Il dietroscena delle manovre nell'affare delle liquidazioni

Il dietroscena delle manovre nell'affare delle liquidazioni Il dietroscena delle manovre nell'affare delle liquidazioni [Servizio speciale iella Stampa). I ttt l itt di FPli 20 180 Finalmente si comincia a smascherare Io strano contegno del liquidatore Duez, il quale rapinando senza vergogna, approvava pure, a dispetto dalla legge, le rapine dei suoi propri collaboratori, anzi ne li incitava. Costoro, spinti dal loro padrone, si eranoveduti costretti a compilare le loro note inproporzioni tali che Duez temeva le ditti-colta con il tesoro al momento inevitabile s^p^ piccole noie al maggior numero possibile di tribunali, ciò che fece il liquidatore facendo ammetterà la competenza dei tribunali di- rianzi a cui le istanze erano seguite, e non quello del tribunale della Senna, Le furberie del Duez Ciò tuttavia ha provocato non poche recri-munizioni di magistrati. Uno di essi, il pre- sideate del Tribunale di Apt; in' risposta ad una richieste •fatta da un mandatario del Duez, scriveva il 31 gennaio 190O. <• Io non ho la qualità, nò poteri, perchè non ha love- stito né il signor Duez nò voi di un inundulo giudiziario qualsiasi che dipenda, sia dal Tribunale civile di Apt, sia dulia mia qualità di presidente di questo Tribunale. Io non ho competenza per apprezzare giustamente e lealmente ed equuniente le vostre spese, che nvin sono del resto propriamente tiene che delie note di onorari. Io non iio nessun eie- mento ui apprezzamento delle innumerevoli vacazioni clic ne costiiuiscono il fondo dei trasporti in ferrovia a lire 0 iO per chi)ometri da Parigi ad Apt e dintorni ». Quanto eloquente questa lettera che stigmatizzava già fin dal gennaio 1006 tanti atti che hi giustizia doveva considerare nel marzo nel 1910! Dividendo i totali degli onorari dei suoi mandatari tra buon numero di Tribù- nali di provincia, i] liquidatore aveva incontestabihnente facilitata l'accettazione delle n<>'e delle spese fatto dai suoi collaboratori, ma siccome per certe di esso il totaledei loro onorari raggiungeva i G0 mila tran-chi, era a temersi ohe il tesoro non finisse per stupirsene. Martin Gauthier, la mano destra dei Duez, girò la difficoltà. Imponeva, ai suoi mandatari di mutare il suo nonio tanto spesso come di regione. Cosi i conti di ciascuno si trovarono sensibilmente di'- minuti; ma vi tu una città ili Francia- in cui quest.a sosttuzione di nomi r'^ede lungo nel un incidente ufficialmente registrato. Questa città •'■ Montpellier, dove il signor 13reton. ma: l'aatiii'io del Martin, aveva imitatoil suo nome in quello di Aiibert. Un frate lncarlcato di facilitare il lavoro essendo sta- to ai chiedere di lui con' quest'ultimo nomo in un grande albergo della città, ebbe In in- grata sorpresa di apprendere che il signor Anhert vi era sconosciuto, e che per controil s'g-'or Rretnn vi trascorreva giorni piaceVolis-inii in òttima compagnia. Quando al doniQiii man ri n'ario e ra.p8irereiit.nnt« delle Congregazioni si trovarono ritmiti dinanzia! notavo ner in firma degli atti, vi fu un moinento doloroso: fu quello in cui il frate appresa all'onorevole Tobellione che le suo«irta ed i suoi documenti con cura, prona- Tati erano stati fa'ti in nome di un liquida.