Come hanno risposto i giurati

Come hanno risposto i giurati Come hanno risposto i giurati 1 >— «Seteconvinceauno<1907 abbia prodotto, mediante colpi d'arma da ei zFer li NaUSSlOW l a• . , ti „y,. v,miMtn NHrolaNau- p^•Àf^^^^tÀS^i^^Wà nmow abbia commesso il fatto di cui nella prima «r^sif convinti che V—^coU J^^nTÌ^^A^to^T^l ,^6ky, cagionandogli stato d'infermità di mente da togliergli la coscienza e la libertà dei propri atti? ». — NO. 4—i« L'accusato Nicola Naumow è egli colpevole di aver commesso l'atto d'i cui alla prima questione a fine di uccidere il conte Paolo •Kamarowsky, cagionandogli la morte? ». — Si, con sette voti. . . 5 — ,« L'accusato Nicola Naumow ha. commesso il fatto di cui alla 4.a questione: a) con premeditazione? ». — SI'. — b) Con le circostanze che esso accusato nel momento iir cui commise l'atto era in tale siato di infermità di. mente da scemarne grandemente rimputabilità senza eecluderla?». — Si'. — Sono accordate le attenuanti. Per la Tarnowsky 6 — « Slete convinti che l'accusata Maria O' Rurk Tarnowsky abbia concorso an vienna ea in Russia, nell'agosto e sino ai primi di settembie 1907, da sola, o con altri, al fatto di cui alla prima questione, esercitando, un influenza sull'animo o impulso sulla volontà di colui che In seguito a tale influenza o a tale impulso commise di fatto?». — SI'. , 7. — « Slete convinti che l'accusata Mana O' Rurk Tarnowsky nel momento ira cui commise il fatto di cui alla 6.a questione fosse in tale stato di infermità di mente da toglierle la coscienza e la libertà del propri atti? ». — NO. 8 — « L'accusata Maria O' Rurk Tarnowsky è colpevole di avere in Vienna ed in Russia, nell'agosto sino al Primi di settembre 1907, da sola o con altri, al fine di uccidere i'1 conte Paolo Kamarowsky, determinato a cagionargli la morte colui che per effetto di tale determinazione ha commesso il fatto di cui alla l.a questione? ». — NO. 9 — « L'accusata O' Rurk Tarnowsky è colpevole di essere in Vienna ed in Russia, nell'agosto sino ai primi di settembre 1907, al fino di uccidere 11 conte Paolo Kamarowsky concorsa e quel fatto di cui alla l.a questione, eoa eccitare e rinforzare, scientemente nell'esecuzione del fatto stesso, la risoluzione di commetterlo o col dargli scientemente Je istruzioni per eseguirlo? ». — SI. 10. — « L'accusata Maria O' Rurk Tarnowsky ha commesso il fatto di cui alla 9.a questione colla circostanza che senza il concorso de.ia stessa accusita il fatto di cui alla l.a questione non si sarebbe commesso? ». — SI'. 11. — «L'accusata Maria O' Rurk Tarnowsky ha commesso fi fatte di cut alia questione 8.a o 9.a alla quale si sia risposto affermativamemte: a) con premeditazione? — SI\ >— 6) col fine di conseguire indebitamente per se, con dainno ailtrui. tutto o parte del prezzo di un'assicurazione di 500 mila lira poco prima .stipulata a Venezia dal conte Paolo Kamarow>=J{y sull'i propria vita a favore di essa accusata co'la Società « Ancora »? — SI'. — c) Colia circostanza che ossa accusata al momento in cui commise H fatto stesso era In tale stato di infermità di mente da scemarne grandemente la imputabilità senza escluderla? ». — SI'. — Sono accordate le attenuanti. Per if Prilukefi 12. — « Siete convinti che l'accusato Donato Prilukoff sia concorso in Vienna od in Russia, nell'agosto sino ai primi di settembre del J907, da solo o con altri, nel fatto di cui alla prima questione, esercitando influenza sull'animo ed impulso sulla volontà di colui che In seguito a tale influenza od a tale impulso ha commesso i; latto stesso? ». — SI'. 