Pavesi vince la nona tappa del Giro d'italia Mondovì-Torino col premio di 1000 lire della "Stampa,,

Pavesi vince la nona tappa del Giro d'italia Mondovì-Torino col premio di 1000 lire della "Stampa,, (Per telefono dal nostro inviato speciale) La partenza da Mondovì Monetavi, 3, ore 9. A sette chilometri della città, al Santuario, era fissato il punto di convegno e di partenza dei corridori, i quali vi si sono recati prima dell'alba in treno tranviario speciale e in vettura. Al Santuario è una folla enorme; una Musica instancabile suona dèlie allegre marcie. Il servizio d'ordine evita nelle confusione qualche incidente. La partenza è data alle ore 4,10. Vi sono 27 corridori, cioè: Danesi, Gaietti. Ghironi, Canna. Canepan, Marchese. Pavesi. Bruschera, Sivocoi Maverna, Turconi, Osnaghi, Sonetti. Raimondo. Durante, Rho. Corlaita. Gamberini. Rotondi, Scarpetta. Dusio. Secchi, Perna, Rotta. Fiore e Ghezzi. A traverso i controlli Al Colle di Nava • kilom. 67 Onerila, 8, ore 10. Alla discesa del colle di Nava. Marchese stacca il gruppo di testa e lo precede per circa un chilometro, seguito da Gaietti, Canepart, Ghironi. A Pieve di Teco — Km. 73 Pieve, 8, ore 10. rnbppamspfnilpneqsscczgnmpPassa primo al traguardo Marchese, seguito la cento metri da varii corridori in gruppo: I Sivocci Gaietti, Canepari, Ganna. fAd Oneglia • kilom. 108 Passano ad Oneglia nel seguente ordine: | alle ore 8.1C32" Gaietti Ghironi. Marchese; alle 8.18'S" Raimondo. Gamberini; alle 8,18'14" Sivocci, Canepari; alle 8,22'!0'' Danesi; alle | 8,2-5'55'' Pavesi, Bruschera; alle 82.V Durante: : Pile 8.28'10" Dusio; alle 8 28'22" Osnaghi: allei 8,28'àl" Rho; alle 3,27'aO" Corlaita; alle 3,29'2" Ganna. A Porte Maurizio • kilom. Ili Porto Maurizio, 3, ore 10.E0 Accolto dagli applausi della folla presente, passa primo in volata alle 8.23 Gaietti, seguito in gruppo da Ghironi e Marchese. Alle 8,35 passano: Raimondi, Gamberini e Sivocci; alle 8,30 passa solo Danesi; quindi Bruschera, Pavesi. Durante. Corlaita, Osnaghi, Galbai; alle 8,40 Gamia. I corridori sono freschissimi. .Mie 6,45 salutato da grandi applausi passa l'automobile della Gazzetta dello Sport. A San Remo — Km. 134 San Remo, 3, ore 11. ègstcaAlle 9,5 passa il primo gruppo, cosi formato: ialetti. Ghironi, Marchese, Gamberini, Rataion- o. applauditi e freschissimi, ^^^^isecondo gruppo passa alle 9,12: vmui;issimi:stilar» Danesi, Pa.vesi. Bruschera. Ganna, Du- rante Corlaita. Alle 9,22: Canepari, Osnaghi, Dusio, Galbai, Rho ; alle 9,34: Secchi, Scàr- petta; alle 9,39: Sonetti, Maverna; alle 9,48 Tur- coni, ed alle 9,52 Ghezzi. jA Cuneo 16. Km. 240 Cuneo, 8, ori Alle 11,50 di stamane sono passati a San Dalmazzo di Tenda Ih gruppo Ganna e Gaietti, e sono poi arrivati a Cuneo ed hanno firmalo il controllo alle 13,37 in gruppo: Gaietti Corlaita. Pavesi; Gaietti è sceso una ruota prima degli altri. Seguono alle 13.3S Marchese e Ganna; alle 13,40 Ghironi; Sivocci alle 13.53. ed alle 13,54 Garr.oerini e Bruschera. Quindi arrivano in gruppo Jle 14,10 Raimondo, Danesi. Durante. Molto pubblico. Lo scuole avevano fatto vacanza per assistere al passaggio. A Saluzio • Km. 272 HoIiezxo. 