Tra i cadaveri dissepolti e le case sventrate di Calitri

Tra i cadaveri dissepolti e le case sventrate di Calitri Tra i cadaveri dissepolti e le case sventrate di Calitri Lagrime e preghiere intorno al Re e alla Regina (Per telefono e telegrafo dai nostri inviati speciali) Avellino, 8, ore 21. ." "Dalle.prime ricerche resulta che la ragione ^principale del disastro di Calitri sia da at'tribuirsi alla rovina del vecchio castello feudale appartenente alla principessa Torà e che, già scosso da precedenti terremoti, è. completamente rovinato. lf Attorno al castello erano addossate molte vose abitate, da contadini, ma costruite su di un terreno eminentemente friabile. y .Del vecchio castello sono crollati i quattro torrioni e tutta Vaia sinistra, precipitando dall'alto sulle case sottostante. E' qui, ap'punlo, che si sono deplorate le vittime. Durante tutta la notte hanno lavorato in modo mirabile gii ingegneri del Genio civile inviati da Avellino e quelli dell'acquedotto Pugliese, Che hanno condotto sul posto pure, una squadra di operai. Tra questi vi sono moltissimi svizzeri e tedeschi che. lavorano con slancio mirabile. Nomi di uccisi e di feriti .Le ultime notizie giunte ad Avellino nella notte farebbero ascendere a più di 50 le vittime sinora disseppellite nei vari Comuni. J danni materiati sono rilevantissimi, poiché Calitri, Vallata ed altri Comuni sarebbero resi inabitabili. La popolazione atterrita, si è sparsa per le campagne. Alle quattro di stamane si erano estratti i cadaveri delle seguenti persone : Martinìello Gaetano; Bocca Rosa e Luigi; Cianci Pietro; Cestone Augusto; Gorrilli Rosa; Amina Agne se; Lampatiello Carmine; Michele ed Alfredo Sacheìtmi; Erlinia Francesco e Vincenzo Ce stovc; Girardi Antonio; Torniello Maria; Cosella Lodovico ,la moglie Rosa ed un. figlio di due giorni. Si trovano ancora sotto le macerie, Dcnoro Anna e Giuseppe; Maria Grazia Tornilla; Maria MlartAnielli; ViTa Lufyi ■Francesco e Michele Di Mano; Cestone Gaetano. Vennero estratti i seguenti feriti: Acobella Nicola; Antonio Fiordalisi; Zavalti Salvatore; Luigi Basinelli; Francesco Macucci; Elisabelia Falibantì; Gaetano Rabisfoi \Vt'n(f cenza Cosella; Vincenio Germano; Antonio barelli: Margherita Melaccio; Francesca Mafucci; Andrea e Maria Di Napoli; Vincenzo Gervasi. ' Molti contusi dopo la scossa fuggirono in campagna e non hanno ancora fatto ritorno in paese. . Questo primo elenco delle vittime è stato compilato dal segretario del Comune, Vincenzo Toglia. Intorno ad Avellino ' 'A Bisanio si hanno pochissimi danni solo .ai fabbricati. A Guardia Lombardi alcune case sono lesionate. A Lioni alcune case e la chiesa sono grandemente lesionati. A Marra ilrpina molte case sono lesionate. A Sant'Andrea Conza molti fabbricati sono lesionati 'e vi è qualche ferito. A Sant'Angelo d'i Lombardi l'ufficio telegrafico, l'orfanatrofio, la. caserma dei carabinieri, il Municipio, la chiesa ed alcune case, sono danneggiate. A Ca'stel Baronia vi sono dieci feriti gravi e danni ni fabbricati. A'Flumeri i danni sono gravi alla chiesa, alla Casa colonica ed agli altri fabbricati che sono sensibilmente danneggiati. Quasi tutto U paese sarebbe lesionato. : Ovunque la visita dei Sovrani t stata ac'■eolta con grande gioia da quelle popolazioni 'che vedono nei Reali due angeli consolatoti 'cine rassicurano e riconfortano tutti. . Le notizie da Vallata recano che crolla.rono colà dieci case e sessantacinque sono ■pericolanti; altri fabbricati che subirono le'sioni, furono anch'essi sgombrati; si procederà ai puntellamenti e alle demolizioni necessarie. Oltre ad un morto vi sono