Prilukoff rapito alla famiglia e al lavoro dal capriccio di Maria Tarnowsky

Prilukoff rapito alla famiglia e al lavoro dal capriccio di Maria Tarnowsky Prilukoff rapito alla famiglia e al lavoro dal capriccio di Maria Tarnowsky U lunga e movi nidiata deposizione delFavv. Jl.iiicowsky che fa sostituto de! Frilnkoff (Pe- telefono e telegrafo dal nostro redattore giudiziario espressamente inviato). | I (Pe telefono e telWnca In, :, ore 18. Calmatesi operi le ire dal vento, la folla ha ripreso il su.i posto. L'aula è calma; il padre ni Naumow c accompagnato da un cimino del conte Kàmarowsky. Il povero vecchio, ostenta questa Intimità affettuosa con il parente d^l povero ucciso. Ciacche la signora Kàmarowsky, la vecchia madre del conte, non è potuta venire. finora all'udienza pare a N'aumow che la presenza di onesto cugino dell'ucciso al suo fianco possa lasciar intendere che la vecchia signora, il cui cuore materno fu cosi atrocemenie lacerato, avrebbe provato le stesse parolo di perdono e di pietà che il conte Kamacaduto sotto i reiterati colpi — anrowsky - caduto sotto i reiterati "colpi -anche nel momento supremo, magnanimementegli ind'riz/ò ,. ' . ... 11 padre della contessa non è Soddisfatto del dibattimento il conto rv ni,ri.- ii fittM „.-(i,„„„„,ii 11 come u nurk, 11 nero gentiluomo ai Corteoggi, mentre si attende che l'udienza si apra^S^^SS^W^ edifpiacente che il presidente non abbia avuto laiero presentarsi ali udienza. Egli ha un ritornoamaro sulla questione della competenza tertitonale: se gli accusati fossero stati mandatin Russia a sopportare il giudizio dei loro connazionali, giacché un loro connazionale è stato ucciso, non si sarebbero verificati questinconvenienti che si risolvono in vere ingiustizie. Cosi dice 11 vecchio O' Rurk... Come si può dire che una causa che un processo abbiano avuto tutto il regolare ed ampio sviluppo che loro conviene, quando su circa cinquanta testimoni citati a difesa solo qiiaiiro o cinque si sono presentati? Il vecchio gentiluomo di Corte, che pare abbia una certa quale competenza non solo delln procedura penale del sottolineandogesto quasi ritmico. suo paese, ma anchedella nostra, disapprova l'abolizione dei duegiudici a fianco del oresidente con un concetto democratico che stupisce davvero sulle labbra di un imperialista russo. Egli dice che si a andati a ritroso con questa riforma, lisciando troppo in balia dell'arbitrio assoluto di un presidente, la sorte dei dibattimenti. Inominorno dai lunghi favoriti bianchi, daportamento rigido ed austero, si accalora nella discussione, insolit.anfente ogni sua frase con un ma pieno di energia, della mano. Intantonella gabbia è entrata la contessa. Il vecchio si volge un istante: fissa per un momento la ugna; i due sguardi si incontrano; ella ride con quel suo incomparabile sorriso quasi luminoso che deve essere stato il suo maggior lascino nelle sue poderose ed avventurose conquiste di amore Sul suo volto rugoso invano cerchereste la impressione di un sentimento, di un moto del- anima si rivolpe al crocchio e ricomincia la sua disquisizione etico giuridica. Naumow, col suo volto spanilo dl romantico alle prese con lo disperazioni; Prllukoff, con le mani affondate nelle tasche del lungo pastrano, col colletto tirato su fin sopra le. orecchie come se sentisse per le ossa un soffio della sua Siberia, con l'occhio to^o e i capelli arruffati; la Perrier, se-opre meschina con il muso da topo, che ogni giorin diventa più sottile ed emaciato, hanno preso il loro posto sotto le ca.nnocchlnlaie insistenti delle signore. Ancori ;hì :• di afasia... Ieri vi ho detto qualcosa della musa popolare per cui Maria Tarnowsky è proprio una - già fredda e senza mono ombra portentosai.. Mn la stessa canzone che riempie ora i cali? o Indugia sulla soglia dell'Assise dice li fatto suo anche agli altri accusali. IMite —.