3, are 12, Passa primo Pavesi nlle ore 14,51, che a due ehlometri dal traguardo dovette fermarsi per una panne. Alle 14,56 passa solo Ganna. Alle 14,57 passano in gruppo Gaietti. Corlaita, Marchese. Alle ore 15 passa solò Ghironi. Sino alle 15,15 non è ancora passato nessun altro. A Piaerolo • Km. 322 Pinerolo. 8, ore 16. Al traguardo di Pinerolo passano: ore 15,49 Pavesi; ore 15,54 Ganna; ore 15,56 in gruppo passano Gaietti, Corlaita. Marchese. Corlaita, il granatiere, è festeggiatissimo da parte degli ufficiali della Scuola di cavalleria, che lo abbracciano e gli regalano un portafoglio continente 200 lire. L'ultimo tratto DPinerolo - Torino Tutti i ciclisti di Torino si sono incamminati oggi sullo stradale di Orbassano. verso Pinerolo, per vedere o poter dire di aver visto prima, degli altri i loro gloriosi colleghi del giro d'Italia. E' incredibile l'interesse che quest'avvenimento .sportivo ha.suscitato in tutti i ciclisti, dilettanti o professionisti, di Torino e del Piemonte. Tutti coloro che sanno appena montare in bicicletta, e persin quelli che sanno come ci si monta, senza essersi mai provati, hanno palpitato, sofferto, goduto col ■ corridori, durante tutte le tappe.-seguendoli con pensiero assiduo e con ansia premurosa, tappa per tappa, chilometro per chilometro, incitando colla mente i preferiti, lasciandosi sfuggire un'esclamazicne di rammarico ad ogni disdetta e un grand'urlo di gioia ad ogni vittoria. Come potavano costoro, nell'imminenza dell'arrivo dei corridori a Torino, rimanersene a casa e non andarli ad incontrare, avidi di vedere i Ioeo visi affaticati coperti di polvere e sentirsi passar vicino, come un brivido, l'ansar delle biciclette concorrenti, che tagllan l'aria, fuggendo cerne saette verso la meta vicina? E sono andati tutti, riempiendo gli stradali e la verde campagna circostante del trillo Ji milla campanelli, del richiamo di mille trombette, e d'uno strepitar di voci, di un incrociarsi di domande affannate e di risposte vaghe, che rivelavan tutta l'attesa nervosa del nostro mondo ciclistico per l'esito di questn nona tappa, a cui il premio della Slampa ha accresciuto interesse e dato un'importanza speciale. • Davanti, dintorno ed a tergo della nostra automobile, che fila verso Pinerolo, ove c'incontreremo con l'avanguardia dei corridori, non si trovan che biciclette : biciclette e carri di fieno che ingombrano la via ad ogni moment». Questa volta l'umile velocipede, che abbia i cotto dlsprez zo da r>arv».nvs, osservandolo dall'alto. d'un fi6Vitno\d'automob!le. prende la sua. rivincita, un"'vero corteo di agili ruote'**Manche. che de disordi più- spontaneo'-'e simpatico . quello che sfila sullo stradale d'Orbassano, fuggendo verso Pinerolo. Lo spettacolo è caratteristico e nuovo. La monotonia (ini, luunco stradale rolveroso è •rotta dalle macchie multicolori e vivaci delle maglie che 1 cicillsti indossane e che si vedono a grrir.de dls'iinza spiccar-; sul verdedei prati e contro allo sfondo turchino delle j.reolpl vicins. . Colle biciclette ci Alan d'accanto, come freccia■ doniiinde neryr.se: . „ veTi' P Canepari, Pa-andato più innanzi, ed è . m<> imparato a guardare con un ciito disprez Chissa. Qualcuno che pia sulla via del ritorno, reca notizie vaahe Parla di Pavesi e di Ganna; ma non è ben •sicuro. Le sorprese sono sempre possibili — dice•filosoficamente ur-a voce, che raccogliamo a•*'dlo. , Ha ragione: non si sa mii.. L'esperienza insegna che la fortiina d'unGiro d'Italia può dipendere anche da un girodi ruota Ma Je biciclette- coi relativi ciclisti, nop so-no'sole sulla strada Pinerolo-Torino. Special raente sulla prima parte tra Orbassano t» la;nostra città, è uri continuo passare rt'automo bill chi (•cllevan pubi di polvere, ove scompaiono e par che si perdano \a biciclette e i pedoni. Molti automobilisti hanno scelto qualche angolo tranquillo di compagna, d'onde fiicilmentc si possa osservare la strada, o 11 si sono accampati presso la loro macchina, e fan passare il i.<*mpo osservando i contadini che falciano, nd ammirando il meraviglioso scenario :l«lle Alpi, che cambia quasi ad ogni istante ai colore, alla luce incantevole del tramonto. l'iute le osteriole campestri, sparse lungo la strada, ai crocicchi, dinanzi alle frazioni, presso i paesi, sono prese d'assalto. Centinaia di biciclette sono accumulate di-, nanzi alle loro,porle e contro le loro pareti, e gruppi di giovanotti, fra t quali si nota pure qualche graziosa shUauettn femminile, stanno schierati su! ciglio della strada, aspettando. A Frossasco, tutta la popolazione è corsa sullo stradale. Vi sono :1 tenente del carabinieri il sindaco, il parroco, il vice-curato, un gentile crocchio di maestrine coi loro scolari mezzo scalzi, e boari che hanno arrestato i loro carri e guardano con un certo sguardo di bonaria ironia tutto imcH'infnlito movimeuto, che getta molta r>ol\\-rii stridóre prati, spaventa le cotipie pacifiche dei loro tuoi e disturba i pasco- li delle loro mucche tranquilli;, I .Più in là, a «n bivio della linea tramvia tuttl 1 carrozzoni d'un convoglio sono su¬ fi presi d assalto da ima fella frenetica, e non | | : i è più stato porsiblle al macchinista prose guire la corsa. La folla, non contenta di invadere i vagoni, si è arrampicata sui tetti u qualcuno, più audace, ha rip.t.o persino la scalata alla locomotiva, appolhilapdosi presso il fumaiolo. Nessuno di quei disgraziati, che si schiacciavano in quell'incomoda tribuna provvisoria, aveva pensato che sarebbe stato sufficiente sedersi sull'erba fresca dei prati vicini per resistere col miglior agio alle peripezie della corsa ! Mentre i corridori s'avvicinano al traguardo Un grande tumulto di nuvole siille creste dentate ovile prealpi minaccia un temporale e mentre stiamo a scrutare il cielo ammirando il magnifico spettacolo di luci che s'irradiano per l'orizzonte, ecco un manipolo di ciclisti correrci entusiasticamente incontro gettandoci un nome, coll'esuitanza d'una peana di vittoria : Pavesi, Pavesi.... Un tur- ibime di polvere: ed un uomo in una maglia rosea, curvo, ma con posa energica, sul mainubrio. e con veloce pedalata, seguito da un :_,)(mi. Hl- >,:_»<.♦( -Q,.