dieci feriti, lievi. '■A Trevico vi furono lievi danni: caddero due rase coloniche senza accidenti alle persone. A ZungoK la chiesa principale e gravemente lesionata; ad Anzano i fabbricati riportarono danni, e la chiesa parrocchiale è gravemente, lesionata; ad Accadrà, a Mirabella, a Villanova i fabbricati ebbero notevoli lesioni. Seguendo i Sovrani Calitri, 8, ore 21. J Sovrani durante il loro viaggio sono stati accolli dappertutto con grande entusiasmo dalla popolazione che H acclamò alle varie stazioni. Il treno reale sostò poche ore a Sant'Angelo dei Lombardi e ripartì per Calitri, ove giunse alle i. ■ '' la notizia dell'arrivo dei Sovrani aveva prodotto profonda impressione nei popolo rimasto inebetito dal terrore dopo il terremotoSull'automobile della Regina era la dama dservizio, su quella del Re il generale BrusatiìliAvcozoacrepeNmsosovidaroqpntucdsgpptgmaapNirlvCnptovie i o ; o i a f o o n o o nlo ne a ra nti mla. eani vi ri acni oti ano leeneci ro erveri è rate. ono iaalle ore per eva rioto. a di ati. ìli quella del ministro Sacchi, il prefetto di Avellino. Sansone. Precedeva un'automobile con parecchi gentiluomini ed il sindaco Tezzola. Giùnti a Calitri, i Sovrani sono stati acclamati dalla popolazione e si sono subito recati sul luogo ove si procedeva al disseppeltimento dei cadaveri. Che cosa è diventata Calitri Immaginale, una scatola di gallette di Norimberga rovesciata sul. cocuzzolo di una montagna: tale è Calitri, il piccolo paese sospeso nell'azzurro infinito che sorride sopra Irpina. Prima di arrivarci, però, la via è penosa, poiché Calitri stazione dista dal paese per circa un'ora e inezza di carrozza... o, meglio, di carretto, visto che è questo il veicolo che abbiamo dovuto usare per salire fino alle case diroccale. Qualcuno, del resto, è già stato anche più sfortunato ed ha dovuto sottoporsi, ad una forata ascensione in montagna. Il carretto che ci trasporta insieme ad una piramide di. sacchi di pane è tiralo da un cavallo sciancato e va lentamente sulla via serpeggiante, fiancheggiata da terrificanti precipizi, colmi di verde. L'uomo che ci accompagna è mesto. E' di Calitri. Nel momento terribile è fuggito colla sua piccola famiglia: la moglie e due figli: sono tutti salvi; ma la casa minaccia di rovinare. Per tema appunto che possano demolirla, egli torna al paese. Parla subito del disastro. — Signorino mio, — dice nel suo dialetto patetico, — signorino mio, che nottata! Non la. potrete mai immaginare !... A Viano a mano, poi, che il carretto Si inoltra, egli ci indica, i primi segni del terremoto. Una fornace crollata: una cappella votiva che pericola; una casupola rovinata a metà. — E questo è niente! — soggiunge. — A Calitri tutte le case sono crollate all'interno ; è stato terribile, vi dico ! — Ora Jiessu.no tornerà a Calitri... Ma il buon uomo si inganna. Una volta passati i primi momenti di panico, ognuno tornerà alla casa che gli ricorda, ttn affetto o una carezza. E' la poesia della casa che vìnce il terremoto. Ora, veramente, tulio soglmsololetafoneabguneloroddvmsapmpsmlmacprcvltlovzeil paese è deserto, deserto in modo pauroso e triste. Prima di trovare qualcuno, bisogna arrivare in piazza. 