Seguendo la corsa

Seguendo la corsa Seguendo la corsa La partenza 1 primi oO chilometri Un coleo secco di rivoltella ed un bagliore di dieci -torcia ai magnesio precedono l'inizio della cdljsa. Il vialone.di Monza nereggia di teste ejai braccia sollevate. E' il saluto della folla. 3i gettano in aria, i berretti; si gridano mille evviva. Le automobili si fan strada ir- radiartelo fasci di .luce livida, ed d poveri ci- etisti Cominciano, la loro odissea sgattaio- sando . tira ìa folla innumerevoia. Lo stra- dono 'dli Monza, contrariamente all'attesa, si presenta, in ottftne condizioni, asciutto, ben levigata offrendo una pista ideale per una forte velocità, il passo battuto dai corridori è infatti veramente impressionante; tale^da lasciar prevedére che non potrà durar mol- to e mietere pfresto le sue prime vittime nei meno 'dreparati a questo lour de force. Lacorsa velocissrma ci è resa meno perigliosa e più laéi.'e dagl'ottima organizzazione. Vi so- no aitatiti ad ogni cento metri, dei volenterosi gióvani che agitano delle torcie, illuminandoci la, strada; alle svoltate, dei trasparenti lumindÈi con dello scritte come: Passaygio fa livèllo, attenti, rallentale, ci confermano l'accCWatezza dell'organizzazione. AtAisaKersiamo Monza, Sesto, Trezzo, sorpassiamo man mano gruppi di corridori dalla maglia bianca, gli isolati, e solo uno dei co-mpoiienti le equipen e cioè Brambilla,- prima vittima di foratura di gomme. Tutti g:i altri corridori facenti parte ufficiale delle equipe^, con maglie a colori, sono in, testa con fotte vantaggio, e non li raggiungiamo infatti che & Brembate. Albefegia, e l'aria si fa frizzante; avvengono alcune cadute collettive, tutte senza conseguenze, salvo quella del genovese Lampaggi, chei si rialza imprecando, additandoci ili cerchiane della bicicletta piegato quasi in due. Insidme g Lampaggi un altro segue disgraziatiarrjente la stéEsa sorte e per le avarie alla macchina è costretto a ritirarsi. Intanto il gruppi) di testa, formato.da una cinquantina di «corridori, tutti dei migliori, marcia con passo ■velocissimo su Bergamo. Si profila nel cielo velato il massiccio della Mares&na. Giungiamo al controllo di Bergamo (Km. 50J alle offe -i.45; i corridori .trattenuti fra due corde, si riforniscono, quindi proseguono di conserva. Nel gruppo, che calcoliamo finora abbia filato con una velocità di oltre 32' lini, all'ora, scorgo Petit Breton, Cuniolo, Gianna, Marchese, Bruschera, iChiodi, Borgarelto, Beni. Lignon, Pesce. Ajmo, Bordin, Pavesi, Brocco Menager, Dortignac, Sala, Ghironi, Azzjrtì Emesta e Albini : sono oitre 50 corridori aggruppati nel mezzo della strada che è buon4, ma polverosa. Azzini Luigi e Chiodi sono presto vittime dì panne-. Il torinese piglia JÈiicidente con filosofia; Chiodi ha fatto il caljo alle sfortune : il suo nome è tutto un programma. Pertanto alia; testa dei forte plotone si alternano la rossa equipe della,Legnanh, con quella blleu grigiastra dell'Afilla, seguite da 40 instancabili campioni. La selezione del gruppo di testa . Ganna distaccato Patita di Brescia bastano, alcune bfevj salite^ »er selezionare molti degli individuali ohe avevano lottato con Je forti èquipes dei coa- lizzati. Succedono, altre cadute senza conseguenze, causate essenzialmente da una mandria di vitelli scorrazzanti sulla strada. IJi sole splende ora fulgido, rendendo lieta questa giornata di lotta : un sole tepido, primaverile. Intanto Chiodi e Azzini "Luigi si collegano all'avanguardia, dopo 20 Km. di inseguimeiv to; ad Ospitaletto (Km, 90) una panne di gomme sopravvenuta a Ganna doveva di staccarlo per sempre dai leaders; gli avver sari infatti accortisi del suo incidente acce leraro.no fortemente ,il passo, tanto da mei tere motti chilometri fra loro e Ganna che tardò piuttosto a riparare. Nè valse la ge- nerosità del caèquiper Sala che lasciò il gruppo per attendere i! varesino ed aiutarlo a ricongiungersi con l'avanguardia; il di stacco aumentò fino ad essere di 10 minuti n Desenzano, dove Gamia e Sala giungono formando il secondo gruppo con Zavatti e j Secchi. Costeggiando