La quadriglia

La quadriglia La quadriglia Da questo punto, il racconto della Tar- nutokl spoltra nella taso. oompleUi.delie sue relazioni fatali: ul Prilukutt Si aggiun e g0no il conte Kuin.iruwski — la vittima — rL i| sentimentale Naumow. La contessa si n destreggierà d'ora innanzi tra questi tre cu- valieri: è la quadriglia , o . neL'imputata ripiglia dicendo: — Un giurilo la sorella della signora Kamarowski, Sofia Hoedel, ini telegrafo dicendomi che si sentiva multo male. Non tardò un altro telegramma che me ne annunziava la morte. Rimasi colpita da questa morte immatura della cara umica; ed- ecco che mi giunge un dispucuio dui conte di Kamarowski elio ini supplica, in nome dell'aniica amicizia, di andare a Dresda, lo, por l'aulica amicizia non potei s xìiluUu'C.... Partii. Alla staziono di Dresda n venne a ricevermi il conio Kaiuurowski.. Nelr ol In. cappella ardente — in sua casa — trovai o'i duo donne : erano le duo cognate del conte: la terza -• aggiunge la contessa con una o ilitohaziòuo caustica nella voce — ora, mi i disse il conte, m un cufe-chantanl a Roma». r, «teòrdèrelo, vo lo dico di missaggio che i- cognata.del i^r^;n^]^ vl*g 00,1 Sl0r}ì}±tla maMU0' tU mCS°- i mb"°. verso ^ contcssn , i — La sera stessa, continua lu lumowbKl, l dopo duo ore. partii con la Perrier per Neu- a teh$el e dopo qualche giorno ricevetti un Iologvonuria ed una lettera da Prilukoff c partii per Digiono ancora con la Perrier. Arri j vai alla mattina c trovai il Prilukoff in com- -'pegiiia con la cassiera della locanda chi: era di l'impello alla stnzioiic <>. - l:t contessa, dopo questa breve punta chis ilo ìi'.-n voglio dire velenosa, ma cerla-iisate a caustica, coiitiniia: o — •• Egli ini disse che era andato ''Oli q'-iao st'i cassiera ud un ballo di studenti - che. i so i<- serviva come di mia intermediaria p> r l mandai lettore in Russia e ricovero lo risposte. Pei tornai a Neuchatel. Io ero in rori'ispondenzu con Paola, kamarowski, iti quale - avevo pregato di fiumi supero come slava il COnte donòiu morto della moglie. Dopo qual elio giorno, partii per Losanna con lu Fer¬ o- rier. Andammo poi a Parigi, ilo\o collocai j mio tiglio in una scuola di quella città. Pri lukol'f andò a Tours; ma poi egii foce puiee- n ••'•'e gilè a Digione per ricevere le suo let¬ tore. Andai anche io a Tours, per qualche l-'=io,,.,u.J'.' ^ritornai il e..lJuÌ.11 ^'V61',? »'e della sctiola. del collegio dove ora mio ii~ 3'"0> 1111 chiamo e rat disse che il bambino e imparava male, si comportava poco beno e quindi era costretto a niandarlo via. Kuiua- o vowski ni scrisse che doveva andare a'h H ■ j- „u telegrafai che si ricordasse , «uowo. i<< o" imwwum n '. i di me, che mio figlio era a Parigi, che vi i teneva cattiva condotta, che nuche io pros) simamente avrei dovuto andare in Russia iper collocure il ragazzo ne! collegio dei <m- a ideiti, Presidente. — Vogliamo leggero questo te¬ -'legrumma? ¬ li'.fati i ' ■'i»o.mvr7,3rdl Varunrla Se vunie furv ulag. . (flf) llis,cmi. telegrafi Parigi, l'asi/ua felice. a j,% vi guardi',> i Presidente.—'Avete parlato a Prilukoff di a j questo telegramma? a e a a o r e rte a el 11 e a r- — Sissignore. Prilukoff sapeva che ero andata a Dresda. Il vischio d'oro Presidente. — Dunque .siete parlila da ['a- rigi... — Mo prima di partire ho telegrafalo a Prilukoff: gli racconti che non sapevo che!cosa fare per mio figlio, ed allora egli mi disse di andare in .Russia e di collocarlo colà. Presidente. Ma coinè va allora che a- volo dotto ili istruttoria clic fu il conto Ku- mnrowski a darvi convegno a Varsavia?!Parrebbe dal vostro interrogatorio che ab- hiatedetto elio non voi avete dato convegno il lui. ma lui a voi... Tarnowski. — Le indicazioni dell'itinera- rio te ho date io; ma agli prima mi aveva scritto che andava iti Russia. Presidente. — Continuate: siete dunque partita per Parigi o vi siele trovata per istrada... I.a contessa, sempre molto calma, dico: - A Parigi vomì" da Digione Prilukoif; mi diede le sue centomila lire e mi disse che cosi sarebbe stato più sicuro del mio ritorno| da lui... Presidente. ! lu— Avete sentilo invoco che c-i riete^tvi saS semi! 