Jacquard e Vienny confessano cinicamente i loro cinque assassini

Jacquard e Vienny confessano cinicamente i loro cinque assassini OIl delitto della fattoria di Julu Jacquard e Vienny confessano cinicamente i loro cinque assassini (Servizio speciale della Stampa). 4 lso li h dett Auxcrre, 4, or; l.so eOggi è "cominciato il processo contro i due agiovani Jacquard e Vienny, che mesi sono bhanoo commesso il noto, terribile delitto nella.cfattoria dove erano impiegati, uccidendo il;mpadròne, sua moglie e tre compagni di la^tvoro, tra cui un italiano. Molta folla si è ra-;ddunata nell'aula per attendere allo svolgi-;mmento di questo processo che suscita gran-1 dissimo interesse. Alcuni accolgono l'entrata Pdogli accusati; con grida minacciose: «À.qmòrte, a morte! >i • !iPrima dell'udienza, nella piccola saia dove' erano seduti l'uno di faccia all'altro, bacate-. vnati, sono venuto a vedere i due piccoli ac-i casati, Jacquard e Vienny: avevano un ri- ptratto devia madre di Vienny. Ho tentato di ' parlargli, ma Vienny ha abbassato la testa 'Nin tale modo, che appena ho potuto scorgere hla sua fisionomia. Non ho veduto che la sua mpovera figura di fanciulla giacile, che sé do-j vesso portare un fardello troppo pesante ver-j Tebho la voglia di aiutarlo. Jacquard invece-vtiene la testa diritta: non avevo da portai-: ««■ nessun ricordo di alcuno che pensasse * a lui. Tuttavia ho nominato suo zio, e gli c,ho detto. „ ragazzo: la vostra colpa! ^ conosce: se avete coraggio è il momento di mostrarlo. Non abbiate vergógna! » Jacquard piange v ... ; Allora, per la prima volta dacché era stato Qrriistato, Jacquard ruppe in dirotto pianto: ielle una meno un quarto i due accusati en trano nell'aula. Jacquard si presenta primo: . egli t'irà le sue catene come un onso da fiera. I 1° W:.è ^ piccolo"tra i due|cgendarmi che lo si vede appena passare. En- ^nbi sono decentemeuto vestili. Jacquard' ha un abit0 ner0 con ripiegato. Sem- bra un monello in abito dà domenica: Vien ny veste un abito completo di colore malvaj con cravatta rossa. Ora sono seduti tra due gendarmi. La luce cruda deUa sala, appena f,lumiua lo Jo fl„u imberbi. Ly ! * U predente oXa Joto dì alzarsi e di- !« discernimento. Jacquard ha la maggiorità penale; Vienny non l'ha. L'interrogatorio di Jacquard è stato per tutti una bella lezione .^1 umanità, di lealtà, di bontà. Il magi stT&to lla duto a questo disgraziato tutta '.a 0PPOTtu™'ta di raccontare il sogno di cui si' era ubbriacnto e che lo ha condotto al de- Jitto. Era utile, giacché questa mentalità di . ragazzetto svizzero, allevato in un circolo! , _ 3 i± _ 1 chiuso di persone che non vedeva uscita . qualsiasi alla sua attività qualsiasi impiego; alla sua energia, è completamente scono- ^ti. — Che cosa vi occorreva Jacquard, — chie de U presidente, — per attuare il vostro so gno? Volevate partire par l'Africa? ' ~ ci occorrevano 1500 franchi, ~~ Che-cosa volevate fare in Africa? . _ Esplorare. | _ Credevate che l'esplorazione vi avrebbe fruitalo molti denari? — Si sarebbe scritta la storia di ciò che avremmo fatto, la storia dello caccie afte be. te^ocl' e la si sarebbe venduta. ■ Qualcuno mormora nell'aula: «L'esempio ;viene ^^tb „. q[0 Cbe 0 presidente mette in luce con .molta abilità è che Jacquard non rimprovera 'nulla, non aveva nulla da rimproverare al suo Padrone Vérrjer, nè a sua moglie, nè ai JS^& f^li^^WC°n ; grande^otruacità che impressiona, ' rercne hanno ucciso ! — Peichè avete voi ucciso? — continua u presidente. . , ^ ^^^^^StS^SSL & tó data indicata, avrebbe trattenuto il mio mese, . — Quanto? j — ^ franchi. 