Il programma del Gabinetto Luzzati discusso alla Camera dei Deputati

Il programma del Gabinetto Luzzati discusso alla Camera dei Deputati Il programma del Gabinetto Luzzati discusso alla Camera dei Deputati a uri democratico-cristiano a un " leader „ dei socialisti (Per filo dirotto o por telefono alla STAMPA) Homn, 10 «era. Giornata nuvolosa fuoTi di Montecitorio. Nell'aula si proseguo la discussione sulle comunicazioni del Governo. L'interesse è diminuito in confronto alla giornata di feri; perciò l'aula e le Iribiine sono meno affollate. Nell'aula assistono al principio della seduta rossi della 1 g^^lFS^ gli onore- 1 vpli Giolitti e Sonuino. Al banco del Governo siedono _gli onorevoli Luzzatti, Tedesco, : darò, (.iiihelli. Sacelli, Facta, Spinger Cre gardi e Cattolica. Presiede l'on. Marcora che apre la seduta alle ti precise. Durante la lettura del processo verbale della seduta di ieri si rl- leva eri è rom mentala la deliberazione pres; nella riunione di stanotte dai deputati socia-; listi, i quali hanno deciso di chiedere all'ono «volo Luzzatti che la riforma elettorale ven- „a ,-jr,-,a in prima (jnea p C0I1 esecuzione-i'n- mediata dei Drom-anima mlnisterale Sola- : J™\l,ìl'1. n i tenutatisocialisti mi'rebbo o ramare la -ossmin l df vetro . Minute™ nuoti-, apiiwiyinne f^^^v^^Sf8^ ttm*SS 1"art^ranuneìX'rena idi^iis-ioUr!pH5,iiii|0 nro- 1 sai.%_ pioni.iiciatoi.cUa, discussone sm 1 « , , , . r . ,,. "™ ™ ~. * gromma ministeriale dallon. Claudio Treves. j, . ,, U g dt j, . ,, M:| Un grave incidente |Mancini annunziaùìmvquerelato Ruspoli j subito dopo la lettura del processo verbale a, abbiamo II lampo tùgace di un -incidente, ano : sll.ascieo dei nolo scandalo avvenuto negli ultimi giorni del Ministero Sennino, li dopinolo aicHtano onorevole Aprile rfcAvelava allora, che l'on. Ruspoli. deputato di ap'e,!etri, affermava che, un deputato del Lazio j aveva votato contro la convalidazione della - sua elezione non avendo ricevuto tremila lire MM^t0^ In è vemno alla luce il e; nome di questo deputato del Lazio che sa - ''.'''e lon- Cam"'0 Mancini, rappresentante e-di Geccàno, Nel frattempo soprasglunse la ; e la camera rimase chiusa. Oggi 1 ono: ; - revolo Mancini, non soltanto è venuto un ;] alla Ganiera ma ha pregato i oeputatl amici a; di trovarsi presenti. Appena. Unita la^lettura |- del processo verbale lori. Mancini chiede la j- parola, I PRESIDENDE. — Parli! - MANCINI. — Durante le nllime sedute te-1alnute alla Camera, prima della elisi, io ero i'ammalato. Perciò fui materialmente impe- - dito, come risulta dal certificalo medico che presento alla Camera, di venire qui n prete- Istare, come protesto oggi, con tutta la forza \ dell'anima mia, contro la falsa, inverosimile, -1 atroce accusa, architettata e propalala a mio -.donno dall'on. Ruspoli. ffìamori). i ™^C™: 7 SV ^i^S&T&tx «it.|,è ron. Aprile, che e in buona fode. e verso II quale pertanto io non sento rancore, non fecenon ne dubito, voi concederete l'autorizzazione a procedete contro l'on. Ruspali, io proverò In-annosamente la bruttura di questa bassa rnn.-uovra elettorale organizzata entro di me. Del resto, io nutro verso l'on. Ruspoli un sentimento mp r.erchè etrli come r.i-Pnresentan- ,\?' aMnvti^ìJftmii r.fmoriì iSLT t , ti -,i. PRosIDEN 1E: — Ma lasci stare 1 Italia illet-e., cVie cìferÌTe ,,„anto l'on. Ruspoli aveva raccon- 'tato a lui e ad altri deputati. La Camera sa i chP lo h0 Rporto (fuereia contro l'on. Ruspoli, i accordandogli piena facoltà di prova. Se. come - '.Tfèomnn'ss'ione' r'erchrecìr"coime7.tm»reséntan-, ^ <®%ffivW* a Iterata! ; MANCINI: — Non mi reca meraviglia the lo- iiiorevole Ruspoli abbia portato contro di me ! delle accuse infondate- 'lutti quelli che lo co- ;noscono sanno di che cosa egli sia capace. Del ireste, io mi sono Querelattó, evedrémo 11 signor R-uspoU in Tribunale. 