-bbiatc pazienza! — lo spunto d'ironia la Perrier: per « Se poi qualcuna urlava furioso dall'amore la colombella andava e oli moicana il cuore, dicendo: la siunora può raddolcir tua. sorte, se lutto cedi e ancora per lei ti dai la morte •. Ricorda la canzone i molti amanti che si sono uccisi ai piedi della contessa, credendo a lei come si crede « a un santo », e parlando di Prilulioff intuona : » Un altro allor sentendo più vivo amor grida: per te il mio petto aprendo io per te morirò a bando la laminila i Poli e il primo amor al. mondo Inter mi pialla; per le io rubo ancor ». E di Naumow, sopraprrfimto nella para, dice il rapsodo rle"e calte e flel'e fondamenta: « In pugno un'arma scuote ed urla torte, forte: se ancor di più si puote che aver in sen la morte?! Dimmi che vuoi, signora, per te tutto lavò del sangue mio t'irrora per te assassinerò... ». So queste canzoni non ci possono convincere della squisitezza dell'estro poetico popolare, pure ci interessano perchè esse appalesano quale giudizio, nel suo buon senso pratico, il popolino dia di tutti i personaggi del dramma e delle loro rispettive responsabilità. Ed in tale giudizio ! cantori no--' hnnno ne osi tanze. nè prudenti riserbi. Nella 6ua istintiva dlffldenz:i contro ln femmina, è sui'.a .atìiow sky che fa ricadere completa ogni colpa. Nuova testimonianza per la concausa La giornata d'oggi- raccoglierà ancora !e ultime testimonianze fra le quali è quella, abbastanza importante, del sostituto dev'avvocato Prilukoff. cho era molto a parte della vita di lui, delle sue consuetudini e dei suoi amori con la Tarnowsky. Domani, come si sa, avremo la giornata « nera »; cioè la seduta dedicata alla pornografia che è discretamente abbondante a-nche in questo dibattimento come in tutti i grandi processi che da qualche anno rendono ricchi gli annali giudiziari. Sarà posto sotto gli occhi dei giurati, non so se a delizia loro o ad oltraggio del loro pudore, un grosso album di fotografie oscene sequestrate nella valigia del Priinkoff. E' strano come questo uomo che andava per il mondo organizzando, o di propria iniziativa ò sotto il fascino e per la vo '.onta di una donna di cui era pazzamente In namorato. un srande delitto, avesse cura di portarsi nella valigia qualche telegramma di fotografie stomachevoli. Intanto, questa nume, si avrà un piccolo ritorno sul grande episodio della concausaAppena il prendente è entrato nell'aula ed ha sbrigato le formalità di uso, è introdotto idottor flocon, uno degli assistenti che presero parte all'operazione di laparatomia fatta aKàmarowsky. Il giovane ■ professionista racconta che il prof. Menini. aveva appena finito una operazione importante nella sezione fem minile, quando fu chiamato al capezzale de conte Kàmarowsky p"r curarlo. — Io cantinua i! tesie — che vidi il caso grave con=iglial di mandare a chiamare iprimario, prof. Cavazzani: ma (mesti era as sente ed allora mi rivolsi a! primario profes sere Velo, ner quanto egli fosse di un'altra sezione. Onesti, infatti venne e con Menini visto l'ammalato giudicò essere il caso riopen re. Sottoposto alla laparatomia il conte si trovfi nella cavlt'i peritoneale, m^'t" irnv.