La questione della Cassa Mutua Cooperativa per le pensioni

La questione della Cassa Mutua Cooperativa per le pensioni La questione della Cassa Mutua Cooperativa per le pensioni trattata alla Camera dei Deputati Il Governo e le imprese tontinarie - Raffronto con la Cassa Nazionale di previdenza (F»er filo diretto © por telefono alla STAMPA) Roma, 17, nera. Seduta del 17 maggio 1910 Presidenza del presidente Marcora. La seduta comincia alle ore 14,10. Entriamo in un periodo di morta gora parlamentare, che durerà forse fino a venerdì prossimo giorno in cui verrà iniziata alla Camera la discussione sulle convenzioni marittime. Oggi, come ieri, l'aula è quasi deserta quando si apre la seduta. Anche in seguito ì deputati presenti non riescono a superare la cinquantina. Le tribune sono spopolate, forse a causa della giornata caldissima. Sembriamo infatti in pieno estate. , ,. Il PRESIDENTE comunica il telegramma di omaggio alla Camera inviato dal sindaco di Partinico in occasione del 50.o anniversario dell'entrata di Garibaldi in quella città dopo la battaglia di Calataflrni. Il presidente comunica pure di avere chiamato l'on. Salvia a far parte della Commis: sione che esamina il disegno di legge sui piccoli fallimenti, in sostituzione dellonore: vole Guarracino, nominato sottosegretario di Stato. Cavagnari rallegra la Camera L'on. Cavagnari s'incarica di mettere un po' di buon umore negli scarsi presenti, con la sua interrogazione al ministro degli esteri, per papere se il Governo abbia, secondo le buone disposizioni già manifestate alla Camera, provveduto al ripristinamento del console di carriera in Bahia, nel Brasile, secondando i voti di quell'importante nostra colonia. DI SCALEA, sottosegretario agli esteri, riferendosi a quanto fu risposto dal precedente Ministero, dichiara che nell'occasione in cui 6i provvederà al riordinamento generale del servizio consolare, dopo ottenuti dal tesoro 1 fondi necessari, si esaminerà 1 opportunità ai stabilire un console di carriera.in Bahia. Assicura che il Governo terrà in massimo conto 1 desiderìi espressi dalla colonia italiana r.ola stabilita. „ .'• L'on. CAVAGNARI replicando, dice — in mezzo alia attenzione della Camera, che non inutilmente si ripromette di stare allegra: — io gupcpauiCAqddntntsdrandappccdcTdmo [ilarità). Quantunque chio per età... (risa, colpi di tosse). Voci: — Non 6Ìete tanto vecchio I CAVAGNARI. — Oh, purtroppo lo sono I Altre voci: — Condoglianze 1 ' CAVAGNARI. — Ma sono vecchio anche nei Parlamento. Nondimeno ho provoto una certa sorpresa per quello che oggi mi capita. Voci: — Che le è capitato? [ilarità). ' CAVAGNARI. — Oh, niente di maSel E'.una cosa che riguarda 11 Governo... Voci: — Allora va bene! (ilarità generale). CAVAGNARI. f- Mi capita questo : Ho impiegato due anni con continue interrogazioni sul Consolato di Bahja nel Brasile per carpire al Governo 1a promessa.di ristabilire colà un Consolato di carriera; ed oggi invece mi sento dire che, a causa di nuovi organici e di altri pretesti, li Consolato di carriera non è più possibile. Capirete ohe la cosa non è piacevole... Voci ironiche: — Tutt'altro !... CAVAGNARI: — Non posso quindi dichiararmi soddisfatto. Non dico di essere sorpreso della risposta del Governo, perchè nulla ormai mi forprende in questo mondo... Voci: — Siete troppo pessimista! CAVAGNARI. — Mi rassegno dunque dolorosamente alle dichiarazioni del Governo. Dirò al- ivaaidvgI la Càmera cìio la colonia di Bahja non chiedeva si Governo dei sacrifizi, ma semplicemente che venisse ripristinato H Consolato nella forma chelprima aveva. Il Governo ignora probabilmente' ove esiste il marcio. Sapete dov'è il