La Commissione d'inchiesta sulla Cassa mutua per le pensioni nominata dal Governo

La Commissione d'inchiesta sulla Cassa mutua per le pensioni nominata dal Governo La Commissione d'inchiesta sulla Cassa mutua per le pensioni nominata dal Governo Gì è Ibi i eompeteoti -11 ginn M presidente della Cassa nazionale di punita - la lettera di E. Meri (Per telefono alla Stampa). Roama. 21, ore 22. ici.'avvenimento che sovrasta ogni altro cimomento attuale a Roma, è l'esecuzione nw 'dtoL nel che il Governo deve dare al voto di ieri della Camera, circa la Cassa Pensioni di Torino. La decisione dell'inchiesta, alla quale il Governo si adattò all'ultimo momento, solleva una tempesta di interviste, naturalmente, tutte favorevoli alla decisione imposta dalla Camera al Governo, e dicommenti anche essi tutti favorevoli. La Commissione d'inchiesta Frattanto, con odierno Decreto del ministro di agricoltura, industria e commercio, è stata nominata la Commissione, che, secondo l'ordine del giorno volato ieri alla Camera, ed accettato dal Governo, deve compiere l'inchiesta sulla Cassa Mutua Cooperativa Pensioni di Torino. La Commissione è composta dei signori comm. Tani, consi cliere della Corte dei Conti, comm. Palumho-CaTdellu, ispettóre-capo degli Istituti di credito ,comm. Crivellari, ispettore degli Istituti di emissione, comm. Bergamaschi, i spettare centrale di Tesoreria. La Commis sione avrà facoltà di aggregarsi1 un segre tarlo. La Commissione risulta cosi composta di ■funzionari del Ministero del Tesoro, dell'Agricoltura, delia Corte dei Conti. La composizione della Commissiono suggerisce subito una prima osservazione, cioè sarebbe stato conveniente introdurre nella Commissione elementi parlamentàri, ed in , genere .estranei alla burocrazia. Il compito . di questa Commissione sarà assai delicato, ■ giacché si tratta di' procedere ad un esame • rigoroso dell'Amministrazione della Cassa •Mutua, la quale ha ormai attorno a se un ■ambiente di sospetti, che bisogna in ornitene modo, dissipare. Compilo dell'inchiesta Fra le voci che corrono, n carico dell'Amministrazione della Cassa Mutua, il Corriere d'Italia raccoglie, ad esempio, le seguenti : «Sarebbero state impiegate 60 mila lire in favore di un Istituto di case popolari, aniministrato da socialisti, e cinquemila lire per il kursaal dell'Esposizione di Torino. 0ra, è su questo impiego di denari della Cassa Mutua cho la. Commissione di- inchiesta .deve dare appunto il suo giudizio disinte- • fossato e severo». «A quel che si dice. la futura Commissione si occuperà anche della questione dei ■rimborsi, per i soci, che vogliono ritirarsi, ■ ed a questo proposito, — aggiunge il Corriere d'Italia, — il direttore della Cassa, ■ dottor Chiappori, il quale tempesta tutti i • giornali di comunicati e di rettifiche, fa sapere che la sposa da fare per il rimborso non ammonterà a venticinque lire, ma ad una lira. Rimane però la spesa di lire cinquanta per l'intervento del pretoro, quando si tratta del rimborso dei minorenni, o rianane tutto l'ingranaggio ostruzionistico, iene si vorrebbe imporre, per cercare di limitare il numero dei rimborsi dei soci, che ei ritirano ». Sull'inchiesta votata, sull'estensione e sulle conseguenze che essa potrà avere, ecco .quanto hanno detto gli onorevoli Cottafavi 'Eugenio, Valli, e Ferrerò di Cambiano, cioè d due oratori, che ebbero parte preminente ■nella discussione chiusasi con la deliberazione dell'inchiesta, ed il Presidente del