1 ~ 40 fruilcui! P6r.40 franchi avete ucciso r^^^L^Lì,6Ln^tI! f00^^- \k$!lzi ° assassmato anche i l giuaici apprezzeranno. - Jacquard afferma che fu giovedì mattina, |9dicc^^ che per prima vòlta è venuta la tdea del delitto. Egli aveva rotto una forca: .non voleva che glie ne reclamassero il - prezzo. i I — Allora che cosa avete deciso? i — Decisi di uccidere i! padrone, di rubare o 'a anelarmene. ! — Chi ha avuto l'idea? al — Si parlava tra dii nùi: uno ha detto !Una pài-ólà, l'altro un'altra. o.' — Non vi ripugnava l'idea di uccidere? -j Jacquard non risponde. o! — Voi avevate deciso di uccidere il signor -'-Verrier, e sua moglie, e i suoi servi j A ciascuna domanda cosi esplicita, Jac- jqU—'EdTrarazzi?Sì Sisn°re "' — Xfc volevo uccidere i ragazzi, a _ Chi dunque ha voluto uccidere i [gazzi? | Jacquard non nsponde. e ra- a' — E' stato Vienny? — Si, signore. a -: In questo momento guardo Vienny: e:volto f mimobile. -' V Sl dl JaccIuard non provoca una . e t6sta- non desta m .ui nei suoi occhi pailid - «essuna rmeilione. - fazzoletto. Il racconto del delitto - Quando la padrona è entrata nella scu- deriai'ho seguita: ho tirato aUora vari colpii i a n i». rìatesse vostre condizioni, eppure volevate tic- - jcìderli? . 1 Jacquard abbassa la testa. In questo mo- mento i suoi occhi scompaionr- affatto sotto le sopraceiglia fosche. Non si vede che ia li- nca deUa itocca orizzontale, brutale e rossa Viene distribuite, al giurati in questo mojncn- to un piapo della fattivrla- Il presidente lo ijcommenta con vera arte. I Jacquard continua: « Ho chiamato Bonny, Vienr.y ha tentato di tirare, ma il cólpo noriè partito: Vienny poi è andato a cercare il ragazzo. — E' venuta a lui l'idea di andarvi? — Forse: io sono andato a cercare Bonny e Humbert. — Erano i vostri piccoli compagni' avevano la stessa vostra età: si trovavano nelle è . I e gli ho detto che passava di là un bazar ambulante: gii ho detto: «E' là che c'è il bazar». Bonny volse la testa, ed allora lho colpito con una accetta. Cadde subito. Poi mi sono rivolto contro Humbert, e ino spinto. Egli mi ha morsicato ad un dito. Quando Vienny ha veduto questo, volle aiutarmi. • H presidente dipinge 1 orrore di questo du> P'-ice assalimene. Frattanto il viso di Jacquard inclina vieppiù: Vienny volge verso il presidente la sua piccola figura scolorita. — Dove eravate quando 'Rusconi venne verso di vói? — cortile, nascosto. Gli ho dato un primo colpo: non è caduto, Presidente — Quanti colpi gli avete dato? 