marcio? — chiede con aria Ispirata 1 oratore. Parecchie voci: - Oh bel,a. in Danimarca, persona nei rappresentarne . nosjro a quale ha screditato la.ertala induce^doil Go-| verno a sopprimere il console di cai-nera. EP-ipure quella colonia aveva mandato 8000 lire rer I danneggiati del terremoto. Aveva Inviato una bronzea targa... '{ilarità generale). CAVAGNARI. — Noi II marcio consiste nella persona del rappresentante nostro a Bahja, il CAVAGNARI — Vedo l'ottimo nostro burbero benefico [ilariià) cioè il presidente della oa-ìmera che si inquieta e lo assicuro che abbre- ! vièrò, PRESIDENTE. — Ma deve finire, non abbreviare I CAVAGNARI. — Dico insomma che è ingiusto ehe la colonia italiana sia stata retrgeessa... Voci: — Ma una colonia non è mica un caporale! {ilarità). CAVAGNARI. — Sia retrocessa da un console di carriera ad un console ordinario, che per di più fa gli interessi di una Compagnia straniera di navigazione... [rumori, interruzioni). CAVAGNARI, agitando un grosso fascicolo 'di carte. — I fatti sono accertati in questi documenti. Voci. — Chi è? Dica il nome. Altre voci. — E' il signor iMasciago. agente della Compagnia « La Veloce ». CAVAGNARI. — Insomma, io mi domando perchè la colonia di Bahia sia cosi trascurata. E' vero che il console precedente non aveva lasciato grande eredita di affetti (ilarità), ma non vi è ragione per dimenticare cosi questa colonia operosa. Si tratta in tutto di 28 mila lire di spese. Voci. — E ce le metta lei! CAVAGNARI. — Spero che la mia voce raggiunga quella pove/a gente oltre l'oceano... Voci. — Sta fresco; è un po' lontanai Altre voci. — Mandi un radiotelegramma! fltarità). PRESIDENTE. — Ma. insomma, guardi che i cinque minuti assegnati dal regolamento aono trascorsi. CAVAGNARI. — Ho finito. Dirò solo che arrossisco per il Governo... Voci. — Ma se è sempre rosso come un tacchino! CAVAGNARI. — Arrossisco per il Governo, vedendo trattati a questo modo i nostri concittadini all'estero. DI SCALEA ritorna ad assicurare che il Ministero desidera vivamente di assegnare i Consolati ai funzionari di carriera; ma tale desiderio ha un limite necessario nella esigenza del bilancio. Aggiunge che l'agente consolare di Bahia adempie lodevolmente al suo ufficio (denegazioni dell'on. Cavagnari) e che le condizioni normali della colonia non rendono indispensabile la nomina di un console di carriera fInterruzioni dell'on. Cavagnari). Si riprende la discussione sul Bilancio dell'Agricoltura SCHANZER dà ragione del seguente ordine del giorno, sottoscritto anche da Samoggia : « La Camera, convinta della necessità df diffondere sempre più buone norme per la coltivazione dell'olivo e per l'estrazione dell'oMo, e di difendere etneamente la nostra olivi' coltura contro i pericoli che la minacciano, invita fi Governo a trasformare in stazione sperimentale di olivicoltura e di oleificio, l'oleificio ♦perimentale di Spoleto » Per le statistiche commerciali ARTOM presenta il seguente ordine del giorno : « La Camera, convinta della necessità di una efficace e sicura preparazione per la compilazione di trattati e accordi commerciali, confida che il Governo vorrà rafforzare ed ampliare gli uffizi già creati a tale scopo presso altri Ministeri, trasferendoli e riunendoli in un unico centro di informazioni e di studi presso il Ministero più competente, cioè quello del Commercio. • Sulle fontine A proposito dona Cassa C. per Io nensionl claPrende quindi la parola 1 on. COTTAFAVI, il suiquaje pronuncia un notevole discorso rigu.tr- tuadante quasi essenzialmente lo note condizioni ; Ndella Cassa Mutua Cooperativa di Torino. L'o-lSi norevole Cottafavi invita il Governo a presen-jpartare proposte