13. — « Slete convinti che l'accusato Donato Primkoff nel momento In cui commise il fatto di cui alla questione 12.a fosse In tale stato di infermità di mente da togliergli la coscienza e la libertà del propri atti? ». — NO. 14. — L'accusato Donato Prilukoff è colpevole d'avere in Vienna ed in Russia, nell'agosto e sino ai primi di settembre 1907, da 6olo o con altri al fine di uccidere 11 conte Paolo Kamarowsky, determinato a cogionaire^ la morte _dl colui che mise lalpPbKpzrzfscrodmqdaminEdnsmngGngpmPcctssgrtdvecNvpcvSpdvaifcnn%^e?f£ri£^^ 11 fatto affermato colla l.a questione • |sSSSTla riduzione a commetterlo o dargli fBd.eirlanf!ite.le.i|«ra^:P« «g'J*»»*.»;*' »"l«16. — «L'accusato Donato Prilukoff ha com- messo il fatto di cui alla 15.a questione colla, acircostanza che senza il concorso stesso dellac-; cusito il fatto di cui alla prima questione non ■ dsi sarebbe commesso? ». — NO,17. — ( Siete convinti che raocusato Donato 15 — «L'accusato Donato Prìlukoff è colpe- ; dvo-e' di essere ito Vienna od in Russia, nell'ago- sto sino ai primi di settembre 1907, al fine di'succldere il conte Paolo Kamarowsky. concorso snel fatto d: cui alla questione l.a per eccitare, ! rinforzare scientemente nell'esecutore del fattoi Qa ruoacommessoaocuaaqueelione li.a o ló.a alla quale 6Ì sia risposto af- per sé L'aseicura- zione di 500 mila franohi poco prima stipulata a Vienna dal conte Paolo Kamarowsky sulla propria vita ed in favore di Maria O' Rurk Tar- nowsky colla Società «.Ancora». - sr. - e) otrcost£mza ohe ^ Donat0 Vri. Jgg £ ™™*^(™^ ^andemen.e i'imputabfiltà sua. senza escluder- a? ». — NO. 18. — « L'esecutore del fatto specificato alla l.a questione lo ha commesso anche per fine proprio? ». — SI'. Per la Perrier 19. — « Siete convinti che Taccusata Elisa Perrier fosse in Vienna nell'agosto e nel settembre del 1907, affine di uccidere il conte Paolo Kamarowsky, concorresse al fatto di cui alla prima .questione, cioè premeditasse a rinfor zare scientemente l'esecutore del fatto nella sua risoluzione di commetterlo e facilitarne l'esecuzione, prestando scientemente aiuto prima del fatto stesso? ». — NO. Il 20 è soppressi. 21. — * Il fatto affermato con una o più questioni 4, 8, 9, 14, 15, 19, è stato commesso colla circostanza che la morte del come Paolo Kamarowsky non sarebbe avvenuta senza 11 concorsi di una causa 6opravvenuta od indipendentemente dal fatto delle lesioni di cui alla prima questione? ». — ST. Al. quesiti speciali per il Naumow, riguardanti il porto d'armi, i giurati hanno risposto affermativamente. il pubblico tumultua Il pubblico reprime a stento i suoi mormorii al monosillabo, che nega la completa nfermità di mente per Naumow, e si rinnova quando si ode il si al quarto quesito. E' il si per la premeditazione. Quando l'uditorio apprende che la Tarnowsky è ritenuta non determinatrice del delitto, ma istigatrloe, e che è stata ritenuta semi-inferma di mente, nuove esclamazioni si levano nell'aula. Il presidente si accende di sdegno. Si mormora : « E' una vergogna ». Grande, nuova sorpresa, che esplode in lina nuova serie di esclamazioni, quando il giurato legge che Prilukoff è ritenuto complice non necessario, negando la semi-infermità mentale. L'assolutoria prevista della Perrier non desta alcuna meraviglia Non appena il Presidente chiama a se il capo dei giurati, per fargli firmare il fascicolo dei quesiti, il pubblico, non più tenuto, scroscia in un nuovo mormorio altissimo. Il Presidente impugna il campanello « suona a distesa, gridando. « Vergogna, vergogna, vergognai Credono dunque di essere in luogo dove sia permesso di "tumultuare? ». L'uditorio ammutolisce, però su di esso domina l'impressione poco benevola ner il verdetto, che appare subito contradittorio, e che certo rileva l'inesperienza giuridica di chi lo ha vergato. Intanto, tra i difensori di Naumow, che sono eccitati, e la Pai-te Civile, scoppia un breve e vibrato incidente, perchè l'avv. Driussi si congratula sarcasticamente coi rappresentanti dell'Accusa privata. L'aw. Carnelutti scatta, indispettito: — Se si continua ancora così, non tollererò più : è ora di finirla. Presidente: — Che c'è, che c'è Avv. Carnelutti: — Se ella non ci tutela da queste volgarità, ci costringerà a provvedere da noi stessi. — Via, non turbino l'ambiente, proprio all'ultimo momento: stiano buoni, — dice il Presidente. Come i condannati hanno accolto il verdetto Non appena il verdetto per la Tarnowsky fu letto, a giovane avvocato Musatti si