L'arrivo della Missione ottomana a Torino

L'arrivo della Missione ottomana a TorinoL'arrivo della Missione ottomana a Torino ,,, merciaili del nostro Paese, è arrivata ieri eli giorni i maggiori centri industriali e corn- mercal del nostro Paese, è arrivala questa| mattina a Torino, scendendo a Porta Nuova Alla stazione si erano recati ad ossequia re componènti la Missione il prefetto, nobile, corniti. VittoreUi, accompagnato dal segretario di prefettura cav. avv. Motta, il sindaco, senatore Rossi, accompagnato dal sua capo di gabinetto cav. uff. Rovciti, il questore commendatore Camiarino, accompagnato dal suo segretario particolare cav. Donvito; il presidente della Camera di commercio, comni. avvocato Bocca, accompagnato dal vice-presidente comm. avv. Bozzalla e dal segretario generale cav. avv. Dogliolti. i consiglieri comunali Albertrou, Cauvln, Bosso, Laclaire, Negri, i consiglieri camerali Sacerdote, Sclopis, Rerzia, OtlolBiighi, Perrottl, Bellia, Serralunga, Péverelli. Craponne. Fra i rappresentanti ufficiali si notava pure il console di Turchia, il quale portava come distintivo il caratteristico fez rosso. Appena il treno, con straordinaria precisione di orario, giunse sotto la grande tettoia della stazione, la Banda municipale intonò l'Inno turco, che il maestro cav. Van inetti aveva appositamente strumentato, e quindi la Marcia Reale. Il prefetto, il sindaco ed il presidente della Camera di commercio mossero incontro ai Capi della Missione, ed il comm. Santaleriafece le presentaSiOPi. Gii ospiti furono subito accompagnati allo carrozzo che attendevano sotto l'atrio estemodella stazione, dove numerosi carabinieri e a-genti municipali e di pubblea sicurezza prov- vedevano al servizio d'ordine. Una folla con-siderevole si era infatti radunata al passaggio della Missione, nella-quale spiccava il gruppo degli ufficiali in piccola uniforme. Nella prima carrozza presero posto, to al colonnello Nesslb-bey. il prefetto, U sindaco ed il presidente della Camera di commercio. Il corteo, lunghissimo, si diresse subito al Municipio, per ii ricevimento ufficiale. La Missione è composta di 121 pc-rsoni fra cui sono quindici ufficiali dell'esercito. Oli altri sono commercoant.i, bain/ùicri, alti funzionari governativi pubblicisti. A ca.po della Missione militare è il colonnello di Stato Maggiore dell'ottava Divisione di cavalleria, sib-bey, che ha sede a Salonicco. Gli principali membri della rappresentanza sono: Chul;ri-bey, EUchlam-effendi, Fadil-bey. Nalcibey, Dela'l-bey, Mnrteza-effendi. Wellìtch-offen81 Tiano-effendi Luchil-bey, Tachian-efféndi. llandi-bey. Murceza Abdi, Adovan-bcy, Teoficlt-bev, Nehmed Rechad-bey. Haydar-bey, accan- Nas-altri Questi è maggiore della gendarmeria di Peraed è molto nòlo .nella capitale ottomana, per-che fu quegli che portò al Sultano Abdnl Ha mid il rescritto che lo deponeva dal trono. vi sono pure i «rettori m^j^&%tura e delle poste e telegrafi di Salonicco, ni Tkvoch di Florina di Uskub, il prefetto di lpel< i'sotto-prefetti di Pari-Dcro e di Ismith, f direttore, degli affari politici del rilayet di del Salonicco, il drettore dei lavori pubblici vilayct di Monastir. commissari imperiali delle ferrovie, membri del Comitato « Unione e Progresso», ecc. Dei giornalisti ottomani sono in questa comitiva i direttori dei fogli Ascr, Boumclie. Progrès La Nation e Journal de Saloniqve. La Missione turca è accompagnata da una Missione italiana, composta del comm. Antonio Santalena, direttore; dell'avv. Ercole Vollani che fungo da segretario generale: del signor Guido Uccelli, segretario, e dei cavaliere Rodolfo Buzzi, delegato del Ministero del-l'interno, ai quali sono aggiunti il comm Jac-carino, Giuseppe Modiano, di Salonicco, UgoR. Mondiono, di Salonicco: C. Barrozzl, capo-•servizio di tesoreria della Banca Imperiale Ot-tomana, C G. Ridolfl, comandante presso tieervizio di riorganizzazione della gendarmeriaottomana. Il ricevimento In Municipio La missione ottomana giunge al Municipi njle ore 11 precise, ricevuta dal sindaco senatore Rossi, da numerosi assessori e da parecchi consiglieri comunali. Per lo scalone del Palazzo di città e per li sale di ingrKòo è una profusione di pianti ornamentali