-ic-di K-intrue ed alquante «istanze fecali. L'operazione riuscì eeretriamente : dopo rlne o Ir' giorni il conte sl presentò bene e gli facemmo la prima medicatura La medi' azione sbagliata « In verità, devo dire però che gli trovai iventre tumido, ed epli aveva delie eruttazioni e qualche conato dl vomito. Per scarico nostro volemmo che la seconda medicatura fosse assistita dal prof. Cavazzani. Del resto, anche il prof. Velo aveva dimostrato di voler visitare l'ammalato, cosicché procedemmo alla seconda medicatura lutti vestiti in camiceCi fu dato ordine rli togliere due punti della sutura. . , ,, ,. Ì'0 pol> d(neltl andar -- E da chi? — domandano gli avvocati — Dal prof. Cavazzani e ci fu da*u ordine di far la lavatura dello stomaco... — Da chi? — domandano ancora gli avvo- cati. ■ j— Dal prof. Cavazzani; ma — continua il teste — per Io sforzo che l'ammalato fece du- rame la medicatura della ferita, usci gran parte della massa intestinale. Io tentai di fro nare — sebbene non con tutte le forze per che cor. il mio braccio poderoso avrei potuto riuscire ad effetto contrario a anello che mi proponevo — di frenare le ause intestinali. lavarmi le mani per- n*?i„er :^^S!itT}°- ?' mettere, «li intestini a ?,°%"',^11^'J^ tra"n(ìr2Jla• medicazione dagli infermieri. I] conte jadde in deliquio e j fu trasportato in una stanza al primo piano dev nv-va mostrato desiderio di esser posto j perchè in quella dove prima si trovava, vi era i hul° °" e"h r|on poteva leggere. Alla mattina ! seguente il conte mort ! p m . _ pPrrhh li /ir,ttnr rim,,^! i.-. gS?& - i _,Non so forse nerrhft la ferito non ero torse perchè voleva norre un nttrn znffn f potei/?]^^^B^i^-m^i^^Ji non volevamo rihellarn Avv. Diena: — Ella vide il conte prima della medicatura? PI signore e mi narve che es?n fosse ih signore, e mi parve che cs.-o fosse ab- bastanza in buono stato, chiedeva sigari e birra... Avv. Diena: — Non era egli conscio di sft ed un poco perfino presuntuoso della sua importanza tanto che ad uno scherzo di lei rispose molto male' — PI sisnore Siccome il conte si mostrava molto inquieto e voleva a tutti i costi alzarsi e mettersi a sedere sul letto, io lo calmai e diedi un buffetto sulla poco ffnrhatamente. mi diede un colpo sulle mani dicendomi: « Mi ]ns«i gf'B> l\ *Jn rimasi male perchè non avevo creduto di offenderlo. Ubbidienza e resnnnsahilità Avv. Diena: — Non è stato molto contrariato ella dell'ordine date di togliere i piuti n^ico?51"^ ° lU™ la lavalura dell° st0" — sissignore, ma noi dovevamo ubbidire. D altronde, noli potevamo ribellarci all'ordine di un primario. — E vei che elia disse ai prof. Menini che era un vero peccato che si fosse sbagliata la cura perchè il conte poteva forse guarirò? — Sissignore. — Atto in verbale-! — gridano gli avvocati. Ala l'avy. Carnelutti, di Pane civile, dice: — voglio che si prenda anche atto che il leste disse che il quarto giorno, quando il Kàmarowsky fu sfascialo, aveva il v scherzosamente trii faccia Egli' gno di chiamare il prof. Cavazzani per divi dersi la responsabilità'' — Ma noi — dice il teste — avevamo Olia mato anche nrìma II Cavazza'1 do e che nella cavita p'erUmiaìe"sl'trovò delia ;materia fecale. ' Teste : — Io intendevo parlare di succo intestinale... Prof. Giordano, perito : — C'è una bella differenza far succo intestinale e materia fecale! Teste: — Io ripeto che la parola mi ha tradito e che volevo parlare di succo intestinale! Avv. Feder: — Si faccia notare anche che là spiegazione che ha dato il teste ora e stata sollecitata da una osservazione del perito che è primario dell'ospedale. Avv. Carrellati: — E perchè, se il conte al terzo giorno stava bene, hanno sentito blso- i i ' ii||, i j;I. .zioso spettacolo delie smentite e 'lolle centro- smentite dei merlici, delie cu ili però è rimasta ferma la monumentale amnesia dol prof. C.a- vazzani. Avv. P'enn: — Fila, che hi pratica di opera- zioni, nvr'bne mai fntto una lavatura di sto- egli non si era fatto vedere quindi rinnovali mo il nostro Invito che era del resto nostro obbligo perchè Il Cavazzani era primario dell'ospedale Avv. Drlussl: — il prof. Velo venne'interpellato prima che sl accingessero a compiere la laparatomia? Teste: — SI, abbiamo consultato 11 prof. Velo sul programma che ci proponevamo. Egli disse che bisognava subito operare il ferito di laparatomia. Avv. Driussi : — Dice il prof. Velo che arrivo nella sala delle operazioni quando lei ed il prof. Menini si accingevano già ad operare li Kàmarowsky... — No. è stato prima consultato dallo stesso Menini. L'avv. Driussi insiste nella sua dichiarazione. Il presidente interviene dicendo che se sarà i! caso si potrà richiamare 11 prof. Velo. Presidente: — Quan'do le anse intestinali fuoruscivano, lei le tenne ferme sopra il cotone ? T'iste: — Si, ma non molto forte per non rovinarle. I! teste Cocon è licenziato. Come si vede «iamo rientrati nel poco srl- maco a ventre aperto? — \r>, mal. — Quanto era lunga la ferita del conte al ventre ? — 15 centimetri. Un avvocato russo collaboratore dol Prilukoff E questo episodio della concausa è finito per dare di nuovo passo alla Inchiesta testimoniale sulla vita anteacia del Prilukoff. Entra nell'aula un bellissimo uomo, dalla folta barba bionda dal volto aristocratico e severo nella lunga redingote nera. E' l'avv. Vittorio Mancowski. che fu sostituto dell'avv PrilUffofl. ;Presidente: — Degli accusati chi conosce? — Conosco la Tarnowsky, la Perrier e il Prilukoff. — Quanto tempo ella fu sostituto del Prilukoff? — Entrai nello studiò di lui nel 1901 e vi rimasi per cinque anni, fino cioè al novembre 1000. — Lo studio del Prilukoff era molto avviato? —- Sissignore. Quando volli entrare nel suo studio trovai difficoltà perchè c'erano molti praticanti. Prilukoff guadagnava molto ed aveva una larga rete d: affari. Con la protezione di un allo cliente di lui, riuscii però a farmi ac- cettare come stagnaro nell'ufficio di Prilukoff. lo ambivo a quel posto perchè sapevo quanto avrei imparato sotto 1 avv. Prilukoff, ed abban- .ion-ii a tale scopo la carriera della magistratura a cui mi sarei dovuto avviare, sotto la direzione di mio padre. Prllukoff lavorava molto ed assiduamente, dalle nove del mattino alle due di notte: non si dava mai riposo neanche nell< i-acanze estivo o ricordo che una volia, durante a festa dl Natale, dovette rinunziare ad un viaggio progettato insieme con la famiglia, perchè era sopravvenuta unii grande congerie ri affari che gli assorbì tutto il tempo, a guadagnare circa 2"> mila rubli idl'.-.nno; m-i è difficile precisare la somma. Naturalmente, mesto è il guadagno netto, lo in principio avevo duemila rubli all'anno e giunsi poi fino Veniva a cinquemila. Prllukoff gdev.-i la p-ù compieta fiducia dei suoi olienti: ricordo che a causa de-1gli aflari, gli erano confidate in deposito centi- naia di migliaia di rubli In una sola causa;furono dati a lui 10u mila rubli. : a signora Prilukofì -it mfrfirinin della contessa ie il patrocinio aena cometaj« Questa sua attività 6i svolse fino alla meta de'. 1003. Per ciò che riguarda la sua vita la-migliare posso dire molto, perchè io ero suo intimo; andava d'accordo con la moRlle.nè mai notai fra loro scene, sebbene fossero in enndizio- ni finanziari: differenti. Nell'autunno del 1004.-erto Séciaccff, preso Prilukoff di assistere la Tarnowsky. Prilukoff andò a Klew. La signoraPri'.ukoff si mostrò molto favorevole ed meo-raggiò il marito ad accettare il patrocinio dellacontessa, ma questo suo favore mutò tuttaviaquando la moglie di Prilukoff lesse i resocontidel processo per l'rssassinio di Borsensky, re-soconti ricchi di notizie poco simpatiche per la I contessa, come quella — per esempio — che I il Borgensky si doleva di non poterla sposare perche egli non possedeva 500 mi:n rubli che la contessa esigeva; o come quell'altra nottzta:deua contessa ... gioia della Tarnowsky per li pcssiDihta mandare il marito in Siberia. 'Dopo che si pa lineo intero il quadro dei processo BorgensRy ;a signora Prllukoff muto parere verso la lar nowsky e dimostrò il suo malcontento al ma rjt0 che continuasse a tenerne il patrocinio. Ma TA^XronTf^ visite a «few 158 V' P"P0. parlandomi di tale relazione mi ePrllukoff diceva che pure nella causa cerano molte circostanze In favore de.'