Vittime e rovine nelle provincie di Avellino Benevento e Potenza

Vittime e rovine nelle provincie di Avellino Benevento e Potenza Vittime e rovine nelle provincie di Avellino Benevento e Potenza per una forte scoss La catastrofe di Calte -1 morti sarebbero 50 - Numerosi feriti - Lo spavento dei Napoletani - Il generoso slaneio dei Sovrani (Per telegrafo e per telefono dai nostri inviati speciali) Napoli sve da tre scosse Napoli. 7, ore 20. la scorsa, notte, alle 3,5, sono state avvertite a distanza di pochi secondi luna dall'altra tre (orti scosse di terremoto, una delle quali fortissima in senso ondulatoriosussultorio, le altre due solamente in senso ondulatorio. La scossa più forte, e che è durata dieci o quindici secondi, ha svegliato nel sonno buona parte della popolazione generando un panico grandissimo, tanto più grave dopo il recente tristissimo ricordo di Calabria e. Messina. L'impressione più forte. fu provata dagli abitanti degli ultimi piani dei quartieri alti della città, che, hanno visto le loro case e le suppellettili traballare. In men clic si dica, tutta la città è stata svegliuta nel sonno ; tutte le peritone sono corse per inesplicabile istinto alle finestre ed ai balconi, mentre il popolino abbandonava i suoi vani terreni fuggendo all'aperto. La folla si è riversata specialmente nelle piazze e nei quartieri alti della città. Affollatissime di gente erano le piazze del Municipio, del 'Plebiscito, piazza Dante e la via Nuova di Capodimonte e molte altre località. Mentre il panico si diffondeva fra inapoletani, l'ufficio telegrafico spediva di urgenza il seguente telegramma alla Questura: «Questo ufficio registra una sensibilissima scossa di terremoto ». Il dispaccio è stato subilo comunicato telefonicamente al questore, il quale, ricordando già incidenti avvenuti dopo l'eruzione vesuviana, ordinava che si fossero falli uscire di caserma quanti più carabinieri c guardie fossero disponibili per prevenire e reprimere, all'occorrenza qualsiasi tentativo di furto in danno di coloro che il panico costringeva ad abbandonare le case, infornata nella massa della popolazione un po' di calma, è stalo un accorrere di gente ai telefoni ed ai telegrafi da parie dei calabresi e siciliani residenti nella.ji,Qslra_.JcUlà per avere comunicazioni coi loro paesi nativi, per timore dì un mio no disastro; ma, data l'intensità della scossa avuta qui a Napoli, molti compresero che il disastro doveva essere accaduto assai più vicino che in Calabria ed in Sicilia. Questa mattina, infatti, si è saputo da Avellino, che a Calitri sono crollate parecchie case: una priìna notizia annunziava anzi ventolto morti c circa ottanta feriti. Il sangue di San Gennaro non ha bollito! Ma lo spavento della popolazione napoletana è stato maggiore in quanto sì. pensa che quest'anno nella prima ottava di maggio San Gennaro non ha fatto il consueto miracolo. Come è noto, la liquefazione del sangue di San Gennaro si ha due volte all'anno, cioè otto giorni consecutivi ai primi di maggio e altri otto giorni consecutivi al 9 settembre. Le donne, però, quando tale miracolo non accade, dichiarano che qualche sciagura debba incombere sulla nostra città. Anche quest'anno quindi, quantunque si fosse prudentemente fatta spargere la voce che il miracolo crasi verificato solo in parte — voce che fu ben facile smentire — molte donnicciuolc stavano in continua apprensione dal l.o maggio ad oggi, temendo che per il mancato miracolo dovessero verificarsi un terremoto o una eruzione vesuviana, timore questo che veniva avvalorato dal fatto che negli scorsi anni si verificarono dei sinistri proprio all'indomani del mancalo miracolo. Il eentro del disastro Avellino 7, ore 21. Il terremoto è battuto, stanotte, terribilmente: una scossa sussuitoria e ondulatoria, durata ben dieci secondi, ha fatto sobbalzare la città, piombando gli abitanti in un panico indescrivibile. Subito dopo il terremoto, benché si fosse ancora in piena notte, tutte le strade c le piazze