Il grave fallo di una ricca signorina

Il grave fallo di una ricca signorina Il grave fallo di una ricca signorina gDall' infanticidio alla calunnia Rologtna, 10, ore 16. : Nell'afoso pomeriggio del giorno 15 luglio ! 1909 l'avvenente ed elegante signorina Maria Sani, del fu Enrico, naia a Bologna il 30 gennaio 1886, dava alla luce, nella sua villa, a Borgo Panlgale (coniunello che dista dalla citila circa cinque chilometri), un bambino cho ! tosto uccideva, poscia lo collocava in una sca- i tola di cartone e lo rinchiudeva nel cassetto "•di un corno. La signorina Maria Sani viveva con la sorella presso lo zio comm. Vincenzo Sani, dissimulando perfettamente il suo stato anormale, tanto che nessuno se ne accorse e meno ancora che essa avesse messo al mondo un bambino. Sfa la ragazza venne quasi subito colta da •ria forte emorragia, tantoché fu necessario l'intervento del medico dottor Leonardo Cantelli, il quale non solo si accorse che la ragazza aveva dato alla luce un piccino, ma da essa seppe che il corpiclno si trovava rinchiuso nel comò. Il medico notò Inoltre che le gambe della ragazza orano gonfie, Il che faoeva a.rguire immediatamente lo stato nefritico ed, Intuendo un delitto, sporse denunzia all'Autorità giudiziaria, la quale ordinò l'arresto della Sani e l'autopsia del cadaverino. Date le condizioni gravi in cui la disgraziata si trovava, venne trasportata alla cllnica di Sant'Orsola, ove rimase sino al giorno 24 agosto e di dove passò alle carceri giudiziarie di San Giovanni in Monte. E poiché Maria Sani, al giudice che l'interrogava, Insisteva nel dichiarare che il bambino era morto per caduta, senza di lei colpa, venne ordinata la necroscopla del cadaverino, che fu eseptiilo dal dottori Luigi Bordè e Silvio Tassinari. Esaminato 11 cadaverino, i periti affermarono « che l'infante, di sesso marenile, dato alla luce dall'imputata, nacque vivo, vitale o pienamente a termine: che la sua morte era dovuta a causa violenta; cioè con un primo tentativo di strozzamento con le mani al co';o, e che riescito vano questo mezzo, con lo =cr.iacciamento della testa sopra un corpo resistente, premendola con la mano e col peso del ginocchio, onde le impressioni digitali sul corpo e la frattura bilaterale della mandibola >. I! tenente calunniato Maria Sani, stretta dalle domande, narrò al giudice istruttore d'essere stata resa madre, senza accorgersene, dal tenente del genio, sezione specialisti. Giovanni Battista Ferruccio Pastrovich di Giovanni, d'anni 26, da Verona, residente a. Roma, di lei ex-fidanzato, ed affermò pure che il bambino era stato, appena venuto alla luce, da lei ravvolto in pannolini fornitile dalla sorella Enrica (la quale ignorava ogni cosa) e nascosto nel cassetto del comò. E soggiunse l'imputata: « Tutto ciò che è': avvenuto é opera esclusivamente mia; ma di quel momento non ho più memoria, non ricordo se misi il bambino sul piano della la-' trina e se dopo vi premetti sopra con le mani: ì e un fatto che non posso né ammettere, nèj escludere >. La ragazza però insisteva nell'accusare il, tenente Pastrovich quale responsabile del suo | Etato anormale; ma l'ufficiale, interrogato a: Roma dal giudice istruttore, raccontò che co-! nobbe bensì la Maria Saul nel carnevale del 1908 al ballo degli ufficiali, e che le aveva anzi i tatto la corte cosi da far sperare un fidanza- ! mento, — tantoché fu ammesso in casa Sani e j presentato allo zio comm. Vincenzo, presso II quale stavano, perchè prive di (,'eriitori. le so-! ralle Sani, — ma che non aveva mai fatto una| domanda formale di matrimonio, pur avvalendosi delle deferenze premurose della Sani per due convegni clandestini notturni in