Il duca Pompeo Litta querela l'ex-sindaco di Salsomaggiore e suo figlio

Il duca Pompeo Litta querela l'ex-sindaco di Salsomaggiore e suo figlio Il duca Pompeo Litta querela l'ex-sindaco di Salsomaggiore e suo figlio dichiarandosi truffato di un milione e mezzo (Per telefono alla Stampai Milano, 29, ore 18. i rLe p8ripeZie de! duca Litta i cSi fa mo:to parlare oggi di un nuovo preteso1 ecandalo in cui sarebbe immischiato anche U fduca Pompeo iLltta-Arese,' di cui ebbero già ad (occuparsi 'a più riprese i giornali italiani r"'1' Ile sue produzioni letteràrie ni itali ino e in inglese e receni-niente per aver egli denunziato alla opinione pubblica il doloroso disinganno dprovato suoi ria vato per un fallilo esperimento sociale, sei, i possedimenti di Casale Litta, a base d'i u-j conceziotie socialistica tutta sua speciale. I iéìS* Scra'da ci¥^àgKo"qu<^riàfóroiazionf. ' ma in Italia, dopo le delusioni provate, non- tEgii allora era tornato in patria dopo una i Junga dimora allfestóró, dice oggi il corriere ■ soggiornò mólto tempo, o l'estero divenne an- coi'à, alla- d'istanza di poco più di un anno, la arra dei suoi pellegrinaggi continui, e le me- tiopcU delle principali nazioni lo ebbero espile assiduo. E' che il duca volgeva nell'animo ua altro so- « gno, alla realizzazione del quale egli dedicava tutte le sue forze, malgrado i suoi sessantanni trascorsi. j'd La sua signora, che è un'americana, a quanto| si dice, gii aveva recato in dote un'immensa distesa di terreni nella Florida, il più meridie- naie degli Stati Uniti d'America, denominata Miacca. Per poterne trarne un'ottima specula-1 zione. il duca aveva escogitato un, vasto piano di colonizzazione^ per compiere la quale na-j turalmcnte occorrevano parecchi milioni. I Ed eccolo in cerca di questa enorme somma, | Ynep- ; pur?- ««ondo, dietro un suo progetto e un ron,,n"o interessamento, venne, lanciata in pnrlBi una fianca franco-italiana, che trovasi.-. ora in lìnquidazlone. j La sorte, egli ha affermato, gli fu tanto av- versa, da farlo incontrare in un giovano, a Parigi* che seppe avvincerlo e truffarlo ami- mente, Il giovane non era parigino, ma... un parmigiano, e precisamente, il dott. Antonio Pacetti, laureatosi or sono pochi anni alIUm-ì versila commerciale Bocconi, di Milano. Coi^ J^^p^e contm il padre suo J:.r L,uipi il. , ,>ff r h M n nS j ^ vx" miià lire milione , , ciuerela venne sporta allu Procura del Po Lj anjan0i }a aiìnlo trosniPSso pll atti "1 , RUidicc istruttore avv. Stecchini Óupsiì ha : proceduto ad un lungo interrogatorio del du- ca e ,„nn(ij Im trasmesso gli atti al giudico istruttore di Parma, perchè se ne occupi^nei , confronti dei signori Pacetti.' ir>Vins- U>ÌBi Pac3tti 6 persona 'n'!pnrmri- aver coperto e per coprire tuttora importanti cariche pubbliche. Ponto di beni considerevoli di fortuna, è assai stimalo nella 1 snn 1fitlP0 di essel.si ammogliato, si recò all'esser ;e divenne l'amico più lido del duca. , ^ flnca ò Ftn|n veramente iruffaio di tal | solnnla enpi.mei 0 poil0 invcce stmi tutti vit- i - ^-..v.. kì ^^.»(l(J iii\ivi( siali ì.vu vii- )inln dell'avversità, lanciati fatalmenleiri sne- colazioni rovinose, vinti tutti dàlia malia di .,,na ,Prr0 misteriosa, molto misteriosa, clic \no\\a mente del duca doveva ricolmarli dom? Lo vedrà la giustizia, alla quale il duca si appellalo. n V do ,'r'V, on'o^atf Sov^IntlllK lin-.,,lilu.