-tore che non esisteva. Occorreva, rifare tutto il lavoro: le parti de"isern allora di Armareg!i tittiredatti al nome cii Anhert. apponendotuttavia tuia menzione addizionale segna- birtte che d-eito liquidatore si chiamava inrealtà Bre'on. Come è noto vennero scoperte ledere del.DUez a religiosi, lettere ohe stabiliscono i;>,modo irrefutabile i rannorti che esistevanotra di essi e l'incessante collaborazione dei'liquidaiori e dei'liquidanti. In tutte le citta di Francia, dove si trova vano ripartiti i Fratelli della Scuole Cri-1 stiune, i rappresentanti dello Stato laico; trovarono la più cordiale accoglienza. Del ! resto-, bastava loro di presentarvisi per firmare gli atti, giacché potevano essere sicu-j ri che tutti i passi preventivi erano stutùl , ,fuU.' c?,« cu™ <™i congreztonusti disciolti >e,c,he H rappresentante del liquidatore era « "to Kia sapientemente da essi combinato. i^rima calma-senza ia più piecola " ,. i 11 luogotenente Duez era un uomo, con cui si poteva sem prò andare d'accordo. Del resto, non aveva egli, por secondarlo', un luogotenente di SnierT'01'6' PCrS011a de' MaftIn j Quest'ultimo era un uomo, di cui non ci I si separa tanto facilmente, elio il liquidato-1 re, secondo il parere di coloro che lo avvi-, chiavano, non poteva guari surrogare. Co-j sì, non pochi furono stupiti quando i due; compari fecero proclamare, a suono di! tromba, la loro brusca e definitiva rottura, Ma con si trattava che di una manovra,: poiché, come prima, Duez o Morlin rimuse-1 ro associati, e continuarono a dividersi in parti eguali, -secondo le loro convenzioni, 1 benefici dei loro loschi traffici. lrnvrfiudssslcrefStdd«scòPitSili 29 gennaio 1907, vaio a dire, parecchi clamorosa separazione, ricevette dal Duez una nicsl dopo la loro j,llu dei mnmknar 'lette,rra,1^s_.^.1}c??n - hV:T?0/' y. U,' ^Wr^''1, °X \^j:j0' i ™. ^."?,n«.f" i?,!1"- citi Volete avere la bontà di trovarvi, il 31 corrente, alle oro 2, all'Istituto di via Sevres, N'. 78. Mi troverò i-o stesso". Si trattava di discuterò insieme t vantaggi pecuniari acconsentili ai liquidatori dui martcv; ' poro del detto mandatario Dell'incontrare, nei corridoi doll'lstituto. Martin Gauthier, che passeggiava in lungo ed in largo, come se ne fosse il proprietario. — Vi credevo guastato con il signor Duez. — Certamente, — rispose l'ex-aiutante. — ma in questa cosa sono un poco come di casa mia. Ed infatti, mentre passava dinanzi alle cucine, il Martin preso un pezzo di pane e lo bagnò tranquillamente in un vasetto di onserva. Così il mandatario rimase al¬ lU quanto scettico suila dichiarazione ciell'an fico associato di Duez. Confronto Duez-=Chappey Ln giornata giudiziaria eli oggi fu assai venne autorizzato ad intrattenersi con sua moglie. Diciamo, a questo proposito, che dn ora. in poi la signora Duez non si recherà | calma! Ci fu soltanto un confronto tra le.x liquidatore Duez e la signora Chappey. Il Duez venne condotto al gabinetto de! giu dice istruttore, verso le una del pomeriggio : prima di penetrare nel. gabinetto del giudice l più a visitare il marito. . Subito giungeva la signora Chn'ppcy. che il giudice istruttore aveva citato. 1! confron «(1 si limitò ad un monologo de.lhi signora o! Chappey, la quale disse elio non ebbe che a lodarsi dei suoi rapporti con Duez. - « Mio marito, -- disse la -signora, — lao sciò, rtiorèndo. circa sette milioni. Una gran e parte di questa fortuna consisteva in colo lezione di oggetti di arte ed in immobili: la j liquidazione di questa successione era stunjta delicata, perchè non era io solo l'erede, II Tribunale dalla Scura incaricò il signor .; Duez della liquidazione: io non conoscevo >, affatto il signor Duez: por quattro turni, ! eh? 'durò la sua amministrazione, non ho ''notato nulla, che potesse dare diritto a so 'spettare la sua onestà». snc?rdrgmPdtpnsdzcmnPatQgp

Persone citate: Martin Gauthier, Tati

Luoghi citati: Apt, Francia, Parigi