.a contessa rarnowsky. Dopo dì ciò i viaggi del Prilukoff aKieff c/1 a Mesca della Tarnowsky .=1 fecero ptu frequenti; li contessa scriveva al Prilukofmolte lettere e Prilukoff parecchie volte rifiutò di andare a Klew. 1) romanzo « Allora la contessa venne a Mosca e. mandò a chiamare il Prilukorf perchè andasse al 6Uj albergo. Da questo memento Incomincia la s.oria del romanzo de! Prllukoff c della Tarnowsky. Si notò subito nell'avvocato un grande muanche di assiduita nenowsky, ma questa venne nel gennaio 1900 aMosca ed ellora la relazione fu riannodata. APa.squa dovevano i due andare all'estero; maPrllukoff combattè ancora contro la decisionee non cedette. Però i rapporti continuarono e nnì " Prilukoff di convincersi che non avrebbe pj|.] pouno romp<,ro nueUa fatale relazione. Dc^po una colazione che l'avv. Kaiser dava per isuo giubileo professionale agli amici intimU Prilukoff attentò alla sua vita : ritornato darestaurant a erta, si dimostrò eccitato, nervosoAlle sette di sera fui chiamalo presso di luimi dissero che si era addormentato e. che nonci poteva nifi svegliare. C'erano degli scrivane dei camerieri ni suo capezzale; mandammo a chiamare dei dottori che stentarono a. definire imale di Pri'.ukoff. Ma poiché si sapeva che egli abusava da qualche tempo di cocaina, io esternai ai medici i miei dubbi che Prilukoff sfosse avvelenato appunto con la. cocaina. Ma medici furano di parere contrarlo. Allora cercammo fra !e sue carte e trovammo un involtovoluminoso indirizzato nll'.aw. Bernsteifl. In lina lettera allo stesso avvocato accennava al nitrato di cloralio ed allora ebbi a convincermche Prilukoff si era avvelenato con quel narcotica. Il suo stalo fu giudicato pericoloso ed dottori consigliarono di trasportarlo e.ll'ospedale. Anche al nosocomio le sue condizioni furono r'tenule gravissime. Alla mattina soltanto Prllukoff riprove i sensi. Allora feci venire una vettura di piazza e lo riaccompagnai a casa. I su- cervella dopo l'avvelenamentoI medici mi dissero che egli avrebbe rieentlto per sempre delle conseguenze dl questo avvelenamento, ed unanimemente mi dissero che avrebbe avuto una grande influenza nel cervella ,ale tentativo'di avvelenamento. Gli fu imposta la maggiore calma e l'assoluto riposo dagli a£fari. Tre giorni dopo giunse la contessa che mi esprepse il desiderio di vedere Prilukoff. lo la accompagnai dall'avvocato. Non so precteamenta quello che essi abbiano detto, ma Prilukoff mconfessò poi che aveva deciso di abbandonare la famiglia e di convivere con la contessa. Aiadò in campagna a trattare con la moglie la separazione e poco dopo, ritornato, iPrilukofdecise con la Tarnowsky di andare all'esteroL'avvocato era preoccupato della impressione che il suo avvelenamento avrebbe fatto fra clienti, ii cosi invece di attenersi a quella calr ma preferiti dai medie, egli era in continua a gitazione. « Io ritengo che quell'avvelenamento abbia avuto sul cervello di Prilukoff quella influenza che, era stata prevista, Il mutamento suo di carniere fu assoluto. Dopo di che egli andana conferire con la Tarnowsky. abbandonò quas dol tutto tri! affari; non andava più in Tribu naie: conduceva una vita dispendiosa, quasi di orgia. Beveva molto, spendeva molto denaro credo che la convivenza con la Tarnowsky fossa a sue spese e gli costasse non meno di quattro o cinque mila rubli al mese. A poco a poco Prilukoff si trovò completamente'" subordinato alla contessa, e po.ich? questa nor voleva ma lasciarlo soio e lo seguiva e perseguiva in ogni luogo egli non poteva più occuparsi d! affari: Lo faceva aache saltare « La contessa voleva, avvicinarsi le persone che piacevano a lei. che prendesse