legislative per meglio discipli-j Cnare il funzionamento delle Associazioni ton-^ vertinaiue di previdenza. A questo scopo l'ex- tadsottosegretario di Stato ha presentato un ordino prid"il giorno che porta anche le firme degli ono- derevoli Deamicis, Bonvino e Montù. L'on. Cotta- calfavi afferma la necessità di una benefica ed strattiva propaganda a favore della Cassa Nazio- : fednaie di previdenza per gli operai. Fra le cause'qudcllo scarso sviluppo di questa istituzione egli ; zioaddita la concorrenza di Associazioni rivali, zio« Una ragione — dice testualmente l'oratore — ; polper cui la Cassa Nazionale di previdenza non Tinpotè svolgersi con quella vigoria che era le-'si cito aspettarsi è da ricercarsi nella concorrenza ' delche è stata fatta principalmente dalla Mutua'a di Torino». ibisFERRERO DI CAMBIANO. — Non mutua, dica Ancooperativa di Torino. | [apCOTTAFAVI. — Sì, Mutua Cooperativa di To-Ut"Tino. Tutti ricordano che alla Camera ci fu unal Cdiscussione in ordine al titolo di questa So- cheiscrivendi in modo che taluno credesse di iscri- l'imversi all'una anziché all'altra. Io ricordo di clnaver fin da allora sostenuto in questa CameTa, ■ cesavendo a compagni valorosi deputati di ogni j desettore, quale era la pensione che poteva es- in sere corrisposta ai soci, e lo sostenevo perchè \ alliM Bertrand, che è l'aurore del classico trattato! Ndi algebra, in un suo studio diligentissimo a-!30veva dimostrato che non era posisbile asse-I Pgnare unn pensione cosi alta dato un cosl!(ntenue contributo mensile. Ricordo ancora chei Fti fondatore di questa istituzione aveva prò-: chmesso nientemeno che duemila lire all'anno a!11 ciascun iscritto. Si capisce che le duemila lire potevano essere date in quanto i primi che dovevano percepire questa pensione erano sol-, tanto cinquanta o sessanta nel primo anno e: cento o duecento nel secondo. Ma presto si doveva giungere al punto In cut, esaurita In rendita si intaccava il capitale; ma rammento che il fondatore di questa istituzione emigrò nel nuovo-mondo e non si fermò a considerare che dopo 25 o 30 anni, so anche fosse venuto Il diluvio, per lui l'assicurazione c'ora stata ! n0in tutti I modi. Fu allora che si procedere alla resCdecatomceo famosa legge delle Associazioni tontinarie oì^impreso eli rinairtizioTis che l<i Ca.m6r,a pon ì „ fl] allora che ,si fissò un massimo me- . flla,nte n analp non poteva,, p,sscr(, ottrepas- nm^ le 20n lire all'anno, massimo che fu sog-i z1a aneora f$l attacchi, non sempre spassionati, a coloro che lo sostennero Era naturale chp la ^^^^1^^^^^M &&&^JSS&£\ sono arrivati al milione, con il provento di pareccnie millte co, pmvonto dt pnrte del red I ,ertHn rtonnri*ì ^f,n » ,.~n Ì*t»i I iegetto a granai critiche e discussioni: e rlcffi ^, i ledito dei- depositi postali, e con altri proventi: dovesse aver mezzo di dare una quota mag- vapriore assni di quella che potesse nare una qua- lunque Società che non avesse a propria rtis-! (I1 Provvedere a che la pensione, se non suffi-; sadente, almeno non fosse ridicola. Riesce quindi! de Inesplicabile come ben 500 mila soci si stano; toiscritti alla Cassa Cooperativa di Torino mentre I 0 nippena 320 mila, malgrado la propaganda indefessa, siano quelli iscritti alla Cassa dello Stato. SAMOGGIA, socialista. -- Gli Iscritti alla Mutua Cooperativa di Torino non sono operai. NOFRI. — Di operai ve ne sono pochissimi, sutenofuvonaCOTTAFAVI. — Parlerò anche di questo, ' detanto più che nelle mio parole credo non ci ri sia nulla che possa eccitare la suscettibilità dell'Estrema. NOFRI. — Tutt'altro! Siamo d'accordo. COTTAFAVI. — Andiamo avanti. La Mutua Cooperativa di Torino ha fatto una