Seguendo la corsa

Seguendo la corsaSeguendo la corsa .^ì^l: ...«i««À««k»»>is ton0 n fianco, del nostro antomopue. Il colCòstamagna, giudice ed-'arbitro del Girò, dà toni bonnement il tradizionale via, StradamonoonaesramU sóle è già alto, quando a chilometri fuori di Firenze, i ' r$ttngtca ^ paio di %fl- dall'alto del nostro doppio phaeton,;, subito dopò, al]a coda della esigua fila,, iniziamo anche noi la quartultima tappa..-La mattina è seréna: non la più piccola, .nube sfu- ^.insidiaél noveri ma l'orizzonte. Le strade incoisi seréne. Sono ineguali, si no palesemente te sottili gommo corridóri. Secchi, Rota, Poma,.-poh tarda- i^,é "14l. _ .„-'.., ^ ' ■»•_-' no. infatti, a.trovarsi con le gommerà terra, Debbono abbandonare il gruptfb;&rnpatto per^«^J^>. «^«Pg^-^ -^^sldèlto 'in¬ Là polvere, l'opprimente maltenute strade toscane, e vestire noi e i corridóri, che ci precèdono. Gamia guida arditamente il gruppo, alternandosi con Galletti. Tutta {'équipe -dei jrt- biaricoivtfdi; "v " ujifivvKw imqu «mu« * «ali, dalla ma- SfrìVSStì M1 SSffi^J* •,^^i?.,?'^^neK nao. Chiude il gruppo Corlaita, che, dal passò affaticato, non ci pare oggi in una buòna giornata. Nel drappello sono parecchi coloro, che, in vista delle salite e suc¬ cessive discese, hanno adottato'IO'"scatto li bero. Mentre procèdiamo alla volta di" Prato, un ciclista, affannato, ci ragir'lùrige, si W^^^^k^-i^ *^Ì@b*ato vi è scritte! « La Società X offre t suol ral- legram&fiti». Pel ringraziamento noi- non P°i!sia,tì.0 offrire ehe nuvoloni, di- polvere, "»u«Vatt «alla nostra vèlocièah^a.Ftóf. -A pòco a poco ci si offre un altro epTeocVip : la bizzarra caduta di Turconi e Mi^Osnaghi, ehe vanno a terra, aggrovigli «È «on ■ te macchine, in un mòdo eorrf#ie>tfe%£mo, Turconi si ferma, addolorato^ atiattre! 0 entusiasmo scemato! SI tributano omaggi di fiori, doni ed applausi, come a trionfatori di qualche gran- d? Intanto migliorano un po come maseteciata, ma non migliorano come polvere:-»1 posso è sempre tranquillo. Un elegante cam. panile, che si distacca néttamente " matura verde dei colli, <" stola., dove ci riceve tutta * EX» d« imnreaa urSi.»» „a *Jf ^SS^^^u^S^à!^ a* J?n* PJ«°e, te strade che percorriamo. A Montecatini, anzi, la via che attraversa la rinomata stazione climatica, è tutta .'rótta per dei lavori stradali, e quasi non. c'è centimetro buòno di terréno, ove i ciclisti possano transitare sicuri. I più, infatti.; scendono di macchinale i più temerari-, sgusciano tra un mucchio di sassi e una buca. I. grigio-bleu, dopo eleganti saggl'sdl .equilibrismo, ripigliano l'avanguardia; in S seconda posizione vengono i biarico^tìfl,seguono gli individuali. . ^ ,f c' La via serpeggia ora. per gli ultimi contraffòrti, dell'Appennino toscane e presto" ci troviamo in fóndo alla fertile Vaile'del Sarchio. j& .La corsa è monotona, perchè,non-ha movimentazione, e il passo è rnodóBW,n inferiore certo al classici e ormai abituali; $0 chilometri all'ora. i "'.' Una ventina di corridori è sempre m gruppo, con Cortelta in coda, a .pìiró; non intenda tanto presto frazionarsi; nel polverone, che. si alza dalla loro tratta-, -e da quella delle nostre rombanti aUMtnóbili. La solita disdetta dei " biamaprerdi „ Nel poggi s sui còlli, è tutta irte festósa esuberanza di vignéti e di uliveti. Tra il verde si scòrgono le mura di Lucca, tutto bastionate e fiancheggiatela fflar ri di magnifici alberi, al di 3op»fe-a*^4rujaIi spuntano le cupole e i campar/tir tà. Alle porte della città, mentii " dei corridori vi si avviava cek. due dei bianco-verdi: Ghironl é, si sono urtati involontariamente:^ fmcGtvfdinbdfstpacmRtptdpdtgdammèvmadnnbslqccridtsstcn1seèèatsobtlpscbvaebclctftzsj dteZose, : C« e fsono caduti. Non si fanno alcunfcmatej ma gGhironl rialzandosi, ha la doinwea-- sor- Ppresa di vedersi tagliata urrà gomma da duna selce; MaTcheee, che deUflet^** dei : C e* clic bianco-verdi, è il ciclista pìù>?