'piuS'a! di lui... Ic;..\Tarnowski. - Ma questo non è vero ! ' Presidente. — Tanto por dire che quello, ., -ho voi dito di lui, egli lo dico di voi. E al-1 sllora siete partita da Parigi, per la Russia Poi ?... Tarnowski. toArrivata a Berlino, io gli s luscrissi una. lettera, nella quale dicevo che' ero scontento di avcrcil silo denaroso1" "il hd.m,anda^ soth^ual Une ed in'quule **ciilà avrei dovuto rima ridarlo. iiiivclc inai dello noi Presidente. - Non lo vostro interrogatorio ! Tarnowski. Mi paro di averli taiidetto l'i'Uin <mnn ••privi!-.'-, v-nviri-i , i inooii ui " n ' ., • o-o ,r d ó I J"iiii b.g-^ ''te ici o ne K cu O, Udo il V- „n w la^llchenudav^^^^ ^v dio ori unii «oiocoiioy-r o olio s-n-oiiiio l"statone O. el n suna l'ninteli-i clip noi li. •ivrehlip -iITlrl-il. ••! aKS cadoll m 0 «Alhi stnjioi'io di V-irs-.vio volino Ifl fn- »'ugna lidi Kaumrowsk. So a RoÓdeh il eoa- tagibguzzo : lo Perrier .indo lini verino poi ad Orei. La conoscenza del Naumow Kiew, dovi Presidente. Clio cosa avvenne poi 1 ir-- Cam-min facondo il Kamarowski mi diòse che dopo aver collocato mio figlio sa- rebbe stalo meglio andare all'estero; elio iaegli sarebbe venuti, cui me; ma mi raccontò Uche ad Orei vi era un giovane Figliolo, cor- dtu Naumow. che era stato padri" • ducilo Ira il Vasou, cognato del mo in un leKnmarow- lesld, « Leviwski, capitano di niarinu, che viveva nella slessa casa, del Kamarowski. qQuando arrivai ad Oro! lasciai mio liglio Din casa degli amici, ed il giorno seguente issono ripartita per Kiew insieme enti la dPerrior. por vedere mio padre od ottenere qun altro passaporti', porcile temevo che il iPpussaporto che avevo preso a Varsavia non teini sarebbe valso più por passare la fron- ctiei-fi JI Kamarowski mi aveva dello che sfavrebhe dovuto andare a Pietroburgo por i nsuoi affari ; mi disse allora che anche io po- intare In. vendita dei vostri beni : hi avolo trovato l'avvocato Bernstein, coli il quale uvete parlalo della vostra causa di divorzi... Allora era già stata pronunciata la sentenza clic usgava il divorzio con vostro marito? — Sissignore. — Presidente. -- E negava il divorzio per colpa di tutti o duo. non ò veni? — Sissignore - - dico lu conlessa, con voce appena percettibile. Presidente. — Questa sentenza ora del l'i marzo 1005. Non avete parlato con l'avvocato su quello elio avreste voluto fare? Sissignore, egli mi disse che a Pietro u.ito gj er., Rl!jcjduta ingoiando del vetriolo. Domandili, ma non mi tu concesso, di vede re Tatiana. Io andavo sotto le lì ti est re. per vedere la bimba. ! La contessa dtcemdo questo pietoso pai-li colare della suu esistenza, non tradisce nò nella voce, nò noi gesto, nò neh languido sguardo, alcuna emoziono. Presidente. — Perdio questa resistenza a farvi vedere vostra HgliaV levo andare insieme con lui per parlare del ^divorzio... l'residcuto. Dito |.m etnaro questo par- «tieolure: voi siete ritornala a Kiew per Irai- cogsoe Indavseburgo si iàrebbe potili ii benissimo doma.,- dare al Santo Sinodo di... di... appellare la sènteuza di Kiew. A Kiew — continua la contossa soppi che L'amante di mio ma- cntdt••e! — Perche una volta la bambina ora ve- nula a casa mia: ossa piangeva od i paron-,il ti di mio murilo dicevano che, essendo nor- c vota, non, bisognava procurarle dello omo-, fi zioni . ro Presidente. — Da Kiew siate andata ad a Orci. —Sissignore, e quando parlavi nari ÌBliti-c niarowski del passaporto, egli mi diceva che U c'era Nauinow, il quale avrebbe potuto diro n ro queslo passaporto poteva servire ancora,te per qualche settinuiuii. Mi fu presentato il Is Nauinow il L'U maggio 1007. Egli mi gtiav-in dava sempre fissa c poi la sera siamo andati!lutti c tre in vettura, poi nella mia stanza. Gli esperimenti di masochismo *i 9Ìctc «** cu" i -Naumow.' .