Le idee socialiste dell'on. Todeschini

Le idee socialiste dell'on. Todeschini JlR LuOTTfl IV COHUEGIO Le idee socialiste dell'on. Todeschini E' opportuno esaminarle per un .motivo semplicissimo. Quandi), nell'adunanza della sezione del partito che decideva questa cuti- didatura le menti più riflessive si sforza- vano di fare intendere ai 116 della nuova magsriorama i uericoli della deliberazione, maggujitiu/.d i pcuuuii > si rispondeva: « Noi vogliamo fare una al-termazione puramente, schiettamente socia- Ustica c su di esso intendiamo di vincere o cadere. I tempi delle transazioni, delle mèz- ze misure, degli accordi coi partili affini sono trascorsi. Ritorniamo ai periodi eroici del socialismo classico: e perciò votiamo per Todesehini ». La qual cosa, se la nostra logico, non ci in- gamia, vuol dire che, di tanti nomi e di tanti possibili candidati, operai o non operai, te- rinesi o non torinesi, i 116 uomini della nuo-va" maggioranza hanno visto solo un nome, solo un candidato a cui Mara ed Engels hanno trasmesso la pura fiamma spirituale che traluce attraverso a quel » Manifesto del partito comunista ». che giovani socialisti non ha ma tato: e questo candidato, erede di tanta ric-chezza cerebrale, è Mario Todesehini. Questo, e non altro, deve essere stata In*2né logica assunta dai 116; edè .uin-il 09 per 100 dei■ili , L; mai letto ne medi- di legittimo che chiunque possa discutere tali affermazioni. E noi, per discuterle, nonci porremo neppure da un punto di vistanostro che allora il tema sarebbe troppo piano:' cercheremo, per quanto è possibile,metterci nei panni dei nostri avversari. Atale uopo sarà bene distinguere parecchi Socialismi. Se no possono, ad esempio, ri- conoscere subito tre. Il socialismo di chi, imbevuto dello spirito e della lettera delhiiucmiiu uciiu . « Capitale » di Marx, giura ancora sul « so-pralavoro», sul «sotto compenso», sullaappropriazione indebita del " profitto», sùlla ((usurpazione» della proprietà privatae su altre consimili leggiadrie e che gin-dica quindi la società in base a tali sueconvinzioni. Non si potrà certo dire chesimili socialisti siano molio al correntedella vita: ma esistono e sono rispettabi-lissimi, come tutti i credenti in qualsiasiaffermazione. ■ Vi è l'altro socialismo, di quelli i qualicetto marxista compreso. I fatti, questi mae-stri del sapere, li travolgono con la loroincessante evoluzione. Non credono più al((Salario di bronzo», all'inutilità dell'im-prenditore, al « lavoro cristallizzato nel prò-dotto» e in tante altre consimili corbel-lerie, ma, vedendo il progressivo elevarsidelle classi operaie, ne studiano la tattica,le necessità, cercano per esse la via dellaminore resistenza, e perciò stesso sono in-dotti ad esaminare e a valutare le cause delle resistenze delle altre classi, ad apprezzarne l'importanza e a stimarne a tempo debito la cooperazione, senza preoccuparsi della pregiudiziale sentimentale di decidere se questa cooperazione sia spontanea o frutto dun calcolo. Ed è a questa complessa streguadi apprezzamenti, i quali diventano sempre più complessi a mano che la partecipazione diretta delle classi operaie alla attività sociale si fa più e più effettiva e multiformeche essi piegano la loro condotta, anche se dicono di non perdere di vista l'idealità finale — necessaria per dirsi socialisti — delia socializzazione dei mezzi produttivi. Vi è infine una terza categoriu di socialismo: quello che raduna sotto questo nometutta un'olla podrida di aspirazioni non bendefinite, di rivendicazioni non molto precisma. per ciò appunto più accese verbalmentedi fiele contenuto, di appetiti, ambiziosi : miscela curiosa — e che pure ha una certa ragione di essere nei paesi poveri e dove ledivisioni fra le classi sono primitive e brutal— e che si appalesa in un'agitazione iuconiposta di atti, in uno sforzo continuarnenieiroso delle parole, in uno siile sempre spintoalJe altezze del melodramma, in una verbo-sita tanto più frequente c rotonda quantomaggiore e il vuoto intellettuale c la pover-tà delle idee che in essa racchiude. ÙstuE' a questa terzu categoria che appa 11 socialismo di Mario Todesehini; Socialismo di maniera e antiquato, che nel nostroSettentrione pareva ormai superato da dieco quindici anni almeno. Ma evidèntemente, quando quel primo peliodo ó superato da un pezzo, i! volervi iitornare significa una involuzione dannosa, un ritorno al passato, è indice di una mentalità che si