Il Bilancio di Agricoltura, Industria e Commercio alla Camera dei Deputati

Il Bilancio di Agricoltura, Industria e Commercio alla Camera dei Deputati Il Bilancio di Agricoltura, Industria e Commercio alla Camera dei Deputati (Per filo diretto e per telefono alla Stampa). Renu, 6, »r« 13,-10. Per gli ingegneri catastali e sui servizi tecnici Il presidente on. MàRCORA, completamente ristabilito dalla lieve indisposizione, che lo aveva costretto ai riposo nei giorni scorsi, presiede oggi la seduia, che apre alle oro 14,5. L'aula, però, e le tribune sono completa morite spopolate. Tutta l'attenzione del inondo politico è infatti rivolta alla discussione che si svolse in .Sonalo. La prima interrogazione all'ordine del giorno è quella deiron. CESARE ROSSI, al ministro delle finanze, per sapere se intenda provvedere ad un'equa sistemazione del corso de- i Rli inReKnerl nói Catasto e dei servizi teenic i di finanza, sulla, base della completa parifica zione con gii ingegneri del Genio civile, tanto l'er Kb stipendi, quanto per la carriera, quale ■ avviamento a una razionale e provvida sists j nazione dei servizi dell'Amministrazione L'on. GALLINO, sottosegretario alle finanze, rispondendo all'on. CESARE ROSSI, dice di riconoscerò che la carriera dei funzionari di tali uffici 6 inferiore a quella di altri uffici analoghi. Ciò crea anche non lievi difficoltà per il reclutamento. Accenna alle ragioni per le quali non sarebbe possibile equiparare completamente questo personale del Genio civile. Ritiene che il disegno di legge cho o stato recentemente presentato alla Camera varrà ad appagare le legittime aspirazioni di quei funzionari. Lo stesso disegno di legge provvede in mojdo equo e soddisfacente alla condizione degli ingegneri aggiunti. L'on. ROSSI, replicando, dice — Non potevo augurare alla mia interroga | zione una risposta più soddisfacente di quella data dal Ministero con la presentazione di un lfipr)osito cliSRSno fli legge. Ringrazio perciò vivamente, anche a nome degli ingegneri del Catasto e degli uffici tacnici di finanza.^Sono dolente però che nel progetto non si contengano disposizioni a vantaggio degli ingegneri aggiunti, elfi quali faccio rilevare i lunghi anni di servizi prestati allo Stato. Mi riservo di ritornare sulla questione quando il disegno di legffe verrà ;n discussione alla Camera. Mi auguro che il Governo voglia accogliere le modeste proposte che presenterò per eliminare In tutto 11 benemerito Corpo tecnico, ogni ragione di malcontento, che è cosi dannosa alla Amministrazione finanziaria dello Stato. U igpndlasincqfvGcIstlacceidmreoSddcpcaenpsizgi Un denotato pessimista riguardo l'Amministrazione ferroviaria BERGAMASCO, sottosegretario della marina, risponde all'on. Pala circa la costruzione mediun'bacino dTralrénàl^ò^aUk'Wdd^èn^èI DE SETA sottosegretario ai lavori pubblici, ri- ! sponde all'on Casolini, circa la stazione di ai fondi annualmente disponibili. I L'on- CASOLINI, deputato di Catanzaro, re- ■ Plicaado al sottosegretario di Stato, espone le tu condizioni della stazione di Catanzaro-' Sala; quindi, passando ad argomento d'indole generale, dice: « L'Amministrazione delle fer- che sia troppo solleci'a del pubblico denaro che itazloae di Catanzaro-Sala vi : è un ammanco di 300 mila lire per carbone, olL ■ PRESIDENTE: — Ma Catanzaro-Sala non è « ■Co^ ?