„., - „t~ , ,,,•,„,„,,; "uf°J° W1™1' .avanz«. mentre ì bifolchi fig" alti carri caicano il fieno, posano i tridenti, sostano nel duro lavoro e guarda no attoniti il .singolare spettacolo. Ed il pic jc°l° uomo,, piccolo davanti allo spettacolo meraviglioso delia natura che lo circonda e che gli fugge sotto la rotata della bicicletta, ormai coiva precisione e quasi il rit- mo d'una macchina, pedala, pedala circonfu so da una aureola di.... gloria, forse, ma di polvere certo, per la' via bianca e dritta sulla quale il sole, quasi rabbioso degl'imminente sconfitta che i densi nuvoloni vogliono infliggergli, dardeggia i suoi raggi infocati. E smaniose invocano rauche le trombe delle automobili un libero passaggio tra la frotta di biciclette, che quasi con devota ammirazione giovinotti entusiasti sospingono dietro il vincitore, per godere per i primi il trionfo, quasi di quel trionfo qualche po' di luce potesse riverberarsi su di loro. Scrutiamo la via.... la lunga via che corre -. ., ■ » . — . diritta come una freccia verso Pinerolo. Automobili, automobili, nugoli di polvere... Ma nessun inizio che un secondo corridore s'avvicini. Interroghiamo qualche ciclista che giunge trafelato: , „ — Il secondo, dov'è? L'interpellato ci fa un gesto largo, col quale comprendiamo che il secondo è molto mcflto lontano ancora. Mentre cerchiamo di far virare di bordo l e i o o r o e a a e r , i i al n a a nri, ri oa z ,. . n j da capo a piedi. E 1 arso suolo beve quelle a, i goccie. e la Jstrada presso Torino ormai se. a ia è li e ciano a diffondere le prime luci violacee e I vesperali... . I un gran striscione bianco annuncia l'ule \^mo chilometro' I i due corridori pedalano furiosamente...a-|D*,,a fo„a da prjn*a ml brusio si lèyai poè ; cresce, e prorompe fino in un'acclamazioneSi chSxa deTPavet TtMntanÒ Bat>fi'ln^mpo'lndiav^àto'. fi&ffMóa dai garetti di acciaio! E, poiché suÌTÒr!Hzonte nessun altro ancora si presenta a contendergli gli ultimi chilometri della fa- tfcosa.'tappa, o a gettargli* disperatamentealle calcagna, Pavesi può ritenersi vinci-tore fin da questo momento, e la sua vige-na nel correre, correre, e correre ancora, per quanto.ormai la vittoria non gli nonasfuggire, dimostra l'energia ancora dei muscoli ben'-torniti e ben sviluppati del vincitore della Tappa della Stampa. .E vincitore infatti, sebbene manchino ancora parecchi chilometri all'arrivo, lo saluta la folla, che si-distende ai fianchi dellla strada, per la piana di Orbassano, sulle tranvie a vapore, .cariche, fino ai tetti dei vagoni, di spettatori... Lo spettacolo è lieto e festoso. E Pavesi, curvo sul manubrio, pedala, pedala quasi rabbiosamente. secondo SwT5 avanza nuSaó ci lasci indovinareche si avanza ramao, ci lasci ino minareche unjsecondo corridore sr. avvicina altraguardo.. Ma. prima che ci rimettiamo inassetto, per sorprenderne il numero e distinguerlo tosto: egli ci è già passato accanto col suo manipolo di ciclisti ammiratori, e nella figura caratteristica riconosciamo Ganna, il quale pare per un istante pedalare un po' affaticatamente. Lo seguiamo, inframettendoci alla lunga carovana d'automobili, che seguono il corridore.Questi man mano si rinfranca sempre più: ed in bellissima forma attraversa, rapido, Piossasco, Orbassano, Beinasco. tra due ali fitte di pubblico che grida, che acclama al nome popolare e caro: Ganna! Ganna! — bamia. "ua"°- . _ Qualche rado gocciolone le grosse nubi. incombenti lasciano cadere-, quasi ad unz ; sione,nostra, che siamo coperti ai polvereE Pavesi, innanzi'di qu tro. e Ganna, poi, celere, agile, scambiando qualche paròla coi ciclisti, che gli sono a-: fianco salutati entrambi da