«olè|j*. montaggio dei palmers, si arré«SV' e strano come la aisaetta, IWgiWMff ard * -vr,aognappaduto, e) fratture di gómme; ne soffrono ad ogni momento una; pensare che Caletti non ria an* córà bucata una sola gomma dall'inizio del Giro!... :: ' Lasciamo i due sfortunati corridori intenti a riparare febbrilmente sul ciglio della via e arriviamo a Lucca, gremita di una folla entusiasta, elegante e folta di oltre duemila persone. I grigio-bleu, che passano' in gruppo, sono fatti segnò ad una ovazione, còsi pure Canepari, seguito da uno dei bianco-verdi e dai più noti fra gli individuali. Per Lucca passiamo alle 9,40 in perfetto orario con la tabella di marci»; La strada è migliore. I corridori sono parò già tutti, irriconoscibili per la polvere che ricopre 1 loro volti. Adagiata alle falde amene. del eolle ci. appare Piètrasanta ; vi accediamo- per alcune brevi salite, sulte quali si distaccano momentaneamente dal gruppo Corlaita » Rho. Ganna, come per il solito, quando si tratta di salire, fa da mulo e tira il gruppo ; gli vengono, dietro tutti i suoi come altrettanti soldati che attendano gli ordini del capitano, seguendolo fedelmente nell'impegnata battaglia. Unico, come scorta al drappello avversario, si inframmette ogni tanto il biondo Canepari, il quale sconvolge il gruppo con degli infruttuosi tentativi di fuga. Le salite si susseguono brevi, ma abbastanza erte, tanto che Galoppini, Raimondi e Durante vengono distanziati. Ma mentre Corlaita, che era rimasto dietro, *l è riallacciato all'avanguardia, i due biancoverdi non si vedono ancóra. Un'altra gom. ma foratasi poco dopo a Marchese, li aveva ancora più handicappati. Siamo alle porte di Massa ; sono, nel manipolo di testa: Canna, Gaietti, Pavesi, Danesi, Bruschera. Gè-'! nepàri, Corlaita, Sivocci, GamberfniiVGbl-1 bai, Sonetti e Rotondi, i quali ultimi due si fermano in panne, n polverone che sol-' leviamo è impossibile a descriversi:: .. per qualche diecina di metri dietro di noi è il caos: non ci avvede più nujla^ttTerreno calcareo, la vicinanza delle cave marmifere che datino a. questa strada un traffico incessante e disordinato sono i coefficienti del polverone in cui si naviga. Massa, dalla piazzetta liberamente fiori-, ta di aranceti, ci accoglie come un'oasi, sospirata tregua alla polvere. Alle 11,30 preci, se giungono al controllo a firma con non-, tralizzazione di tre minati dieci corridori che più su ho ricordato. Alle 11,35 arriva-, no: Marchesa, Ghironi; Bruscheraalla 11,40 Rotondi, e poi Dusló, Scarpetta, Transita poi una automobile con su una bicieletta sfasciata: è quella di Galoppini, che è caduto, senza però ferirai gravemente, ad è costretto ad abbandonare la còrsa. ■ • Verse il mare Ripresa la marcia, si ha un pò' di tregua all'affrettato passo. I corridori che al controllo dopo 120 chilometri di polvere e di sole si sono lavati sommariamente, pensano ora a nutrirsi. Estraggono dalle borsetta bottiglie e vivande e fanno un primo spuntino. Lasciamo indietro « confondersi con, l'orizzonte le schiene dentato delle Alpi A-i ... Alpi puane, per seguire, passo per passo; le schiene curvate dei corridori; La strada ài calcinata dal sole e la muta ripiglia rabbiosamente a fuggirla. Il drappello annovera sempre gli stessi dieci corridori' che a Sarzana vengono accolti de generose sécehiato.di acqua e da urte,-distribuzione df bottigliette di gazzosa. La via aureliana su cui córriamo traverso un grande ponte sulla Magra ghiaiósa, si interna tra le,alture che in triplice ordine formano il bacino, entro cui si stende ad anfiteatro Spezia, la formidàbile fortezza marinara, colle sue trincee, i suoi giardini, Io sue ville, A Spe-> zia abbiamo il secondo controllo a firma e subito dopo cominciano *le faticosa salite j delia tappa Su quella di Borghetto nel ri-; tardatari. incontriamo dapprima Marchese e Ghlroni e Bruschera ; poi più avanti fra^ ZFionati sull'aspra strada Rho,' Galbai e : Camerini, che nella successiva discesa si e ferma in panne. Più oltre ancora ratsgiun- a giamo Corlaita, guindi Danesi è SiVoccT eoa Pavesi: questi due• ùltimi -sonò distanziati di ito centinaio di metri da Ganna, Gaietti, : Canepari, che ha tentato una tomi ' tentato una fuga. Ma Pavesi a Sivocci non tardane molto airaggiungere i leader» : Pavési lamenta però un forte dolore al braccio ferito, e dice di-a?in,.fld^r«idi. andare forte nella discs-

Luoghi citati: Borghetto, Firenze, Lucca, Montecatini, Prato, Rho, Sarzana