\uumow l'uà detta anche lui questa circo- ' ., slaruu to tono ironico. iunge la contessa con un ce.r-|Presidente. — Naumow ha detto che quel- i lu sera vi siete fermati da soli a soli. Tarnowski. — Ma questo lu dopo, fu un'al-1 h'u Vultu; DuPIJ tluesta P'J"W» *em io partii *** »ew. Passati alcuni giorni rividi Nau-1iiiow. La prima sera quando mi fu presen- tato. ed il Kamarowski parlavano di iiiusucIlisiiio. lo non avevo mai sentito diro, 'iucsla parola. Poi, quando siamo venuti ad Urei, dove ulcl- uovo Niniiuow veniva mollo spesso a J"'""z,irc coli noi, all'hotel, parlando ancora ''ci „„m,el,h,w>, egli mi spiegò clic cosa vo- lava dire questa parola: sopportare quaJtt.i- ^'e sofferonza dell.i doiiiu, a.im.a. Por csem-1 l""'- " lu gin chiesi, h lui: « Spegnatomi In. steareilu. r.pra In inane lo lo°foci : foci' anche dello incisioni sopra lo mie braccia 0 J« slle- u *** disinfettare abbiamo udope- »'utu l'acqua di Colonia.. . Bl'^idcnte. - Invece Naumow attribuisce 6ta contesso. ' I Avv. Diena. - Volalo darmi allo elio, il giudice istruttore ha latto constatare che nel braccio destro della Tarnowski fu iiccon-1 irato il seguo del tatuaggio con te lettere1N. T? ! Siccome nell'istruttoria è scritto clic l'in- asione di questo lettore era. stata fatta con • Uu pugnalò, la Tarnowski spiega di protesta, che non ora stato adoperi itt'l ODll • oii traini'ritoi da " le, un puuiiàle" pc.u'VÌIicisinne dV.meìle |.«t- i lere, bensì un piccolo coltello du manicure I ,\ richiesta dell'avv. Driussi si le""-c questi» proposito l'interrogdlorio di Naumow Duriintò la lettura la Tarnowski si stello un istante por riposare, evidentemente stanca della lunga seduta. Il presidenteconcerie cin qua minutLdi riposo, che sono spesi dal pub iPijcc) jn Lievi o concitati commenti sull'in tei-rogatbrio della contessa inteiTO"atorio c!l0 pcl-„ „ila maggior parte — è parso sfjalbued iiiconcludoiilc. privo di ogni drum niaticilù, e ne' intelligenza szpquale, certo, non rifulgo la A|mli re-, ^-'^\^euloTascteatrice. domml ^-ull ,.||,|i,.|ia riprende l'udienza, «ii,,,,!,. .i;..,,. p-itolo iniriniT V, •• Li , h,ì, a\„ , i- i. la cometa, unii lodando il suo discorso con quanto aveva do lo prima, dico: !i.tueslo fatto dello sDejjmmeuto della si- garetta non era una crudeltà: si trattavo di sollevare In polle corno si fa per le infezioni e poi di bruciarla. Ma l'incisione con lo sn il- ,Inno non ò mai avvenuta' iPresideute. • E' vero come avete sentito diro da Naumow, che voi volevate del mute al Kamarowski o che nei discorsi che fneo-:vate con il Nmiiihow ne parlavate poco lu- singliierainente? K' vero? Tarnowski. Il conte diceva sempre che era un mio buon amico. | P'^Wfe -Ma ridicolo, voi dicevate... I rimano senza parola: poi :. ~r,Sl ,lr,ov,;' c«i come si rido io so-, c,eW s| rideva anche del Naumow. Col Nuli- Bniovv siamo andati a vedere lu città e i din- mturni, l-'-rli mi diceva di essere innamorato udi mo. Poi Kniiiarow-ki venne e siamo par--atili per Pietroburgo. ncara,,: il nuovo amore e" Caro ,, e Presidente. - Siete andati nelle terrò clol| •noto? sSissignore- Io era contenta clic egli fa-1 a•esse il viaggi u tue, perchè sapevo cheIRegli aveva grandi relazioni e grandi infiueni