precipita nella cella per annunciare la buona notizia che il verdetto le era molto benigno. D'i0- Ma poi' come presa da sospetto affannoso, domandò: — Quanti annifensorì; Tscìamo con "impeto di 3oteTÌ«ootona stringendo con effusione il mano. ... onnunciat0re al_^lct0 a"n""c'aK . m domanda ancora. dunque? Il giovane avvocato esitò. La signora smarrita insiste con voce rauca dallo spasimo — Pochi, pochi, rassicurò subito l'avvocato, — Sono contenta per me e per i miei di Quando la contessa apprese 'la notizia, Ievòal cielo gli occhi larghi e pensosi come perIl carcere sofferto mi è computato, —— Certamente, La contessa si irradia di gioia, Ma poi una ombra di melanconia si è diffusa sul suo volto acceso. Quando l'avv. Driussi le comunicò che la Corte per Noumow era statameno lieta. In quel momento .torse all'ani,mo suo si ravvivò il pensiero della rovina a cui ella ha tratto lo sventurato giovane: M ^^«^M^&^iiS'S^^Jsk-^i mi.ìvia iNaumow auannuncio aaua sua txji>danna si ò prostrato come sotto una «nat znta. Non tanto per gli anni della sua penarimorso? ultima favilla di un amore che ancora hn rovaio sotto lo re-neri? dlasa ellacon dolcezza all'avv. Driuiii. Ma Naumow all'annuncio della sua con,che ha già fatto ma per disfatta morale, come egli chiama la sua condanna, Egli si esentito il cuore spezzarsi al terribile annuii-zio: diventò orribilmente pallido, i muscolidel volto si contrassero violentemente. After- rito, quasi tremante, domanda da bero:tràngugiò di un fiato un grande bicchiere di acqua, poi premendosi tra le mani il capo in una disperata angoscia esclamò: —• Mamma, povera mamma mia! Elisa Perrier risa© pianse come) inebetita, quando con agilità rinnovata dall'entusiasmo, nonostante gli anni gravi, l'avv. Jachia ae-corse a dargli la festosa notizia della sua liberazione. E Prilukoff? Nessuno osò recargli il. re- sponso dei giurati che pure, credendo di u- sargli misericordia, gli furono così avversi, Ma egli quando seppe la sua sorte, fermo, rigido, senza angoscia, disse solo : « Bisogna rassegnarsi ». Ma la sua volontà non vinsePiù l'emozione potè che la sua energìa, e gli occhi si riempirono di lacrime. Dopo la scarcerazione della Perrier, il Presidente dà la parola al P. M. Il procuratore del Re, in seguito al verdetto dei giurati, contemplate lo rispettive re- spon-sabilità, chiede che gli accusati venga- no condannati alle pene seguenti: _ Nicola Naumow a 3 anni e i mesi; Maria Tarnowsky a 8 anni e 4 mesi; Donato Pri- lukoff a 10 anni. L'avv. Carnelutti, della Parte Civile, chic- nati al ri-de che gli accusati siano condannati sarcimento dei danni materiali e morali, dadiscutersi- in separata sede. ! Il Presidente dà quindi la parola alta Difesa di Naumow. L'avv. Driussi e molto commosso-. La sua , voce.trema. Egli SAfil Wjf Presidente la contraddumne del ver detto, che afferma che la Tarnowsky e 1 ;Prilukoff concorsero in un reato a fine di ;- t „_h„ L "C?1;^ i"* sn,p" jd'£?J i lucro, che fu invece escluso per il Nau- imow. Poi si ritenne che il Naumow non ab- 1f„ detcrmiDazione di Priluk°a e I *-UY0Xda del Presidente, se egli inten- incidente, rispondo che spera Presidente vorrà tenersi al minimo, u poco discosto da quella pena, che il p M »h rjchtesto> umanamente, per cor-, , ree_ere « verdetto che non 6 stato umano.! ] gj njza ]sa ^ j Prijuj{0ff ; p[iCazione d '^^ qui mQiw giustizia perchè gli atti a complicità furo-i no compiuti fuori U0 ajia pena, ha di j invochiamo ' dalla - [enza, di diminuire la pena stessa, per quan- ; to è possibile. | , ora tocca alla Difesa della Tarnowsky. : L'avvocato Diena dice che due anni e mez-1 Izo può essere la pena minima, cui il Pre- sid-ente può scendere. Si associa n-H'eccezio ne fatta dalla Difesa del Prilukoff, per l'or [ticolo 6 del Codice Penale, invocando in o gni modo la riduzione delia pena, che l'ar ticolo stesso comporta, : Il Presidente si ritira quindi per la sen i lenza, vnmente nelle cello. Solo la Perrier rimane per qualche istante sorridente e calma, ma Ippiche molta gente