Il Municipio e i maestri supplenti
Il Municipio e i maestri supplenti Il Municipio e i maestri supplenti Parlando recentemente della incresciosa lite vinta dai maestri ia Corto d'Appello contro il Municipio, abbiamo avuto occasiono di rilevare e deplorare i criteri amministrativi seguiti, da un pozzo in qua, dalla nostra Amministrazione Comunali; nei suoi rapporti con Ja benemerita classe degli Insegnanti delle suuo.e elementari. Ed ecco che un'uttru gravo questione magistrale, determinata e strascicata fino allo' stadio acuto dal medesimo sistema amministrativo del nostro Municipio, si solleva ora al pubblico dibattito accennando ad una soluzione, un po' impasticciata: ia questione del pagamento di antiche supplenze ai maestri SU nolenti, recentemente portati in pianta ed ammessi negli organici da una leggina che li proclama impiegati stabili del Comune. Si tratta di un gruppo di insegnanti nominati supplenti nei 1903 con l'esiguo stipendio annuo di 600 lire e clic da quell'anno supplirono, per un numero più o menu grande di lezioni consecutive, i maestri titolari assenti, nelle loro elussi ed in altre vacanti. il Regolamento generale per la legge Nasi del febbraio 1903, pubblicato nel giugno del 100i-, dettava lo nanne relative alia indennità dovuta nf maestri supplenti, stabilendo, corno minimum, che al supplente venga pagata la differenza tra il suo stipendio corrente e quelio minimo fissato dalia .tabella municipale per gli insegnanti effettivi, proporzionalmente, s'intende, al numero dolio supplenze prestate. Ma il Municipio di Torino non si affrettò ad applicare la norma regolamentare, e quando lo fece, si attenne ad una interpretazione ristrettiva, variante di anno in anno. Per l'anno scolastico 1904-05 liquidò, ulla fine, un indennizzo di 200 lire a quei supplenti che avevano supplito per più di (j mesi sempre nella medesima classe, di 100 lire a quelli che avevano supplito soltanto più di 11 mesi, sempre nella medesima classe; ma non detto un solo centesimo d'indennità a tutti gli ultri supplenti — ed erano i più — che, pur avendo supplito una infinità di volle durante Tanno scolastico, avevano avuto la disavventura di non restare nella stessa classo o nella stessa scuola più di tre mesi consecutivi. Per l'anno scolastico 1905-OG, poi, i! Municipio si decise a pagare a ciascun supplente, per ogni supplenza, un treccntosessantesimo odo stipendio minimo annuale ns.-•i!o per l'insegnante titolari;, e negli anni ■ ■■,,1-ict^. v.wntxiri l'i'-,.., -,1 KlPft .fio ) nW. ò tjiiélla quota ad un trecentesimo dono stipen dio suddetto. Perciò, i maestri supplenti assunti in sor vizio nel 1903 e negli unni successivi, chie scto al Commi» ii pagamento integrale degli arretrati che loro venivano, seconde l'inter- prefazione da essi ritenuta più equa delle disposizioni regolamentari; ma le reiterate istanze o non furono prese in considerazione ii furono respinte senza alcuna motivazione Idall'autorità municipale competente. Allora, uno dei maestri interessati alla indennità, ^^P'S coi cc,llcfrl'i',.dscls> lu fuf f""sa 1- Municipio; sruonche l'avvocato tutelante gii iinteressi dell'Amministrazibno comunale di- oh turava in giudizio, per conto di essa, che .. i • • ^ ± j 1 11011 sapeva nulla ucl servizio prestato dal richiecleiitc, che il Comune non aveva da pagar niente ;i nessuno, clic — insomma — i maestri supplenti avrebbero dovuto provaro di aver prestalo quelle tali o tanto supplenze Pcr clu l' ''luestfi 1 maennita. 1 vocato dell'attore in rappreseni lechi interessati. Ita invitato ii Pretore a tìe clurre è clliesta l'indennità. 10 poiché t'av intanza dei col- durre un interrogato rio a! Sinduco di 'io- • r-> 1 ■ j~ • • i ■ ntl°- affinchè W*..!noiuussa intorno al servi zìo fatto dui niMCStri supplenti. l'Aminili 1 Strazione municipale 6 uscita dal SUO l'l:-:r J» e. pili' elio sin disposta a venire ad UH «CCO- moddmento riguardo al pagamento .di queste iipplenzo arrotraio facendo al presidente del Gruppo Muestri-supienti alcune proposte elio devono essere esaminate e discusse dagli interessati. Aujjuriamoci pure che l'accomodamento riesca con soddisfazione degli insegnanti in questione e con onore de! 'Amministraziono comunale; ma non possiamo nasconderci la [dolorosa impressione che simili procedimenti da essa seguiti sollevano nella cittadinanza; !"7 Possilo.tacere la cattiva influenza mu¬ l1'"16™*?s^m\ amministrativi hanno sul eol'P° insegnante e suUordinamento dola scuoia. A -arte l'amena pretesti del Muniei pto di reclamare dui suoi funzionari la pro va del lavoro che esso ha loro commesso e Puel dovere conseguénteinentè compiuto, resiti dtv deplorare ancora una volta elio l'Ammi I lustrazione di una grande città come Torino faccia cosi volentieri a meno di applicare spontaneamente — interpretandole nei modo più naturalo e liberalo — le leggi che intervengono a vantaggio di una tra le più benemerite e peggio pagate categoria di impiegati cri attenda la più o meno vivace agitazione di questi, la sentenza de! magistrato e l'acqua alla gola, pcr venire a patti, per avanzare ! proposto di « accomodamento ». Ma il buono ed elementare, diritto sancito dalla legge, dello Stato a favore di chi presiti l'opera sua "ella pubblica istruzione vuol essere riconrisciut'i spontaneamente, integralmente, sonza indugio, da ogni civile Amministrazione! Il gruppo Maestri Supplenti della Seziot.e torinese U. M. X. invita tutti gli intcrefsati iiocl e non soci) all'adunanza che ha luogo questa fera, 30 aprile, aile ore 17, nei locali della Sezione Unica Torinese dell'U. M. X. in via Maria Vittoria, 25, plano l.o. Chi non potesse intervenire, dovrà dichiarare ai signor Rosa (via dei Fiori, 3-l\ che accell-erà cpialsiasi delflierazio::e dell'Assemblea. Chi non venisse o non scrivesse pi questo senso, dovrebbe trattare perr.onabnente coll'Amministnizione 'Municipale, in. tcrverra l'avv. C'orli,
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