concorrenza terribile anche, bisogna riconoscerlo, mediante una attiva, operosa, sapiente propaganda. Non ho voluto fare accuse a nessuno. Questi signori che hanno diretto questa isti cosodotomtf,7inn,n na«nnn n-prtwfl o aver r-re-dntn che: PraTam^^promu^ehdo^na gSteimS : iscrizione di soci, appoggiandosi alle tavolo ? Scoi BpC>o VsLCoa,?n\u« ^ RpST ^nu^ scritti avrebbe potuto dar toro il mezzo ai ga- S^rantire quella pensione che promettevano. Ma, S°«ai ^ °™ ' Tdi ?Xe aUà^à stono veniva Promessa^,e difronte alla Cassa ! acNazionale di previdenza ^ d^*,^*" ^ chl'anno di Pensione si vedevano d^tra par e chdelle promesse; che^ erano uni vero miraggio ; didi felicita. Ricordo, ad esempio, deUe ré-ì clames... „!,„„, IdeSAMOGGIA (ironicamente). - Si^vede che vi lasta molto a cuore la Cassa Mutua di Tormo. ; ziaCOTTAFAVI. - Molto più a voi che a noli ,R^.KVrT,,?611*Ia21?J sS??m™« ^n„ PeCOTTAFAVI. — Nelle réclames della Mutua ' seCooperativa di Torino si promettevano cifre; fantastiche per sovvenzioni e. prestiti. E mu- MOle che qualche deputato soctafllflta protesti, esLa Camera non ha bisogno che to legga \amampollose glorificazioni che no qui sotto gli iaocchi pubblicate ne11'.4tfan«.' di Roma. Basterà quche accenni al loro titolo : rutti possidenti e alla, lapromessa di una pensione annua per soddi-1 mstare ai bisogni dell avita. La Cassa pure ; poviene in queste réclames chiamata Istituzione, [aformidabile, che darà una pensione ingente, ' superiore a qualunque altra. La Cassa Mutuai prometteva, dopo venti anni, senza soverchio sacrificio, pensioni per la vecchiaia, sussidtoj per invalidità, fondi dotalizi per i figli (Inter, razioni dell'on. Nofrt). COTTAFAVI: — E' inutile, on. Nofri, che contraddica; non porto innanzi gratuite affermazioni. Legga lMuartfi.' del luglio 1909 e troverà ben altro. .Da ultimo si disse (continua l'on. Cottafavi) che avrebbe dato una rendita favolosa ed era... la verità perchè si tratta di una... tavola [impressione,- interruzioni dell'on- Samoggia). COTTAFAVI: — On. Samoggia, che iator- tesecozioduednorateaual rompe, dovrebbe sapere che si è anche divulgato clic la .Mutua Cooperativa di Torino avrebbe dato una rendita superiore a quella di qualsiasi istituzione. Ma dò era falso. Infatti, mentre la Cassa Nazionale di Previdenza aveva, ed ha, un patrimonio (contributo dello Stato, elargizioni della Corona, proventi di legge, ecc.) di oltre 100 milioni, con 350 mila iscritti, quella non arrivava ad un fondo per la pensione di 50 milioni : come poteva e come potrebbe dare idi più ? [Approvazioni). Adunque si sono create delle illusioni pericolose che oggi danno dolorosi risultati. Altra volta sostenni che la promessa di 200 lire all'anno, fatta dalla Cassa Mutua, era soverchia ed ora, mentre in quel tempo io fui attaccato vivacemento, vedo che la stessa Amministrazione della Mutua Cooperativa di Torino domanda di poter ribassare la pensione a lire • 100, come del resto è confermato dai calcoli del . classico Bertrand. Secondo questi calcoli, ri- j suit,a infatti che nemmeno cinquanta lire la Mu- tua potrà .dare! [Impressione). NÓKRI e SAMOGGIA interrompendo: — Non Si tratta che di un errore di calcalo. Ora si ripara... COTTAFAVI : — Sta bene, ma dico che il Go verno deve impedire che mezzo milione di cit tadini, per un errore di calcolo, perdano il pro prio denaro nonché la fiducia nelle leggi sociali della previdenza. Del resto, se certi errori di calcolo li avessimo fatti noi, udremmo le vostre strida e le vostre accuse. Ci riterreste in mala fede, cosa che io non faccio per voi. Domando" quindi che II Governo intervenga con un'ispe zione, che il tempo per domandare