* ^anta Eufemia... materie lubrificanti, ecc. Le finanze pubbliche sonò cosi dilapidate. La stessa cosa accade a cotrone e a Santa Eufemia. I danari del pub- blico sono sperperati... ». ! Il PRESIDENTE, interrompendo: - Ella mi. Pare che faccia un'indagine molto ampia e non stla nei limlti della aua interrogazione. CASOLINI : — Ci sto e lo vedrà! PRESIDENTE : — Ma noi La sua interroga 'Km^8^1^1 ... cosi; il sottosegretario ha detto che non si pos- souo spendere i danari perchè mancano, lo in- vece dico che non ci sono perchè si spendono male, si sperrsrano... MAR CORA. — Ella avrà pure ragione, ma CASOLINI: — E va tene, ma debbo però esporre le ragioni della mia interrogazione I "jCASOLINI: — Si capisce che debbo parlare ha espresso alcune frasi che io non posso... \ CASOLINI: — Io ne assumo la responsabi;Hn"PRESIDENTE, bonariamente: - Capisco che ella può dire qui come deputato tutto crucilo ;che le taienm^nWdovrebbe andarle cauto,tiUVUlIlU UrUS&UllCllllCUlU llll/.iaUl irci IJIUYYCUI;iO ' alle necessità di quella stazione. I MONTAUTI afferma che alcuni dei lavori fi- coilr.ce!:!f;J1.ffcmi?!,'ionl [T".morf' }'arità). hwtemtaX^^U Stamperie 1 SaSriifflnlTSW P™all'on. PMon° c1^,Ì!-™-c,^h ^J^/^^^} S„SS ^«7^4 inora eseguiti sono giudicati più di danno che |<u vantaggio e deplora che quella stazione non risponda affatto alle esigenze dell'industria della regione che ad essa fa capo. Converte j l'Interrogazione in interpellanza. j Per una strada nazionale j i DE SETA risponde all'on. Beltrarru sulla ma- ' nutenzlone della strada nazionale da Gravel-i lona-Toce al confine svizzero. Riconosce che le condizioni di quella strada sono tutt'altro che soddisfacenti, principalmente a causa del fallimento della casa assuntrice della manu-;tenzione. ! Assicura che l'amministrazione Tla provve- d,lt0 alla esecuzione d'ufficio dei lavori più urgenti. Quanto alle neoessarie riparazioni, si provvederà quando siano stati approvati i, progetti e siano state definite alcune diffe- ;renze legali coll'impresa attuale. Quando il socialista BELTRAMI si alza e' comincia col dire: «Mi dichiaro soddisfatto » \ un lungo mormorio e una viva ilarità accol-:CTno queste parole. | BELTRAMI. — Non mi cominciate a far per- dere tempo; se no passano i cinque minuti e dere tempo; se no passano i cinque minuti e L.è un presidente severo (Ilarità; ride anche l'on. Marcora). \; Beltrami. — E poi io volevo dire che mi di-; chiaro soddisfatto, ma fino a Uh certo punto, (Suova, ilarità). \i Voci. — Come don Romolo! I! BELTRAMI ritiene cne le deplorevoli condi-1|zioni di quella strada debbano attribuirsi aliai lentezza burocratica con cui si provvede ai servizi della viabilità in una regione dove il : traffico è mollo intenso. Invoca solleciti ed,; adeguati provvedimenti. ii L'oratore conclude dicendo che l'erario dello, Stato potrebbe avvantaggiarsi da una tassa ! di soggiorno sui forestieri, i quali frequen- ]itane largamente la strada nazionale Grave!- ; lona-Toce, cho potrebbe quindi essere mogUo mantenuta con tali introiti. ; PRESIDENTE. — SI, ogni buon italiano si crede in dovere di tirar fuori qualche nuova tassa (Ilarità vivissima). , de SETA risponde poi all'on. Mezzanotte isulla opportunità di prorogare la durata del (biglietti di ondata e ritorno mediante ti pa¬ gamento di una sovratassa. Osserva che un siffatto provvedimento diminuirebbe i proventi dell'esercizio ferroviario, il che non sembra opportuno in un momento In cui appunto si lamentano le non floride condizioni dell'esercizio stesso. MEZZANOTTE nota che il provvedimento da!lui invocato è già stato adottato in altri Stati d'Europa. Contesta che da ciò deriverebbe un danno all'esercizio