casa Sani, convegni in cui ci furono, è vero, baci ed abbracci, ma nulla più. Però la Sani si manteneva irremovibile ed incalzarne, ad onta di molte contestazioni e ad onta del diniego assoluto dell'incolpato, tan.o che il giudice ordinò un confroato fra i due ex-amanti. Epistolario curioso Dalle lettere che si trovano in atti tolgo i seguenti brani, che lumeggiano la situazione in cui si trovavano 1 due giovani. Scriveva la Maria Sani al tenente Pastrovich: « Il pensiero che qualcosa di brutto abbiamo fatto e con brutte conseguenze mi tormenta assai. Pensa se non ho ragione : io non sono più la tua fidanzata, io non potrò essere la tua sposa, pure mi trovo In condizioni che una signorina non dovrebbe essere. Sola, senza 11 tuo affetto; molto brutta è la mia esistenza, ma disonorata è più peggio. Tu nulla puoi lare per me; troppi doveri ti chiamano presso i tuoi, quindi io non posso nulla sparare, solo ti chiedo, Ferruccio, dammi un consiglio d'amico, dimmi "tu cosa debbo fare. Non posso reoare tanto dolore al miei, non posso confessare 11 mio fallo, mi manca il coraggio; eppure passeranno i giorni ed~ l mesi, e quello che ora riesco a nascondere . non potrò più fare fra un poco di tempo. Ma tu, Ferruccio, che certamente sai più di me, spiegami che cosa facemmo, dimmi se così presto si fa a fare del nr.le a noi povere donne •. Ed In altra lettera la Sani scriveva: « Mi sento la forza di uccidermi e penso che alcune pastiglie di sublimato mi farebbero un ottimo servizio ». _ Il tenente Pastrovich invece scriveva: «Forse che può succedere quello per darsi dei baolt So troppo bene che è assolutamente e materialmente Impossibile quanto tu dubiti; mettiti dunque l'animo In pace, vedrai che il medico ti rassicurerà del tutto ». Ed ancora: ■ se abbiamo fatto qualche cosa che forse non avevamo dovuto fare, è al¬ tpnss1asgsdcecvpnasn : ! ! i e è a l , o , i l è': i -' ì èj l, | a: -! l i i - ! e j I -! a| i a i d d o e n obrn e e nia o ane. n il l e a e, sì re Mi ne o rei e i; il he al¬ trettanto vero che mai abbiamo fatto cosa cho potesse in alcun modo comprometterti o danneggiarti, perchè questo è stato sempre 11 nostro reciproco desiderio e ad osso ci siamo sempre attenuti » . Ed in altra lettera: « Pensa. Maria, che dal 17 giugno, ultimo giorno in cui ci siamo visti, ad oggi sono passati più di sette mesi. TI sembra possibilo che una donna possa giungere all'ottavo mese potendo nascondere il suo stato? ». Il confronto fra i due ex-amanti Il giorno 19 settembre 1009. alla presenzi! del giudice istruttore, in una sala delle carceri giudiziarie di San Giovanni in Monte, ebbe luogo fra la San! ed 11 tenente Pastrovich un confronto. La fanciulla insisteva vigorosamente nell'accusare il tenente ed accennava a convegni avvenuti nella villa di Borgo Panigale. una volta sotto una macchia d'alberi, altra volta presso una oapannina. Il tenente Pastrovich negava di avere abusato della ragazza ed essa allora, scoppiando In pianto esclamò: «Clio cosa debbo dire. Dio Santo? Allora chi è stato? ». Ed il tenente rispondeva: «Ero venuto qui sperando che non avresti insistito nella menzogna, ma poiché vedo che vuqì toccarmi nell'onore, conviene che ti dica che io sono nella necessità di fare tutto quanto occorre per difendermi dalla tua falsa accusa ». E la Sani allora: «Io non ho avvicinato altri che te; io non so quello che mi hai fatto; 10 ti domandavo se mi facevi del male e tu mi rispondenti di no ». E il Pastrovich di rimando: «E' impossibile che una signorina d'una certa età non sappia certe cose; tu mentisci e cerchi di trascinarmi... Io non voglio sapere chi sia l'autore della tua disgrazia, ma certo che