vidMnutaadlìdsmqcol'vgpstszhpvscpcdsqctdsClAsqcptregcctorsbnistmdConeierlio- di Amministrazione della Cassa Nazionale di Previdenza, cioè. l'Istituzione, ai cui danni la cassa Pensione prosneròj finora. Ciò che dice Cottafavi L'on. Cottafavi, intervistato dnl Giornale d'Italia, ha fatto le seguenti dichiarazioni : « La deliberazione della Camera mi sembra efficace, sempre ciò quando il potere esecutivo la applichi secondo quella che è stata . l'intenzione della Camera : di verificare, cioè, non solo la contabilità, ma i criteri amministrativi • e morali, secondo i quali doveva quella Cassa esercitare la sua azione. La Camera ha poi voluto che vengono fatti una buona volta calcoli esatti, dai quali si sappia quale pensione effettivamente, e non per via di fantasia, può essere data dono venti anni a chi paga lire dodici annuali ». — .Ma perchè la Cassa di previdenza nazionale può dare di più? — Per la Cassa nazionale a fianco di quanto paga l'iscritto, sorge ancora più forte un'altra fonie di reddito cho verrà poi ad ingrossare parte il capitale e parto fi libretto vnaPsnqvlbcgrbgvdi credito dell'iscritto. Per dare un'idea deladifferenza morale oltre all'economica per la quale ia Mutua non può calcolare che ,sul contributo degli iscritti mentre l'altra ha Itante risorse da parte dello Stato assicurate!I per leggo, basta questa constatazione di fai- to: gli iscritti alla Cassa nazionale di pre- videnza, qualunque sia l'età loro, non posso- no ottenere ia pensione (tranne il caso di in- 'validità) se non a sessanta anni i maschi, ed a cinquntacinque le donne. Invece la Mu- tua prometteva la sua pensione dopo venti I anni dalla iscrizione, qualunque fosse l'età dell'iscritto; cosicché iscrivendo un bambino] di cinque anni di età, questi aveva diritto alla pensione a venticinque anni. Ella vede quale disastro finanziario. In venti anni a dodici lire all'anno si pagano in tutto 240 lire ed ammesso che a venticinque anni 'liquidasse le pensioni ogni iscritto e che campasse anche solo fino a cinquanta anni, in ìragione di lire duecento a.ll'anno, di cui fan-[to si è parlato, avrebbe ricevuto dalla Cassa : lire cinquemila in cambio di 240. Notate che, iscrivendo i funciulli ed i giovanetti appena usciti dalla prima infanzia e cioò dopo i cinque anni di.età, la mortalità diventa minima o quindi non è jl caso di fare assegnamento su questo lugubre cespite per impinguare il reddito dei sopravviventi. " — La Commissione di inchiesta potrà interrogare testimoni, ecc.? Ritengo che non solo lo farà, ma sarà suo dovere di farlo. Ci sono cospicue persone■tecnici — Si dovrà anche verificare sulTerogazio ne delle spese e sul modo e sulle persone? —Su tutto. %, La Cassa, la Banca del lavoro e le case popolari L'on. Eugenio Valli che con il suo vigoroso discorso di ieri ha portato un notevole con- tributo alla deliberazione dell'inchiesta, in- tervisiato a sua volta ha dato anzi tutto uiioiBchiarimento. L'on. Luzzatti, parlando ieri:alla Camera escluse la partecipazione della Cassa pensióni alla Banca del lavoro; mai •on. Valli ha dichiarato in proposito: :oggi IV «Apprezzo assai la riserve del presidente;del Consiglio ed anzi confido che ciò non nv- verrà; ma io parlo sempre in base ai fatti. Iora. ecco ti fatto, cioè quanto scrive ii Bo'-,lettino ufficiale del 17 febbraio 1910 della iCnssa mutua pensioni. E' bene riprodurre;• queste poche linee : «11 nostro Consiglio e la direzione avranno una parte notevole nella- costituzione della Banca del lavoro, alia qua.. le concorreranno con