin vKKn in 9 airi; ei vopò nr»cn In- je bussòreplicatamente, chiedendo di entra"- t- re. Si allontanò soltanto, quando una vi- o-ìcma si affaccio ad una finestra, e gli chiese i- l'uscio della camera in cui era la fanciulla il se abbisognava di qualche cosa la I T li5 , .^j. ol- j Le Ultime OVC (Iella Vittima to i Sulle ultime ore della vittima, sono state ta I precisate le seguenti circostanza. Mercole- dì, verso le 13, la Severina si abbigliò per pagne del contado). La mamma sua l'accompagnò fino alla biforcazione della strada, e poscia fece ritorno a casa. Rifacendo la strada, vide il Maggi, il quale, vedendosi corto, fece un movimento come per nascondersi dietro un cespuglio. Rimasta sola, la Severina si incontrò in una contadina quattordicenne, che era intenta al lavoro in una risaia, e la invitò a recarsi, a lavoro finito, fino al paese per tenerle comnaErnia nel ritorno. E la ragazza, certa Castelli, glielo promise. I magistrati congetturano che il Maiggi, visto la giovine avviarsi sola per la strada, l'abbia raggiunta rapidamente in bicicletta, passando per una strada cosidetta « vecchia ». Come poi la giovine abbia acconsentito a seguirlo rlno al bosco, non si sa. Cedette forse al timore delle minaccie, od al desiderio di avere con lui ancora un colloquio per persuaderlo a non più pensare a lei ? A questo punto interrogante non è possibile la risposta, se continuerà ad essere muta la sola persona che può darla con precisione. T'arrestato in carcere A Vercelli, dove giunse dopo le 23, ili Maggi fu subito sottoposto a un più stringente interrogatorio, ma gli interroganti non riuscirono ad ottenere alcun risultato concludente. Il contegno del igiovinotlo continuava ad essere quello di un melenso che tutto ignora anche le cose che evidentemente non poteva ignorare. Oltre ai molti indizi già sopra accennati, l'autorità è pervenuta ieri mattina in possesso di un documento schiacciante, ed è una lettera scritta sopra il foglio di un quaderno scolastico. In essa il Maggi chiede (in forma assai scorretta, che dimostra la sua scarsa dimestichezza con la grammatica) chiede, diciamo, perdono al padre dell'atto che già da un mese aveva divisato di compiere; ed accenna al dispiacere che ha di lasciare la famiglia. Dalla lettura delle poche linee si ricava l'impressione che il giovine avesse in pensiero di lasciare subito la casa paterna'per sottrarsi ai guai che sentiva addossarsi. Questa lettera non è stata ancora, esibita all'arrestato ; ma lo sarà in giornata, e si ha la persuasione che ciò basterà ad in durre il giovine a fare ampia confessione del misfatto compiuto L'autorità intanto ha .•già raccolto a verbale le dichiarazioni del signor Greppi e di altre persone ancora, che subito dopo il fatto lo avrebbero veduto fuggire. I precedenti dell'arrestato Come abbiamo detto, il giovane Maggi sarebbe stato rimandato a casa dal reggimento, perchè riconosciuto squilibrato. Si narra, fra altro, che un giorno fuggì dal quartiere in camicia pedalando una bicicletta! Non si sono ancora però potuti raccogliere i documenti e le informazioni ufficiali su questa pagina del suo passato.