Dichiarazioni del ministro Credaro

Dichiarazioni del ministro Credaro Dichiarazioni del ministro Credaro e aoesori al Congresso delle scuole medie a Roma (Per telefono alla Stampa). Roani». 29, ore 22 11 Congresso tenuto oggi a Roma dai professori delle scuole medie ha rivelato un grave dissidio fra professori e ministro dell'istruzione, per la riforma della scuola normale. La sala era affollatissima e vi preponderava l'elemento femminile fornito dalle scuole normali, che sono più direttamente interessalo all'esito della riunione. Scarso è il numero di Autorità presenti e scarsissimo quello dei deputali. Infatti non v'erano che il ministro Credaro, il oomm. Rava, il prof. Plttarelli, il professor Sergi. dell'Università di Roma, il professore Conti, assessore comunale di Roma, e di deputati solo l'ori, furati. Invece la nchierà. dei dirigenti la Federazione e la Sezione romana °ra numerosissima. Il presidente comincia col leggere le adesioni pervenute al Comitato, fra le quali quelle delle Sezioni di Bra. Acqui. Aosta, Asti. .Biella. Voghera. Salui-zo. Savigllano. Casale Monferrato e Vercelli. Anche l'on. Amici ha telegrafato, aderendo e scusando la sua assenza. Un discorso sintomatico Il primo a prendere la parola fu il professor dqdpgvdtmdsccedmipdmtztsGanti. assessore dei Comune di Rohia. Nel suo PIdiscorso il Canti ha parlato dell'attuale prò- n|geltó"Daneo-Credaro. e disse di non poter tu ;cere in quest'ora i doveri supremi che il Go lv™ ?d il Parlamento hanno verso i m«e ^ avllt0 sguardo ulla legge Giolitti. sullo a, stato economico desìi impiegati, e per rispet- ;to ai principi! fondamentali della classe after- mati subito da primo Congresso de lu Fede- razlonc cloe. paritó. di stipendio e di cor ! nera con gli impiegati forniti di titoli equi tolleriti, principio fondamentale questo che merito sempre il favore dellopmione pubblici ner ls Krande equità a cui si ispira, ma che parve assolutamente dimenticato quando s; !e,*J)oro. * "uando si approvò la. Ickkc Giolitti 1 sullo -lato economico degli impiegati. Il pro¬ 1 fPssor canti continua: «Se ragioni di bilancio si opponevano alla sta legge avremmo voluto almeno che. ;tale occasione, si fosse riparato. Invece gli ìn- 'regnanti di >inna.io dovetteio attendere altri fej^'jJ-lS''2"'J|g? SHficS£ijS'SJSS" mento, accompagnato pure da qualche dispo- siziorie tut'altro che generosa. Né si volle condurre in porto la. legge Rampoldi, onde gli insegnanti di settanta od ottanta anni, mal- j fermi in salme, con tutti gli acciacchi della vecchiaia doverono continuare e continuano a figurare di far lezione. Xè si volle ascoltare Ila voce ed il buon diritto di chi aveva una anzianità di qualche diecina di anni pur di servizio fuori ruolo, di nome, ma, più clic rU dc! estensione all'intera classe dei benefizi di que- in : nome, nel fatto, ed insegnanti della stessa ma- :leriil- talora pure della stessa scuola, conti- ÌI?"v.rJ?"5-?d--?.Y?ir_,LtAa,Ì?AV5rit.:? Più cUsl,arat0- '-. mì"u; assolutamente nulla, si f(.cp a vantando di tutto il terzo ordine di una grande quantità di; niijiu. i;nt- iiiijcuxiiK una *rauiu' 1 iiauiiia 111 rolleghi ed a cui sono corrisposti ancora sti- j pèndi infericri ormai di molto anche a quelli ruolo" che" raccoglie ' d segno d legge Daneo-Credaro in tutta qnele ia "urte che riguarda lo stato economico, a Sci pruno Congresso della nostra Federazione diceva il ministro Credaro Sono sparite, le la nostra solidarietà, la nocora fresco in mponente Congresso, .lei principali voti che. vi manifesta, rono. Noi siamo con loro nel voto che restino intatte quello garanzie giuridiche fondnnien ,nli che essi già conquistarono, e con loro siamo nel voto che spr.za indugio il Parlanien- à ^^M^S^i^ii^rS ™f dei ^ro v grosso, dei principali voti che. \, bano sparire anche fra gli insegnanti secca- [e rJfm ec, , ninestri . |o . Questi voti furono esauditi. Il sorgere della i nosira Federazione contribuì in modo speciale i mae- a siri elementari, ed insieme coi maestri, insieme - differenze ira i professori di scuole tecniche a la?5iclie e nonuiiii: io faccio voti che debsecca-1n uusira 1 t-uciiió^vj-n. uuutnuui m muuu .