un ingente contributo tìnanziario, e in tal modo l'Istituto continuerà B soddisfare in modo duplice al desiderio del-la maggioranza dei suoi «Mi, promuovendo cioè un rendimento sicuro del* capitale so- dciale e portando un forte impulso al movi-:snwn'o cooperativo, fulcro di tante conquisto;adella classe lavoratrice, e così iti nostro Istitu-i Co di previdenza democratica ti apre nuove pvie, cho condurranno a non lontani trionfi ». l« Come si vede il dilemma 6 semplice e vi- pdall'ultima legge elio le riguarda? — Il fine sarebbe intrinsecamente lodevo- . ma »iun u burnii viglia v.u^au. iiKfi.( ve. o meglio avrebbe dovuto dare la pen-ione dopo venti anni, niente altro che questo.!aggiorc o minoro, ma la pensione. Affinchè Mutua non potrà concorrere ed io soggiungoinon dovrà ed in tal coso riesco evidentissimo sun nuovo e voglio diro anche insidioso allei-itamento verso i soci. Orbene, lo statuto vieta ; assolutamente lo operazioni aleaiorie. j—- E cho cosu pensa intorno al concorso'della Mutua allo Case popolari pur ammesso ; lìssimo: ma non è quello della Cassa. Essa,;dev sione maggi questo fatto possa verificarsi è indispensabile| che i calcoli di probabilità sinn ogni errore o rischio almeno l'umana contingenza. Invece ( vera amarezza) per molteplici : gliuto e '<> piiino anzi nddiritlvì per errori di calcolo, ritengo che la pensione sia irrealizzabile o almeno tale da non meri- tare questo nomo. j— K Perche ha tanto Insistito sulla neces- sita dell'inchiesta immediata? 'Perchè la necessità è assoluta. Cispe- zione ordinata dal Minuterò di agricoltura!uivii.iu.., UU1 1IUUKICIU Ut (1—,1 1A IMI Ili il ha un semplice carattere comune nomiate e per i casi ordinari. Invece, abbiamo fatti gra-! vi specifici con riferimento a c!.:,quecentomila; soci ed a cinquanta milioni di risparmio rac-: colti penosamente. Escludiamo affatto le'persone e alleniamoci esclusivamente alle cose, lo quali, nello slesso interesse morale;degii amministratori e per il prestigio mede-Isiino del partito socialista .ormai arbitro fin'qui incontrastato della Cossa, devono essere chiarite ed accertate nella loro verità obbict-itiva. Qualunque debolezza e qualsiasi ritaivido confinerebbero con la colpa. M— Un'ultimo domanda: senza dubbio a lei sono noto lo ultimo condizioni offerte dalla Cassa ai suoi soci; che cosa ne pensa? — Una risposta dettagliata — soggiungejl'ou. E. Valli, — riuscirebbe troppo lunga. Al popolo conviene parlare un linguaggio semplicissimo e chiarissimo. Ora, con tutto queste comunicazioni matematiche, una sola cosa sta dolorosamente imparando, che' ha pagato quello che gli hanno detto, che continua a pagare quello che ò costretto, e che riscuoterà ciò che Dio vorrà! Come si vede, entriamo nel campo della lede e della rosse gnazione cristiana, ecco lutto. Intanto ò ne cessano un esumo sincero o scrupoloso delle'condizioni finanziarie odierne della Cassa.! trascurando qualunque rammarico postumo o inutile: secondariamente si dovrebbe mirare a far convergerò i 50 milioni e i 500 mila soci alla Cassa nazionale di Previdenza. So bene che lo difficoltà sono straordinarie: ma non importa; io penso che il Governo sentirà il dovere urgente e improrogabile verso questa fonte del risparmio popolare quasi ridotta senza voca alcuna. Io non accuso nessuno, ma insieme agli altri colleglli adempirò rigidamente tutto il mio dovere. n «rpuirìotitA " 1'Job>««mmj della lassa .Nazionale (li Previdenza L'on. Ferrerò di Cambiano, venne intervistato intorno ai