I casi d'Africa. In Etiopia e in Somalia

I casi d'Africa. In Etiopia e in Somalia I casi d'Africa. In Etiopia e in Somalia rtouscv, 9, ore 22. Mentre ras Oliè attende il soccorso del Goggiain e del Tembien La Tribuna riceve da Adis-Abeba : « I torbidi nel Tigre sono entrati in una fase di prepnrazione, la cui durata può dipendere anche da circostanze estrinseche. Ras Oliò ha concentrato le sue truppe a Martù, dove attende sempre l'adesione dei capi tlgrint e del Goggiam. « Secondo notizie raccolte da fonte indigena autorevole, all'invito di ras Oliè di ricercare la « vacca rossa » (la regina Taitù) avrebbero già aderito degiac Scium, figlio di ras Mangascià, capo del Tembien; Scium, Ghirmann, capo del Nag; degiac Averrà, ca-; po degli Amberra. Avrebbe opposto un rifiuto reciso il solo ras Sebat, capo dell'Agamo, confinante con l'Eritrea. Ras Ailù, governatore del Goggiam, sembrerebbe indeciso. La, reggenza ha ordinato a ras Mikael, governi-; tore dei Vollo, di non prendere l'offensivi, ma di limitarsi a tenersi pronto a sbarrare il passo a ras Oliè. Ras Mikael, obbediente, ' tiene concentrate le sue truppe a Dessijn, uo-j ve attende rinforzi. Intanto si segnala da; per tutto grande fervore di preparativi tel-j lkosi. I.'cucamokos Kattana è partito ieri dalla capitale, ed altri cupi hanno rl.'rani'itó gli ordini necessari, perchè i loro soldati Ohcil'iDpCzidtodiilmm. pi, Uluim UCVWOQIJ, |J^iUlJ'J L 1U1U OUl-liltl , occorrano sotte le armi. A Dedjai .M.^té Wangeium di Vag è stato invoce trasmesso Y^S^^^A^^Sl ?&^m»5m' d-ras OHIli"queUi TKel sa^U avvfr' mitn nella piana di Basciasciafié, fra una! 1 sessantina di soldati, non più: nubili :ii>par-j 'terK,llti all'esercitò di ras Oliò sarsobero stati' !'1 corlia,nQatl «fa un fltaurari. Quile f"s-sè le.; j ^S.^Z^TM.Tdl una ricognizione ai confini. Essa, nà -i«ni! modo, sarebbe costata cara a ras .1 ik-:ol. perchè il degiasmac, che vi rimase ferii j, !>. secondo altri, morto, sarebbe Osniav suo , ^enero. ' j ,, CIle cn6 ,ia di ciò è ^possibile ora ore'vedere con qualche sicurezza quale pièga | sarebbero per nrendere gli avvenimenti. Ras Olii ò moit? amilto: 'a sua politica è fon- ! sui contadini: il porre di genperò sono scarse :am''in!e deIIa »1ace che degli allori guerre contea de"U avvenimf?'nti dipende dal pende dal gno che saranno per assumere nella : contesa il Go«™rinm, il Tigre ed il Tembien, , che attualmente è senza capo. Ove non otteI nesso l'adesione di queste Provincie, ras Oi liè rimarrebbe isolato, e si troverebbe miir Ji nella necessità di piegarsi a quella oualunquo decisione che la reggenza fosse per prendere. «Questa, nei suoi vari aspetti, la situazione ». li nostra situazione dopo il ritiro dell'Inghilterra dal Somaliland in .Somalia. IJministro"deUò^ld'nlfiB'lord La ' Lo sgombero dell'Inghilterra dal Somali ,:'im suscita" vive preoccupazioni nelle no- f%L „e,!'eh^'.011ÌaV' 1S?h2 perchfe F°strinpera- probabilmente 1 Italia a mutamenti delle attuali direttive della nòstro politica - cooperare ad intraprendere un'eventuale azione milita re contro il Mullah. Non rimaneva dunque li '."i™ dall'interno, ed è quanto il Go- : _ ,!';■.,„ , ... ^ nolaWS dZìtoTa nostra azione nella Somalia del Nord In questi ultimi tempi e precisamente nel iiiar 20 scorso l'attività del Mullah è stata vera n^nte preoccupante. T mullisti compirono SlffhSr^ nnra selvaggi armati di sole lancia e f'roc ScfllTbe tafano loro "fTo^t-^""if" dÌ noscenza del" paese e rótti al clima ten? do, rappresentano un grave pericolo anche per noi. Il cay. Piacentini ed il eav. Pini j hanno avuto incarico di studiare il grave lem^ra^^nnn ne .SomaIia s^tenfri°nàfo- e .TcsidoiVi^ Somalia *)per°^ùdfare ed^r'A'' nizzare il paese, specie dopo la buone' p°o va fatta dal capitano Ardinghi e dal capijtono^C'risni; ^passato ed attuale residente |coi0nia, sosterà nelle prh'cipaìT7tazioni'c'nÌj la Somalia del Nord, per rendersi esatto ;conto della situazione, poiché il problema di Obbia. Inoltre, prima di giungere al Be11 adir, il nuovo governatore senatore De Martino, attualmente in viaggio verso la politico del Benadir non può csscto disgiunto dall'esame delle condizioni della Somalia. Inoltre tutti questi preparativi, insieme ai continui movimenti delle navi stazionarie nell'Oceano indiano, dimostrano come il problema della Somalia del Nord sia preso in considerazione dal nostro Governo ; ma le misure prudenziali forse ostri dovranno mutare direttiva in se.aruito silo sgombero compiuto dal Govèrno Inglese. L'Inghilterra in fondo — continua il domai* d'Italia — ha commesso in proporzioni minori il medesimo errore che commise l'Italia, allorché armò sii scioani contro i tigrini: perciò è da temere che il Mullah si rivolga contro le popolazioni protette dall'Italia. E' poi da temere eh" anche avvenga qualche defezione da parte di qualche nostro Sultano protetto. Occorri? m'indi che il Governo italiano si premunisca contro i pericoli del domani. Non vi è, allo stato dei fatti odierno, alcun pericolo pei8 il Benadir ; ma non biso.cna dimenticare che un accrescimento di baldanza e di potere del Mullah potrebbe fargli vagheggiare il desiderio di una esoansione mussulmana verso il Benndir. che eftli eonsHcrn. ".ime il paradiso terrestre data la sterilità dei paeìsi in cui compie le sue scorrerie. Noi avremmo dovuto, da temno. attuare il -iordinomento dplla Somnlia del Nord, alla quale furono rivolti speciali studi. Dn oltre tre anni fino ad ora la nostra nzione si è limitata all'occupazione di Obbia. o, meglio, ad un atto di presenza di un nostro rappresentante che f.u il capitano Crism, incaricato di sorvegliare il 'Sultano di Obbia. Il capitano Crispi sta ora preparando le truppe del Sultano per un'azione dipens!va. Il Governo italiano potrebbe infine •tibilire una intesa anche con l'Inghilterra, e, senza proporsi un grande piano mi'itaré, dovrebbe risolvere la questione della Somalia settentrionale limitatamente ai mezzi necessari alla tutela del Benadir. tari. ddRcesicocososcnre ddmgrsizatandtanvppr imltae1mgvehVtidlichlomtudtre esmlengdersudipalpl. hdsol'impptaalqulailsestligogdfìDpdotalal'oqLteoczindstferistasvetaildumedpso

Persone citate: Ardinghi, Crispi, De Martino, Piacentini