'Non sapete nulla: il medico nemmeno non ha potuto precisarli. Che cosa faceva Vienny m tutto questo tempo, — Era al mio fianco, — E' tutto qui? non si servi della sua rivoltella? — E. tutto qui: quando la finimmo con *~mVlnK cinque: mi incarico del resto, - Ecco: Vienny ha 14 anni. Vienny dove va uccidere 0 ragazzino, e voi lo avete dis¬ suaso? — Sissignore. i — Tuttavia lo aiutavate ad ogni modo? La serva in quel momento è soprag- .re: credeva si trattasse di uno sche — Ed il piccolo Oliviero non si sidcomd&soscmvHI0cdaInamsQlavso7scherzo. è avvi- cinato? che'cosa ha fatto Vienny? . —Ha tentato di tirare contro Oliviero, era sua intenzione ucciderlo, zoqttcactuTipEsg., .cAllora siamo usciti: ho dato laura rb-lbChe cosa faceste allora? jvolteBa a Vienny. siamo tornati presso Ru-'sa sconi, mi sono chinato su di lui, ho. tirato ; n ancora due colpi di rivoltella: rantolava. ;y! - E la serva? Era ella venuta a cercare la!«? Voi l'avevate sentita venire? , . 'a.,,. , , —Abbiamo visto qualcuno venire con la r'biamo cercato di ritornare due o tre volte csui nostri passi, ma poi abbiamo deciso di ^ .continuare a camminare, ed abbiamo cam- v!minato fino al mattino. Ci siamo coricati noi 1 . . . * ; - .lanterna verso di noi. i— Dunque non erano i rimorsi che vi han- nno fatto fuetrire- è stata la nanrn cSi. Si rJ!,.A ok m— ridia roiosta, dove siamo entrati, ab- tdpnel bosco: ho» comprato una pagnotta. Il domani abbiamo continuato la nostra strada; siamo stati arrestati da un cacciatore di Sin Sevvemis. Egli ci ha chiesto le nostre carte, ed ha partato che era siato commesso un de- ^litio alla fattoria di Tulu « che fnrw p™ ;svamn noi 111 nasini era" lvaino noi gii assassini. „ | c*»7*thJj£ y Propose di uccidere 11 ■ scacciaioref . tanTod avrebberodpre°siChe L'interrcatorio del nrimo n<v>n<sntn p fl ' uff* ti fi. K° nccusat° e fi- Ui iT presiaenre 10 mena ancora a fare cqualche dichiarazione: «Avete avuto tempo odj pensare In prigione, — dice il presidente, ssiete ora un oggetto di stupefazione piutto- lsto che di orrore spiegatevi ht'o^H^t^ .ier.n^. i.» i • nL accusato non risponde che con un ferri- Cbue silenzio: egli non piange; l'aw. Prieur, • rsuo avvocato difensore, dice: «Se potesse dspiegarsi non sarebbe su quel banco ». cpL'umile discepolo i pimci .,«,.=„ „n>!«^ j- ir- ^ cfai passa aJii interrogatorio di Vienny. Qua- ile legame di amicizia esiste ira lui e Jac- nquard? Eccolo. « Quando io ero a scuola — pdichiara Vienny, — e i più forti mi batté- tvano, Jacquard mi difendeva» Ecco il rac- dcònto ^Mv^^vvemlmenfr^l* irn .econto ni yienny bu.iiavvenimento della tra-; tdlagica mattina. — Quaae dei due ha avuto l'idea di uccidere? — Non so quale di noi prima abbia avuto questa idea. — Come intendevate procedere? — Non avevamo deciso nulla fino a ve-'mnerdì sera. — Era stato deciso che avreste ucciso i ragazzi? . —r.Mi basavo su quanto mi diceva Jacquard: se.questi avesse detto di no, non lo avrei fatto. d— Perchè avete avuto tre rivoltelle, poiché Me ne corrono due per me - ed ho lascia- fna cieca? Perchè avete voi compratola lanter- pvsemh^come un umUe discepolo del suo ^-Quando siete andati a cercare il pa. ,«drone per ucciderlo, non avete esitato in aquel iiomento? 0— L si [f» una cn*n fjintn r>™*'r> fattoi &— E non14^nrovstn nA«..n» ^rlc!l« E non a.ete provato; nessuna impressio- mscper svenire. Ma no: si rialza poco dopo II £presidente lo scongiura a dire fi suo segreto 1 oc-0itLo n InffXodto verso V^tìu^à^Zi avéva Ì^A^'^^S^^. - U Jf--ione ta/to »- ipa*,ae {i 7Jr„^,'innB Aì ^. „ ' , i; i'viene rimandata a domani, l

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