finanziario, che anzi questi'ne avrebbe certamente vantaggio per la n\9g- gior vendita di biglietti di andata e ritorno • per la sovratassa pagata. Lamenta che l'amministrazione ferroviaria non abbia voluto studiare la cosa e dichiara di (riformare la interrogazione in interpellanza (Approvazioni). In difesa degli operai italiani in Francia Di- SCALEA, sottosegretario agli esteri, risponde all'on. Molina circa l'imposta che si intendo imporre sui salari dei nostri operai clic vanno a lavorare in Francia. Dichiara cne quando due deputati si fecero alla Camera francese iniziatori di simili proposte, il Governo italiano non mancò di far preserrte al Governo della vicina ed amica Repubblica, come le proposte stesse avessero prodotto in Italia la più penosa impressione, e come non si re notassero conformi allo spirito del trattato 'recentemente Tonchioso con 1 Italia per la reciproca protezione del lavoro. Avverte che di questo proposte, una prima tenderà, a colpire e.scluslvametne quegli operai stronien e sopratutto belgi, i quali si recano a lavorare in Francia residendo però fuori del contini della Francia stessa. Un emendamento a questa proposta escluse in; modo anche più esplicito che la tassa P£tes<j« riguardare gli operai italiani temporaneamenUB, emigrati in Francia per ragioni di lavoro. Ad ogni modo, questa disposizione fu respinta nar Senato, mediante l'amichevole interessamento della Repubblica francese. Una seconda proposta tende invece a coip-re di una tassa speciale gli operai emigrati in Francia. Su di essa la Camera francese deve ancora' pronunziarsi. Il proponente ha però dichiaratoche non trattasi di creare un nuovo e specia.e aggravio a carico degli orerai stranieri «migrati! ed emigranti in Francia, ma di mettere questi nelle debite condizioni dogli operai francesi, cho pagano io contribuzioni, a cui gli emigranti rtusci vano quasi sempre a sottraisi. Ciò non di meno, il Governo francese ha dato in proposito le più franche e cordiali assicurd.ziom. dichiarando che nessuna disposizione legislativa sarà adottata la quale, con inopportuno invento di protezionismo sociale, tenda a colpire di speciali aggravi la nostra emigrazione operaia. In queste dichiarazioni il Governo italiano ha piena fiducia {approvazioni). LUCIANI, sottosegretario all'industria e commercio, nota che nuora non si tratta che diì emendamenti, che non rappresentano che il pen-j siero personale dei proponenti. Ritiene che tali proposte violerebbero, ee. non la lettera, certamente lo spirito della convenzione del 1904. Af* I cll,e »uù, i'v?.rsi Piena fiducia nelle assicu razioni date dal Governo della Repubblica, an che perchè molte sono le industrie francesi chei - tassa' I Italiani earanno sempre dal Governo Italiane*, ■ efficacemente difesi Ritiene che la convenziona del 1901 sarebbe apertamente violata con l'ado-j ' zione della tassa proposta, ]a quale non contri- bulrebbe certo a «mentaré le nostre cordiali reJ '.azioni con la vicina nazlcTie. U PRESIDENTE Invila gli interroganti ad e» 6ere più brevi, anche perchè i lavori sono que : sfanno notevolmente in arretrato. Fa questa ■ raccomandazione nell'interesse delle istituzioni parlamentari e de! Paese (vive approvazioni eàT applausi). Sono approvali, senza discussione, parecchf ! disegni di leggo, ira cui quello per il riordina¬ . mento dei servizi militari marittimi. il Bilancio del Ministero di Agric,, Industria e Commercio Si passa quindi alla discussione dello stato d# previsione della spesa del Ministero dell'agricoltura, industria e commercio poi 1910-11. PATRISI trae Uetl auspioi per l'agricoltura SgSS^cSSSfè l&'lSSaH1 MevTra^o!' j«r„lc0,ll0i!.1W1 ^i.0^^^^!