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"L'inattesa " Dramma in tre atti di Emilio Dolfi-Foà "L'inattesa " Dramma in tre atti di Emilio Dolfi-Foà (Teatro Carigna.no — l.o marzo1910. . ... . Questa h In prima opera d ramni urica, con 1'11' Emilio Dolfi Foà affronta pubblicnnienta il teatro. L'autore è giovane: viva la sua passione per In scena., due qualità simpa tiene, elle purtroppo non tutti hanno, n... " he. quinrì i Ma conaziatamenanno po uncace,no lm° convincere un insigne ed esperto mae- d/mff di teatro, come Ermete Novelli, ad nfIinterpretarli, probabilmente o piuttosto perja, Ila scena di follia che conchiude il dramma 'e dà occasione all'interprete ad alcuno e 1 !sr.ressionÌ"'scenicìie caratteristiche,"'che'non {sto dramma, che ha, d'altra parte, pretese per la saggezza con la quale il dramma è composto. Dramma rudimentale ancora, povero nella sua materia prima, incerto od oscuro ro forSecruIntnoco nocudenecopoinmprnellelueTìinee cora troppo vicino all'esercitazione scola-: oestica per poter con lucidità di forme e diL scopo, con efficacia sincera di commozione,:?con buon effetto d'arte, insomma, vivere In : lin' dumvita della scena. In un paese di montagna, non si sa, do ve, — molto è va.go e indeterminato in gite e regrini), bussano alla sua porta due vaga bondi: uh uomo ed una donna. L'uomo ha una mano ferita, la donna è stanca, piena d'angoscia. Essi chiedono ricovero per quella, notte. Ursu loro l'accorda non senza difficoltà, tanto più che egli scopre nell'uomo, Lucilia, che gii sta dinanzi, l'uccisore di un povero contadino che hanno trovato poco!.Buprima trafitto sulla strada. I haMentre, la mattina dopo Lacllia ancorai saucciso ; ha. ucciso la moglie. Almeno cosi pare. Ma, corno ogli non può dimenticaro, non creda pure Ette di poter togliersi per l'avvenire d«alla mente il ricordo del misfatto del suo compn^Tio. La moglie di Ursu è sempre accanto al marito conio un fantasma. Ursu comincia da questo punto a farei capire di non avere il cervello in perfetto equilibrio. Egli attende la moglie che ha uccisa e che deve ritornare... Ma tutto questo, ripoto, esce cosi imperfettamente dulie linee del dramma, e dalle i'ieghc dell'anima del personaggio, che voi a ! tratto Etta cessa di supplicare, si trafigge, icredo, con uno stilettò, viene a cadere |dinanzi alla porta di Ursu. Questi allora la trascina dentro, si gitta a' suoi piedi, la bacia, l'abbraccia. Essa deve « lui apparire come In moglie uccisa che ritorna. Poi, come due carabinieri in perlustrazione picchiano alla p«rta, LTmi nasconde il cadavere di Etta in un angolo e va ad aprire. Entrano i carabinieri, e mentre essi, riposandosi, discorrono di certi delitti da. loro scoperti, Ursu vinto a poco a poco dalla follia, si confessa autore della, morte di Etta. e lascia credere di essere anche l'assassino "-'.Iàeììo sera precedente. E i carabinieri lo fra- scinano con sè smagliante nelle sue risa, di ? a, a nesecinoqudedeponobuvilibsoscTpvsi ge i a o d. e. ca rae io oazzo Il Foà deve aver scritto questo suo dramma, -- che appare in più momenti ingenuo artificioso, — che è quasi sempre monotono con una intenzione di psicologia e di suggestiono di ansia drammatica, che evidentemente non riescono ad attuarsi di fronte agli spettatori. L'azione procede a sbalzi, senza connessione e illustrazione sufficiente de?!i stati d'anima dei suoi personaggi. E questo tenue e oscuro abbozzo di scene è per di più rivestito di una forma e ili un dialogo troppo snesso lontano tanto dalla Schiettezza e dalla vivacità, quanto dalla intonazione conveniente ai personaggi che operano. Attendiamo dunque a miglior prova l'ingegno ili Emilio Delfi Foà. Gli applausi che egii ebbe dal pubblico durante i due primi itti debbono portargli il sunto della simpatia ; ma le disapprovazioni del terzo irli "siano anche di severo avvertimento. Egli trovò Ermete Novelli, che con generoso interessamento eli tese la mano e lo aiuto al primo passo. Ed è una fortuna. Ma io gli auguro che il secondo non rassomigli al primo. d. 1. nMsgttcnnMP•Mgdsps?rlgDfQll