1 PODRECCA a Mancini: - Dovreste quere- larvi contro I giornali di Roma che vi hanxiodetto di peggio... PRESIDENTE : — Queste sono cose che interessano il magistrato e non la Camera. MANCINI: — Non è vero quanto afferma l'o- inorevoYé'Podi-ceca' farabutto del Lazio! ;il 'urlibrio del Lazio! j PODRECCA : — Vo : " Daetetturl ». N'ALK.VZANI: — Tacete, ;f?rarm- otifamaitore volgare,, ' POPREGCA. - Siete stalo caccialo da Son PODRECCA: — E' verissimo! come è vero che il Lazi? e rappresentalo indegnamente da tioi come voi e Valenzani, scolari di Aguglia... VALENZANT: — Tacete; voi siete il primo raceic, ripeto mercante di porno- nino come amministratore di nn'oiera venite alla Camera! Vergognatevi! ! voi sietesiete il pia volgare de»A questo punto 1 Estrema interviene per spai-Ilegf-Mare l'on. Podreccn» e, rivolta verso l'onore-pia, e. i vele Valenzani, gii grida: — SI, siete sialo cac ciato dall'Istituto clericale del Nazareno In Ro aia! Siete un « pastettaro*. VALE">'Z-\\'i, a voce aMissima: — siete dei venditori di fumo: le .i pastette» le jfate voi. Ricordatevi del Collegio di Sora! Ipre lei tutelare ' PÓDREGCA: terebbe a lei. PRESIDENTE: PODRECCA: — Ricordatevi dei Nazareno! VALENZANT : — No parleremo a suo tempo... ROMUSSI a Valenzani: — State zitto, che non avete il diritto di parlare. PRESIDENTE a Podréccà: — Ma, vuol seml'onore della Camera? - Debbo fare quello che spet- voi nitri 'Ma stia a fino posto e sarà meglio ! VALENZANI continua ad Inveire contro Podrecca, il quale gli grida: — Statevi zitto! Ci vndremo alla, mia interrogazione sull'istituto del Nazareno che si svolgerà iunedl o martedì... PRESIDENTE, scampanellando : — Ma insomma finiamola ! La tempesta si cheta e si riprende la discussione sulle comunicazioni nel Governo. il iilli ! VIAZZI rende omaggio anzitutto alle qualità personali degli onorevoli ministri e dio-|chiara che non intendo troppo preoccuparsi i della topografia parlamentare. a Esaminerà invece il programma annunciato dall'onorevole presidente del Consiglio. Prendo alto della affermazioni con te quali sembra o si escludano te compromissioni col partito • • clericale ed attende di conoscere "•■ ■ ■ r. i l ehp còsi di ranno in proposito 1 deputati del gruppo ctel'teaie. . .Nola Intento che anche qui le dichiarazioni del Governo sono molto vaghe ed imprecise; imi pegno della sincerila dei propositi del Mi- i j nlstero potrebbe essere la legge sul divorzio, uma di questa nessun cenno venne fatto. Anche la riforma elettorale è, annunciata in modo eccessivamente vago e nebuloso. Così pure per la riforma, del Senato avrebbe rj voluto eh» il Governo assumesse esso, coragi irosamente, l'iniziativa delia riforma slessa. eo a o, e l Non approva la creazione del nuovo Ministero delle comunicazioni, che potrebbe preludere a quella del Ministero delle Beile Arti, del Lavoro e di altri ancora. Deplora poi la mancanza di un programma in materia di opere pubbliche che dimostri come lo Stato abbia Iti esatta visione de! complesso problema, invita il Governo a dichiarare in qual molo Intenda finalmente dare -j esecuzione alle leggi esistenti coni rtneloic-ute ai legittimi ■ ^ti delle popolazioni ed alle reiterato autorevolissime e. solenni promesse. Si duole per questa parte del silenzio serbalo dall'on. Luzzatti; plaude all'annunzio delle leggi sociali, ma terne che ai fini non siano adeguati i mezzi. l'orcio non può avere fiducia nel presento Ministero. Tuttavia dichiara a nome dei colleghi del gruppo repubblicano clic non darà voto contrario. Si manterrà in uno stato di benevola aspettativa, ma senza impegni per l'avvenire. (Benissimo.' Bravo!), F l.