il Lago di Garda procede in un nugolo iti polvere; Brocco che si alterna1 in testa col torinese Ajmo, seguito da Contesiti!, Albini, Cittera, Galletti, Manager, Zanzottera. Bruschera, Petit Breton, Dortignac, Pavesi. Danesi, Beni, Cunio'o, Pesce, Ghironi. Bourdin, Azzini L., Borgarello, Micheletto, Lignon, Goi, Corlaita, Ga'Jia. Questo grunno arriva quasi senza defezioni a Verona dopo un infruttuoso inseguimento di Ganna. I francesi si mantengono in testa da Verona a Vicenza e a Treviso su tutta una' pista levigata, e per molti tratti ombreggiata, che favorisce una forte velocità; e temono Ganna e corrono forte per distanziarlo sempre pili. La tattica riasce brillantemente; ma;grado la forte andatura, il gruppo di Ganna non doveva più giungere in buonu posizione. A Vicenza un fitto pubblico schierato sul corso Principe Umberto saluta il passaggio dei corridori. Il tempo rannuvolato e la temperatura fresca costituirebbero delie condizioni ideali di corsa, se non fosse del polverone clie si solleva rittissimo ed opprimente al passaggio delle nostre automobili e del grosso drappello di corridori. Brocco e Petit Breton conducono la veloce marcia scattando di frequento hi volante per esaurire i meno forti del gruppo che essi temono ancora perchè troppo numerosi; a riescono nel tentativo, perchè dapprima è Cuniolo che abbandona per proseguire da solo, poi Ajmo, Vertua e Ghironi, il quale ultimo poro riprende l'avanguardia, costituita così di 20 corridori. Alle 12.20 giungiamo a Treviso, dove è posto il rifornimento. Passano in testa Brocco, Menager, Azzini Ernesto, seguiti da altri 17 corridori. Gannu, Sala, Zavatti e Ajmo passano in 2.o gruppo con 20 minuti di ritardo; e 5 minuti dopo Cuniolo che vorrebbe abbandonare. Ganna ci dice cho lo ha sorpassato mentre egli stava lavandosi dalila poKere. corridori appaiono ora tutti si'asfigurati dalla polvere, che col sudore impiastriccia loro il viso; il passo si riprende forte e sono altri che abbandonano i bellicosi propositi rallentando il passo, e fra essi Dortignac, Bruschera, poi Beni, che guida il plotone, ilare, ed in apparenza nulla affatto stanco, e il francese Brocco che ogni tanto attacca un passo indiavolato o non si comprende come possa sostenerlo dopo 300 Km. di marcia. Però verso la fine della prima tappa, Brocco, esaurito, si elimina dal l.o gruppo a Conegliano (Km. 300). Il gruppo conta ancora 20 corridori e la corsa sarebbe monotona come utte le competizioni dove non c'è un campione che nettamente sappia imporsi sui rivali, se non ci fosse Brocco a renderla movimentata con degli spunti di velocità impressionante e che non sappiamo a cosa mirino, a meno che il piccolo e nervoso francese non abbia tanta energia in se da trionfare sino alla fine nel suo pericoloso gioco e superando gli altri possa riuscire a giun 8^ ^ al traguardo. Così noi Priamo, ma non va tanto invece che Brocco dal ceritro della strada passa in banchina, rallenta e lascia proseguire il gruppo con la stessa indifferenza colla quale aveva prima guidato. E1 una delusione per noi che lo avevamo preconizzato vincitore della tappa dopo la brillante prova fino all'ultimo fornita. Inutili fughe e terribili cadute UhzSpptat1gact. ! sII pubblico intanto affolla Ogni borgo e Ogmj paese, salutando con esuberante festosità il i lnostro passaggio. Con fiori ^ balconate, risa chiassose destano le noswe . , . fisonomie buffamente aiterate dalla gran polvere. La corsa intanto volge alla fine. I veneti Michedetto e Bordin ricevono le acco: f.nl... JnS AnmnQti*Ìntl r^o.- AÌKir,: "rmcn^A ,..„. ,,„„ (.n't„nn >, l Ser, Albini. Quando appare una lontana è\ un lanciarsi dei più accalorati per tuffarvi U:cViso ; gli altri rimasti in sella tentano allora i delle rapide fughe, ma presto il gruppo tor- ! na a ricongiungersi. Cosi ogni fuga riesce : „ov,„ ,-„f„„++„„,.« t it**.r\n a 7?n7r.ttpra! vana ed infruttuosa. Lignon e Zanzottera fanno quasi nello stesso tempo due spavento-1 Se cadute. Mentre i diciotto componenti la veloce avan.