La polemica scoppiata a Roma

La polemica scoppiata a Roma La polemica scoppiata a Roma i i [olialo oo! l'Eni Da un comunicato rassicurante a molti punti interrogativi {Per Melano alla Stampa). Eionan, 18, ore 16. La questione delle dimissioni dell'on. Hi Bitgnano da segretario generale del Comitato esecutivo dell'Esposizione del 1011 a. Roma suscita vivaci commenti. Il Comitato esecutivo naturalmente è corso alle difeso: esso furono preso nella màtlinala in una riunione indetta dal presidente del Comitato esecutivo, conto Enrico di San Martino, il quale ha diramato ai deputati di Roma, al sindaco di Roma, al presidente della deputazione provinciale, l'invito per una riunione nella quale il presidente informerà minutamente le Autorità cittadine dell'andamento dei lavori sperando di rassicurarle sulla riuscita della Mostra d'arto e del festeggiamenti annunciati nel programma già noto. Il comunicato del Comitato Il Comitato dichiara frattanto che le ragioni addotte dall'on. Di Btignano per le sue dimissioni non sussistono perchè i fatti si sarebbero svolti diversamente. Secondo quanto afferma l Cornilato. i dissensi circa l'ufficio di arruolamento del personale si riducono a questo: l'on. Di Bugnano avrebbe installato al palazzo della Farnesina, sede del Comitato e che è di proprietà del Comune, la Società degli excarabinieri, incaricandola dell'arruolamento del personale, ed avrebbe autorizzato spese cho. non essendo approvate preventivamente dal presidente, debbono essere necessariamente da chi ha e deve avere la responsabilità di tutti i denari. Fu in questo stato di coso che il presidente del Comitato esecutivo, conte di San Martino, sospese lo disposizioni date per l'arruolamento del personale dal | rvLctsdfaefsttun t!.,f,Kl:n,: u.,Mrconto Di Bugnano, e U conte Di Bugnano ir-jeritato anche per questa circostanza si è di- Il Comitato aggiunge che l'Esposizione arti-|Sstica internazionale a Villa Cartoni* pressd tVilla Borghese sarà inaugurata II 87 marzo se che l'Esposizione etnografica di piazza dAr- \nmi sarà inaugurata il 27 aprile 1011. Il palazzo !udelle Belle Arti a Villa Cartonis è quasi finito1" e sarà coperto il 30 giugno. I padiglioni regionali sono quasi tutti combinati coi varii Comitati e molli già appaltati: le consegne delle aree sistemate. Sempre secondo il Comitato, parecchi lavori sono già al loro inizio e saranno presto alla fine, trattandosi di costruzioni provvisorie. Anche per i padiglioni esteri i terreni sono pronti. L'architetto francese inizierà oggi i lavori; quelli per il padiglione ungherese sono già cominciati ed alla fino del mese si metterà mano ai padiglioni inglese, russo, austriaco e germanico. Quanto alla mostra etnografica, le cose stanno in questi termini: tutti i gruppi di edifici appartenenti alla mostra etnografica, che dovrà sorgere in piazza d'Armi, sono già appaltati. La seziono etnografica ha già raccolto grande materiale che formerà un museo unico di etnografia. Quanto alla sezione sport, essa ha già stabilito gare di aviazione ed un grande concorso ippico por il quale sono già pervenute numerose adesioni da eserciti stranieri. Si avrà anche una gara di lotta, una crociera motonautica, l'esperimento più completo e più ardito del genere. Ieri il sindaco ed il conto Di San Martino ebbero un lungo colloquio intorno al programma delle cerimonie della prima settimana di feste a Roma. Questa è, secondo il comunicato del Comitato esecutivo, la sittia- rnlaacnccns1rsslgÌdtedmmhsnEziono dei lavori. Debbo però aKKinngero che, j "nella cittadinanza ed anche in coloro che sono i minutamente al corrente dell'organizzazione, tquesto comunicato sembra straordinariamente Kottimista, invece è generale la convinzione l^che purtroppo nella primavera