\MB ERTI nota che l'avvento del Ministero Luzzatti ò stato accolto con grande simpatia, cosi in Italia come all'estero; prova questa della mima di cui sono circondati gli uomini e- i-"-1 rhfi ln compongalo. ' , Esaminando obbiettivamente il programma A'1 Governo, rileva la necessità dt un bflnucio i(orte cllc assicuri il sano e progrediente svoi B'niento delle energie del Paese e l'attuazione al 1uelle riforme sociali che il presidente del Con- ' *i?lib ha annunziato e che iu mitre nazioni sono Sia un fato compiuto, Sl Approva l'idea .di creare' Banche per le indù dsdvscmt i«Hc'rrèsp^rtaziònc:*Vo7rebb^"i*ro"che ai vBr.| c|m nobjli^imi intenU si provvedesse con un s, unico e con capitalo esclusivamente na- }. A questo proposito mette la Cameni in uardia contro le insidie del capitalismo estero, | che, camuffandosi da protettore delle nostre industrie, può, come già è avvenuto per lo passito, turbare il sano sviluppo delle iniziative paesane. Nota che ben cinque miliardi sono depositati alle Casse dei depositi e prestiti, mentre che con una sapiente politica economica potrebbero sserc rivolli all'incremento della produzione e i<M no'niliss Mona!» a» i a e I i ì I iol lavoro nazionale. 'Nota ancora olio nella mancanza di danaro a | linoli mercato consiste la ragione principale della (nostra inferiorità economica in confronto di j aitisi paesi. Circa, il problema marittimo, giudica : che il programma del Governo sia prettamente e negativo. Proponendo una proroca e deferendo a ; ;Ki url£1 commissione lo .studio del grave argo-l: ; mento, il Ministero confessala sua impotenza a I n ; risolverlo. ! Giudica poi affatto insafflclenti l provvedi-:a | nienti t.rari«itorii annunciati non giustificati nep- a jpUre da alcuna vera ragione di necessità. Assi-; curati i servizi con le isole, avrebbe preferito un esperimento della marina libera. Deplorai -1 invece che si voglia persistere nel sistema delle sovvenzioni, che non giovano in realtà nè agiti - armatori, nè ai costruttori. Non può quindi as- e sumere altro atteggiamento, di fronte al Gover- - no, che lineilo di una benevola aspetl.ttl.iva (Be-i a ine' Bravo.1). ', ti *fnrJ,mPn«ii dpH'nn Pani* lo "i„f"\,?"Y",n ,,T n^,iV,/v, 'riao-, • |« i , « ni iir™ tx ^ U^^S^S^h^ ' !II del IV Collegio di Torino, on. Pan e:vj't,a ft giurare Iaccanto all'on. Eugenio ^siderite ha letto la for-'presta con voce molto al- e I Mibito l'on. Gallini gli stringe lo mano, e'n-j così puro l'on. Maggiorino Ferraris, congni-:n.-; tularidosi cori lui. el PRESIDENTE, — Ed ora la parola all'on. C.ao vaP....... , , n- Aopenti :l -presidente In pronunciato queste parole. la Camera, affollata, mn un po' di- . stratta dopo il lungo discorso Fiamberti. si t-j fa a un trntto silenziosa. Molli deputati scen- n- fon. PANIE' siede acce a Valli, e dopo che il presili i, mula sacramentale, preste e ita. il suo: Giuro. n-! Wiwna u presiacnte na p: I P.awle. la Camera, affollala ■ | vo, dènutato ' lìè e lo 'n-l! ! dono dai loro banchi n vanno a collocarsi ltm o- g0 i corridoi delle sca'ette e nell'emiciclo per e'udire da vicino la voce dell'oratore, che. r.oo- me al solito, fa prevedere un ire quarti d'ora lel j di buon umore. r brjn 0 , ^. .-. ,-■>. ,. -a rarnera j , u°"'' cAV<GSARI è ^tu ^?lì on r^mf ,r e-1q1J{lJe •„„;,„«; fti^ueBsia la sua flkonomia 1 'o;Hlltt insolita ilarità, e durante il discorso Ca- e- 1 - vagnnri spesso segue la Camera nella ilarità fragorosa. -L'on. CAVAGNÀRI comincia col chiedere ì perdoni, alla Camera se. egli con le suo mo- ! deste parole non potrà illustrare troppo ani- o ! piamente il programma esposto dalle fluide [a j parole dell'oli. Luzzatti. A un cerio punto dice. ; . « Lasciale che io apra un piccolo spiraglio ; o cesie se fossi un ostetrico 'ilarità vivissima)] - e,? da questo piccolo spiraglio io dovrò trarre fuori tinello che e il trutta dei parto del Go-;e»V««oT« i:ir^ m » ss «ai morti e ai poeti morti. Riferendomi alla nascita del Gabinetto, io potrei domandare: rti vero parto'.' Ai prossimi l'ardua sentenza ». 