Seguendo la corsa

Seguendo la corsa Seguendo la corsa Da Poneecimo... ..^anno scorso quasi tutte le partenze di tappa e quella di Genova in ispecial modo furono non poco ostacolate da uno straor- dinario aflollamento di pubblico e ci vole-yn più tempo ad ottenere un po di spazio libero per allineare i corridori, che, a com- piere tutte quelle operazioni preliminari di verifica di macchine e di distribuzione deiconcede 'oìSiX di K Qui concede quasi sempre un ora oi tempo, wue S'^^^^a^'S^JS ddena città si ottiene una niMaio7e spèditea^e ritualità toa^aZ^wl si WPrtfcPuntualità, yuaici.e voita poi *i supplirne p£co^^ ^^S^^teT^atousfcon fcmeflc$*U JS ?., . Ji i-apua con omeiicio ui 30 chilometri dr percorso in nieno, o come datTpoiMSocon J.tfK Sfedbri°d?ffd^y?httgl in meno. E' doveroso però riconoscere che an- che oggi la disposizione fu provvida, perché in tal modo si evitò la corsa su dodici chilometri di strada pessimo, rotta in più punti, e fu ovviato un eccessivo agglomera- memo di pubblico» Stamane d,fatti, alle 8,30. quando i corridori_ ricevettero il segna: le di partenza poco più di un centinaio di persone erano presenti. La strada buona elevigata avverte subito con una dolce asce^ fa ffiMSS, della sahta al colle dei Gl0V1 (metri iid). Del ridotto plotone di concorrenti prende suhito la tasta uno sclassiflcatc : il Ghezzi, di Milano, che malgrado la non più giova-nissima età. batte andatamente il passo. Pochi chilometri, ed avviene un primo inci- dente: Sivocci e Scarpetta si urtano e ca- dono. Il successivo necessario esame delle macchine li distanzia parecchio dal grup-po. Poi alle prime salite più gravi dei Gio- vi separano i corridori, per lasciare il pas- so agli agguerriti grigio-bleu. La marcia si accelera, ed avvengono altri distacchi: dap- prima sono Rotta e Fiore, poi quaJcuno al- tro. Berna fora una prima gomma ; il grup- po va sempre più frazionandosi ; si è già formato un secondo manipolo con Marche- so e Danesi, e sei individuali. TI nucleo di lesta annovera Ganna, Gaietti, Pavesi, Bru-schera, Canepari, Ghironi, Corlaita, Ga.m-berini e Rho, un giovanetto striminzito dal- le gambette esili e dinoccolate. Pavesi ai- tacca una prima volatina, allo scopo evi-dente di ridurre sempre più i colleglli del gruppo, e Rho deve rinunziare l'ambitacompagnia. La strada sale tortuosa finché è pervenuta al sommo del colle. Gli otto campioni, avanguardie, chini sul manubrio arrancano faticosamente pedalata per pedalata, giunti alla vetta agognata, s'avventano carne ingoiati dalla profondità dell'opposto versante. Due "jiannes.. di Ganna e una infrnttnosa finga di Canepari tri gli corrono alle calcagna, ma Pjivesi ri-prende il comando per regolarlo e diminuì-re l'andatura, dovendo dar tempo n Gamiadi ricongiungersi ai Icaders. Oanepari, ir-requieto sempre, e generoso come un pule- Il colle dei Giovi è valicato, e giungiamoa Busalla; passato il paese, Ganna, cheera in testa, lentamente retrocede passopasso fino a portarsi in coda. La manovraè stata abile: il varesino ha bucata unagomma e non vorrebbe che i compagni di gruppo se ne accorgessero per fuggirlo. Ibianco-verdi Canepari e Ghironi non si ac-congono in fatti subito dell'incidente occor-so al più temuto avversario, e solo ne han-no contezza quando osservano Bruscherarallentare e lasciare il gruppo. Come Pavesi è addetto alla persona diGaietti, così Bruschera 6 il fido di Ganna.Quando Bruschera retrocede e Ganna nonè in testa vuol dire che il vincitore del pri-mo giro dltalia è in panne. Cosicché Cane-pari, verificata l'assenza di Ganna e di Bru-schera, inizia una velocissima fuga. Gli al- rorazza, non se nepernteso, passa avanti a Pavesi, e accelera nuovamente, La schermaglia è interessante e rende mo vimentnta la corSfl. A Canepari teneono ! pertanto dietro Ghironi, Gaietti, Pavesi, |Corlaita Gamberini ; Ghironi si alterna ■ ,che cp aJ codfluipier ma jj suo rap. ; (o , piccolo non permette lo svi- j d<J„n forte ve|ocita voluta da Cane-,; ; j] qllaie con indomita energia a passo i rorrc "mPre velocemente