ripiega accasciata su sé. stossa e, non avendo più forza di andare usanti, si rigetta pericolosamente all'indietro. Ed t; perciò che ìa proclamazione del Todesehini è stata voluta da uomini che oramai enino morti u.jiartito, 'perché avevano fatto il loro tempo da un pezzo ed erano scomparsi du quando la coscienza proletaria torinese, maturatasi, aveva abbandonato il terzo socialismo per riSiiHre al secondo o a gli uomini che in Torino io rappresentavano. Ed ò non. meno caratteristico il l'atto che la massima e quasesclusiva parte dei telegrammi di plauso petale scelta sia provenuta dai ((compagni)delle piccole sezioni socialiste del Mezzogiorno, dove la plebe rurale « muore di fame=„i ri„„ ~„<i • i i sul fecondo solco», sotto un regime localeche risente del borbonismo e dove altresì la»i-osa todeschiniana ha più veemente iniper-versato E chs sarebbe difatti venuto a fare il To-deseliiiii fra noi? La propaganda del socia-iismo intellettuale e scientifico forse' No "ter ni Numi... O quella del iocialismo che prò-Itera, nel fervido affaccendarsi dell? Leghedi mestiere, le forine nuove- il^Un « democra-aia industriale Ma oiic m- ««. ÉttÀ a TrriP^i L Ai ili : ì , d"pisce il Todeschmi di tutto questo? Quali pòtrebberò essere le sue idee sui problemi delavoro, dell'organizzazione, dei suoi rapportircol capitalismo; di quali consigli potrebbi. , . . _ i i . egh aiutare m un frangente le ma.«e operaic nostre, rotte alla vita industriale, mature a intendere rapporti dei quali quel povero Todesehini non si è mai saputo farun'idea. non ha mai poiuto formarsi unéonarfto? X . , . Ora tutto onesto e grave per due ragionLe prima si è che i! gruppo parlamentare so | o cialista è molto, molto povero di uomini che a abbiano una chiara visione dei bisogni delle - masse organizzate e questa povertà si riper- - cuote su tutta la vita pubblica e si rifletto a nella scarsissima influenza morale dei partili e, di Estrema. Ciò dato, mandare Todesehini > > l-alla Camera e aggiungere'una debolezza allo a- sfinimento generale. o La seconda ragione è per noi ancora più z- malinconica. Perché qui in Torino non soo si è prescelto. Todesehini, mn lo si è prescelel contro Rigola, nolente quest'ultimo. E' cioèr movimento vacuo, parolaio, piazzatoloche h ull!i volta ancora preso la mano sul movi- jn- mento ordinato, tenace e conclusivo. E' un ti passo indietro di mia diecina d'anni, il rie- torno al sentimentalismo romantico di caltio-.va lega sul positivismo moderno, un nuovo e, segno di quell'andamento a zig-zag che ci s sorprende e ci addolora, perchè ci dimostra e che nelle masse l'autoraziocinio non si è. anel coni a sufficienza solidificato ed esse restano ;c-jdivive. I j Hi socialismo può essere criticato come con-1nfezione scientifica, combattuto, stritolato sa n-lsi .mole.ma non ridotta! l^P^ei ancora facile preda alle più strampalate mos- ; «> iwinvnUirmn'rf» di un ™„m a\Tnmhi-o re i- se convulsionarie di un gruppo di ombic ie- e slieo, quale è il socialismo dell'on. Tode-In,sellini. ai Piaccia o non piaccia a tanti, noi — che o per gli operai nutriamo un'antica e imniu-e,itata simpatia disinteressatissima - ci opA porremo sempre contro questo tentativo di hi un ritorno a tempi che furono, tempi dolo- i- rosi di vacue agitazioni, di inconsulti sciope- i, ri generali, della lotta per la lotta inconclu-el dente o vana: tempi dannosi un'industria, , nnamin „ u,tn o- alla massa opei aia, a tutti. aj Noi vorremmo che gli organizzatori seri», ! avessero il coraggio civile di proclamare alta ala verità e allora essi per i primi ci verreb-n-jhero a raccontare gli sforzi inauditi e spesso ue'infecondi che hanno dovuto compiere per ri-he chiamare il proletariato, inehbriato dallee iirasi alla Todesehini, a una concezione più i-!seria e più virile della gran partita del dare si^ dell'avere sociale, »*# li | Non dottrina dunque, non evoluzione • non ranni-asmi-» non in e non Io ha mai e-;del movimento socialista stesso. Todesehini ro |non rappresenta le masse operaie orguniz-aljzate, perchè non le conosce m-jia. il socialismo serio perche ò- j studiato. Rappresenta intellettualmente null-',la; moralmente quello che abbiamo dimo si jstrato : politicamente un regresso di trenta a, anni. la j Gli elettori del IV collegio anche se socian-jlisti, potranno affermarsi sul suo nome se di

Persone citate: Engels, Mario Todesehini, Marx, Rigola, Todeschini

Luoghi citati: Mara, Torino, Ustica