fa Tessa per avvicinarla, Tutti gli accusati sono ricondotti nova- desiderandole parlare, essa stessa chiede di essere ricondotta nella cella, evi si avvia,a passo spigliato, accompagnata nella se-j grcta della contossa. Quando la piccola ser-j.va vede la padrona, le corre incontro-, con : i trasporto infinito, e le getta le braccia all 'Collo, piangendo dirottamente. La contessa t l'accarezza, con dolcezza quasi materna, e dice: « Povera Elisa, sono contenta per te». In quel mentre Noumow passava per rer carsi alla sua cella. La Tarnowsky lo salutò, con voce dolce e armoniosa: « Couragc, Ìe prierai Dieu pour vous ». Ed allora Naumow uscì in un fiotto di singhiozzi che gli ha soffocato la paiola nella strozza. Commosso si inchina afferrando una mano della contessa inguantata, e posò su di essa un bacio pieno di ossequio e di omaggio. Intanto nell'aula cir'rendiamo e prendiamo di assalto i giurati. — La discussione — mi dice un giurato , ^ P111 intelligent ^o. La votazione di questo quelito avvenne le erano stati dati per l'infermità totale. Per l'assolutoria di Naumow, sulla quale anche i giurati ingaggiarono una vivacissima discusatone, si ebbero tre partigiani, ed un nmccafigscrè"staTrvivàc!s'simaJ?,™ni,v;t?, n,™ nor/.a.|nascdtlukoff, ed infine la Tarnowsky. Alle 9,20 il presidente rientra, e legge la sentenza, che condanna: Nicola Naumow a 3 anni di reclusione e ad un mese ; 'Maria Nicolajewna Tarnowsky a 8 anni e 4 mesi di reclusione ; Prilukoff a 10 anni di reclusione: tutti in solido al risarcimento dei danni alla parte civile ed alle spese, dichiarando il sequestro delle cose appartenenti ai condannati. Respinge con motivaztone di diritto la questione sollevata dalla giurato votò scheda bianca. Improvvisamente squilla il campanello., Elettrizzati giurati, pubblico dei posti di-iIstinti si precipitano di nuovo al loro scanni. ! ARientrano gli accusati: il primo è Naumow, itoche va subito a perdersi con lo sguardo tra-1 rverso le piccole finestre sul mare, poi Pri-|teleumcdndifesa di Prilukoff e della Tarnowsky per j l'applicazione dell'art. 6 del Codice penale, II presidente dice, rivolto ai condannati « Avete cinque giorni di tempo per ricorrere e r r , i a , to e r e n in Cassazione, a dieci per presentare f re* lativi motivi. L'udienza è tolta, e la sessione è chiusa ». : Il pubblico sfolla e animatamente comW menta le condanne. j I difensori di Naumow sono accorsi a recare al padre del giovane la notizia della} condanna mite. Il vecchio padre, frenando' a stanto l'emozione, esclama : « Infelice it figlio mio ! », II presidente, dopo un elegante saluto ai' giurati, scioglie la seduta, e subito glraocuv satl sono accompagnati nelle celle. La piccola Perrier, che potrebbe starsene a godere la sua libertà, rivolge una preghiera ala J?apo deIIa for?a PubbI'ca-: « Mi riconduca-' .|in carcere: mi sarà permesso di assistere1 padrona: essa;1 conforto e di assi- Non hanno voluto contrastare al suo de- nella negazione strana che Naumow non' abbia avuto determinatori al delitto, mai solo dei complici, che Prilukoff, ritenuto'! complice non necessario, o quindi tratto al!; delitto dal complice necessario, non sia sta-i to ritenuto infermo di mente. Mentre tale'! a w a i i a , -iIU ritenuta colei che lo trasse al misfatto^ . ! Ad ogni modo, il verdetto f,u ben tempera-j , ito dalla saviezza del presidente, e npl suo* -1 risultato definitivo si può dire soddisfacen-.1 -|te alla giustizia, alla morale, en anche alle convinzioni delle persone di buon senso e di buon cuore. Iniqui dunque furono gli urli frenetici ed i fischi, a cui però si sono mescolati gli applausi, coi quali la folla accolse il passaggio dei condannati nelle gondole nere. In una di esse due donne, stret-' te l'una all'altra, passarono con angoscia^ nel cuore, paurose per l'ombra della jiotte.j quasi sgomente dallo scatenarsi dell'ira deU la folla, che piangevano In silenzio. La* sventura passava però col conforto dolce4 r jd'una devozione diventata virtù di eroismo! , sublimo. e C3NI.