specie nellc fre(TUent.i discese. Ma. la fuga di Ca- a "™ hV^' ^ 50rsV ?ono freschi di forza fc' ^rqua a Scrivia.Dar.es. Galba. e Sec- e cllJ he SIl]ln sni)tn S1 era,no distaccati dal Si Ricongiungono con l'avanguar- U Ìm-' 6 C°f- P^lrC £T,ene r?0CO d°£° dì.D,V?'0' nH,mondi, Bruschera, Ganna. Questultimo e nMJ SOpr^egiunge in' piena volàtQ, si rial- K laCCÌa- ai f*™ in sA T\ n ^ZW^^^Ì^(&Z- ?M'men^GhifonU Un piccolo scoppio, un sibilo, e la sua gomma anteriore si abbandona floscia sul la solita disdetta dei bianco- i ù ' cerchio E' - verdi Ghironi siTenna a"riparare, mentre e n JVianipolo lo fugge. In breve cambia la gomma „ rJfi8le jn macchina. Nel mentre sopraRgiunge Bruschera, in compagnia del e!qunJe eedopo un breve jnseeuimento, riesce - a raggiungere jj gruppo di testa. : Da Novi Ligure ad Alessandria la strada è maltenuta e spaventosamente polverosa. e Alla 10,50. dopo aver camminato al passo di circa 26 chilometri all'ora, il numeroso -1 gruppo di testa giunge ad Alessandria, pri mo posto di rifornimento, e di controllo a - firma, di questa tappa. Firmano insieme: - Galbai, Gamia, Secchi, Corlaita, Danesi, e Gamberini, Ghironi, Bruschera, Gaietti, Pa-i resi, Canepari e Dusio. - ; Procediamo in una nuvolaglia fitta di - polvere: un paio di chilometri fuori di Ai 'essandria, Ganna, che era al comando, bu- ca nuovamente: la stessa manovra di pri- ma, e scende a terra per riparare. Passa in - : testa Pavesi, che modera il passo, tanto da à renderlo lentissimo. I bianco-verdi neppure - tentano di opporsi ai rivali grigio-bleu, pai droni anche oggi della situazione, -^ Gli undici che formano il drappello peda-,iano sulla banchina in una lunga fila tran- quillamente, come se fossero in passeggia- ta, piuttosto che in corsa, -| ... ., „ l I Attraverso 11 Monferrato a' Attraversiamo ora una delle fertilissime é plaghe agricole d'Italia: è il Monferrato, o j ondeggiante di colli e di messi rigogliese, -Ima certo ristorati dalla improvvida doccia. ì-VE' un rifornimento mme un altro... A Stro-a ivi è !n nostra volta. Con grandi gesti di -jniano ci s'impone di-fermarci: rallentiamo - la.macchina, ed ecco di sotto ad un albero ricco di uve squisite. Dei corridori che prò seguono sul fianco della strada polverosa uno finalmente si decide a movimentare la corsa. E' Dusio, di Asti, che pare ritemprarsi alle aure native, e guida velocemente il gruppo per parecchi chilometri. L'accelerato pa;so non impedisce però ad un altro piemontese, a Marchese, di ritornare a prendere il suo nosto nel manipolo o;dei leaders. Dusio è applaudito dagli amici e ( delle sue terre e fn il bravo occupando senio pie la prima posizione nella lunga fila. Non a;va molto che Ganna. lui pure, riprende il a mio posto, e trascina dietro Rho ed Osnaghi. i che entrambi erano in rifardo. I corridori Ijche sfilano innanzi sono ora quindici, - ; La marcia è però sempre monotona e tut. -; tavia opprimente per la decina di centime-ji,.; di polvere che copre la srtrada. Il sole a h sempre torrido ed i corridori danno segni evidenti di stanchezza per la caldura cani- i Icolare. Giunge però in buon punto Cassine, . ' dove un bel" signore dalla barba con una n >.-m-ir>tà ed una premura... originalissima nc- coglie i quindici campioni con un getto d'ac- qua, ed inonda di spruzzi questo o quello -lene vogliano o non vogliano. I poveri im- nolverati corridori proseguono gocciolanti muovere alia nostra volta tre o quattro igiovinotti con delle guantiere luccicanti portanti delle coppe piene del biondissimo e rinomatissimo spumante Strevi. Non solo siamo costretti a libarti ripetutamente in onore del passato, presente, e futuro, giro d'Italia, ma dobbiamo pure accettare il grazioso ed insistente omaggio di una dozzina di bottiglie di gran spumante. Sono i gradliti incerti del mestiere! Proseguiamo poi per Acqui, dove alle 12.10 firma il gruppo compatto formato sempre dei quattordici seguenti corridori : Ganna; Galetli; Pavesi; Gauiberini; Rho; Galbai; Marchese; Dusio; Secchi; Corlaita; Ghirosi; Canepari; Danesi e