fragorosbattimani, divorano la via... Sui campi, sui prati, da cui sale il .profumo del fieno falciato di recente, si incomine n jentusiastica... Ancora, ancora: le .sottili ruote mosse dall'energia indomabile dei due titanici corrie!dori scintillano nella polvere, come raggiere a ! iucenti. E sono Je raggiere dell'aureola d ; «iioria f A ','" ci B..idfl ovazioni' ni Applausi, gì ina. ovazioni. ro. Ma già un nome ci raggiunge, ci sorpassa icorre di bocca in bocca: o- . — Corlaita! Corlaita! l-1 E' il terzo che arriva... E' il granatiere a; Ed allora sotto Le tuniche dei cento, dei i e i n e i o , -, , e o . a e a i- u¬ n , uoca, eia e e di o a r- a an ,; hi o aco nit- mille soldati accorsi ad applaudire il commilitone, battono forte i cuori fraterni! Da Beinasco a Torino col vincitore All'imbocco di Beinasco, ove la salita viene a morire sulla strada polverosa, orlata da basse siepi incipriate di bianco, la nostra automobile è ferma, dopo aver divorata la strada sotto la guida del ten. Schiesari e poi del sig. Bellone. Ed ecco ,a un tratto, sbucato quasi per incanto, sotto un nugolo di polvere che lo investe come una nube propizia a qualche divinità, .questo tanto atteso vincitore, questo primo corridore, glorioso superstite della Waterloo ciclistica, corre, velocissimo, superata lu brevissima salita, verso Torino.... E' un attimo. Poi i dilettanti torinesi lo accerchiano, lo stringono ruota a ruota, lo soffocano quasi per rapire ad ogni nugoletto di .polvere che sfugge dalle sottili ruote della bicicletta, qualcosa, come il piccolo raggio di , sole glorioso che filtra sempre da una pie- cola nube. ; i nostra macchina romba, poi, concini u di a te gE le a aro nce re -v^vi«»*\i « \* v.ui ivuuw, uiiiiv,iiuviuj'.iti j mutui la o. del'a loro corsa estemporanea; altri agitano .. re he ol o o lle si ee ul- ... poi ne demarrage violento, si slancia' dieti-o a Pa- vesi, poiché è proprio Pavesi il primo di questa tappa, la gloria recente dei dilettanti e più recente ancora dei professionisti .1 ci- disti che lo circondano non obbediscono ai comandi deJia .nostra tromba; e tanta la vo- ' lontà di seguirlo che qualcuno viene ad ur- tare contro.il radiatore dell'automobile, con grave pericolo. Allora Pavesi si volta e chic- de più con le pupille, cerchiate di stanchezza che con lo labbra, che gli si levi d'attorno que! fastidioso corteo. Noi .allora, decisamen- te separiamo la falange dei dilettanti in due™>!!?fW -S2n *\eìUt° dir,un'al.trf -aut°-| mobile a dividere il povero Pavesi .dai sec-ìcaton, occupando la strada per intero. Egliici ringrazia.con voce rauca, dallo sforzo, ej continua solo, davanti a noi, accompagnato da! rombo della nostra automobile, a peda-'lare con la regolarità meccanica che gli han- no fornito trecento chilometri di strada. E' un ragazzo che sa il fatto suo: il sudore g.'i scende da!la fronte, stretta in una specie di turbante,'e gli imperla le mascelle quadre, ./.nr,4„nt*J ^«f... ji „«/i„i„,.,. v,„^« , contratte nella foga di pedalare; il busto è immobile e curvo, ma le gambe, specie nei polpacci, splendenti con riflessi di rame, al sole, per il copioso sudore, si alternano sufie pedaliere, abbastanza veloci. 