Confronti ed incidenti

Confronti ed incidenti Confronti ed incidenti noi processo " Tribuna „-Di Giorgio Eiona», 26, era 18. 'Apertasi J*udienza verso lo 12, si procede aivari confronti tra cui uno del tenente Grinzanijcol capitano Capri. Ognuno mantiene le proprie precedenti deposizioni. Un altro confronto si fa] del capitano Capri col capitano Scalese. 11 prlno j sostiene che il capitano ScalC69 diesc, a proposito ' dell'incidente Pagella, che era ulcuro di. riuscirò j a comporlo, non volendo il maggiore Di Giorgio che la cosa venisse a sentore dei giornalisti. Il capitano Scalesl nega tale affermazione, aggiungendo anzi che il Capri- incitava il Pagella ad insistere nei propositi di accomodamento dell'incidente, il elio vieno negato dal capitano Capri. Un terzo confronto si fa tra il maggiore Pagella ed il capitano Capri e conoordano ambedue nell'aftermare che il maggiore addivenne ad un acconvodarnento dell'incidente del forte di Algol per tTmore dei giornalisti. Un altro confronto vi è ancora tra il maggiore Pagella ed ti capitano Scalese. Una rettifica dsìi'cn. Fusinoto 61 richiama l'on. Fusinato. il quale dice che dallo stesso interrogatorio scruto, nello risposto, cioè che il maggiore Di Giorgio lece ul questionario del Ministero, risultò che egli Btesso ammise di avere in qualche circostanza pubblicamente criticato l'opera del Governo. 11 maggiore Di Giorgio nega questa circostanza, ma l'on. Fuslnaio insiste. L'on. Fusinato dice che gli ricordò che il maggiore Rossi, arrivato in coloni* dopo il Di Giorgio, lasciò maggiore liberta di azione ai presidi, ed aggiunge che il tenente Streva, in un rapporto, affermò che gli uitlciali in colonia erano addolorati e mortiticati per l'inazione dei presidi L'on. Fuaiuaio dichiara poi che quanto è scritto nella relazione della Commissione d'inchiesta è confermalo dai documenti e che il giudizio della Commissione stessa fu ispirato piuttosto a benevolenza che a severità. AH'oa. Fusinato, che fece parto della Commissione di inchiesta 6Ul conflitto Carieili-Dl Giorgio, l'avv. Fabrizi rivolge una domanda: a questa domanda l'on. Fusinato cosi risponde: «Dallo 6Waiso interrogatorio scritto del mag. giore Di Ciorgto ci iteulia cho egli ammf ^aver criticato in altre circostanze l'opera dei,Carletti tn pubblico. Io ien«o a dichiai-are che quando fui uit.errogato un'altra volta d;esi che il capitano Buda; non era stato interrogalo su- gii incltomi di Bar.ama. Ora aetiilico la mia dichiarazione, perché, avendo confrontato 1 miei appunti, ho rilevato che il capitano Budai iu da noi interrogato e che di**e di non aver udito lo parole. Aggiunse però che, essendo direttore di mensa, era costretto ad alzarsi più.volte da tavola ed assentarsi». Su domanda poi dell'avv. Fabrizi, 11 tmaleilegge le 6ue domande, l'on. Fusinato risponde : |:«B' risultato alla Commissione, dalla lettura]delle risposte del maggiore al questionario, di javor -questi ammesso di aver criticato il governatore anche in altre circostanze». A domanda della Pane civile, il Fusinato, che aveva premesso di non ricordare, cava di tasca gli appunti e cita delle pagine del questionario. Il maggiore Di Giorgio leggo alla pagina indicata, (dove a proposito dei spilti epiteti egli nega di aver detto «non esclude ») che in quella ed in altro circostanze può ffver criticato, più che la persona, l'opera del governatore, e ciò talvolta meditatamente per scagionare il Coniando da appunti che avrebbero altrimenti scosso la fiducia nel medesimo. SI domanda ancora dall'avv. Fabrizi circa la forma dei rapporti nei riguardi de lmaggiore Di Giorgio e dell'ex-governatore. Il teste dichiara che nei rapporti dell'ex-govarnatore al Ministero, la forma, nel riguardi del Di Giorgio, era spesso assai vivace. Nei rapporti ufficiali con il Di Giorgio la forma fu sempre corretta.; viceversa poi nei rapporti uitlciali del maggiore Di Giorgio non ricordo — dice il teste'— che egli usaese frasi scorrette all'indirizzo del governatore. Fabrizi : — 11 comandante Rossi segui al Benadiir, secondo il teste, una politica diversa dal Di Giorgio, a cui successe? — Dai rapporti dell'aprile 1909 11 reggente il governo della colonia dichiarò che la maggior libertà era lasciata ai presidi! dal Rossi ed una maggioro conseguente attività spiegata dai capi reparto produsse ottimo effetto per rincorare le tribù amiche. Su domanda del Fabrizi circa la pretesa instabilità nei suol giudizi dol Di Giorgio, Il teste risponde che lui, come 1 suoi colleglli, ebbero dai documenti esaminati l'impressione che 11 maggioro fosse alquanto instabile nello sue opinioni. Può essere che egli abbia avuto leisue ragioni. Su domanda del P. M. 41 teste rispondo che è vero che il tenente Streva in un rapporto del 1908 dice che