1 balconi della casa del sindaco brillano, ed è forse l'unica casa, del paese illuminata. Vi si trovano il sotto-prefetto, Voti. Capaldo ed il compi. Zambaione. Nella corte c'è un movimento febbrile; soldati ed operai della Società dell'Acquedotto pugliese partono in squadre verso il luogo del ifgdisastro. Già molti cadaveri saio stati tratliìdalle macerie, altri vengono dissepolti di mi- j nulo in minuto. L'ing. Gianfrancesco torna-] lo proprio ora dalle rovine del Castello, la.Aparte più danneggiata del paese, annunzia che è stato tratto dalle macerie il cadavere di un niovinetlo. La madre, del disgraziato che il. destino ha voluto colpire e che si trova anche lei sótto le pietre, accanto al figlio, non potrà esser dissepolta per ora. L'estrazione di questo cadavere produrrebbe il. crollo di un enorme cumolo di macerie già precipitate dal castello. Le notizie raccolte confermano che il disastro è enorme, non solo per le vite umane troncale, ma pure per il. grande sfacelo edilizio compiuto. Solo una casa si trova, in buone condizioni statiche e tali da aver bisogno di un semplice puntellamentn. Tutti i muri interni degli edifici sono rimasti in piedi; ma tutto l'interno delle case è crollato. Il vento vi. soffia, impetuoso sollevando una polvere accecante. Il silenzio intorno è perfetto. Si ode appena, qua e là, il rumore secco del piccone che abbatte, i muri malsani. 1 cailaveri estratti, sono ventisette e vennero portati al. camposanto, deposti presso una cappella mortuaria. Non un parente delle vittime ho visto dinanzi a questi corpi tumefatti. Ogni cadavere è stato poi rinchiuso in una cassa di legno, semplicissima. Il piccolo paese non è completamente distrutto, anzi coloro che giungono a Calitri dalla parte della, stazione ferroviaria, voti si accorgono affatto che il paese ha sofferto gravissimi danni. La parie rovinata, è quella che si trova a nord tiri paese, e da quella parte le case sono tutte sevtidislrutlc r molti muri sono caduti. I feriti si dice sieno 70; ma forse il numero è superiore, se si tien conto dei feriti meno gravi. Dopo i primi soccorsi prestali dal medico condotto locale, i feriti furono inviati agli ospedali di Calitri, di Avellino e di BeneventoTutti sono andati fuori del paese, in aperta campagna, ove stabiliscono, sofia gli alberi, tende primitive. La scena fra le grida della gente nell'oscurità della notte, in mez ; ! i A a o o e o so al pianto delle donne e le bestemmie degli uomini e il. lamento dei feriti, fu veramente impressionante. Le stazioni vicine, sono tutte lesionate, e molte persone con le loro famiglie hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni. Il Re e la Regina tra le rovine e i feriti La visita dei Sovrani ha animalo gli abitanti di Calitri, ma ancora la paura è più forte di ogni sentimento e non osano entrare nelle case e riprendere le loro occupazioni abituali. Il Re non si è concesso un momento di tregua. Egli ha percorso tutto il rione più danneggiato inerpicandosi fra le macerie pericolosissime. I Sovrani sono giunti presso il Castello diroccato, quando quivi fervevano i lavori di disscppellimcnto. Alla loro presenza sono stati estratti due cadaveri, un giovane di 18 anni ed un vecchio. Pare che si trovino ancora sótto le macerie dieci cadaveri. La Regina attraversando i luoghi del disastro, molto commossa, aveva le lagrime agli occhi. Anche il Re appariva commosso e guardava fissamente le macerie, tentennando il cario. La Regina si fermava di tratto in tratto a parlare colle donne che incontrava e che le si affollavano intorno. In preda a grande emozione benedicevano la Regina chiamandola u bella come la Madonna», « pietosa come una salita ». La Sovrana si è intrattenuta a lungo ad interrogare una vecchia donna, certa Concetta Barbasca, rimasta la sola superstite della sua famiglia. La vecchierella racconta come il disastro fosse avvenuto e come Calitri. avesse sofferto e come essa a vesse perduto i suoi. La Regina, all'udire l'ingenuo e commovente racconto, tramezzato da piatito, è rimasta prpfon.dam.cnle addolorata e si videro lagrime di pietà ai suoi occhi. Giunto al rione Castello ove fervevano i lavori di scavo, il Re assistette pallido di emozione ad un tristissimo episodio. Erano stati estratti allora allora due cadaveri, pressoché gli voccerDiepiadolSun un sa. è ufedsego el ee. lo el irriconoscibili. Quei due uomini, stretti col più forte vincolo del sangue, un padre ed un figlio, erano congiunti ad un tratto nella morte. Poco dopo, giungeva la Regina. 