'Allora, anche noi subiamo il fascino di quaWo che leggemmo con sensi di dubbio di quell'uomo che dalle quattro del mattino non ebbe altra compagna che >!a sua fidamacchina ed altra voce fraterna che .quelladel suo cuore gagliardo. E gridiamo il siio nome: Pavesi! Pavesi! Ed il nome è ripetuto da cento, da mille persone. Perchè come, per incanto, «la strada a poco a poco si è venuta coronando di persone; con ente urlano il nome del vincitore. Ed jl gruppo che precede all'altro gruppo lo ripeto; e quasi come un'eco trasvola attraverso la campagna e giungerà prima al traguardo. Alcune signore, lo inondano di mazzi di rose; altri lo accompagnano gesticolando e correndo, dimenticando l'inutilità sciarpe, fazzoletti, tutti, si sporgono; e la grande folla, corridoio vivente e magnifico, mareggia incerta e rumoreggia, accompagnando l'urlo continuo d'un nome col rombo del tuono che muore a tratti per quel cielo basso di nuvole e greve d'aia. Pavesi pedala; forse lo stordisce questo crepitare incessante di battimani che lo ac- t>nTlde macchi«^oscura: Ja folla multammo, a fe^SfffiJ 8£v£M ?" msf " H&£!- 'S^Sff^ ^S^^inS^1* a 'SEXd»K?* f£i;»<JCS^ 'V?eZZ° a- Mr°*'° *ì applausi, che, da un chdomete £?,Qto accompa??a f *L%f!™Ja?antl aUa i-!folla che eremita* le tribune ed i popolari e-1? una vera ovazione, taglia finalmente il naa, stl° ros.^? del traguardo. _ na Un, aiiJmo- Poi .sparisce dietro un piccolo, ei jgomito della strada ove e stato disposto il el (controllo s firma; la sua maglia, il suo nunala ana e eonero quindici, appaiono ancora qua e colà fra gruppi di entusiasti, poi si celano definitivamente. I,a nona tappa del giro d'Italia è cosa compiuta. Al traguardo Quando giungiamo presso il traguardo di arrivo sono le 14. Uno splendido e cocente sole re I tepi. i,e tranvie continuano a traspor. re spettatori, che scendono alla Barriera, di al orbassano e a piedi si spingono oltre I rein ctnt0 dl arriv0i altri iQvece preferiscono di en- trare subito dicaonsevare. re rara acprecedenti. Una "conferma l'abbiamo bi momento presso u quadro d€l]e „ n- zlonii pósto ai lati della cabina telefonica. In re i6SS0 nppajono successivamente i nomi di Gan- Il gran numero di accorrenti dimostra che il secondo Giro d'Italia ha interessato moltissimo, nonostante le. defezioni dei concorrenti, verificatesi specialmente noll'ultima tappa. Facciamo una corsa affrettata nel recinto e per oltre un chilometro più la là di esso, un'animazione pittoresca, data da una imponente massa di spettatori entusiasti, giovani ed anziani, di ogni ceto, che-sembralo indifferenti al caldo e non di altro si preoccupano che dell'attesa febbrile. Nei crocchi si fanno i più svariati pronostici, per quanto l'esito dell'ottava tappa non possa differire di molto daisostando segnala¬anno osi fuin- alri- ere di sa, re. ria, Pavesi. Coriaita, giunti nell'ordine a Limone e nella salita del colle di Tenda, e seguiti a cento metri da Galettl. . quindi a duecento metri da Chironi. Si ha quindi il passaggio a Saluzzo: nlle 14,51 giunge primo Pavesi, il quale fa una sosta a -2 Km. dalla città: secondo Ganna alle 14,56, e poi. in gruppo, vengono alle 14,57 Gaietti, Corlaita e Marchese, seguiti alle 15 da Chironi. Sono le 16. I! rpcinto d< arrivo è assai affollato; non molto tempo mane? all'arrivo; l'interesse