sento la necessità di difendermi... ». Ella confessa la verità A questo punto succede una scena commoventissima. Il tenente Pastrovich. fissandola negli occhi, chiede alla Maria Sani se possa dire — nella sua coscienza — che egli sia responsabile del suo stato anormale e le stende francamente la mano. •La signorina afferra la mano dell'uffìciiale. la stringe, alza gli occhi gonfi di lacrime e singhiozzando esclama: «No. non sei stato tu! ». Il giudice s: affretta a domandare alla Sani perchè aveva incolpato il tenente, ed essa esausta, disfatta In volto risponde: «Volevo non cadere rompleiamente nel disonore ». — E chi fu allora? — domanda il magistrato. — MI diedi spontaneamente, in un momento di strana debolezza, allo chnuffeur di casa nostra, certo Secondo Marangoni. — In qnal modo uccideste il bambino? — Non ricordo, non ho più riavanti a me la visione di quel che feci, per quanti sforzi mentali io abbia fatti... Alcuni giorni più tardi, poiché lo chauffeur Secondo Marangoni di Giovanni Battista, di anni 36. nato ad Arlrin. persisteva nel negnrf> di avere avuto rapporti intimi con la signorina Sani, fu messo a confronto con costei. Allorquando la signorina spinse il giovane meccanico a dire la verità, questi confessò 'li essersi trovato due o tre volte (la Sani aveva dichiarato di essersi unita al meccanico una volta sola) nel settembre del 1909. con la fignorina nella sua camera da letto c si dichiarò convinto che prima di quel giorno la ragazza non aveva avuto rapporti intimi con altro uomo. Strane proposte di matrimonio La causa di discuterà davanti alla nostra Corte d'Assise nei giorni 10 e 17 del corrente maggio. L'imputata sarà difesa da tre principi del nostro Foro, e cioè gii avvocati Aristide Venturini, Genuzio Bernini ed Ettore Nadalini. I carabinieri della Stazione di Borgo Panigale avevano denunziato, quali complici della Maria Sani, la sorella Enrica Sani, il fidanzato di costei, dott. Alberto Stagni, e la cameriera Maria Mezzetti. ma essi vennero assolti in istruttoria, perchè dimostrarono facilmente di non aver preso parte alcuna al delitto. La Maria Sani occupa nel carcere giudiziario di San Giovanni in Monte la cella che ir. altri tempi ospitò Linda Murri. L'infanticida durante la prigionia ha chièsto più volte di confessarsi al padre Isaia di Castel San Pietro, dei frati Cappuccini di San Giuseppe. II ,P. M. ha notificato alle Parti, l'altro giorno, una lista aggiunta di testimoni. Fra questi sono citati il tenente Pastrovich e lo chaufteur Marangoni. Si dice però che gran parte del processo si svolgerà a porte chiuse. Data la posizione sociale che occupava la signorina Maria Sani, data la sua bellezza ed eleganza, ammirata da tutta Bologna, è certo che una folla immensa si accalcherà duramele udienze di questo processo nell'aula dei palazzo di Giustizia. 11 presidente del Tribunale ed il P. M. hanno già ricevuto numerose richieste di biglietti da parte anche di signore, desiderose di assistere al dibattimento E mentre Maria Sani attende trepidamente 11 giorno solenne in cui dovrà presentarsi ai cittadini giurati per implorarne la pietà, non le mancano i pretendenti. In questi giorni ai patroni della signorina Sani sono pervenute lettere e fotografie di persone che si offrono di sposare l'Imputata non appena uscirà dal carcere. Un tale ha inviato da una città della Francia, pur essendo cittadino italiano, una lettera accompagnata dalla sua fotografia personale. Si tratta di un bell'uomo, indossante un'elegante pelliccia, il quale indica anche alcune persone che possono dare referenze sul suo conto. Il mondo non è certamente privo di uomini. . originali. i ': I I ii ! i;; jI I