1 versi del Manzoni citati così a sproposito -1 dal deputato di Rapallo provotano l'ilarità più -1Clamorosa della Camera. iAnche i ministri e l'on. Luzzatti ridono tra-Igprpsamente. Quindi l'on. Cavagnari continuai e. e . e - sempre nel suo discorso infiorato di barzel , i 1 letle- riferendo i versi di Dante: « Al massimo ''fattoi- dell'universo, aii'on. Giolitti, che rido ».1 Poi si rivolge di riuovo all'on. Luzzatti e lo | invita a seguire quel consiglio di Roosevelt, messo in pratica dall'ex-presidente della Re-Ì pubblica nord americana, di ritemprare cioè l te energie intellettuali dopo un lungo periodo di Governo con un esercizio fisico e invila . senz'altro, in mezzo all'ilarità nià clamorosa. à i l i o a un po' come padre Zappata. Il Paese potrebbe ripetere all'on. Luzzatti: medicc cura te ipstnn. I Governi, mi sembra, fanno ii còmodo loro, anzi a Roma si direbbe il comodacelo loro (nuova Ilarità); perchè l'on. Luzzatti ha risolto la cris: quasi subito dopo ricevuto l'incarico dal Rè e si è presentato al 'Parlamento dopo 45 giorni a chiedere il voto di fiducia ■ l'ori, — No. 38. CAVAGNÀRI. — Beh. saranno 38, fa lo stesso, I ricévo dunque che l'on. Luzzatti si presenta tel^ ^«to «««-ag»» 'fosse invece di sfiducia, e avrebbe naturai- i mente valore retroattivo 'ilarità vivissima). ; in Camera verrebbe a sconfessare tutta Po- pera che il Governo ha compiuto in questi 33 di elevazione generale (ilarità vivissima/, raaldi quale costume politico intende parlare il presidente del Consiglio? Perchè egli ha fati>(l'on. Luzzatti a .seguire l'esempio di Roosevelt j e andare in Africa a cacciare. Poi l'on. Cavagnari passa a esaminare Mmodo come fu risolta la crisi che ha dato vit&\al Gabinetto attuate e dire: « Il Governo ha|recentemente indirizzato una circolare ni pre- letti, clic io ho letto e nella quale dice che il Gabinetto sispira al più fervido desiderio di elevare il costume politico. E queste di-I chlarazioni sono state rese pubbliche anche nel discorso fatto ieri dal presidente del Consiglio nel quale trovo le stesse pr. .-N • parol ji! della circolare. Orti è vero che siamo in tempo «terni di potere, a . e . , a i e ed 1 deputaii, che si divertono un mondo alle barzellette dell'oli. Cavagnari, si affollano tanto nell'emiciclo cito impediscono agii stenografi di fare il loro lavoro, così che il presidente MARCORA è costretto a scampanellare e ad invitare- i deputati ad abbandonare l'emiciclo per lasciare liberi gli stenògrafi di lavorare In pace. L'ori. CHIESA EUGENIO, a questo punto, dal suo banco di Estrema Sinistro, si dimostra un po' seccato dal prolungarsi del discorso Cavagnari ed esclama qualche cosa che non giunge alla nostra tribuna. L'on. CAVAGNARI non sa chi abbia interrotto e si rivolge inviperito contro l'Estrema Sinistra, dicendo: — Ma che cosa vogliono costoro? Io debbo pur parlare! sPd«dpsld P RESIDENTE : — Ma lasci andare! Tutta là Camera urla contro gli interruttori dell'Estrema Sinistra ed esclama; — Ma lasciatolo parlare; parla tanto bene! CAVAGNARI: — Lo senliie? anche loro Io dicono che io debbo continuare (ilarità vivissima). CHIESA : — Ma speriamo che lo facciano senatore. CAVAGNÀRI: — E io spero che lei la facciano qualche altra, cosa (ilarità vivissima). E finalmente l'ori. Cavagnari viene al termine del suo discorso dicendo che, per usare un termine doganale, so anche volesse attuare col Governo il principio della nazione preferita, non potrebbe