-1 - a far sparire ogni diiiortiiza fra noi ed a siri elementari, c-u insieme cijì maestri, b - lelUe fall0re „, progresso « di civiltà; fu questo - elevamento della coltura la maggiore leva per e fa conquista di garanzie giuridiche e di ìni-o glioramenti economici. Oggi i uosir. colleglli, [e nostri discepoli di ieri sono alia vigilia di e nuovi miglioramenti, e noi affrettiamo coi desi-o derlo il giorno di questa loro nuova conquistaro derio il giorno di o rin Pur riconosciamo taP1,!1 a cui dljvrà _ a a che non sarà che una juire il movimento per una ulteriore e più larga conquista. E noi vigi¬ e . ogica, - dei maestri fu istituita, la scuola pedata, i la quale non può essere the transitoria, per lasciare posto alla nuova Facoltà pedagogica che dovrà avere sode presso l'Università... « Né ci si dica — continua il prof.' Canti — che noi ci dimentichiamo cosi della crisi magistrale: non l'abbiamo affano dimenticata, ma rileniamo che ad essa si possa e si debba riparare con altra specie di provvedimento di natura affatto diversa da quelli di riordlnai mento pedagogico della scuola normale. Può i ette già nella mente dell'oli, ministro .lanip e combattiamo 0 combatteremo, quando accorra, perche, pur provvedendosi meglio allefinalità professionali, non si riformi la scuola normale abbassando la coltura dei maestri, bensì rendendola sempre più elevata ». L'oratore ricorda che per elevare la coltura e l el a e "dar a dadell'i- Ipenserebbe dopo aver effettuato il riordinaI mento predetto, limitato a modificazioni di progromma, di orario e delle vie di ammissione 'alle scuole complementari ed alla scuola nor!male. Ma anche in tale :potesi non esiliamo -ad affermare che l'effettuazione di tale riordinamento sarebbe presiud i ^?^ité>rt«|ri|Ti^rÌ?t4i«P*S«l i concordi cari 'compagni di lavoro con noi , lavoratori tutti delle scuole di qualùnque crrasi do. con noi nel voto che il Governa ed il Par- lamento fissino le linee fondarneYia.U di unai riforma radicale delle scuole, normali, dl guisa i i proponente il riordinamento predetto : I completarsi con la sostanziale riforma istruzione, magistrale, a cui nessun ministro .7ipv-.ip-.ii-i rifórma K 1. Smeace per a. risoni- lift Pnei »i*-.i doi'i -ilio - che il pensiero del legislatore del ìsrifì abbia un o ulteriore svolgimento verso la suprema finalità o dell'elevamento della coltura nazionale ». el L'oratore. >dopo ayer ringraziato il ministro e l le Autorità ed i colleghi intervenuti. Invia un e Z Sml'Erte d'I^ia^uòno^ - n™n% £ Xto^^iiffia^JtSSnSM o : "v„rj d\l Congrego di' Ròmatav^ausivlvls. : £mf) l-°"*re- •0 nl '™J oppiatisi 11,1» Parla il ministro Segue il ministro Crodarn, :] quale dice-. Non lf'orme"'ri'èlla'VÌtà scolastica "vengano Vì'a "'rnì ad i-lessa dedica tutta la sua vita, ma devo acglun- e, ;wre nualche cosa affinchè gli insegnanti pcs- a «ino proiettare le necessita della scuola fuori ci.