prossima Roma Ì^non sarà pronta per l'Esposizione che Uà Iannunciato al mondo. Prima dell'interrogazione Mazza La crisi scoppiata in sena al Comitato generale per l'Esposizione di Roma del 1911 assorbe naituraIntente l'attenzione e l'interesse di tutti. Le dichiarazioni fatte fin da ieri dal dimissionario on. Di Bugnano e da altri membri del Comitato, hanno avuto per nrrqtsdtfeeffetto immediato quello della convocazione gd' quasi tutti gli enti che ufficialmente si1interessano dell'organizzazione dell'Esposizione. Stamane, alle 11, nella sede del Comitato per l'Esposizione si sono adunati il presidente del Comitato, conte di San Martino, il sindaco di Roma, i deputati Mazza e Barzilafe l'ing. Bentivcgua. La riunione era stata provocata dalla presentazione dei- dcil punto di vista tecnico artistico Vfii**n luai punto tri M.xa tecnico, artistico o flrtan- Iindole tecnica : inoltre il conte Di San Mar- ^tino e l'ing. Bentivegna mostrarono alcuni'fflcontratti, l'ultimo dei quali, per-la conse- ' gna degli edilìzi, porta la data del 30 marzo. L'on. Mazza prese quindi la parola e disse che, dopo dichiarazioni così precise, egli si rimetteva ai presenti per chiedere se dovesse ritirare la sua interrogazione. II sindaco Natiian disse invece che si doveva mantenere l'interrogazione, perchè in tal modo il presidente del Consiglio avrà occasione di esporro alla Camera il suo pensiero intorno alla maturità ed al successo dell'Esposizione. L'on. Mazza ha quindi aderito, e domani svolgerà la sua interrogazione, alla quale risponderà il presidente del Consiglio. Domani, alle 9,30, avrà luogo a Palazzo Braschi una riunione fra l'on. Luzzatti ed il sindaco Natii an ed il conto Di San Martino. Stamane intanto il presidente del Comitato esecutivo per l'Esposizione del 1911 è stato ricevuto dal presidente del Consiglio, al quale pure ha potuto dare ampie assicurazioni. L'on. Luzzatti, che ha completa visiono dell'importanza patriottica dell'avvenimento, è stato felice di apprendere come tutte le cose siano bene avviate, ed espresse la propria fiducia nelle persone che com- pongono la presidenza del Comitato. Il Corriere d'Italia, biasimando questo succedersi dt crisi nel segretariato generale, scrive : « Le dMe crisi che in breve voi-' gere di tempo hanno turbato l'opera del ..omitato si assomigliano perfettamente :l Ìi»i e .alt?'a 80110 d°vute alle dimissionidel segretario generala. Questo ufficio éwì tenuto prima dall'on. Di Scalea, e questo? dopo qualche tempo se ne andò. Succede a! m«l?;-£ j?uS™no, il quale, dopo pochi! mesi, crede bene di imitare il gesto del su» predecessore Ora questo bis in idem, apro adito a mil e supposizioni sui motivi che hanno reso il disimpegno di questo ufficio singolarmente difficile. niLf ",'et.ai'i0 generale di un Comitato à Ea2t qT\e s\ colloentra tutta l'opera " " aei vomitata stesso ed ha contatto coni "l" =" °'Sant esecutivi; a lui spetta partico-i t^u^ìinfi ? q-u? • 01'Sani funzionino KiT,ni La.resistenza, di uno solo di ^^tarin0^P~^n.i™pacclare- :l'attività deli ^Su-J^^-^^^ difflciIe> -_a-qMe W} non può uscirò con onore sa non eliminando gli elementi disturbatori o rinunziando all'ufficio che non può adempiere, come vorrebbe e dovrebbe. Parrebbe quindi, a giudicare dalle dimissioni presentate dallo due egregie persone, che si sona succedute nell'ufficio di segretario generai» del Comitato del 1911, che gli organ! esecutivi, vaie a dire l'ufficio di segretaria, nonfunzionino in modo da soddisfare le. doverono esigenze del capo supremo che è il secrretario generale. Questa ipotesi, che deriva^ Ino-ie ' ^ menta del semplice riavvicinamento dfel'io due crisi, risponde pienamente allo voci chef corrono sulle vicende interne degli uffici del Comitato, Dissidi e grosse