-, nr)r, ,.om',.ne di acuto finanziere. Il prirol„ si mr,sirò entusiasta del progetto -lei d„ca utln< (li colonizzare la «Miacca». e lo assicurò che !o avrebbe in breve messo a coniano con Importanti banchieri francesi ed iustrinci, i anali avrebbero senza dubbio, data la rispei'aliililà e la solvibilità di cnsn Lilia, concesso non solo migliaia, ma milioni di lire. Il duca ne fu vinto, e lo fece suo segretario jparticolare, ed insieme trascorsero tutte le ca- pitali dell'Europa, in cerea dei milioni. Ma qnest.i non si trovarono mai. Con un pretesii " con ! •'!,'r'' h sempre il duca che racconta), | pittli non si ebbero nuove" chaIin una forma molto dolorosa per'il d'it-or Pacetti procrastinava le stipulazioni coi banchieri. Una sera, finalmente, disse eli" ogni corfà era pronta, purché il dura firmasse tante camhiali per la somme di 500 mila corone, delle molto tardi. il Litta, eoine si vedrà più sotto. [Il Pacetti ed il duci viaggiavano continua- ti-..-ni*, senza mai venir a capo di nulla. Non- dimeno, colle blandizia e rotte premesse, il Pacelli figlio riuscì a farsi dare, e questo av- veniva in l'alia, tante tratte cambiàrie per un ili Pii d SO il i d lOfl il milione. Piei da SO mila e cinque da lOfl mila In queste trailo rimirava come accettante il dottor Pacetti, il quale doveva provvedere a trovare lo scontri. Per meglio persuadere il duca d^! su.-, continuo interessamento per la progettata colonizzazione delle. . Miaccn il Pacetti si sarebbe anello rivolto al Comrrilssa ria te dell'emigrazione, in Bornn |pinvio di contadini nella famosa . il Commissariato delie vote sfavorevole. Gli | sconti non vennero latti, o, meglio, il duca di-; chie.ra. di non avere mai dalle tratte rilasciale ricevuto il becco di un quattrino, e di avere avuto in questi ultimi tempi più notizie de! . ! | per ottenere eolonin: ina i ni j' .lettor Pacetti, solamente a mezzo dell'usciere, elio gli ing.iurig.eva di pagar* numerosi effetti e tratte sondine. Segno evidente, afferma il duca, che il Pa cotti ere riuscito in un modo o in un altro i trovare lo sconto, e si era ber: guardato di' passargli i quattrini che gii spettavano. Alla scadenza gli effetti erano siati protestali, e le!conseguenze doveva era subirle egli solo. Di qui la querela per irntia per l'intera somma ai un nniione e mezzo. il duca. poi. ha coinvolto nella querela -,n- j■he il padre, ing. Pacetti, perchè dice di po-,ter orovare che. mentre egli aveva regolar- n'to^iS^ ^i ,:si 11^avraV,,,^ nere a mezzo di Istituti di credilo milanesi, delle ottimo informazioni sul duca Litta pe>' eglte facilitare gli scoili: a! figlio presso dei uova va. -il- i banchieri di Vienna. 11 duco, che fino all'altro ieri loggiato allT/dM 7'-rn<iniis. in .Milano, don.11•ti essere st.to interrogato dal giudice istmi- lore, è partito per l'America a ritrovarvi In « Miacca che e«ri| spera sempre di fare òg- •<rtio di ottima speculazione, e della quale si occuperebbe ora. sempre secondo i! duca, unnotevcle gruppo di finanzieri di Monaco. Cìb che dicono i querelali Il giornale milanese ha fatto fare per cord... suo, a Panna ed a Salsomaggiore, un'inchiesta, ed eee.