andare al di là dell'astensione. Un radicale ALESSIO GIULIO, nota che la funziono e la massima del partito radicale è quella di far prevalere nelle sfere governative le ideo che a mano a mano si manifestano e si maturano nella democrazia. Nota pure che il nostro Parlamento è così | composto che è inevitabile costituire i Mini- steri per via di transazione. Cosi essendo è convincimento dell'oratore che il partito radicale non poteva non con- | cedere il suo appoggio e la sua collabora-I zinne al presente Ministero. Plaude all'idea dell'estensione del suffragio i politico, e di una politica ecclesiastica sceì vra da compromessi e da dedizioni. Plaude anche ai disegni economici del .Ministero, e principalmente alla promessa estensione delI la. bonifica dell'Agro Romano. Il Ministero Luzzatti si propone di ele- 'vare il costume politico ed il benessere so- | citile. Ora questo proposito non può non irò- (vare adesione nel partito radicale. Si è voluto j insomma creare una nuova situazione paria- : mentore. E' onesto un esperimento: ma tutto lascia crederò che riescirà a buon fine. Que- sta. è la ragione per là qun.le il gruppo radi- leale darà voto favorevole al Ministero. (l'ire I approvazioni. Applausi). ! a* J i j MgQ« OtlFllà S HOIÌIG | 3* MWM*v j risai tfntnnn nzkiinìtnnì WG È. &u U£i£JU ^/«aiaUiSvU| MEDA parla a nome del gruppo cattolico- e : rilevando come alcuni deputati abbiano di- \ Gtfi&raió di subordinare ai voto contrarlo di' questo gruppo il loro voto favorevole afferma che c'è un equivoco che importa chiarire Non bisogna confondere la Chiesa con le organizzazioni politiche ed economiche che i cattolici hanno costituito, avvalendosi di un . lono Incontrastabile diritto. ■ L'on. Meda ad un certo punto dice: . !" r^ Iattraverso un apprezzamento empirico fatti storici antichi e recenti, a confondere 'la società religiosa propriamente detta, anzi più esattamente la società ecclesiastica, che è una società di spirili direna- a Ani propri,' 'con l'organizzazione pulitico-economica che ' :j cattolici In Italia come in ogni altro paese L'on. Meda ad un ceno punto dice: ' « Quanto all'origine elettorale nostra, gli ora- ltori di quella parte della Camera persistono, '!attraverso un apprezzamento empirico dei tici mondo, hanno costituito sulla base degli ordinamenti moderni e tuli orbita del diritto pubblico comune, allo scupo di attuare le proprio finalità civili e sociali senza essere lanche magari in rapporto a determinati ob biettivi concieti del momento, crediamo per- obbligali a sacrificare le proprio convinzioni morali e religiose, ma curandone anzi Iti ditesa contro l'opera di altre organizzazioni, che noi, in' rapporto all'oggetto ultimo, sia pure in rapporto delle loro aspirazioni ed niciosa. Ora, queste organizzazlonrnos'tr sp'lbene alimentate e cementate anche c i<lw'.li,i'' •' corrispondenti manif Si1. °r-7.-non so"° "f la Cilìesil- "9 8>U drjtai da e- ■ ■ "ir ,~\ ' v; ?rr --"^am u 1 ,l Chiesa: e.-se derivano dal diritto statutarlo di riunione e di associazione, e rien- 'rano nella sfera di azione che lo Stato deve rispettare, anzi tutelare, indipendentemente da qualsiasi sistema al quale voglia ispirarsi nel regolare i propri rapporti con la Chiesa», PUZZATO, interrompendo: — liceo l'equi voto ! l'equivoco e ti vostro! MEDA coni luna senza scomporsi e "inn gendo vèrso la line del suo divora dice_ (W'i la scelta fn le narulloio rìoiunn ri* « SliSS^ s urar? 1 dlr 1 • 1,0 coscleze- rispettare le garanzie statutarie dei riunirsi e dell'asso Per lini anche spirituali, mantenere l'ordine, nella famiglia, elevare la funzione educatrice della scuola, non considerare come titelo di inferiorità giuridica la professione Idi mia fede, i CHIESA, interrompendo: — E' la vostra , 1 | Ì l . condanna, on. Luzzatti. à la condanna del vostro programma que-sta! MEDA : — Noi aspiriamo verso una condizione di cose nella quale le ragioni dello spirito non sentano più la coazione delle esisenze materiali: non sarebbe questa concezione l'utopia dei pensatori medievali e tanto meno il futurismo po il tiro-re! tetoso dell'onorevole. Mnrri: sarebbe semplicemente uria vi solamerite l.