di Avellino sono diventale un vero accampamento. La scossa era sembrata così grave e lunga che si credevano atterrati molli edifìci e si temeva vi fossero molte vittime. Poco dopo si seppe che il terremoto a veva fatto poche vittime. Molle case però sono gravemente lesionate. La popolazione non volle rientrare nelle case per la paura di qualche altra scossa. All'alba tutta la gente era ancora rac colta per le vie della città. S'improvvisano processioni per implorare il santo Andrea di Avellino. Molle donne del popolo, in preda a vivissima agitazione, invocando l'ausilio della Madonna, corsero al santuario del Monte Vergane che disia da Avellino due chiloinetrì e mezzo. E' un antichissimo Santuario ove si conserva l'imagine di una madonna ritenuta miracolosa e per la quale la popolazione irpina ha una profonda venerazione. Il sindaco, il prefetto e altre persone più autorevoli, consigliavano la calma, assicurando la popolazione ; ma intanlo arrivavano dalla provincia notizie di disastri maggiori. I Comuni più colpiti pare siano San. Soi-sio, Vallata, Calabrilto e Calitri. L° notizie più terrificanti sono giunte da Calitri, un ridenlissimo paese del mandaménto di Acqucllonc, distante 93 chilometri da Avellino ed a 600 metri sul livello del. mar». Calitri semidistrutta: le vittime le prime notizie pervenute da Calitri facevano ascendere a. ventisette il numero complessivo dei morti e non precisavano il numero dei feriti. Per alcune ore non sono giunti che telegrammi di una brevità impressionante-, case crollale, vie intere distrutte, cadaveri sotto le rovine, feriti gementi trascinatisi ad implorare soccorsi. Questo è stato l'insistente richiamo di Calitri. Da Avellino sono partiti con treno speciale e con automobili tutti i soccorsi disponibili. E' partita pure truppa, e carabinieri ed altri soccorsi di cittadini. I cadaveri, i feriti Un altro telegramma da Calitri reca: Finora a Calitri vennero estratti venti molli, via si teme che fra i rottami vi siano molli altri disgraziali. L'opera di salvataggio riesce ardua e sì svolge lenta per il terrore che ha invaso la popolazione di Calitri la quale, conta sette mila abitanti. Da Avellino è già giunta una squadra di operai volontari rapidamente organizzata dal professor Pagnotta che la dirige. In complesso, contando anche le vittime dei Comuni vicini si crede che i morti siano circa cinquanta. Il numero dei feriti non è stato possibile accertarlo: si tratta di qualche centinaia di persone. A Calitri erano giunti, in questi giirr-i certi missionari americani, e stamane, dopo il terremoto, alcuni superstiziosi fanatici, spaventali, hanno inveito contro i missionari, imputandoli dell'avvenuto disastro. La popolazione, terrorizzata, li ha assecondali, gridando ed aggredendo i missionari, che sono stali salvati dai carabinieri e scortati fuori del paese. La configurazione di Calitri e la sua costruzione sono tali che il paese non poteva non essere profondamente danneggiato da un cataclisma anche meno violento di quel lo di. stanotte. Le case sono disposte come ad anfiteatro a ridosso di una collina, per modo da apparire dalla base come edificatc l'ima sull'altra. Una parte delle case specialmente quelle più vecchie, sono costruite su terreno tufaceo e friabilissimo. Inoltre, sono stale scavate dalla inesperienza locale delle grotte profonde nel monte per adibirle a cantine e depositi, dal che e derivata quindi una minore resistenza della scorza di terra Sulla quale le case poggiavano. Spettacolo desolante Alla prima scossa di terremoto abbaslan za violenta — come vi ho detto — tutte le case costruite sulla parte terrosa del monte sono crollate una sull'altra in modo da formare un mucchio enorme di macerie che scende fino al piano. In queste macerie si cercano alacremente i morti, ma il lavoro è lungo e penoso, anche perchè le braccia ed i mezzi sono scarsi. L'aspetto complessivo della bella cittadina di circa diecimila abitanti è desolante, ed il cumulo delle macerie spicca