-. quanto riceve dal redattore inviato sui luoghi : • Ho interpellato stasera direttamente l'in-Segnerò Luigi Pacetti. nel palazzo, ora. non !iin suo, di via Venti Settembre. L'in?. Pacetti si è dimostrato indignalo della querela sporta dal duca, ed a riprova della sua per-letta correttezza he voluto mostrarmi un volti lilinoso dòsxUr di documenti, di procuri' lega- i ,j (U fasCj d! telegrammi, di ricevute di vaglia ìegraflci, di lettere, ch'igli allegherà ad un Metnorlale di circa cento pagine.^sull'accusa sia orj rivolgendo all'Auto- l'attaglia, e che ' r:tà giudiziaria. 1 " — Protestò — egli ha detto — contro la temeraria quorela del duca Mita. Riservandomi idi." e i' tempo nel quale egli hà por-ta tutta quantai la sua attività a servizio del duca e dell'ini-e tenne la laurea all'Università Bocconi, eglia'cercò di collocarlo in buona posizione, otte- inendogli il posto di segretario con funzioni- rpaj azione giuridica contro il duca, affermo a che. se ebbi pane alcuna negli affari di lui e - se '.ni interessai al collocamento dei titoli a- e vallati o delle tratte del duca stesso sopra mio - figlio, collocamento di titoli peraltro, io credo. - non ancora avvenuto, per quanto ne sappia, ciò avvenne esclusivamente parche fui cosfre.t- - to a provvedere del rnto alle sdebitazioni di - mio figlio ed ni di lui mantenimento per lui e i' tempo nel quale egli ha por-ta tutta quan i la «.ua attività a servizi-, del duca e dell'ir, a presa ria questi escogitala, senza che lo stes- i so duca lo sostenesse o compensasse in guisa alcuna. o! » A Riprova della sua affermazione, l'ing. Pa- - '-etti ha narrato che, allorché suo tìglio ot- rii vice-direitore presso la Società Anonima c^^'ìere.' Asslcurazìone' nel)a quale eeIi era Sciaguratamente il giovane da poco laureato fu vinto dal progetto del duca Pompeo L.tta, che (iualche giornale francese aveva favorevolmente Illustrato. Ottenne, ossessionato da quell'idea, di conoscere E duca € di divenire suo segreta rio senza stipendio, sempre nella falsa credenza dei milioni della Miacca. I due visitavano lo capitali europee per trovare denari «spente, vano delle somme considerevoli g£chè il du ca amava trattanfi con molto Cusso, sos?g:or- indn negli alberghi più costosi. Non dispoicado di denaro, suo figlio rilascio cambiali ed al tempo delle scadenze, dovette intervenire per tràncpuiillaro e soddisfare'i creditóri. Avvenne po- co tempo dopo clic il HgUo, dott. Antonio, {ut licenziato dalla Società di tussicurazionJ per ab bandono del posto <> si diede allora più elio inai a concorrere alla realizzazione dèi Piogetto ducale. Fu a Hema che furono fatte pra- «che, con esito negativo, come si è già detto, presso il Commissariato d. emigrazione, o m reno in .niella occasione organizzata penino delle conferenze, delle quali ei occuparono pure i giornali, al Collegio liomiuio. Suo figlio CpE tinuavà a richiedergli dei denari, ed egli cha prismi si era opposto ai miraggi prospettatleU dal figlio, avendolo dopo visto m condizioni fi minzione disastrose, sempre sperando di. poter ottenere ì. rimborso, diede parecchie migliaia di lire. . E le 500 mila corone rilasciate dal duca a Y;6,"™; lf r„i1„°_i\c?;".