Un incredibile attacco ad un alto magistrato per la sentenza nella causa dei maestri

Un incredibile attacco ad un alto magistrato per la sentenza nella causa dei maestri Un incredibile attacco ad un alto magistrato per la sentenza nella causa dei maestri Un incredibile attacco ad un alto magistrato pGiovedì sera la Maggioranza consigliare si adunò nei locali dell'Unione Liberale Monar- chica per concordarsi intorno alle più irhpòf- tonfi milioni dell'ora tanti questioni aenoid. La prima del.lberuzione a cui si venne na tutta la nostra approvazione, come non man-cherà di avere il plauso della cittadinanza.6i trattava di stabilire i crediti da assegnarsi alla Giunta, por ricevere degnamente gli ospi- ti a cui Torino aprirà Je sue porte nell'anno cinquantenario del Regno. Il sindaco, sena- tnrp Rossi aveva proposto questi crediti nel-TOie nusai, 'H , , la somma di un milione: un membro auto-revole deila Maggioranza propose che la som- ma fosse elevata ad un milione e mezzo, e questa proposta fu approvata fra grandi.applausi. Noi ce ne rallegriamo vivamente. Sappiamo che 1.500.000 lire costituiscono una bella ci- irà: ma non ignoriamo neppure i grandi doveri che la solenne ricorrenza patriottica o Timportantissimo avvenimento deU'Ksposizio- ne addosseranno a Torino nel 1911. Torino bandisce la più grande mostra che mai sia stata allestita nelle suo mura, o invita l'I- talia e il mondo a prendervi parte. A ceriti-naia di migliaia affluiranno nell'antica ea-pitale subalpina i visitatori e gli ospiti: ci saranno i superstiti dell'epoca nobilissima choci han data l'Italia libera o indipendente, ei ra.ppresentanti di tutte le forme dell'attivitàe del pensiero umano, A questi ospiti graditiTorino deve preparare onoranze degne: lapigaoriile ospitalità del vecchio Piemonte inquesta circostanza d'importanza unica non sideve smentire: Torino deve anche questavolta, come sempre, farsi onore. Per riu-ecire a tanfo, di un milione e mezzo non v'hacortamente di troppo. ^* . . , ' , . . . Sventuratamenle questa adunanza incornili-1 . «..ìi i cinta così bone, ha avuto un finale che, certoprodurrà una notevole impressione nella pub-blica opinione m genere, e nel mondo dellamagistratura m particolare. Si era passato a seguente numero dell'or-rime del giorno, alla questione della lite coimaestri per il nolo dissidio circa 1 aumentosessennale. l'I sindaco si alzò per le sue coinunicaziom, le quali m sostanza consistere-«•ebbero ndila conferma della risoluta volontàdeU'Ammamstrazione di ricorrere in Cassa-zione per far annullerò la sentenza d'appelloch'era stata, come si ricorda, favorevole amaestri Noi abbiamo già espresso il nostro pensi e-ro intorno a questo assurdo e inscusabileatteggiamento di battaglia che il sindaco hacreduto di dover assumere in una controvereia con una classo così vasta, così ordinatac cosi benemerita di dipendenti, come è. Saclasse magistrale. Nonostante i nostri ragionamenti, il sindaco non s'è scosso dalle sueronvmzioni precedenti. La cosa non ci haBt,rpltl' p| Senonchè trasportato dal calore della ' n eloquenza, il senatore Rossi ha proseguito, l adducendo i motivi per cui la sentenza deSa' r Corte d'ADneUo è grondo lui nriva di valore m ^u.~ u.mj1juiu e, seconao un, priva ai vuiuib c equitativo e giuridico, e degna di annuUa- d!.mento. La sentenza — ha detto il sindaco . sen. Rossi - emana a da un consigliere, «; comm. Casali, che, essendo slato per parecchi anni applicalo come capo-gabinetto ai miyx-\ steri, ha dimenticato i crilerii del giudice per servire la causa della popolarità che domina ;;ici ministeri)), I„'...'. , ,.'; Cortissimamente i lettori si fregheranno gli occhi, e rileggeranno, per persuadersi di aver letto giusto. Mai un uomo investito d'una aita,;, o .media, o bassa carica pubblica, ha pronun-i [ciato, essendo in condizioni di pieno domi-ì m0 delie proprie facoltà, inteilettuali, parole | cosi sconvenienti, cosi errate, e nel loro fondo j e nel loro fine ultimo, cosi paesi più progrediti del nostro, dove la in dipendenza della magistratura è profonda mente sentita e gelosamente protetta, parole come quelle profferite dal senatore Rossi non sarebbero possibili nè, assolutamente, tol'le. rabili. Nella riunione stessa in cui furono pror nunciate, queste incredibili parole solleva rono un movimento di stupore, Veramente, era impossibile in cosi poche parole accumulare una dose maggiore di errori, e, diciamo pure la parola, di scon venionze. Perchè è contro il vero che la sen lenza della Corte d'Appello, che non piace al senatore Rossi, sia emanazione del con sigliere Casoli, che l'ha estesa: il senatore Rossi dovrebbe incordare che la sentenza è opera collegiale, ed è il frutto della libera decisione dei cinque magistrati, chel'hanno firmata. E' contro il vero che il commenda- toro Casoli, per il fatto che fu per parec- .. „_ . „„„„„„,,.„ «„ . ,T.„. K ■ cln anni capo-gabinetto ai Ministeri, mossa ftwr dim<ai1icato , criteri d&1 ^ - servh.e ,fl causa m popolJltà. p*T^6 a L un fatto che n C0lmn ££oli ebbe » ; dj cssew chiaraato a oapo-gabinetto da ouat- - che sotto^cellenza, ma è puro un fatto che i comra. CasoU può vant£0 una brill u o sima carriera> ch<5 {u promoMO sempre anarchiche. In,- primissimo, per meriti distinti, per quei -[meriti distinti che gli valsero la nomina di à fiducia a capo-gabinetto, e che gode la più - jnlta riputazì.one> per intelligenza dottrina , „ indipendenza nella Curia e nel Foro E i jcontro un magistrate che può vantare' un itale sf,at0 di servizio, che il senatore Rossi - ha osato pronunciare parole di una tal ara e vita, da intaccare insieme -rofondamenU a ila capacità tecnica e l'indipendenza mora se! Noi non sappiamo che cosa farà il coma mendatorc Gasoli, a tutela del proprio de a coro e della propria carriera : ma per quel -jch* riguarda U senatore Rossi oasi dire e rato soltanto per l'onoro di Torino òhe le a suo parole non hanno precedente alcuno in tutta la storia della nostra vita comunale

Persone citate: Casali, Casoli, Rossi

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Torino