ànesta è il nostro clericalismo, e se le ulte- rio ri d'chlarazloni, che In Gemerà attende (dal Ministero, ci permetteranno di confidare incompatibllo j vtvescenza di quello spìrito cristiano che h conquistato il mondo non con l'arte dei suoni e dei colori [ilarità vivissima: proteste ai\l'EsÌrem.a), ma con la predicazione del saerl|fleto, dell'amore, della virtù, che noi persl stiamo a ritenere fattori non sostituibili di vera educazione Individuale e collettiva « I jche. se sono caduti in mezzo al prevalere ideile concezioni materialistiche ed edonistiche della vita, richiedono da noi noeta assl! fina per essere rinvigoriti r. ricollocati iu onore. Onesto, onorevoli colleghi clic l'on. Luzzatti non rlt con la professione di esso l'onesto proposito che noi abbiamo di appoggiare ii Governo del nostro,"Paese sulla via delle riforme anche piti ampie e coraggiose di quello, pjir non angusta e timida, tracciateci dall'onorevole Luzzabi. riservata la piena liberti di giudizio sulle sinc-ole proposte, non avremo motivo alcuno di '•pw.'-u il nostro voto. CHIESA dall'Estrema: -- Messa in mora! mes Iti mora ! Molti deputali stra piando da. Parecchi di essi vanno ,-i congratularsi i lori. Salamini. seduta per l'~l- Allo 17,5 si riprende la seduta. Martora viene sostituito dal vice-presidente marchese ('.appalli, Prènde la parola, in mezzo alla viva attenzione della camera, lon. i REVEs, il quale dicet he permette al- del Centro Sinistro e di ne- ultime parole dell'on. Me- li PRESIDENTE qualche minino. sospende la sociaìisl r; « La siiti izione .Iella Camera. dell'on. Luzzatii. dimostra che numi Governopuò venire qui dentro senza provocare mai, al suo apparire, grande opposizione. "Il Governo è la forza, il Governo rappresenta la protezione di cui spesso ci ha bisigno. Quando la situa- zioiie parlamentare 6 tale da concedere garanzie ti vita ad un Ministero, il Governo può presen- i tarsi sicuro di ?è stesso alla Camera anche sen- jza un programma, senza una bandiera. « Dinanzi tiila Camera sono venuti vari! programmi di Governo senza che abbiano potuto essere attuati : quindi, più che preoccuparci del programma occorre di cercare se la situazione politica permetta di realizzare quanto il Governo ha promesso .. Nota che molti punti dell'esposto programma trovano generale consenso; ina le riforme più vitali e che arrivano più presto in porto sono lineile che suscitano contrasti' e accendono le passioni politiche. Invece il programma di Luzzatti non riesce a sollevare tali contrasti, perche non si differenzia abbastanza dalla passata situazione politica di cui furono massimo esponente i gabinetti presieduti da Giolitti. L'oratore ed i sani amici speravano invece che la partecipazione dei radicali nel presente Gabinetto dovesse segnare l'inizio di un'era, nuova e cioè di un Governo fondato su iv.lee precise e definite, suscitatrici anche di vivaci opposizioni e libero dalla soggezione della parte conservatrice. Purtroppo finora si ha ragiono dì temere che tali speranze debbano riuscire vane e ravvisa \.un indizio significativo di ciò l'aver mandato a Parigi, ambasciatore, il capo dei conservatori. L'on. Treves, rivolto al banco del Governo, dice: — Voi avete mandato il capo dei ! valori a Parigi: lo avete mandato colà conserper una promozione o per una punizione? LUZZATTI: — nè una cosa nè l'altra. TREVES: — Lo avete mandato colà allora perchè si converta davanti allo spedacelo magnifico della democrazia francese. Certo questo è un t'aito di gnaulo significazione politica, che vuole uno schiarimento. Riferendosi a -qualche affermazione contenuta nel discorso precedentemente pronunciato dal- l'on. Meda, esclama: — Nella Lombardia, spe cialmente, sono venuti su degli pseudo istituti religiosi che sono invece degli istituti industriali 1 in cui si compiono sfruttamenti delle donne e ldei fanciulli, in barba alle leggi dello Stato (rumori,- commenti; approvazioni vivissime al l'Estrema). Si — conferma l'on. Trevee, rivolto verso la parte del gruppo cattolico, donde pro- j vengono più vive le proteste — vi sono l dotfu- | menti dell'Ufficio del lavoro che attestano la vejrltà di quanto ho detto ianprocastónt dtt'Bsfr*-ì"10)- | CORNAGGIA : — Ma l'Ufficio del lavoro lo : avete fatto voi (urli; invettive dall'Estrema. Cor- \nagigia protesta sostenuto dagli on. Coris, Meda e Cameroni). TREVES accusa anche Giolitti di non aver osteggiato ed impedito, d'accordo con l'indu- strialismo moderato, rpiesf.a frode alla legge, Questo sfruttamento compiuto dagli istituti re¬ .lMosl (l'on. Giolitti naia con la testa). ■ TREVES. - Quindi mi domando: potrà il . Governo trovare una via per uscire dagli am- t(1 del partito socialista, domenica si riaffermerà:' in centinaia di comizi il diritto del popolo al suffragio universi'le (rumori). ' PODRECCA grida: — Andreste a casa/ tutti ' (approrrtsioni: iianlù. all'Estrema). TREVES: — Se non tosse la buonafede che uoreruo trovare una via per uscire aagn am bagi di sapienti dichiarazioni neutre e ristabi '"re i principi! stessi sui quali fu innalzato il no ?,ro -Risorgimento? Spero di si. Intento, da par¬ generalmente si riconosce nell'on. Luzzatti, ci sarebbe stato da meravigliarsi quando egli è venuto a proporre il collegio plurinominale mal J* grand; città. Noi riconosciamo subito che nel- „,.„ ... r-,,,,r,r;,„<|;, „ nm, ..seiremo dai nostri ^^,;,V,tuilU'^„^„».nS^.SPTrnn e«f le grandi città non occorre lo scrutinio di' lista. Itoci all'Estrema: — Bravo! TREVES: — Perchè le violenze, le pastette avvengono colà di gran lunga meno che nelle campagne, perchè la stampa vigila od 11 controllo è più intenso ed immediato. Invece nei Comuni rurali tutto ciò non avviene; vi è possibile qualunque sopraffazione (rumori,- commenti). Voci a Destra: — E Sora? e Sora? PODRECCA. gridando: — Ma qui non ci sono gli eletti di ieri, non ci vengono. TREVES così concludo il suo discorso :—Ad un Governo liberale non domanderemo coso assolutamente incompatibili con gli ordinamenti attuali, ma lo sviluppo continuativo di lineilo the è statò il diritto pubblico fin dal tempo di Cavour (commenti, rumori). Quand j il Governo sarà compreso della necessità di agire nei termini politici dell'allargamento del suffragio universale alte masse, potrà allora solo mettersi sulla via delle grandi riforme (vive approvazioni, applausi all'Estrema). Dei resto, le grandi ritenne non sono fatte quasi mai dalle maggioranze, ma sono fatte da piccole minoranze, qualche volta di venti persone, qualche volta di una sola persona. Io auspico una democrazia di govèrno elanstri so non per collaborare con essa, quando avesse bisogno di noi e delle nostre masse per attuare le sue riforme o respingere i conservatori nemici e gli amorfi amici, peggiori dei nemici. Ofrd possiamo lodare qualche proposta, ma ci domandiamo se, votando per voi, non voteremo per le idee del mio amico personale, on. Filippo Meda (vivi applausi all'Estrema, congratulazioni, lunghissiivi e rumorosi commenti). I! secuito della discussione è rinviato a domani. La seduta è tolta alle 19.