1 Sovrani visitarono poi i feriti che si tro va.vano da. ieri nelle brande, sotto gli attendamenti eretti dagli operai dell'acquedotto pugliese e dai soldati. I feriti avrebbero dovuto essere trasportati ad Avellino in quell'ospedale civile ove sono pronti 25 letti; ma sono tanto bene curati a Calitri e probabil LaSmoacReMeenziomaLiermcoL'absidradopal'omL'a-nepapedolapchcocteseliìmcnle vi rimarranno. 1 Sovrani hanno rivolto i- j parole di conforto ai feriti che sono in tutto a-] una trentina. Però, cinque di essi sono in la.Astato grave. I Sovrani hanno chiesto notizie ia re to oo, aolenlo il. na e elci elso zio à, i endeun uepoi isditri oti er, è da tlc ice re, opo dotpento. erbeida ez- delle condizioni dei feriti perchè potessero essere inviati, soccorsi pecuniari. Dopo la risita ai feriti i Sovrani, accompa guati dal sindaco, si sono divisi, Il Re, col suo aiutante di campo ed il sindaco, si è recato a Vallata e la Regina col. ministro on. Sacchi si è recata a San Fele. I Sovrani furono vivamente acclamati durante il loro tra gitto. A Costa di Portolo una casa già lesionata per mancanza di manutenzione, crollò in seguilo al terremoto. Essa era di proprietà di certo Vischi. Perirono due donne e quattro ragazzi. Cinque altre persone sono leggermente contuse. I cadaveri furono estratti dalle macerie e sono stati trasportali a Selli. Oltre il sottoprefettn Marchcsino sono partiti per San Fele il prefetto Quaranta, il medico provinciale ed il sottotenente dei carabinieri. Episòdi pietosi Molti e tristi sono gli episodi che questa povera gente, sorpresa dalla, terribile scossa, racconta ora con sgomento e stupore; altri resultano mano a mano che si procede con l'opera di disseppcllimenlo. Mentre la scossa avvenne, in una casa, una levatrice assisteva nel parlo una giovane sposa; ad un tratto if. pavimento è crollato e la partoriente è precipitata nel baratro, rimanendo schiacciata. Credo che la levatrice si sia salvata. Un'altra, donna, mentre assisteva il padre malata e gli porgeva, una medicina, fu colpila da un mure che crollò rumorosamente, lì. salvataggio si e dovuto compiere con molta prudenza. Sono accorsi sul luogo gli operai dell'acquedotto Pugliese, condótti dall'ing. Gian Franceschi. Gli operai, in maggioranza settentrionali, hanno lavorato indefessamente. Tutti gli abitanti hanno dato prova di abnegazione. Sui lunghi della catastrofe giungono ora le donne irpine, in frotte, e pregano gli ingegneri di lasciar loro ricercare tra le macerie dbcmIalLtlvnsd e i i é gli oggetti personali. Pregano tulle a gran voce affinchè sian lasciate andare fra le macerie, ma sono inesorabilmente respinte. Dietro le giovani stanno le vecchie che piangono e si lamentano con una cantilena dolorosa. Si trova un involto contenente 100 lire in un biglietto di caria. Uno tra la folla grida un nome; quello della proprietaria della casa. Una donna si avanza con premura; ma è un'erede improvvisata e- non le si presta fede. Gli ingegneri del Genio civile han cotisegnata la somma ai carabinieri. ù o ooa l La Regina a San Fele e. a Vallata Stamane, alle ore 7,50, è giunta in