Bruschera. La corsa di questo gruppo continua mr.no- lo?la e incidenti. Ogni tento qualcuno virinnriTn Hi un msnlarp di appromm ^ una fontana o di una tinozza, di acqua pei buttarsi dentro coi viso, con la testa, con le traccia e refrigerarsi dalla afosa e caldissima mattinata. Ma giunge in tempo una salita abbastanza forte: quella di Nizza Monferrato, a toglierci l'incubo di un arrivo in gruppo a Mondovì; arrivo in gruppo ^^^^^I P™'este e 01 malcontenti, àlida salita in pa^oja i corridori si frazionano, intatti aap: prima cedono Osnaghi e Dusio; poi Secchi e Danesi; più avanti ancora sono tutti e tre ù bianco-verdi, e cioè Canepari, Ghironi e Marchese, che devono abbassare la bandiera dinanzi alla tenacia, dei grigio-bleu e distac- e disceso. In una salita più ripida delle s'i tre Marchese e Canepari dapprima e Brusche- ra e Danesi dipoi si distaccano dal gruppo ai aiu» «ucarsi da essi. Ma per poco che nella "successiva discesa si ricongiungono, passando a. Nizza in gruppo coi cinque dell'Atala oltre .Gamberini e Corlaita, dieci in tutto. Nizza ci saluta con mille bandiere nazionali, con la musica, con uno scroscio di applausi. 1 corridori sono fatti segno a generose secchiate di acqua che vengono loro lanciate con tanto impeto e cosi da presso da farli pericolare nell'equilibrio. I! ciefe intanto .si è andato lentamente rannuvolando; dopo tanta polvere quasi benediremmo un acquazzone! La strada riprende ad essere un incessante alternarsi di salite Poco prima di Alba, Corlaita che aveva ti-. sistito agli attacchi degli avversari e coaliz- i: * - - ° . . ^U0™ u,na gommai per forza deve ab^"^ft^ ^V^OT^ «gjc£è a! cwlt.roUo a firma di Alba (Km. 162) fir- mano insieme: Ghironi, Ganna, Gaietti, Pa vesi e Gamberini, simpatico tipo di botarnes->. sempre ilare e filosofo, sia nella lieti come nella contraria fortuna. A cinque, nunuti si seguono Canepari e Corlaita, a 10 minuti giunge Marchese. Incomincia a piovere e rallentando la rt.;nacciante e cessato. Ganna, del grappo d' testa, accenna un momento di rilassia- tezza e distacca il gruppo, per proseguire qualche momento solo a passo lento. Dopo pochi chilometri si riprende e non tarda a ricollegarsi al gruppo, al ponte di Fossano. Il manipolo di avanguardia Il manipolo si snoda in questo ordine: Garn,i, Gaietti, Pavesi, Ghironi e Gamberini. Il ritorno del varesino nel gruppo vuol dire un acceleramento di passo. Passiamo in'.nnte a Fossano, calcolando la media tenuta finora dai corridori a 27 chilomettri all'ori. Gamberini passa in testa e batte il passo, alternandosi coi gri.?io-bleu. Solo Ghironi rimane sempre in coda, come è il suo sistema. E siamo alle viste di Mondovì. La maestosa cupola del suo santuario spunta dal "i e semra dire ai corridori il , seno dei coli spremo incitamento alla lotta finale. Un'al- tra salita e la corca è decisa , Gar,na%*sItanCcor;"o%iceIns,to viso smun. fo ed il suo sguardo illanguidito. Tuttavia ritrova una energia della quale non l'a- vremroo ohi creduto caiMce Pas«va in testn .«lla™MlRk\W£«SrM^ ffi z0- Pedalando rabbiosamente. Altri venti eh lometri e Ganna sarebbe carlntn .«ncin s„ margine delta via" ° 6SaUSt° ^ S ^ ««h» - stacca l'indivi- Zft M^M? Pf,-WsL Gam,erÌBi al « ^-0C-0^0 Ghironi vengono distaccati ed il loro distacco aumenta sensibilmente in breve tempo. Una discesa velocemente percorsa e poi appare fra un nereggiare di folla che forma siepe al lato sinistro della strada sotto ombrose alberate Io striscione annunziante l'ultimo chilometro. I tre oaanpioni della stessa équipe non paiono impegnarsi in una vera lotta. Solo sugli ultimi me*ri innanzi alle spaziose tribune, che accolgono tutta una cittadina elegante ed ospitale, Ganna, Gaietti e Pavesi si impegnano in volata. Alle 16,37 Gaietti taglia primo il targuardo. con urna macchina di vantaggio sy Pavesi, il ouale si assicura pure a sua volta una lunghezza di vantaggio su Ganna. Uno scrosciare di applausi, un rinserrarsi di pubblico, un allegro squillare di trombe, ed anche l'otta.va e terzultima tappa ha avuto il suo epilogo. dl