e di fiori Nella grande aula del Coni sto. accanto al sindaco, il pn le altre autorità, gli ospiti numerosissimi. Il sindaco dà il benvenuto alla missione otto-mana, dicendosi lieto che essa, dopo aver visitato le altre principali città d'Italia, vedanoanche Terbio, e auarurandosi che l'impressione sua 6ia favorevole alla nostra città. Gli risponde Nassib-bey, a nome della mis-sione ottomana, affermando che egli e i suoi compagni, sin dail'inizio del loro viaggio in Italla, ebbero in mente Torino, la città celebreper la sua bellezza e rinomata per la sua cor-tegia. e Che con la visita attuale si Compie unodei loro più caldi desideri. L'Oratore ringrazia il sindaco delle sue pa-role gentili e termina con un ispirato saluto a Torino. Ambedue gli oratori, die si espressero in francese, furono veramente applauditi. Il ricevimento fu seguito da un rinfresco; dopo di che gli ospiti si recarono in vettura ai rispettivi alberghi. Le visite del pomeriggio Era stato stabilito dagli organizzatori del ricevimento che il pomeriggio avrebbe dovuto essere dedicato alla visita di vari stabilimenti industriali, ma questa pane del programma fu alquanto ridotta... por lorza maggiore, o mèglio sarebbe dire, per mancanza di forze, poiché molti degli ospiti, stanchi per le fatiche dei viaggi, preferirono le dolcezze di un tranquillo riposo ai piaceri di una lunga scarrozzata per lacitlà- All'invito del Gomitalo risposero tuttavia unasessantina degli ospiti , divisi in gruppi a cufacevano da i;uida e da cicerone speciali delegali e vari consiglieri comunali e camerali. Fra gli 6tabilimenti industriali visitati sono: le Concierie Italiane Riunite, (e.\-Uurio), alla Madonna di Campagna. Gli ospiti furono ivi ricevuti dal comm. avv. iBocca, presidente de.Consiglio d'amministrazione, dal cav. Annibale Bocca, amministratore delegato. 0 dai direttortecnici dottor Cesare Schiaparelli e signor Guglielmo Bocca. Un altro gruppo composto di una ventina di ospiti, visitò le Officine Guardini, ove si soffermarono circa tre ore. Fecero ivi gli onori dcasa : il direttore generale signor Alfredo Gilardini. il sigpor Roberto Gilardini, ed il diretlore signor Botta. Un terzo gruppo fece visita al Cotonificio Hoffmann, e fli ricevuto dal sig. Giulio Hoffmanndal comm. Remfnert, e dal direttóre tecnico. Contem'poraueaineiite altri ospiti venivano ricevutii nelle Officine di Savigliano, ove ebbero accogliènze cordiali dal direttore generale coin-mendatore Ottavio Moreno, e dal prc-sideme delConsiglio di amministrazione comm. iMicheleFenoglio. Altri' ancora visitarono la Fouderia di caratteri « Augusta » (già Nebioio), ove furono riòfcvuti dal cav. Lazzaro Levi e dal cavaliere Lobetti-Bodoni, amministratori: ed altri infine la Conceria S. Durio e nipoti al Fortino, ove ebbero accoglienze ospitali dai signori Secondo e Agostino Durio. A Palazzo Reale e nel Musco del Risorgimento 1; Anrdi ,„,.„v,: i„,t™. 1 1 «*LS-Pri ^TS" UM^L?rCh'-.-^'e,nS *U Siin membri delia Missione, accompagnali duicomm. laccamo, si sono recati a visitare U•Palazzo Reale. 1.Armena e poscia il Museo <lr-Risorgimento. La visita fu cnntrassegnuia da uàepieo'dio gentile: imo dei visitatori. MehmedOyelaliédin, primo presidente della Corte d'Appello di Salonicco, nel vedere io scrittoio su cuCarlo Alberto firmò l'atto di elargizione delloStRvivto si piegò eommoeso e vi depose un b:icio1 rifóndi raccolti aei Museo del Risorgimentoftrmaros*? pure « a lungo l'attenzione èst fisiItóW'i. Negli affici della "Stampa,, Un altro Frappo di ospiti composto dei signori Melimed Dvelallédin Murleza B. Ab.di, henry iano ed Ugo .R. ..Mediano, tutti di Salonicco, ollero, con gentile pensiero, concedere anche a noi il piacere di una loro visita. Ricevuti ed ccompagnati dal nostro direttore avv. Alfredo Fràssati, visitarono i nostri' impianti meccanici gli uffici di Redazione ed Amministrazione, | interessandosi vivamente al funzionamento del complicato organismo tecnico del giornale.. Oli espiti ebbero tutti parole di vivo entusiasmo, per le bellezze panoramiche d'Italia, c ci espressero pure il loro compiacimento per i progressi notevolissimi dell'industria nostra, non ancora completamente noti nei lontani paesi- ade«n