| guardia corrono uniti o compatti verso Udina su di un rettilineo magnifico, che sembra fatto pel SUprQmo impeto della volata, il frali- ceSe Lignon che era negli ultimi ranghi deli , t n nc-ilo vartarp «,tpr7a e cade in malo SoKal.anfsi lovSmo sotto la no-! "ÌOOO. JNOl quasi 10 investiamo SOUO la nu !quasi stra Junior. Ma l'abilissimo pilota sig. Cesorani evita miracolosamente il fatale investimento. Lignon sanguina alla gamba e al braccio destro. Crediamo che si ritiri; ma con nostra grande sorpresa 'lo vediamo riap«parire poco dopo fra i nuvoli di polvere eoUevati dalla nostra fiutomobile e ricongiungersi al gruppo. Non va molto che schivando un paracarro cade di nuovo, facendo un vero salto mortale. Lo scorgiamo sollevare la bicicletta con la ruota posteriore contorta. Poco dopo 6 Zanzottera che fa pure una dolo tempo a riparare e raerriungere i leaders. Il gruppo corre ora sull'ultimo chilometro annunciato da uno striscione bianco; è composto di 17 corridori: cinque deiUa equipe Legnano, cioè: Petit Breton, Menager, Aìtoini, . T1 sprratn s< =iaricia sul' trntniardo L11 •crrupl?° serrat0 si slancia sul traguardo rosa caduta, ma riprende mir. accusando un dolore alla gamba. Con grande sorpresa poi ci riappare ancora Lignon cha non com-lprendiamo come sia riuscito in cosi breve Zanzottera. Tre dell'Atala: Gaietti, Pavesi, !'~ * " " r ; Danesi; tre dell'Aletta: Azzini Ernesto e Lui ci e Bordin; tre della Bianchi: Borgarello, Pesce e Lignon; due della Stucchi: Micheletto e Chiodi; uno dell'Otav: Ghirone e uno degli individuali, l'unico : Corlaita. e barrivo che intravvedesi in fondo allo splendido rettilineo in mezzo al folto pubblico ploudente. E' Corlaita il primo ad attaccare la volata. Petit Breton a ruota lo incalza mentre ai loro lati sbucano fuori le maglie arancione dei fratelli Azzini e del giovanis-Simo Bordin. Chiùdono il vertiginoso gruppodi biciclette e di uomini, il francese Lignon e Micheletto, che a 500 metri del traguardòfora un ùltimo palmer. Azzini Ernesto a sinistra e Luigi a destra serrano quasi Petit Breton avanzante a pericolosi zig-zag condietro Menager. Le pedalate rabbiose degli Azzini ed il violento agitarsi del corpo del francese, dicono quanto accanita sia la lotta finale; ma, mentre Azzini Ernesto con poderoso spunto passava primo con quasi una macchina di vantaggio sul nastro rosso del traguardo, suo fratello Luigi andava ad urlare violentemente le tribune di lato destro cadendo e ferendosi in più parti del corpo. Raccolto, venne portato all'ambulanza, medicato e fasciato dello abrasioni riportato nella caduta sul traguardo d'arrivo, poi dopo i primi sei arrivati nessuno nè della giuria nè del pubblico potè dire le vere posizioni occupate dai componenti il gruppo arrivato, nello spazio di pochi metri. Si vide la folla invaderò e correre incontro ad un ciclista avanzante trotterellando colla macchina in spalla: era Micheletto della vicina cittadina di Sacile che giungeva ai traguardo a piedi, avendo rinunciato di "ambiare la gomma bucata a 500 metri dall'arrivo. Fu un delirio di entusiasmo per questo caratteristico arrivo de! giovane compatriotta che finale migliore non poteva augurarsi per suscitare l'entusiasmo del proprio pubblico. Gli altri arrivi si susseguirono regolarmente prolungandosi fino ad ora tarda. U traguardo d'arrivo era stato posto fuori Porta Venezia, precisamente di rimpetto al campo del tiro a segno. Riassumendo, la giornata di oggi segnò il crollo di molti pronostici sui migliori corridori nostri e sui più noti campioni francesi. Del resto, una vttoria pur valorosamente strappata solo negli ultimi metri dopo un percorso di quasi 400 Km. pone allo stessovalore la verSormance dei 17 corridori rh«Y^I1.'^^^^L^^1I-^^^^msieme giunsero al traguardo. Tutti questi uomini, giungendo alle ore 16.15 ad Udine, tennero per ben 13 ore la velocità media di 30 Km. all'ora : risultato che se da un lato ha il giustificativo delle ottime strade trovato, dall'altro lato può dimostrare come inItalia non siano tanto pochi i rouliers capacidi effettuare delle medie ragguardevoli anchef^^ranTi cS^terr30" ^ COmPrOVan°,J•■'''- K Corradino Corradini.