«'ella scuola, nella vita sociale e politica Dai- Pnrecem :\nnJ.Sl ^ Portata la questione dalla ri- rorma scolastica alla Camera. Anzitutto rendo omaggio all'alta mente dell'on. Sennino, vero uomo di Stato, che ha sempre compreso la gran-i E a \ 80110 venuto per fare un discorso, ma debbo fare r '"laiche osservazione a ciò che ha detto il 1- [ir0f Carni. Sono sempre dell'opinione espressa •-Ile mie parole da lui citate: che urte le ri- de importanza del problema della scuola ed al quale si deve il maggiore impulso all'elevazione della scuola. (Queste parola nono accolte da. applausi). L'istruzione elementare popolare —seguila l'on. Credalo — risponde ad una esigenza viva del nosiro paofe. Di fronte alle necessità;' dipendenti dalla elevazione della vita intellettuale ed economica mancano i maestri: circa' mille scuole sono rimaste chiii?e per mancanza; di maestri; in alcune insegnano maestri sprovvisti di titoli tanto che un direttore piemontese mt chiese che fissassi con una disposizione la necessità che i maestri abbiano almeno la licenza elementare. Chiedo ai professori delle scuole medie che non dinientir-hino un cosi grave fenomeno: altrimenti si dovrà, tornare ul bel tempo in cui i maestri si fabbricavano con una preparazione di tre mesi. E' dovere nostro di studiare con molto accorgimento il modo di rimediare alla crisi magistrale che si fa più acuta quando sarà approvata la legge che è dinan-; zi al Parlamento. Nella mia" provincia ho dovuto cercare i maestri; non ne ho trovato neppure uno. Io domando a tutti che si interessino della questione : voglio In discussione, vo- Plio la critica, perchè dalla critica solo si'può aspettare una buona liwe: non c'è alcuna, ur srenza di riformare la scuola normale a sè; la' riforma della scuola normale deve essere connessa alla riforma della scuola media. Colui che avrà la fortuna di "«rie» alia WnéiW^YM* dovrà proporsi il problema di rlfomn deUa SCII0la me(j{a vi b „ ' , media uno stato •• • ' '»«">l uno swio {,''',. p,s„n7i-iimpnin n di inquietudine dolorosa. .Nel 1911 il ministro el dovrà dedicare alla riforma della scuola tecnica classica normale affinchè' il problema sia risolto in tutta la sua complessività pedagogica, giuridica ed economica: ma se noi vogliamo fondare migliaia di scuole elementari dobbiamo avere i maestri. Bisogna che i professori tengano: presente questa raccomandazione. Ai maestri' elementari, oltre che migliorare le condizioni e-' conomiche, bisogna aprire nuovi orizzonti, per-' ,,~n.. « ,._,! che nelle condizioni delle finanze italiane' noni si può pretendere, che. gli stipendi siano'altroi che modesti. Io ho escogitato qualche rr -glloramento. Ho intenzione di attuari: parte dell'ordine del giorno votato l'anno scorso .'ili'Associazione pedagogica: dobbiamo eliminare nella' prepara?.ione dei maestri quelle parti di materienon essenzialmente necessarie ai fini dell'istruzione magistrale. Un insegnante di italiano 2'Ie scuole complementari mi difse che una certa ispezione non sii fu favorevole perchè le alunne* non sapevano i lirici e gli epici greci. » Il discorso del ministro fu molto applaudito. Il prof. Moro, presidente della Federazione del' professori delle scuole medie graziato l'on. Credaro e l'on. . m'ervento. dichiara che gli insegnanti medi ce* dopo avere rlnTeso per il loro dono ora ben volentieri il passo al loro colleglli dell'insegnamento primario fon. Turati, che è presente in veste pura- con insistenza aF peterà il ritornol-' fon Turali che i> n rosei mente privati' 6 chiamato parlare. Egli dice chtrnon ri loro. fin incidente tnmnltnoso -La seduta pomeridiana e stata più movimeli-' ta.ia. Apertasi la discussione generale, ad uni certo punto il prof. Samoli volle dimostrare) che non è vero che gli insegnanti di licei ei degli istituti tecnici si trovino per caso al lorol posto. Se qualche professore di detti