automobile, da Calitri, S. M. la Regina Elena, accompagnata dal ministro on. Sacchi. La Regina è stata ricevuta dal sottoprefetto di Melfi. Ila visitato le località danneggiate, entusiasticamente acclamata dalla popolazione. Le donne accorrevano a baciarle la mano. Le Regina ha visitato alcune case. Una sola di esse crollò intieramente ieri mattina seppellendo sei persone, che rimasero uccise. Vi sono nel paese alcuni contusi. Le case lesionate sono numerose. L'on. Sacchi ha ordinato lo sgombro delle abitazioni pericolanti ed ha lasciato dei sussidi perchè le famiglie siano altrove ricoverate. I funzionari del Genio Civile procedono ai puntellamenti e alle più urgenti riparazioni. A San Fele, alle 14,30, è arrivalo anche l'on. Nitti, accompagnato dal prefetto commendatore Quaranta e da altre autorità. L'on. Nitti si era recato prima a Rapane e a-.Rv.vo. A San Fele ha visitato le case dan. neggiate, e alle ore 18,30, sempre accompagnato dalle autorità, l'on. Nitti è partito per Abella. A Vallala i Reali si sono recati subito dopo aver visitato San Fele. Al loro arrivo la popolazione si è abbandonata a scene pietose, circondando la. Regina, ..e inginocchiandosi ai suoi piedi, per implorare soccorsi, che la Regina profuse. Mie 14 è giunto anche il Duca d'Aosta, che ha voluto visitare le case. Egli si è interessato di tutto quello che si è fatto, che si farà, ripartendo in automobile, fra le entusiastiche acclamazioni della folla. Continuano a giungere soccofrsi. chèconLproIdoia qugedi dimdobliè asUnGe le cesostiai inavnacidiI elchEcginageBtonitoacEseo o n ie duaepfassa ol en. oa olò tà ro nle re er ota sa, tri on na ne o e ririce dre pi lì. lta rai ng. nza en di le gerie Le visite del Duca d'Aosta Benevento, 8, ore 15. Il duca di Aosta appena sceso dal treno, dopo una breve fermata, segui in automobile per i Comuni della provincia di Avellino colpiti dal terremoto. In Baronia, il Duca si è incontrato col ministro Sacchi, clic tornava da Rapane. Il Principe ha visitalo già numerosi paesi, accollo sempre con entusiasmo dalle popolazioni. Le condoglianze dei giornali parigini Parigi, 8, ore 10,25. Tutti i giornali di Parigi consacrano molta parte delle loro colonne al terremoto dell'Italia meridionale. Alcuni vi aggiungono vedute dei luoghi più colpiti dalla sventura. Tutti nei titoli e nei « cappelli » da cui fanno precedere le loro informazioni in proposito esprimono il dolore per la sciagura che di nuovo infieri su quei paesi incantevoli. Le notizie pervenute finora sembrano indicare che questa catastrofe non ha l'ampiezza di quella che l'ha preceduta, scrive il Petit Parisien. Nondimeno il lutto dei nostri vicini non sarà che troppo grande e la Francia intera si associa al dolore che. la penisola risente a questo nuovo disastro ». Il Figaro, per parte sua, pubblica un. articolo di Gastone Deschamps intitolalo: « I cimiteri d'Italia - Note sulle città devastate » e conclude dicendo: « speriamo, terminando queste note affrettate, che l'Italia non avrà a deplorare nuovamente con l'umanità intera un disastro simile alla, recente, catastrofe di Messina e che in questa devastazione delle cose e in questo dolore degli uomini le vite umane almeno resteranno salve ». Un telegramma di Briand Roma. 8, oro 20 H presid.e.nte dei Consiglio ricevette oggi il seguente telegramma da Parigi; ali Governo della Repubblica, commosso dalla nuova catastrofe che colpi il vostro Paese, tiene a fare pervenire al popolo e al Governo italia no l'espressione delia sua simpatìa profonda e le più vive condoglianze. Firmato Briand, presidente del Consiglio dei ministri ». di dcdd