tristemente in mezzo al verde rigoglioso della montagna ricca di bellissima coltivazione. Sotto gli uliveti i profughi dispersi si accampano qua e là terrorizzati, lo, clic ho visto le macerie, posso assicurarvi che tutti i soccorsi sono ancora troppo limitati, Le abitazioni ed i fabbricati esistenti a Tlione Castello sono quasi tutti crollati, seppellendo sotto le macerie molte persone sorprese nel sonno. I lavori di dìsscppellimcnto procedono con alacrità, per opera di squadre di minatori dirette da ingegneri, nonché dei carabinieri ed alcuni volenterosi del paese. La popolazione, atterrila, ha abbandonato le case e bivacca in campagna. Vittime e rovine negli altri Comuni Altre notizie dolorose giungono da San Sossio, comune a cinque chilometri da Avcl Uno. Sono ivi crollale parecchie case e si lamenta la perdita di due famiglie. Vi sono anche altri dieci morti. Tra i 2500 abitanti sono numerosissimi i feriti ed i contusi. La popolazione invoca pietà c soccorsi da Avellino. Dagli altri Comuni vicini arrivano delle notizie incerte ed imprecise; si accenna a crollamenli di case, ma mancano particolari e si ignora se vi siano vittime. Maggiormente danneggiati sembrano anche i Comuni di Sant'Andrea e Gonza della Campania. Calabrilto, luogo pure colpito, è posto a ITO metri sul livello del mare e presso il fiume Sele. Nel terremoto del 1783 ebbe a subire gravissimi danni. A Castelbaronia vi sono due feriti gravi e danni ai fabbricati. La chiesa principale è molto danneggiala c fu chiusa agli uffici del cullo. Il prefetto dispose che un funzionario del Genio civile, si rechi a Castelbaronia ad accertare l'entità dei danni. Anche quivi la fcpi'sà (// terremoto ha danneggialo moltissime abitazioni, chiese, uffici, con croliantenti di valle e di pavimenti. Certa Maria Garofala è gravemente ferita. Altre sei persone riportarono lievi contusioni. La popolazione è impressiondlissima. Olire ai danni ai Comuni di Calitri, Vallata. San Sossio, Guardici, Lombardi e L'ioni, si segnalano dei danni anche ci Comune di Sant'Andrea Gonza. uve il terremoto lesionò molte case. Vi sono alcuni feriti. A Vallata i danni sono rilevantissimi: alcuni edifici sono crolla'li e lutti i pavimenti sono lesionali. Vi sono anche parecchi feriti. Venne estratto dalle macerie il cadavere di un tale Generoso Velie. Il prefetto ha inviato sul luogo un ingegnere del genio civile e una squadra di operai minatori, offerta dal Comune di Castel Franci, per procedere al punlellamento ed alla demolizione dei muri pericolanti. Spedi inoltre al sindaco i fondi necessari per pronti soccorsi alle famiglie povere e più gravemente danneggiate e per provvedere agliimmediati bisogni del momento. Si inviarono anche i soldati disponibili del distaccamento di Ariano. Ad Acadia i danni del terremoto sono pure molto rilevanti. Due case sono crollale; altre sono gravemente lesionate o crollate in parte. Tra queste, vi sono pure vari edifici pubblici. Le autorità prendono tulle le disposiioni per impedire disgrazie di persone. Ad Anzano ed Ir pini sono crollale pure parecchie case. La popolazione, prega, raccolta all'aperto innanzi ai tabernacoli. Si celebrano molte messe. Il cielo è sereno, l'aria c afosa; molli temono che le scosse abbiano a ripetersi, A Benevento Benevento, 7, ore 20,5. Appena avvertita la violentissima scossa di terremoto, tutta la cittadinanza alterrita si riversò nelle strade dove rimane tuttora. Molte chiese vennero subito aperte e il popolo vi accorse a pregare, mentre un'altra par'tc, compreso il prefetto, comm. Gargiuto, ha preferito rimanere nelle vie. Moltissimi uomini e donne, in preda al più grande pani co, temendo" il ripetersi della scossa, sono scappati dalle case, in costume quasi adamitico. La scossa è durala 5 secondi. Fortunatamente salvo qualche lesione, non si sono dovuti deplorare danni troppo rilevanti. La popolazione dei sobborghi è stata però terrorizzata. I più strani abbigliamenti si sono presentati per le viej Ma le notizie