istituti non ha mai vinto un posto per concorso ciò. si deve alle leggi, le quali, del resto, consolw attrailo la posizione, anche ai maestri elemen^ tari che senza laurea insegnavano nelle scuole tecniche. L'allusione dell'oratore ai maestri! [elementari che si trovano nelle scuole tecni-! |che e considerata come offensiva da un nuJ 1 clro 111 professori, che incominciano a gri-j CÌHre- "n/i 0,J urlare, in seguo di prolesta con-; ,ro "oratore. Il prof, santoli cerca invano dB ìlDr?,"d,(I* ^ „?,T/'^Vr,a, n,e Kri-5° .c°l,ronoi la sua voce : Busta: Basta! Il presidente cerca! dopo averi minuti il copro e so-' non cessa., di tutti, a protestare, menire altri insegnanti' 1 [ lo rimbeccano: dieendogii clie n^nVè'peTmessò (vincolare la parola dei vari! oratori. Il profes¬ isore Motori riprende la presidènza e cérca dispiegare che nelle parole del prof. Santoli nulla vi era di offensivo per nessuno. Non soi310 ?• ». ■ l"le.^10 oarcre i professori proti* r,8^^ttbtt%a^caUrpa Vi*1 prof '"-intou fl°nfsca 1 suo discorso, che u-nde sopratutto ad after-, mare chi.- il ruolo unico deve essere applicato^ non soltanto in base ai titoli, ma. ancho alla funzioni esercitate degli insegnanti, : l(1 signora. Valle parla delle maestro assi sterni, le quali, pur non avendo la laurea sii trovano nel primo ordine di ruolo. Che si fa-, rà di esse aitando sarà approvato it ruolo uni-, co con il criterio dell'eguaglianza dei titoli? Avv'auai) Il prof. Canti esamina il problema con larghezza di vedute, assicurando che la base della riforma del ruolo unico è sopratutto que» sta: che. cioè, siano compresi nel dotto ruoli» timi gli insegnanti attualmente iscritti nel; primo e secondo ordine di ruolo, senza distin/ì<ìV£ di titoli. Presenta in tal sensa un ordina del giorno. 11 prof. Corbelli porta il saluto dell'Uniona nazionale insegnanti scuole medie. Raccomanda al ministro che una legge riparatrice sullo pensioni venga finalmente accordata per taa girmi di giustizia. - Il relatore, prof. Moro, risponde ai varii o-^ e o a a precedente. L'ordine del giorno è approvato o ratori. in gran parte attenendosi alle idee già) esposte dal prof. Canti. Al prof. Siilimbergiii; dice elle i professori di scuole tecniche e di' ginnasio inferiore sono considerati perfettamente nari a quelli delle scuole medie superiori; ricorda che il principio del ruolo unico fu già ammesso nei precedenti Congressi; aev cennn aUe altrfi riforme che dovranno essere, S Propugnate dalla classe, e conclude facendo - nr)pello ana concordia ed alla solidarietà f.lp- . ' ■ Dialisi). Tinti i proponenti di ordini del giorno si mettono d'accordo per presentarne uno solo.; che è compilato dal prof. Canti, e riassumente unte le idee già espresse nella discussione e n . all'unanimità. I desiderata dell'Unione Magistrale Itsinn. 29, ore 21. L'L'nioiie magistrale naziouale ha presentato! alla Commissione parlamentare che esamina il progetto di legge per la riforma della scuol» un memoriale che contiene i principali desiderala deiri'nione siessa 'ntorno al progetto Da-* neo ed agli emendamenti Credaro. IH orrore riero di incoitnllr deTwinlone mà^Mrale to^^afto«mSS ne da ripetere, e cioè che l'esclusione dei capi, luoghi di provincia e di circondario dalla Di- rezione e ilall'Amminlstraziòne Bel Consigliai a provinciale scolastico Costituisce ufi errore ricopi - di incognite e di evidenti pericoli. Inoltro la, o Commissiona insiste: Lo sulla necessita dichia» o tire l'ufficio di ititela che II Consiglio provin. - ciale scolastico eserciterebbe sulle scuole del

Persone citate: Busta, Daneo, Daneo-credaro, Giolitti, Rampoldi, Rava, Santoli, Turati