spese e peggio Già fin dal tempo delle dimissioni dell'ori: Dr Scalea, si parlo dj dissensi sorti fra lui ?el 10,U Si pailu 1umai di dissidi nati frai ngrossi papaveri degli uffici e di gelosio, di quali vedono formarsi e ^£ShS -, fflEiS"SKLiSlwSSr*1^ comP°1sto .cli ff£ „, ^Sl"bf'l'/I-ma,-dl 41-roppo- ? r0^2?','' Uila W„nT«Ì,f ?inSìf, % fru dl cl,ontele .dle JSÌ^™*r«n- «uscita della commemoraziona per ragioni personali non meno imperiosa di quello patriottiche. A tal proposito circola una voce, che noi riferiamo a puro titolo di cronaca. Giorni sono si doveva procedere allo gare per l'appalto di alcuni lavori quanto, in seguito ad un ordino misterioso, fu sospesa ogni cosa. Coloro che intendevano presentarsi alle gare credettero ad una semplice dilazione. Invece sembra che tutti i lotti siano stati aggiudicati, por trattativa privata ad uu solo appaltatore che sarebbe un coni giunto di un personaggio molto in vista oche già tenne un ufficio altissimo nella Massoneria ». Allò 15 poi si è riunito nella sede della Banca, d'Italia la presidenza del Comitato. Pare probabile che, a troncare tutte le dicerie, provocate Specialmente dallo dimissioni dell'on. Di Bagnano, sarà fatta prossimamente una esposizione pubblica, illustrata da proiezioni, in cui i singoli cupi delle sezioni illustreranno il proprio programma o l'opera già'compiuta. Questa udunnnza sarebbe tenuta al teatro Argentina. La presidenza ha poi deliberato, secondo la Tribuna, di non addivenire alla sostituzione del segretario generale dimissionario. Inoltro sembra che venerdì sera in Consiglio comunale il sindaco farà dichiarazioni esplicite a proposito dei lavori per l'Esposizione del 1911 « dell'opera del Comitato. Queste le notizie, per dir così, di sapora ufficiale o ufficioso. I lamenti dell'on. Di Bagnano Dal canto loro i giornali cercano di chiarire meglio che sia possibile quale sia la; vera situazione dell'importante questione.L'on. Di Bugnano è stato naturalmente anche oggi assediato dai giornalisti, ed ha fat-j to qualche dichiarazione nuova ed interes-' sante. Ha smentito, per esempio, che te suadimissioni fossero dovute, come gli si e fatto dichiarare ieri sera, esclusivamente alla questiono dei contratti per lu reclame e dell'arruolamento del personale: -- Nel Comitato dell'Esposizione la confusione è al colmo, e da questa confusione sorge il continuo rincorrersi di ordini e contr'ordmi, che fanno perdere tempo e suscitano lagni e legittime proteste. Le prime furono <*ueUc dfl principe Di Scalea, che si era mess? al lavoro con vero intelletto d'a 1$™ gj .gggft$£ |S^-;rté^^1g!^lfflto te, énei«fcatóèli^libSSSte'1fàWs2 sono perduti due anni senza concludere' niente, proprio due lunghi anni. E' stato' un vero peccato ! Quello che fu fatto è rva " rocchio, non lo nego, ma siamo sempre lì : non abbiamo una direzione energica, ee.u'za la quale è impossibile, proprio impossiblilcr andare avanti. Fra le altre cose si è avuto anche lo sciopero dei muratori, non ancora composto, c questo sciopero ha il suo peso nella rapidità dei lavori. Smentisco le dichiarazioni dei giornali riguardo la pubbliJ cita e 1 arruolamento. Si tratta di qUestio-' ni abbastanza delicate, che a me, che sono stato segretario gienerate del Comitato per 1 Esposizione fino a ieri, non è lecito rnetto-; re in piazza, così sui giornali, guasi per sfogo personale. 1 Le due crisi Un confronto con Torino Il Giornale d'Italia dice: «Dove sia l'esagerazione, se da parte degli ottimisti o da parte dei pessimisti è difficile dire. Che nell'auuo prossimo vi saranno esposizioni e mostre non v'è dubbio, tutto sta a vedere se avranno quella preparazione che si ha diritto di richiedere a Roma. La volgarità è perdoInabile in una esposizione industriale, so essa