più impressionaiiti giungono da molti centri della provincia: sembra che il circondario di Ariano di Puglia sia stalo il più colpito. In provincia i danni sono stati pure alquanto sensibili. La scossa è stala sentita fortemente a Ccfalone., Apollosa, San Laido, Ciance di Cefaline, Arpaise c Vilulano. Mancano notizie dalla parte del circondario di San Bartolomeo in Caldo. A dance è crollala una casa che ha seppellito un povero vecchio settantenne sorpreso nel sonno. Alcuni conladini sono accorsi in suo aiuto e sono riusciti ad estrarlo dalle macerie, ferito alquanto gravemente. Nella provincia di Campobasso la scossa è stata principalmente avvertita a Larino. Il terremoto è di origine tettonica e pare dovuto a spostamento della croata terrestre derivato dalle ultime continue pioggie. A Foggia Focaia, 7, ore -20. Una fortissima scossa di terremoto in senso ondulatorio e sussultorio è stata avvertita qui stanotte alle 3.5 ed è stata avvertita in particolar modo dagli abitanti dei piani superiori e poi meno sensibilmente da tutta la cittadinanza. Il panico fu grandissimo; la gente si riversò per le vie della città che, in poco tempo, prese una animazione insolita. A Bovino la scossa fu fortissima; quegli abitanti, in preda al panico, invasero le stra de del paese e lo spavento durò per parecchio tempo. Molle persone sono fuggite dirette alla stazione ferroviaria per partire. Negli uffici di corrispondenza di qualche giornale sono accorsi diversi calabresi e siciliani a chieder notizie dei loro paesi. Fino alle sette la popolazione non si convinceva a rientrare in casa. Inìerrogato sulle cause del terremoto un competentissimo in materia, l'ing. Deluìsc, ha. detto che la scossa ha origine dallanatura del territorio su cui sono poggiatiquesti paesi, Ad Ascoli Salriano molle case furona~llstonale e tre dichiarate inabitabili. La scos.sa fu. sensibilissima anche in molti Comunisnb-appennini: a Facto, a San Marco Lieo-loia, a Celle San Vito, a Bagnicandela, ovesi riscontrarono lesioni ad alcuni fabbricali.Giunge anche notizia che il terremoto fu av-vertito lungo la linea ferroviaria Fannia-Valenza; alla stazione di Rocchetta Sanl'An-ionio il fabbricato della stazione fu Orande:mente danneggialo, come pure parecchi ca selli ferroviari. Vittime anche io Basilicata Potenzn, 7, ora 21. Questa notte, alle 3,10, si è avvertila inBasilicata una forte scossa di. terremoto, A Potenza molte case sono lesionule. Lapopolazione si c riversata iinmediatamen-te per le strade. Non si hanno a deplorarcfortunatamente feriti. Gravi notizie si han-no da Rapona, ove quasi tulle le case sonodanneggiati'. Vi c qualche lieve ferito. A San Fele crollarono tre case nel rionedi Santa Lucia, con ferimento di varie (a-miglie. Altre case sono fortcnvnle damicg- giale e alcune con. minaccia di crollo ini-mìnenle In campagna rovinavano due masserie, portando la morie immediata acimine persone. Il sindaco di San Fele hariunito in massa le persone àiaiìoiiibilì, sof- 10 la sua diretta opera e quella dei carabinieri e guardie, comunali, ed è partito per 11 disscppellimanlo dei corpi e per appurare altre eventuali disgrazie in campagna. Ovunque, si attendono i provvedimenti necessari per assicurare la pubblica incolumità: Da susseguenti accertamenti risulta che nell'abitato di San Fele sarebbero crollate quattro case, e due persone sarebbero leggermente ferite ; ma nello stesso Comune è crollata un'abitazione dì conladini, seppellendo cinque persone. Nel Comune di Atella nulla è avvenuto. In variì. Comuni del circondario di Melfi, vi sono case lesionale e alcune, gravemente danneggiate. Il prefetto ha inviato ingegneri ed ha dato istruzioni per rassicurare l'incolumità dei cittadini. A Melfi il piano superiore del carcere giudiziario è lesionato, ed è stato inviato un ingegnere del genio civile per i provvedimenti immediati e per l'eventuale sgombero dei detenuti, che verrebbero tradotti a Potenza.

Persone citate: Anzano, Ariano, Lombardi, Maria Garofala