danni che ia Cassa Nazionale di Previdenza da lui presieduta può aver ricevuto dalla concorrenza della Cassa Pensioni di Torino. « Certamente — ha risposto l'on. di Cambiano '— la Cassa Nazionale di Previdenza, ha avuto dei danni in quanto i metodi adopraii dalla Mutua davano miraggi che noi non potevamo far brillare agli occhi delle classi proletarie. Noi abbiamo avuto occasione di constatare la concorrenza in due casi. Stavamo per iscrivere gli opero! degli stabilimenti dell'/tata „di Torino e gli operai delle tranvie di Roma; ebbene, sia nell'uno sia nell'altro caso abbiamo dovuto constatare come, in seguito alle pressioni dei socialisti e dei capi di quel portlto gli operai abbiano abbandonato le trattative che erano in corso con noi e si siano iscritli tutti alia Mutua. — Ma la Cussa Nazionale non prenderà deliberazioni dopo la discussione di ieri? — La Cassa Nazionale segue le suo tradi- azioni; essa non entra che indirettamente in tutto questo nffare in quanto essa viene ari essere danneggiata dai metodi di propaganda Ideila Mutua. I — E che pensa dei sistemi della Mutua? — Ben poco mi sembra vi sia da--a.ggiun gero a quello che ò slato detto ieri alla Ca.~ mera. Del resto mi sembra che sia stato di 'mostrato a sufficienza come in questa orga nizzoziono e nel suo funzionamento non vi sia ombra di un tecnicismo che dia afflda I mento e garanzia. — Le sembra che l'inchiesta sia efficace? ] — In verità, io non mi so spiegare la de¬ liberazione di ieri. Una inchiesta parlarne» tare no, perchè non a il caso di parlarne. E allora quale è la portata di questa inchiesta? « Se l'inchiesta sarà compiuta con mezzi efficaci, che possa giungere a risultati conìcreii, tali da provocare del provvedimenti, [ben venga Tinchiesta, che sarà bene accet tata, e riuscirà utile, e salverà gli interessi dei soci; ma se si tratterà di una inchiesta come quella che fu già decisa sulla Mutua, e che nóu avrebbe quindi nessun risultato, non capisco la deliberazione d'i ieri. Occorre assolutamente che lo Stato, che ne ha il dovere, tuteli le migliaia di interessati». •— E il Consiglio di previdenza non si occuperà della questione? — IL Consiglio ha già sospeso quattro o cinque Statuti di Associazioni tontinario. e■ „oivl . che doveva prendere in esame. Inoltre, noidenza. vuole assolutamente procedere con rigore verso queste Associazioni tontinarie,il cui modo di funzionare noi abbiamo defe-rito a una Commissione speciale. — Ma il Governo, ieri, non voleva l'in-chiesta? — Non so da quale spirito sia animato il Governo. Formulerei conclusioni poco ^ guardose se sospettassi.che il Governo non sia animato dal desiderio di andare fino ini«mdo. Belresto, 1 on.r Luzzatti ci disse clie:»110 del P'u importanti problemi da studia- re ò quello delle Associazioni tontinarie.i Speriamo ora che questa inchiesta, — con :c.lus0 !on- Di' Cambiano, — dia risultati u ;tl" e immediati Lettera di flit lllfclllhl'0 I t t n • i» j- >j , del Consiglio di previdenza i Sulla faccenda della Cassa pensioni pren. ;de la parola anche Enea Cavalieri, il no fissano economista che è tanta parte del a.Consiglio della previdenza. Enea Cavalieri .