la restitu zione delle quote venga prolungato a più mesi, polche gli iscritti alila Mutua Cooperativa di ToTino sono in tutta Italia ed in molti luoghi non si sa nulla di quei franosi errori di calcolo e delle loro conseguenze. Non è lecito contìnua» a lasciare indifesi gli interessi dei cittadini,e bisogna che il Governo faccia il dover suo af- Anche gli iscritti alla Mutua siano garantiti [approvazioni a Destra ed al Centro; interni- Ut""' all'Estrema Sinistra). COTTAFAVI: — Perchè interrompeteT Credo che il Consiglio di amministrazione della Mu l'imbarazzo e nello stesso tempo farà vedere ai clnquecentomllia Iscritti, in tempo utile,, la ne cessità o di richiedere il loro capitale o di ve derlo amministrato in base a cafleoli più esatti, in modo da evitare illusioni [nuove interruzioni all'Estrema). NOFRI: — Bisogna cambiare addirittura .a 300"5^: è -quella che è sbagliata, PRESIDENTE: — Ma non facciamo dialoghi (n"°''e interruzioni all'Estrema). FERRERÒ DI CAMBIANO: — Preziosa la di chiara zione dell'on. Nofri. il quale ha detto che 11 sistema tontinarìo è sbagliato. Ho piacere che n0^^?rria,re, resti negli atti del Parlamento... COTTAFAVI. — E' certo che occorre provvedere, ed Io dico a voi, on. ministro, che in occasioni cosi dolorose, che interessano cinquecentomtla famiglie... [interruzioni all'Estrema). COTTAFAVI : — Ma sono o non sono cinquecentomila? [\uove interruzioni all'Estrema). COTTAFAVI : — Ce VA vanti che lo dice: o questo giornale dice il falso... PRESIDENTE: — Ma lascino stare, lo lasci- COTTAFAVI : — Lei, on. Nofri, si metta tran- ^1"0' fvrà Gualche ragione di sentirsi dolente Questo. , , .Elim'n?ta l'illusione di simuli societàj^vate, nma"a Kn,?stì2; 9a6S? ,^Z^L 1 Ji^S z1a',iche è^eI1° ,StMo' della Nazione, del popolo ^^^:^^^^^;^ «p. hShXt dice? MUmP^T." fin rottafavi non ,eE^PiJa avant? ieJffii!?HSP™.' vana avanL. ^S^S^S?ÌÌSl&ÌìtÌSSL raccolga le inteiTuzioni, vada avanti, COTTAFAVI : — Non ha diffidato e se ne tro va dolente PRESIDENTE : — Non badi alle interruzioni, COTTAFAVI: — Concludendo, on. Colleglli, sarà quella di completare con opportuni provve dementi l'opera sua. Egli volle che al lavora tore, nei giorni della Invalidità o per infortunio 0 per la vecchiaia non mancasse il mezzo di sussistenza, né fosse orbato della famiglia potendo con una pensione vivere con tesa. Riconobbe cosi che il lavoro, anche libero, è una funzione soaiale. La Camera esaudisca il suo voto e, onorando il grande statista, nel centenario della sua nascita, onorerà sé stessa impC' dendo le dolorose delusioni che lasciano nei cuo ri prima i germi del dubbio, indi quelli del i«n- core e creano il più grande nemico del progresso: il torbido sceteciemo. Il vivace discorso dell'on. Cottafavi ha prodotto profonda impressione nella Camera, doratore riceve alla fine congratulazioni e strette di mano dai numerosi deputati. . Il problema della irrigazione ZACCAGNINO osserva che, per intensificare il Progresso agricolo e per accrescere la produzio "f gfe ^™ ™* -Mezzogiorno, occorre con ? ^fi='0nn« <ft Proletariato agricolo risolvere -cessità S^TSLSSo conta/delTsr^cmM^eonaMriotì ScoU^nvSnali condizioni SI della possibilità «li accrescere la produzione agricola dell'Italia, per che le varie regioni si adattino a produrre ciò ch€ 0 fis6ere lorQ c0n6enUto dal£ varle c^. di2ionl ^ ^ cllma d wl ì invita u ministro a provvedere all'irrigazione Ideile provinole meridionali, applicando ad esse la ^ del 1836 favorirete volontarie mi; ziativ€ private e facendo ^ le pr0Vincie me- Rionali quanto il Governo si accinge a fare Per romano col disegno di legge già pre- ' sentalo ; osserva che il miglioramento delle