i servi che a lei pur piacevano. Presto Prilukoff si trovò in, grandi strettezze finanziarie la Tarnow sky proibì al Prilukoff di vedére la moglie ed i figli e Piilukoff mandava i denari alla famiglia di nascosto. Prilukoff, ormai, era completamente in balia della donna fatalo che non credo lo amasse. Eva. piuttosto, com piaciuto per un capriccio femminile nel vedere la graduale sottomissione dell'uomo anziché veramente dell'amore di lui. Gli faceva fare delle cose umilianti: per esempio, una volta, la contessa obbligò il Prilukoff a sal tare da un palco di teatro su un palco sce nico ». La Tarnowsky, a questo ricordo, è presa da una prepotente voglia di ridere e tenta di nascondere la bocca comprimendosela colle mani. « lo passavo molte volte la. notte in casa dl Prilukoff e facevo colazione al piano superiore presso la contessa. Il Prilukoff la passava al piano superiore tanto che io. quando pranzavo presso la Tarnowsky. mi credevo invitato di! Prilukoff. In principio dellinverr;o del 1000. la contessa parti per Vienna fi si disse per là saluto del figlio. Poco dopo parti anche Prilukoff che affermò di andarea Pietro', urgo: ma effettivamente sl recò a Vienna 6 raggiungere la Tarnowsky e dopo ciò non tornò più a Mosca. — Non asportò allora delle somme affidategli dai clienti ? — Si. A poco a poco si venne a conoscere questo fatto delittuoso. Può essere, però che una parto di quel denaro già egli l'avesse speso prima quando era con la Tarnowskv a Mo=ca. Nondimeno, prima di partire restituì parecchie sommo e pagò alcuni debitise aves-e voluto si sarebbe potuto appropriare anche di sommo molto più rilevanti di ouanto non fece. Solo una persona avanzò ricorso contro di lui: gli altri, invece, perchè erano facoltosi, non vollero fare alcun passo npresso la giustizia ne presso i suoi avvocati— Che cosa conteneva la lettera diretta dalI avv Prilukoff al Hernstein nel giorno .Itsuicidio? — Diceva le ragioni per cui egli aveva attentati alla sua vita e cioè, perchè non aveva potuto liberarsi dalla relazione della contessa e perche sentiva che non avrebbe più potuto essere onesto e laborioso professionista Rac comandava poi all'avv. Bernstein molte eause che erano *n sospeso — Non aveva avuto il Prilukoff esortazioni autorevoli perché troncasse ceni relazione? — Sissignore. Tutti pli avevano cnnsisliato a lasciare la contessa. Il suo antico principale, avv. Kaiser, la sua cognata ed io stesso eli facemmo- lunghi ed amorevoli discorsi in proposito: ma ogni nostro sforzo per convincerlo, -.ebbene qualche volta paresse avere un certo buon risultalo, andavano a vuoto non appena il Prilukoff rivedeva la contessa. — Ed in quel tempo dove era la contessa? — Kra ancora a Kiev.-. — Non ci furono dej-li intervalli di tempo n cui Prilukoff non si fece vedere dalla Tar- nowsky: — Si rifintava eli accorrere ai suoi appelli, eci nna voi,a anc)le Sj p,nse ammalalo _ Come sa ella che la contessa impediva a Prilukoff di vedere i figli? ~ Me lo disse Prilukoff stesso. D'altronde, L11 ane' ,CTn"° non vide mai la famiglia, e solo fcce venirp S11Q flglio pef salutarlo o-uandC) parti per Vienna, ^ai-ava semnrn lui , „ ., f ?? ! , , , „ — E vero che Prilukoff dava del danari alla ! 1 arnowsky? 1 — Non ho mai visto consegnare proprio del denari, ma l'ingranaggio della loro vita era tale che si capiva ohe Prilukoff doveva pa gare lui le spese. Del resto, so che che il fitto di casa fu pagato dal Prilukoff e che questi riscatto i gioielli impegnati dalia contessa, Pres. : — Ma la Tarnowsky afferma che fu lei che diede allo scrivanello i denari par fare ' gioielli, e Prilukoff disse che la disimpegnare i contessa, materialmente, diede essa :! denaro allo scrivanello, ma che il denaro era suo.

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