aumenta di minuto in minuto; l'ambiente perciò è animatissimo. Fra i noti sportsmen presenti vi sono il signor Bongrani. della Gazzetta dello Sport, il quale precede la Giuria tappa per tappa per l'organizzazione di ogni traguardo. Vediamo pure i fratelli conti Gallo di Osimo, 1 noti sportsmen marchigiani che con tanta signorilità accolsero i colleglli giornalisti, vittime del doloroso incidente automobilistico: l'ex-enmpione ciclista .Singrossi (Pf?i<!l/a dl Milano), il dottor Neri, console del Tonring Club Italiano: Lunardinl, delilT. S. T.Perona. del Club Sport Robur : Trinohieridell'Astrane ; Balloira, della Torino: Lorenzo Sciavo, dell'U. S. : l'avvocato. Mario Nicola. dell'Audace: Mario Luigi Mina: il dottore Ferrari: Miglio, dell'I!. S.: Bertolino: PeilaRegge: Dellavalle, presidente dello Pportingr.lub. Tutti hanno una parola ol vera lode per l'organizzazione meravigliosa e perfetta sotto ogni rapporto, fatta per acc~~ì:pre degnamente j concorrenti della tappa della Stampa, Mondovl-Torlno (Km. 333), ed evitare cosi gli Incidenti dell'anno scorso. L'Impresa Rove] ha improvvisato in poche ore un vero velodromo presso l'arrivo, con tribune, parterre, telefono, segnalazioni, ecc. Il servizio sanitario e disimpegnato in modo lodevolisslmo dall'ufficio d'igiene municipale, che ha inviato sul posto due carri-barella, ed altri a mano con quattro medici, i dottori Honga, Boricne. Almasto e Calderini. Vi è inoltre la Croce Verde con trenta militi ed il dottor Marzocchi. I punti di soccorso sono disposti all'ingresso del recinto presso lo tribune a ti ecento metri dal punto di arrivo. Il servizio d'ordine è disimpegnato da circa cinquecento militi di artiglieria, carabinieri, guardie di pubblica sicurezza e guardie municipali. Il servizio è diretto dal commissario cav. Bessi con parecchi funzionari. Tutto si svolge nel massimo ordine sotto la sorveglianza generale del signor Lorenzo Sciavo, organizzatore del traguardo d'arrivo. In un locale del recinto dell'Ospedale militare, all'angolo, di corso Barletta è stato fissato 11 ritrovo per la firma ed il deposito delle biciclette. L'attesa febbrile , Più poco manca al momento dell'arrivo: le tribune accolgono numerose signore e tutte le i Autorità .sportive sono ormai, al loro posto. L'at- tesa è^yiva_di conoscere chi vincerà ìlpremio della Stampa- Il tempo si mantiene bello per guanto qualche nuvolotto in lontananza voglia, ^torneato UpubbUcVdel posti ^potori ri£c!"ad S B!? del mure di cinta del nuovo ospedale militare. Qualche ' capitombolo di poca importanza di poco esperti ginnasti provoca la maggiore animazione del presenti. I telefoni ogni tanto richiamano pres so il quadro delle segnalazioni. Questa volta è Pinerolo che chiama; è l'avv. Brignone, .presi dente di quel Veloce Club che comunica il pas s?,^?-.f ^san0 * pj?,?r°\°: ^j6 ^'i9',,?^1 ^.1^4' Ganna' Galettl' Marcn€se- ed alle 15'56' | Una nuova telefonata ci comunica il cavaìliPre challlol, direttore della Tranvia a vapore, iE. il.passaggio ad Orbassano. j Alle ore 16,37 passa primo Pavesi, quindi secondo Ganna alle 16,41. Alle 16;45, salutati 'da applausi, giungono In automobile i membri della Giuria. Un movimento si nota in ogni an polo del recinto. Il pubblico dei parlerres tenta forzare le barriere, ma è subito respinto dagli ag-entl. 1 fotografi hanno disposto le loro mac .