Pietroburgo, e mi avrebbe servito per vil collocamento di mio figliò e per la mini causo di divorzio. Naumow venne con noi fino ullti stazione prossima, a due ore di ter- rovi... Poi tornò ad Orei. Noi siamo andati a Pietroburgo, dove allog"'""'»» ~ii-u.:i... ri h-ietr-murgo, dove alloggiammo all'Hotel BaUiwora. Ma non in stanze contigue ber-'che tra la mia e quella del conte vi era. Una sala od un gabinetto da bagno. Ouindi non è vero quello che disse il conte uèneru- te Boiigarlner, che il Kamarowski cioè sia stillo veduto uscire dalle mio stanze hi teinula molto leggera! Poi venne l'avvocato e nu fece la do- Bernstein a Pietroburg j manda... ! Presidente. — Ln petizione, volete dire! — SI, la petizione per avere mio figlio, ! •'•»"• 111 informati! che l'imperatore di Bus «i^iVlnr^ Santo J Ihiòdo ed il m nitore del Santo Sinodo disse che nel mese «li novembre io avrei j|VI,|0 ,, |n!„ divorzio . ma che dovcvo fan veni..e Kjcw pH incartamenti relativi al ,g sclUftma di qUol Concistoro. Li feci ve njrc. gj fccc].f) pratiche da par(R dd cont9 Kamarowski per vendere lo suo campagne c da parte min por vendere una parte dei miei fondi. Ma il prezzo delle terre era ai|jovo molto basso. In questo tempo la Perjrior mi scrisse che Naumow s'ubhriacava; e mi diceva che se madame, gli avesse scritjto di non bore più, egli non avrebbe più bevuto. Si diceva innamorato di ine... Io mandai quel telegramma, i Presidente. — Avete mandato un prime? telegramma con la sola parola: Curo? Per chè> ge si tr£|ttava di f(lrIo smettere dal be- .ro ,.|Ve(R telegrafato quella sola parola co sì affettuosa ? Come vi ha risposto lui ? — Con un'altra sola parola: «Cura». . Presidente: — Non aggiunse: «La micC ! felicità è rassegnerà »? '; La scrisse dopo, in una lettera... j Presidente: - Voi avete telegrafato- a lui U" 11011 bere. Il telegramma era precisamen- |te cog. concepitn . ftTi y proibisco di berc (. Q 4,„. m(o )( Sono ^ ]c pa. lvie.i i — Sissignore. ' _ \ia> dunque, era una corresponsione di' | affetto... *'a contessa risponde, sempre con affetta- tu ed ingenua sincerità: Sì. Presidente : Cosa ha risposto il Xau- aerata regina — si! — dice sempre la contesa. Poi ajmi scrisse una lettera, e io risposi con un movv a questo telegramma? Ricordate'? A- VI.cI,he risposto. „ fuo sca/a,.0 mìa dcw-. ì aerata regina». j telegramma, nel quale gli dicevo che anda- j vo a Orei. i Presidente: — La lettera era molto amo- T°?a<.el'a molto affettuosa? Ricordate che {"Jiamo tetta nell'interrogatorio di Nau. , | Il presidente dà incarico al cancelliere di Lettere di passione leggere la lettera di cui vi trascrivo i brani lP1'" importanti: «Mia passegigeru felicità; « solo pensiero che io abbia ; unica gioia « che io nutra nella vita : tuttavia dimenìi licito... Se trovate questa lettera lunga' « gettatela nel caminetto, che io non me ne ti offenderò ! Vedete, esisto in mo un certa « sentimento misterioso che, intrattenendo!"con voi, ostinatamente mi ripete: « Eccolo qui il tesoro che il destino ti lui; « riservato, ecco tutta la ricchezza... Io noiu » ho la forza di sottrarmi a questa dolco « illusione lusingatrice. Mi ò sembrato ini«pi'owisamentej anzi mi pare chiaramentc,ii che questa felicità di incontrarmi con voi « fosse come una visione desiderata per tut¬ |iito il corso della mia vita sconclusionata :| ii ossa non mi dà quiete nò riposo, mi chia- i « ma verso un ignoto lontano. Mi accompa* «gnu in tutto il vagabondaggio della miti' 1 « esistenza... Provavo la stessa sensazione! «.anche quando non eravate presente e pei1« che in me vi è qualche cosa di speciale «ohe ini appalesa della donna amata, diffe« reale da tutto il resto che da essa ho im« parato u conoscere. Ecco