° dl suo • ~ pu "a ri* a sei mesi con 'miiegao di rinnovazione ed in guell'occssione 11 duca aveva munito, in abbondanza mio figlio di re.gola» procura. Tale somma doveva servire por far fronte ni debiti jilevantl incontrati negli a 1 berghi delle prluclpali citta d'Europa ed anche agli affari della Ranca Franco-Italiana che volgevano non troppo bene Mcure tratto a«r« ghinee poi il Pacelli mio PtIì'o 'e co1Jo"ò "ed n no pnrte deve aVerle'ancora In i^sca ' _ p t'nit™ mfiinnA? ».-, indentri n «.inn. iàtog msieiuo il gior _ Fu é ,mi m ,0 „, m(6,,Htmo ch8 l'affare eri stato combinalo cou'intérverito dei rinE._ gilvio Zabarella, il anale diceva di aver trn,v;"° un tedesco, certo Mantener, che si di «hiarava disposto, a certe condizioni, di tar econlare la somma di un milione. 11 duca rila sciò r,!,orl per mezzo milione di vanii era e niez a» milione di tratte. Finora, che io mi sappia, non sono siate scontate. All'obiezione clic i protesti cambiari che veti- fmo fatti al duca,' dlmost,rere4ibero Ohe'" figlio dottor Antonio aveva sconto non curandosi resiizzalo qualche affatto delie scadenze, Pacetti ha risposto elio ciò non poteva es- Purte del banchiere Wixheinii ai Vienna. All'accusi poi di avere cernito di facilitare gli sconti al tiglio, con sollecitazioni presso <u> i istituti di credito milanesi, r-tafj. pacetti che. scrisse nolo in proposito al :aoiimiarivu dee Banco Ambrosiano, . . "a «sposto 6'oniere Si I<«iv!i6 pressato dui duca e dallo st..--*--, ;.ig. '/a.- barella. A modo di conclusione l'ingegnere Pacetti ha detto: . La prima vittima di questo sci- » f ™° «?"<> *** pese enormi da lui Ss« d^n- " «nate pensò 01 ,novvctìe jiinual sempre a versare donavo ed a pagare debiti senza avere mal avuto rimborso' al cimo, e fui stretto aKa gola da creditori Ignoti cnP „ra minacciano di inghiottire il mio' mo| desto patrimonio, accumulato coll'ònesto lavoro. « Queste mie affermazioni hanno la riprova nei fatti e sovrabbondano documenti provIved'Jti dal duca stosso, onde si trae la corret'teaaso della mia condona e la temerità del alla sistemazione propria dei suoi collalioratori ing. Zabarella e Pacetti coll'avallare titoli accettati dèilo stesso mio figlio.od il cui ricavo realizzalo doveva appunto per la parte che avrebbe servito mio tiglio, essere passato a me che avevo sosto iuta, la spesa ed esposta la mia Urina in numerose cambiali. Il risultato si fu che io con- [querelante •. Oneste le dichiarazioni dell'io?. Pacetti fat t" a Parma. Frattanto il tìglio suo dottor Antonio si trova a Bruxelles ed e atteso dal padre per fornirgli tutte le spiegazioni sul suo operalo. 11 padre non ha scemato la sua ,r * , | anche a torme c Bolqgn!S7; Stando sempre nPe in formazioni oggi pub blieate della situazione finanziaria in Italia del duca si occuperebbe ora l'avv. Vedovi, il quale ieri stesso dovette recarsi a Tonno per¬fiditela in lui ritenendo ch'egli non abbia a.ffafclo scontato le tratte, delle quali egli era . rnccettente. ! 'ing. Silvio Zahnrplla, si trova ora a Parigi ! sempre per la quistìone dei milioni della | « Miacea ». Jl duca Lilia cornproraosso i t i atjcna a forme ciifi una Ditta (Iella vostra citta, rimpiange, a 'tuanto pare, della merce for'ita per conto eie! duca al Pacetti. E mentre da Torino si jpretesta, da Bologna cerio Oppi richiede il ' pagamento di ventimila lire per de;iaro ed un'automobile... ' ! *»*