<*ine nel posti razzo del vicino ospedale militare, altn nel palco d u Glurì 6ul ^ale sono saliti u presidente prof. costamagna, il dottor Neri. Con loro ve- diamo pure qualche masseur. Di lontano si ode u rombo del tuono; qualche gocciolone che però 'non preoccupa nessuno. i Presso la linea di arrivo sta pure il cappre- sentante ufficiale dell'Unione Velocipedistica | 'Tutti vogliono vedere e salutare il primo :degli uomini che non si sono mvi preoccupati] nò del caldo nò della pioggia. Manca un minuto, sono le 16.57, quando giunge una motocicletta di un controllore che fa da staffetta e ci dice che a poche centinaia di metri stanno per arrivare i orimi. JL'arrivo Pavesi vittorioso L'animazione è immensa, il momento è solenne. Alle ore 16,59, salutato da un lungo applauso, taglia primo il traguardo Pavesi. E' subito seguito dall'automobile dUla Casa Atala e quindi da altre vetture sulle quali sono i giornalisti e sportmens. Fra questi noto l'automobilista Felice Nazzaro. 11 quale ha seguito per gran parte dell'ottava tappa i corridori. Si attende ancora qualche minuto, e mentre Pavesi saluta gli amici ed entra nel locaji del deposito delle biciclette e firma, giunge il varesino Ganna alle 17,5; quindi alle 17,10. arriva Corlaita, applauditissimo; anzi, diremo che il pubblico ebbe per quest'ultimo i maggiori applausi. Corlaita ha preceduto di una ruota Gaietti, giunto cosi alle 17,10 1/5; il 5.o che giunge ai traguardo è il torinese Marchese,, l'unico superstite della rappresentanza dei corridori piemontesi. E' accolto da un "nfr°i^nen|u^^0 ^tn^n'nuhmcocMcl :g ™de'e "\ 'Ca viene con^ qualche 1 ^oUh8 respinto. % tempo è coarto3 e m " jnaccia la pi0K(ria_ intanto Pavesi e Ganna con i o e ò - a o i un automobile speciale, acclamati nuovamente dalla folla, escono dal locale della firma per rientrare In città. Un gruppo di Ciclisti li segua applaudendoli a lungo. Appena arrivati i primi sei corridori il pubblico comincia a sfollare il recinto. Gli spettatori che restano tentano novamente di oltrepassare le barriere, ma gli agenti sono pronti ad evitare l'invasione della pista per cui gli arrivi si susseguono ordinalissimi. Mentre i fotografi della Stampa Sportiva pregano i divèrsi concorrenti di posare dinnanzi agli obbiettivi delle loro macchine, richiediamo a Pavesi la sua impressione sull'arrivo ed egli ci assicura che l'organizzazione del traguardo d'arrivo dell'ottava tappa è riuscita la migliore di tutto il secondo Giro d'Italia. La classifica d'arrivo Ecco la classifica dei tempi dei primi arrivati: ■ I. o Pavesi, alle ore 16,59; 2.o Ganna, alle 17,5; 3.0 Corlaita. alle 17,10; 4.o Gaietti, alle 17,10 4/5; 5.o Marchese, alle 17,11; 6.o Ghironi, alle 17,28; 7.0 Sivocci. alle 17,54; 8.o Gamberini. alle 17.55; 9.o Bruschera. alle 18,15; 10. Danesi, alle 18,15 1/5; II. Galbai. alle 18,16: 12. Durante, alle 18,17: 13. Raimondo, alle 18,22; 14. Osnaghi. alle 18,23. 15. Canepari. alle 18,49; 16. Rho. a ruota; 17. Dusio. alle 18,53. Seguono: Sonetti, Secchi. Maverna, Scarpetta. Pavesi vince la nona tappa del Giro d'italia Mondovì-Torino col premio di 1000 lire della "Stampa,,