Il Ministero delle Belle Arti Giudizi di uomini politici e di artisti

Il Ministero delle Belle Arti Giudizi di uomini politici e di artisti Il Ministero delle Belle Arti Giudizi di uomini politici e di artisti Roma. 13, ore 21 E' fondata la notizia che il Ministero Luz zatti-Saccbi intende proporre al Parlamen io la creazione di un terzo nuovo ministero, cioè il ministero delle belle arti? La risposta ! è difficile, dato il mistero del quale l'on. Luzzatti circonda la preparazione del pro gromma; ministeriale. Ciò che si sa è questo : il Consiglio dei ministri non ha preso ancora . una deliberazione definitiva in proposito: avverrà fra breve. Volendo discorrere di questa nuova pietru dell'edificio ministeriale è quindi necessario parlare di un elemento ipotetico Ed è ap punto su tale ipotesi che ho creduto interesisante provocare il giudizio delle personalità più competenti in materiu, incominciando dagli ex ministri dell'istruzione, e prosc guendo per la zona dei deputati-artisti e delie ! illustrazioni artistiche del nostro Paese. A !queste egregie persone ho sottoposto il se- guente quesito: e e Giudica lei, e per quali.ragioni, opportuna o no la supposta creazione di un ministero delie belle arti? Ecco le prime risposte che mi furono date; altre verranno in seguito. I giudizi cho pubblico oggi rispondono allo scopo che l'inchiesta ideata si propone: cioè di illuminare l'opinione pubblica e forse, un tantino, anche il Governo, nel caso in cui la proposta della creazione di un ministero delle belle arti debba realmente diventare uno dei numeri del programma del Ministero. Dai primi giudizi raccolti, la accoglienza appare favorevole, almeno come mariifesta | zione dei competenti in materia. Guido Baccelli, Giulio Monteverde, Leonardo Bistolfl, Antonio Fradeletto si dichiarano completa-, mente favorevoli alla creazione del ministero di bello arti. Solamente il senatore Pompeo efspvzirlollnt«dcqf1■dlPqzpcper talune valide ragioni che egli adduce. Ma veniamo senz'altro ai giudizi espressi. Guido Baccelli à - Molmenti - ed il parere di uomo come lui ha un grande valore - si manifesta recisa- ««i» minict*J,\ Joye prmcipium, cioè da Guido Bac-j celli. Sapevo, recandomi dall'uomo illustre, che ha più lungamente degli altri ministri regnato alla Minerva, di trovare in lui un apostolo fervente dell'idea accarezzata ini possato dall'on. Credaro, ed ora alquanto, sembro. rimessa in onore. Bicordavo le pa- ro le eloquenti scritte da Guido Baccelli nella relazione della legge sulla zona monumentale di Roma. In quella relazione l'ex ministro, accennando a quanto l'Italia deve fare per le antichità, scriveva : « Basto rilevare con quale ansia, e con quanto ardore dovunque, I nel vecchio e nel nuovo mondo, si proseguei il culto della civiltà classica. Lasciamo on-l dare la Francia che da ben quaranta anni ha in Atene una scuola archeologica, e lo • Germania, che fui dal 1829 creò qui a Roma; un istituto di corrispondenza archeologica! con Odoardo Gerhard, con Carlo Bunsen,! ed altri valorosi, e fondò in Grecia una. scuo- "a, oggi fiorente, cui si debbono scavi insigni siccome quelli di Olimpia. Ma è pur bello è confortante che An la lontana America abbia "in Atene una missione permanente di dotti un istituto pronrio. E' bello vedere la Rus^ sia ricercare per il litorale del mar Nero ta traccio dello antiche colonie greche, e ve- dere la Turchia, persino la Turchia! ordi- nare scavi nelle sue Provincie dell'Asia Mi- nore. E' tatto un bisogno dello spirito è tutta una grande esigenza della società moderna che mira a ritemprarsi nella fonte viva della gronde arte ellenica, delta solenne civiltà ro- mano. E per noi italiani queste antiche me- morie non debbono selamente essere un van- o - il cittadino ed il putriota. , e i o - o - a - e . e e . ¬ , ™ - » a e o i o e iNon possono forse considerarsi queste no- bili parole come la migliore giustificazione dell'eventuale creazione del Ministero di Belle Arti? Guido Baccelli si ò infatti di- chiarato favorevole a questo supposto prò- getto, discorrendo con me nel suo" studio di piazza Campitelli, che, lontano dai ru- mori della nuova Roma, sembra la torre d'avorio dello scienziato. L'antico innamo- rato delle nostre bellezze antiche mi ha detto: — Giudico opportuna, qualora essa sia perseguita dal nuovo Ministero, l'idea di creare in Italia un Ministero delle antichi- tà e Belle Arti. La storia antica, che irra- dio da Roma gli avvenimenti, è la storia del mondo : quindi io non comprendo per- che, mentre in Germania fu istituita una cattedra di storia per il Foro romano, non vi debba essere in Italia un Ministero delle | Belle Arti. La creazione di un Ministero!delle antichità e dei monumenti verrebbe salutata all'estero come un nobile risveglio della nostra intellettualità. I monumenti dovrebbero costituire il gabinetto sperimen- tale della storia. Essi sono il vero labora- torio degli studi. Essi possono quindi for- nire materia ad un Ministero autonomo, Eppoi, — soggiunse l'on. Baccelli con un sospiro di rammarico, — esiste ancora tu.n- ta sorveglianza da esercitare sul nostro prezioso patrimonio artistico che esso po- trebbe bene essere oggetto delle cure gelo- se di un ministro. E' infine mio pensiero — concluse 1 ex-ministro della pubblica istru- zione — che nessun provvedi mento potrà considerarsi eccessivo quando sia diretto a conservarci il prezioso primato nell'arte, La civiltà latina ha illuminato il mondo, Ora, poiché la luce di queste vittorie si ri- verbera sul nostro paese, non dobbiamo staccarci da ciò che è la gloria del nostro passato nello speranza di auc-llo che pc- tremo divenire. Ben venga dunque, se è destinato a realizzarsi, il Ministero delle L'on. Daneo. in una passeggiata peripa-. antichità e dei monumenti. L'on. Daaeo letico nei corridoi delia" Camera, mi" ha,"te-! nuto un linguaggio più modesto, ma Im- prontato alla chiara visione della realtà immediata. L'ex-ministro della pubblico i- struzione, che ha veduto il suo progetto ruocolto ed adottato dal suo successore, miha osservato : — L'idea di istituire un nuovo Minlste-ro per le Bello Arti è di quelle che presen- tano a prima vista una vaga 'attrattiva :invero nessun paese più del nostro, chepuò vantare tesori di arte innumerevoli,e che altri di valore incommensurabile necustodisce ancora sepolti nel suolo, può ac-carezzare questa ipotesi. L'amministrazio-n ne del nostro patrimonio areheolorico od|artistico ; la cura degli insegnamenti e da li istituti ed accademie artistiche ; la ri*! erma della legisiazione relativa a tale aromento, potrebbero ben assorbire tutta l'oera dell'ingegno e l'azione amministratia di un ministro. Ma se dalle consideraioni generali scendiamo alle pratiche, creo che si debba riconoscere attualmente» nopportuna e più precisamente prematu-n tale istituzione. Il nostro bilancio per a pubblica istruzione iscrive fra le spesa rdinarie e straordinarie per l'antichità d e Belle Arti circa sette milioni in tutto :| e dotazioni speciali dei più importanti moumenti, gli stanziamenti generali per tul>' gli edifici monumentali, quelle per gli «airi, quelle per il personale dagli istituti i inseguii mento, soikj di una insuffla jeijza miseranda. La Francia che, per uanto ricca di gloriose opero d'arte. H ungi dall'avere le ricchezze meravigliosepparenti e nascoste che noi abbiamo, icrivc nel bilancio delle Belle Arti (eh* .rnia una sezione speciale di quello delistruzione) una somma superiore al 19 Milioni. Quando noi avremo la possibili*» i giungere ad una cifra consimile, o poca" istante, potremo aspirare seriamente al-| istituzione di uno speciale Ministero. Sarà> ^i "empre argomento da considerare!,; uello che non sono consigliabili separa-1 iom di argomenti che, specialmente m te-* ma di insegnumento, sono e saranno senv^ re da considerarsi intimamente legati. Itf1 redo, cioè, che sia produttiva di inconve-» menti la condizione dell'insegnamento professionale e commerciale ora affidato Ini! arte al Ministero dell'istruzione ed In p*H e al Ministero di agricoltura. E nel tempc* n cui fui ministro alla Minerva, con l'alJ tara collega Luzzatti, ora presidente dei Consiglio, si era appunto concertato la noi ™VnSr r6. per< el(,mlna^ mentT e ^ insegnament°'.,e. Per. dirimere gh inconvenienti ed convenienti istituti archeologia* „ industriale, ecc. ; nvi tutto ciò è secondario. Ciò che mi para endere ora inopportuna la istituzione di un Ministero delle Belle Arti si è sopratut-i o la difficoltà, se non l'impossibilità di