-pubblica, ad inchiesta deliberata, la leto teru seguente che rivela un dietroscena molà to interessante: «Non debbo e non voglio -1 parlare ufficialmente pel Consiglio della o previdenza, et* *on è male che, in attesa di dichiarazioni più solenni, il pubblico sappia quale ne fu l'attitudine di frontojalla domanda di autorizzazione che la1 Cassa Mutua Cooperativa per le pensioni presentò ai termini e per gli effetti dello legge 26 gennaio 1002.. Questa domanda fu '< presentata all'esame del Consiglio il 19 ( vui:ciiui.u unuu unumire uu nuli vui&nj une isi dessero suggerimenti per migliorare un !ordinamento "che oppariva completamente sbaglialo. iquale fissava uh limile massimo di pén-. sione doppio di quello suggerito in base a!ibuone rasimi da una Commissione compc-l; tento e quindi lasciava sospettare che si ljvolesse favorire in modo particolare qual-j'che gruppo di soci, nella discussione molti ; altri articoli subirono critiche severe, e il \comm. Magaldi ed altri sostennero che sidovessc negare l'autorizzazione. Il senatore.;Vacchelli andò tant'oltro da non volere chc| e Ecco prosegue la lettera di Cavalieri di statuto sottopostoti! ..... essi normo perfettamente corrispondenti ai- jp/irt 1 e all'art * della lèggo 26 pernialo 1902; 2.0 Non crede potersi dalla Società 'conservare la denominazione, di Cassa Hv-M tua Cooperativa per le pensioni che non !corrisponde al sistema di ripartizione: 3.0 t 111 | j r> l ' M | l LI ' ■ HI MMLCIJIil Ut 1 I M(t I 111.1 «_>J (C ■ O. > ' Non nuò consentire che l'amministrazione ! della'Società sia affidata al soli soci resi- ; denti in una sola città (art, 71: -i-.o Credo: eccessiva la multa prevista dall'art. 53: e'5.0 Crede troppo grave la perdita, di ogni diritto prevista dall'art. 56: 6.o Crede ecces-zione annuR fis- ;siva la misura di riporti: Isaia dall'art. 6S, eppérciò deve essere ri 'dotta ad un massimo di L. 100 ed essere tecnicamente giustificala nella misura che isarà proposta». Il Consiglio fu convocatoidi nuovo nel giugno dello stosso onno e ol Mora gli furono sottoposte le modificazioni studiate dalla Cassa per ottemperare alle condizioni posto alla sua autorizzazione. Il conini, Magaldi informò subilo che la Lega jdello Cooperative italiane, presieduta dal- Toh. Mani, aveva scritto una lettera al ministro in difesa della Cassa allegando, fra altro, che la riduzione del massimo dello pensione da E. 200 a 100 ora eccessiva perché la Cassa era un istituto di ripartizione e non di assicurazione. ii La discussione, fu lunga e fervorosa e vi fu un collega che precisò perfino che se per' il primo anno si fosse accordata una pensióne di 200 lire, questa sarebbe scesa ':i ~n nel secondo, a circa 35 nel terzo, ecc. ! ò a e ll comm. Ma&aldi, come rappresentante del Governo, dichiarò di astenersi dalla discussione e dal voto. Il sen. Finali invece lasciò il seggio di presidente per prendere part" attiva alla discussione. Da ultimo il Consiglio respinse la proposta del relatore di ammettere anche il msssimo di L. 200 salvo una revisione dopo i primi 18 anni di vita della Società, un emendamento del conio. Desso e una proposta del Nittl, ed invece approvò con 10 voti contro 2 conIrori la conferma, che l'emendamento Be-« ' e la proposta Nitt.i implicavano già, di quél massimo di pensione di I/. 100 per.. ogm quota mensile.di unalira che già (va stati deliberato nella sessione decorsa. .*I-iori il Consiglio della previdenza come Ccrp»» collettivo e anche i suoi membri sin/••! irniente furono perseguitati con ntrni r>-ani=r'i di vilipendi per la loro severità. Periodici, che dovrebbero essere competenti a il' li le sono, gli rimproverano sempre una trlleriflìZfi scandalosa: ma la storia è questa e i volumi 50 e 51 degli annali del credit ) e della previdenza bene lo attestano i In i'inrif4110 ».

Luoghi citati: Cambiano, Roma, Torino