culture nel Mezzogiorno è intimamente connesso alla più estesa applicazione meccanica agricola [commenti; interruzioni), che avvantaggia non meno ia piccoia cne 1;l grande proprietà, e che merita quindi tutta l'attenzione del Governo e del Par lamento. Conclude ricordando che il migliora1 mento agricolo del Mezzogiorno è di grande ina ; portanza per la fortuna economica della patria , [approvazioni; congratulazioni). ' j Paria il relatore CASCIANI, relatore, afferma la necessità di integrare con ulteriori stanziamenti di bilancio i servizi dipendenti dal Ministero di agricoltura, con lo scopo precipuo di accrescere la produzione agricola e specialmente la produzione industriale dal Paese. Rileva il grave disquilibrio fra importazione ed esportazione, notando che se questo fenomeno non è speciale all'Italia, ha in Italia la caratteristica di essersi verificato quasi inferamente nell'ultimo decennio e di rispondere ad un aumento di consumo, costantemente superiore all'aumento della prod«telone. Raccomanda di favorire e intensificare, oltre la coltura dei cereali, quella di tutti i prodotti della terra, pei quali siamo tributari all'estero, e accenna al gelso e al tabacco, la cui produzione è proporzionalmente minore a quella degli altri Stati. Rileva la necessità di risolvere prontamente il problema della zootecnica, che è di suprema importanza, non solamente agricola, ma economica e sociale. Afferma poi essere urgente intensificare in ogni maniera la produzione industriale, liberandola da una parte da inutili impacci fiscali, e dall'altra favorendone lo sviluppo e la penetrazione nei mercati stranieri, mettendola in grido di sostenere vittoriosamente le lotte della concor- ronza internazionale Crede opportuno modificare la legge sugli ln fortuni dei lavoro, contemperando equamente la tutela degli operai con l'interesse degli indu striali e di studiare un sistema di assicurazioni operaie, movendo da1, concetto di non tener con¬ to solamente delle malattie professionali. Si augura di vedere presto pubblicate He rieull.uize delle operazioni per ili Catasto agrario, raccomandando altresì che siano stanziati i fondi occorrenti per rendere continuativo il servizio della statistica agraria, ed invita il ministro ad adoperarsi con ia maggiore energia per la costituzione di concorsi obbligatorii, aventi lo scapo di proteggere l'olivo contro le minacele che lo insidiano. Riconosco l'importanza delle scuole professionali, di cui si sono risentiti e si risentono notevolissimi benefizi, e confida che 11 ministro vorrà provvedere a migliorarne il funzionamento, al fine di accrescere, con vantaggio indlviduaCe e pubblico, la cultura tecnica delle nostre dlassi1 lavoratrici [Bene!). Conclude osservando che i popoli civili conquistano la loro posizione nel mondo combattendo le grandi lotte del pensiero e del lavoro, ed augurando ohe l'Italia sappia assurgere anche in questo campo all'antica prosperità ed aUantica grandezza [Vivissime aprovazioni. Molli deputati vanno a congratularsi con l'oratore). RAINERI, ministro di agricoltura, industria e commercio, prega i presentatori dei varii ordini del giorno di ritirarli o di convertirli in raccomandazioni, delle quali terrà grandissimo conto, prendendo atto di quanto ebbe a dichiarare in ordine alle varie questioni nel suo discorso in sede di discussione generale [Approvazioni). ePJTàyj- BOLOGNESE. CLYCCI. RICHARD, SCHANZER, ARTOM, COTTAFAVI, ZACCAGNINO prendono atto delle dichiarazioni del ministro e ritirano i loro ordini del giorno. Si passa alla discussione dei capitoli, che vengono approvati fino al il. La seduta termina alle 19,15. Domani seduta pubblica alle 14.