dargli quella dotazione finanziaria e quello: mportanza, senza le quali non nascerebbe, ecorosa l'istituzione. Ma questo che oggi mi .pare prematuro, potrà bene 'in un avvenire anche non lontano diventare possibile, sa le condizioni finanziarie e la coltua generale prometteranno al nuovo Diosterò una esistenza degna delle tradizioni artistiche nostre e degli scopi dell'Isti-* uzione. Ci potremmo forse arrivare isti* uendo intanto un sottose.gTeta.rio di Stato peciale, o, meglio, un segretario generala ottratto alle mutazioni politiche, specialmente dedicato alle cure delle antichità a delle Belle Arti. E ciò, per ora e per quali che tempo, potrebbe bastare ad una buonai amministrazione ed alle iniziative per la egislazione speciale sull'argomento. Pnmnon KhIyiohti , , f.OD*Peo "»*«»en» Anclle Pi" dubbioso sull'opportunità dei □ 0 suPP°sl° nuovo ministero mi è parsa """P60 Molmenti, allorché ebbi occasione di "1C0-utl:arta e di consultarlo sull'argomento, scrittore illustre, che ha vivificato con la ue <?P«ro ja memoria di Venezia, ha premes° -1 esPrmlel'e pociie cose alla buonu, men "lveco mi sembra che egli abbia consi-i a.eraf° la questiono da un punto di vista ori-, ^mnlf- — ,à-retorica latina — mi osservò sorrli dend0 ,u senatore veneto — può faro buon '1S04t- ramistero delle belle arti. Si dirà ,aÌT; ^0IL ù 101153 l'Itul:a il Paoso dell'arf- hPPure veda. lP cl'e(1° che la creazione 1 ?uos.to nuov? numstero avrebbe, anzi do. mini più autorevoli 0 se no stanno lontani ? 30110 e*trM»*1 al Parlamento; perciò, per La,10rza dt-le cose, il ministero nuovo della arti saremje destinato a diventare ogs g?tto -di una nuova corsa al portafoglio minisleriale. Assisteremmo cosi ad una gara) dl U0laU3i mediocri, spinti alla vittoria sol* a,lto dal'a fortuna politica. Orbene — prò, MgM facendosi serio l'on. Molmenti — noni al'6ljue piuttosto il caso di formulare unsi sservazione molto semplice, ma che ha grande valore? L'osservazione è questa: non siste torse attualmente la direziono geneale deUe ^le arti con relativo direttora generale? Orbene: perchè sarebbe sentito il bisogno di dare a questo alto funzionario, celto ira le competenze della materia, uni apo politico, vale a dire, una persona, poi-i nc politica e arte sono due ben diverse co-. se, indubbiamente incompetente? — Cosicché ella proporrebbe — interruppi — nna soluzione diversa.... —Precisamente. A mio avviso sarebbe assai miglior consiglio assegnare maggiori e più larghe attribuzioni all'attuale direziona generala delle belle arti. Sopratutto sidovrobbel conferirle maggiore autorità; e non al solo capo dei servizi riguardanti le belle arti dovrebbero limitarsi le provvidenze lecislative o regolamentari: maggiore autorità e maggiori attribuzioni si dovrebbero conferire altresì al Consiglio superiore delle bella' arti. Ma per amoro del cielo — soggiunse 'on. Molmenti allargando le braccia in atto di sconforto -- non turbiamo l'eccelso regno dell'arte con le compromissioni della politica, Dicono che il ministero nuovo sia desiderato anche da Corrodo Ricci, ngci direttore nenerale delle belle arti. A dire" il ver., non lo. credo: ma se anche fosse cosi, non potrei rovare al fatto che uno spiegazione: questo desiderio di Corrado Ricci non potrebbe sigiuncare, secondo me, che la sua aspiraziona ad uno sgravio di responsabilità. Per me — concluse Pompeo Molinai» — l'unica via da seguire consiste nel mantenere tv capo det servizi riguardanti le belle arti, un direttora renerale apolitico, cho sonta ed assuma lo gravi responsabilità cho gli incombono ». MoDtever.de, Sistoli! e l' fRtleletto Veniamo ora ad una serie di giudizi sin» telici, tutti favorevoli alla eventuale creazione del terzo nuovo Ministero. Il senatore Giulio Monteverde, lo scultore illustre, autore del «Genio di Franklin», mi ha risposto : — Non esito ad approvare la eventuale creazione di un Ministero delle belle arti E" un fatto sanzionato da tutto il mondo cha l'Italia nostra sia la Nazione più importanta per ricchezza di monumenti e di capolavo ri artistici di tutte le epoche. Per tali ra gioni si impone la necessità di istituire uni Ministero, che ne porti il elorioso titolo, il jcui ministro sarà -"sponsabile della tutela idei nostri innumerevoli tesori d'arte.