gli ufficiali erano addolorati e mortificati dii fronte ai continui eccidi oui andavano soggette le tribù amiche. L'aw. Fabrizi domanda se 11 maggiore riconosce una lettera indirizzata al Ministero degli Esteri e, pubblicata nel « Giornale d'Italia », sotto 11 titolo: « Osservazioni alla Commissione di inchiesta » o firmata maggiore Vi Giorgio. Il DI Giorgio dichiara che la pubblicazione In parto riporta integralmente la lettera, in parte la riassume. Teste — Dichiaro che di questa lettera nè io nà i miei colleghi ne avemmo alcun sentore o l'ho letta per la prima volta sul Giornale d'Italia. Avv. Fabrizi — Può dire nulla il teste nel riguardi di questa lettera? — Oi ciò che riguarda il merito della lettera il tribunale comprenderà che lo non potrei scendere a discutere senza smarrire il senso della funzione di cui fui investito; confermo che tutto ciò che figura nella relazione è la espressione concorde del tre commissari che non vi è una narola sola che non sia suffragata da documenti e da fatti. Il giudiizo dato dal Di Giorgio fu Ispirato più alla benevolenza cho alla severità; io comprendo che è umano vedere il giudicato dolersi del giudiizo che fu a lui fatalmente sfavorevole. Non comprendo però, e mi meraviglio, come queste doglianze - siano state espresse pubblicamente mentre ciò è contrarlo ad ogni norma di disciplina. Un vivacissimo incidente Ma l'on. Fusinato non può continuare; mentro egli pronuncia queste ultime parole il maggiore Di Giorgio, pallido in viso e concitato, si volge ora all'uno ora all'altro dei suoi difensori, finche l'on. Muratori insorge contro il teste. , Muratori. — Ella con le sue insinuazioni dimostra di essersi messo d'accordo con l'avvocato Fabrizi; le domande e le risposte sono state concordate; e rivolgendosi al presidenle esclama: Non 6 permesso ad un teste di venire qui ad esprimere giudizi, a fare delle requisitorie! L'on. Fusinato, insorgendo. — Respingo le sue insinuaaioni, on. Muratori le respingo, lo non ammetto che l'avv. Muratori venga ad Insinuare che io abbia potuto mettermi d'accordo- Fobrizi. — Lasci andare, è meglio non rac coglierei Muratori. — Non io insinuo, ma è il testi mono che insinua! Fusinato. — Tengo a dichiarare che ho risposto alle domande solo perchè invitato dal presidente. Presidente. — E' verissimo. Fusinato. — Tutto il resto io lo sdegno completamente. 'Muratori. — Se ella voleva riferirsi a quello che contiene la relazione d'inchiesta non ayrebbe dovuto venir qui a far il testimonf:! L'incidente continua rumoroso; non si comprendono più le parole. L'avv. Positano della Difesa, insorge contro l'avv. Muratori:' «Basta, — dice, — non è lecito inveire contro un testimone rispettabile come l'on. Fusinato » I due si accapigliano. II presidente comprende la gravita.delle cose e toglie momentaneamente l'udiehzia e dichiara il te&ie licenziato; ma la Parte civile Insorge e protesta, affermando che egli deve rimanere per 6iib!ra le contestazioni. Presidente: — Ebbene, rimarrà. L'on. Fusinato dalla sedia del testi scende e va nel pretorio, dove si Incontra con l'onorevole Muratori. Questi lo Investe di nuovo vivacemente, tanto che sembra che essi debbano venire da un momento all'altro alle mani. Muratori gli grida, alle sue proteste: « Nessuno mi può togliere il dirli io di dire il mio parere sull'operato della Commissione d'inchiesta I... >. Fusinato esclama: « Io dichiaro di non considerarmi come licenziato, malgrado l'avviso del presidente ». Dopo di cho, in mezzo al tumulto dell'aula, egH si ritira, passando per la oamera di Consiglio del Tribunale. richiamato il capitano Streva, il quale spiega che il rapporto a cui l'on. Fusinato accenna Fi riferisco ad una situazione ed a condizioni precedenti all'andata in colonia del maBKiore yj Giorgio, ed era precisamente un reclamo Conll.0 iigovernatoro cornm. Marietti, si richiama il capitano Gentile, il auale de pone su circostanze di secondaria importanza, Quindi si procede ad un confronto tra il comm. Cu rietti ed il capitano Coridori per L'aula si sfolla rumorosamenta, in attesa che l'udienza sia riaperta. Alle ore 10,45 si riprendo l'udienza e viene stabilire le ragioni per le quali il capitano Coridori fu richiamato in colonia, Si richiama infine il tenente di vascello Cristani, il quale depone, a domanda del presidente, di potere confermare che il segnale che egli poso sul forte di Afogi era un segnale trigonometrico e non un segnale di riferimento. Alle ore 1S l'udienza è tolta. Finita l'udienza si apprende che nei corridoi e avvenuto un incidente fra il tenente Gentile ed il comm. Carletti, i quali si sono scambiati l'accusa di mentitore. Il comm. Car: letti esce discutendo animatamente con gli avvocati Positano e Romualdi.

Luoghi citati: Positano