^.1^ luta necessità di una grande riforma in tutto! l'organismo del dicastero dell'agricoltura, augurando che la riforma medesima si inizi con1 opportune sostituzioni negli alti gradi della burocrazia e con radicali modificazioni mei metodi e negli organismi amministrativi. Invita il Ministero a rivendicare dal suo collega dell'interno la direzione del servizio zoo-. ^^^^ ^«SS più intensa produzione di cereali; a fondare imiWitv,»,.-,,^ ,. t^ì -r- /Il nr.n|nnU..»o « SSS?ì2S^S?^^^bta?Sà hanno fatto b?u? n€Ce'*14 « crcdre. come nanI!° iatto ™«osa «azioni di granicoltura sperimentali, a etile' ^ curari^ ^ ^^M^^é&X^A ministro sul t^Lt^Z =J^±*Zti altri paesi civili, un istituto intermedio chft ESSE? dalla "èuów ^'èa ^ria permetta al giovani di passare con utilità ctt a quella universi- Raccomanda di integrare le private iniziativa agricole con un forte sistema di credito, e con-i elude augurando ul Paese di ritornare aliai sana vita dei campi [approvazioni e congratula* zloni). '■ ALFREDO BACCELLI rileva come la civiltà moderna abbia intorno alla vita materiale crea to un nuovo sapere che è fondamento di rio-' chezza, perciò si deve incremento ed assetto ;aiie scuole agrarie industriali e commercialL ! Rammento le prime scuole di Birbek, i disegni di legge Grimaldi, Miceli, Lacava, Cocco-Ortu. Ma ritiene necessario, pur baciando varietà! ed utilità alle singole scuole, un'opera legislati, va di coordinamento. E' necessario 6peciaHb> ; zare di più e perfezionare. I programmi contengono troppa cultura ge¬ 'nerale e difettano di quella speciale che deve \ elevare la materiale manualità. Porta esempi :di scuole agrarie e professionali, notando U |sano indirizzo delle scuole inglesi e belghet Loda la scuola di setificio di Como. I capi d'arte dovrebbero essere in d'arte dovrebbero essere in vivo e continuo contatto con le fabbriche. Occorre promuovere \pubblicazioni speciali e dare maggiori mezzi ;ai laboratori; si deve formare un potente s£ , minarlo di professori creando il tipo del pro\ fossore che ha cultura speciale, ha praticai Imanualità, tipo che oggi generalmente mancai 1(Bene!) Queste scuole vanno coordinate colla i quinta e sesta elementare. Le Opere pie dt studio che hanno 32 miboni di patrimonio debbono anch'esse trasformarsi ed ammoder,narsi per incoraggiare gli studi industriali a igrari e commerciali a preferenza dei classici, ,anche troppo seguiti (Approvazioni) Debbono ! alimentarsi le borse di studio all'estero. Mag ] glori mezzi sono necessari perchè si abbia una j frequenza proporzionata alla popolazione. La n i o a i n i - diffusione ed 11 perfezionamento di tali scuole da noi è doppiamente necessario per la ricchezza nazionale e per preparafe gli emigranti ad uscire dalla ifmTle condizione in cui vanno a trovarsi. Il benessere delle classi operaie dipende dui valore dell'elemento lavoro e questo valore dipenda dall'istruzione tecnica. Il Ministero dia hlcremen'Vì ed assetto alle scuole industriali e farà opera di sana democrazia e di grande utilitA per la ricchezza nazionale fVfuissfme. approvazioni ? congratulazioni). MILIANT nota essere ti»cessario crescere le somme destinate ai vari: servizi del Ministero, non potendosi continuare nel sietema di proporzionare gli steuziamenti alle vero esigenze dei servizi stessi, come a semplici consideraziorit di bilancio. L,a seduta termina alle 18.