perclte ho guarii dato a lungo il treno che si allontanava' «con voi! Cerlainentc voi riderete di me, «leggendo queste, righe che ricordano qnel- "'e di un qualunque giornate di memoria " scritto di notte da qualche giovane di nar 1 « scosto ai genitori, nelle prime avventura " amoi ose ». ' .Questo è un campione delle lettere appas- stonato, che il Naumow scriveva alla contcs. sn Tarnowsky. In seguilo alla quale il Pre- Bidente dà ordine ùl cancelliere clic ne ven. 6* letta un'altra, che comincia: « Mia amata, ti scrivo nuovamente per riha non sento sóffome come ici giorme tor I « mentosi ». '-è coseni fanno sempre peggiori : " 1)1 >1,jtl0 "on doii-mo, abbraccio il tu» 1 " guanciale, nessunopuò comprenidero quaru 1"*0 s,a J*'10:50 mettere la solita maschera ! " impeti et rubile. Non comprendo, perdio In " °bM? mutato la tua nrimiliva decisione di • " TKU'ti-re .sl,,)ito: in Finlandia si starebbe • ' Jll.ttiium SI SIUT«d1j(. i'«copilo chu in ogni altro luogo. E' impos "siui,e rimanere a Kiew, perche vi sarem i " mo cortamente scoporti, ed allora verrei)-. I «?? fll0n t",ta i»«*Qna; non si può stare a « Mosca per non dar luogo a sospetti... ». Itesi, con un bagno dell'uditorio, in pieno sentimentalismo epistolare, termina l'udienza di onesta mattina, mentre la contessa porge <il suo difensore, avvocato Vecchini, la mano inguantata, e lo invita a conversare un poco con lei. Udienza pomeridiana All'udienza d'oggi assisie anche il Duca desìi Abruzzi, il quale è accompagnato dui suo ani- |mo presidente della Carle d'Appello, comm. Tri, i'oriin. il Duca, prima di venire nell'aula, al quale m Itiusro nella camera di Consiglio. ltm,lc °C»«ra, «"«rchese ©arazzo, o dal uri ,)osto. chfl da ]w'"u' Klonn Kh cra stal° riserva to. si teco presentare al presidente coi !ft lnu.attnnuto • ..,„•., ^ „,.„,,;,. ,, , „, wu , , r UA «mnazieu- i * ' r>mi,tf ,a Vocc ,1Ua C0,1W3S;1' ^mpre nella - ,5|>e™llza ,L'=f' abbandonato il racconto dei i"""01 iu,lori 0 dello sue confessioni di sapore pie- o oantc' cscil da auella freddezza di racconto ciio te ha ',vlli0 s'l'llll;ilw' nei'entrare piti traariciintenta -:"ell;i rastì del dramuia. di cui è la teiste eroina, - Quando la conu:«a fa. con la solennità elio 'e ò naturalo nel portamento, l'entrata nella gab- e u'a- " 1,uu;l la osserva attentamente, e scambia |cui getitiluominl che lo accompagniuro le tuo I impressioni. I.a couiessa è più pallida che non stemattnia: ,mando te passo accanto per resur- , tu. ul mio i-o.-io. essa .èva sopra di me i suoi Brandi occhi di un colore indennità. f:osi ho il modo di poter niegl» vederla che nelle passate udienze: ina mi confermo nella mia impressio-aie: olio essa non sia affatto la bellissima den na che la fantasia dei cronisti dipinsi:. Noto che essa ha una pelle un po' vizza e sciupata. | lll-'l", esaurito alcune formante, il presidente si rivoJHe a lot. Essa, levandosi prontamente, fa 1 alto di prepararsi a continuare il suo interra- IRalorio. U presidente le dico: - Volete dunque narrarci ciò che è utile alla vostra difesa? Lu contessa: La prima sera, dice con vocq i i un poco slanci trascinante (masi con i stra-,,.. SVocÌlatezza la' Minia' 'sera.che ritornai od, i f^hatezza, la prima sera, che uioiiiai «a . Ure1' Nlumow venne al mio albergo, ma ir l . , ," •-•••--••—-—•"•'. -'tardo- '"-rcl,è ogli' ubm'-llc0- noa aveva com' a.'Dres.° rora iìld:l",,;' ."',! ",io <«legrai a. Fui i - a o poi il giorno dopo invitata ad uu pranzo dal conto Kamarowski. lo volevo bene a Naumow sempre pili perchè egli mi si mostrava affettuoso, iierclic appariva un povero uomo disperalo, perchè voleva bcae ai miei bambini.

Persone citate: Arri, Bernstein, Carle, Diena, Driussi, Orci, Uche, Vecchini