Il processo dei due medici dell'Ospedale San Giovanni La sentenza

Il processo dei due medici dell'Ospedale San Giovanni La sentenzaIl processo dei due medici dell'Ospedale San Giovanni La sentenza {Tribunale di Torino). {Tribunale Udienza antimeridiana. L'aiTilìS'a (lei Pubblico Ministero L'avv. Crcista-Ctuli premette che le risultanze doll'uicliiosta amministrativa allettata agli attisono schiaccianti per i due accusati », se il Mo- randi non avesse dato le sue dimissioni, certo Bini grave sarebbe strila la sua punizione. Dalla relaziono poi de! sen. Cibrario si apprende che assolutamente i mediti non potevano percepireemolumento alcuno dai postulanti. 1 due medici. attualmente imputati, invece contravvenivano re- plicat amento a questo principiò di rettitudine, nella beneficenza ospitahera, Furono i due me- dici puniti. 11 dotto:- Camperà si rassegnò adda-cendo la scusa d'una sua partenza per Parigi: il Morandi, invoco, ebbe torlo più grave che la poto dignitosa rassegnazione del Campora. perchè si difese accusando e dicendo elio egli non era che un continuatore d'un sistema da altri inaugurato e seguito. E cosi l'amministrazione dell'ospedale dovette fare un'altra inchiesta, e se il Morandi -non avesse commesso così bassa azione di calunniar-? i colleghi, non sarebbe sortito alla luce onesto processo penale. E dalla nuova inchiesta lpdévolissima del sen. Cibrario risulta che mai alcuno prima del 'Morandi percepì denaro dagli infermi. Allora i! dottor Morandi fece un atto di resipiscenza sul sue iti • inconsulto: disse d'essersi sbagliato. pr?w.nVi lo sue dimissioni e si offerse di rinibors monte l'ospedale. Questa ore. !a confo; esplicita delle proprie colpo. Le esazioni che _ il dottor Morandi ebbe a fare tanto per Se visite come per le nccéttnziòni, furono mestili ci m vermi modo egli poteva protenderlo. . . •Con quali mezzi e-li riscuoteva illegìttima-! mente tali somme? L'ha delio l'infermiere Musso la credibilità del quale 6 sospetta alla Difésa, ti dice elio il Musso accusi per salvare se e che Caltronde sin un iibbrinc-one. Ma. secondo l'orare, il Musso non hi incontrata responsabilità t li tace cnrr> una paD'altrondo le parzialmente or Morandi e alcuni tof-ti-porchi non Il Musso non ha detto quo-olcuna o se mai. conia eorr randi. aveva mito l'ini«res;e di ubbriacarsi non costituii tento di falsiflcatoro della vaccuse di Musso sono confi dallo confessioni dello s'^-s1parzialmente dalle deposizio moni E' vero che Moratili torizzato dairaTOmirnstraz!cn< 51 Musso, ma altri testimoni l'hanno .ossei:'', i ee il dottor Morandi noi-, esitava a dive .quest falsità ai colle---!'', pirchè non l'avrebbe npelu! codi infermi, cerne afferma u Mus Avv. C'ivaclià. — sto all'udienza. , , ,. ....L'oratore continua rilevando che Musso disse che il dottor Morandi mostrava un registro 4i accettazione ai postnlanl , !' dottor -Merandi ammise resistenza del registro....ma negò d'a\erlo mostrato. 11 Musso disse che il a. parzialmente soltanto .. carteuo-a rivelazione fu confermata dal do questo particolare dove essere voi menti eli ammalati avrebbero ti all'ospedale e non .ayrebjjero.. pi Morandi. Così molti tosumoni ( sfruzionismo esercitato dai dottor ammissione dei cortine.".!; dt Il dottor Morano! infermi, che si lam la parcella, che ere r Direzione. Ma è smenti ma anche lo smonti — legge — il testimonio cav. Lorenzo Pa Avv. Cavagli. — Ma lei lia una vis ■tìove ha visto ii Parmc-tler? Come, non è venuto alludienza Istruttoria è stato sentito ! C. F. H'oggieri. — Mi pare che le: discuta u^aloi'òr Mo- 11 vizio ovn'•«-infermano 1 0Morantìi ne'.lt!lavano povertà. '•Fere mal detto aglidell'eccessività.del-era stata» compilata inMussoe donaeuer. tung Ma 111proprio vero, aennio. .to non mi interessa. Già, lei; quando sbagliin si interessa più ! come sia assolutaménte Amminifitraziòne toììcrame tutoria, il Kiovinelto che s'impossessa della bicicletta che ha affittato, non basterà l'aito stess'd'un medica, che colia eua autorità impone all'inferrilo e può trarlo ih inganno, e che si fpagare indebitamente un onorarlo che non rispetta per ritenere che guesto medico è uri vero e proprio truffatore 1 « Si è vantata la buona fede dèi Mirandi, dicendo ch'egli era nella convinzione tTesercitarun diritto. Ma perché egli allora mentì r:>i suocompagni, che lo rimproveravano, affermandche ere autorizzalo dun'amministraziòne? Prima di tutto nc."i è affatto vero che il Morandavesse solo PS lln al mese Senatore Cibrario, — No, veva solo attesto stipendio. P. M. — Bene! questo noi C. F. nopaien. — Già, qualche eircuètn L'oratore din impossibile che simile stato di cose e che i due dottori palesemente esigessero isomme dagli infermi. Quindè assurdo affermare che il Morandi abbia agiIo in bno.in fede. Si è voluto dire che la questione dell'esazione è urta .questione- semplicemente più ridi--ti e elee l'ihu-n'relaziono d'udiritto di maggior compenso.'ai medici. «E deva — dice, l'oratore — ricordar-- ancora una voltla somma di OS lire ». C. F. Roggieri. — La somma poco monta. — I medie: che concorrono al posto di assistenti, e di aiuti ali ospedale, pur dove doti speciali, satino a prióri che il solo so a loro dovuto ù di e; hre. iid av condizioni accettata non s lecito mutare, sotto preteste di auestion termini di contrailo. '«Qui s] ìratta di un" questióne di diritto. E' vero o non è verri che si doveva Perenne ner l'acceti-azii ii. dottor Morandi l'ha indebitarne! cosi percependola ha commosso retilo Punisono le testimonianze decisionali Che importa del resto chi necra. ch^ il Moi-andi non sia on»roso. intelligènte, valentissimo? E che valordi prova possono -ver? le testimonianze di coloro da cui Morandi non m lece pa™2ra? Avetforse portati tutti coloro che ricorsero alle curdek dottor Mor:m.li? ». Venendo a trattare delle responsabilittì specflclie del Campora. l'oratore delia lec^ meiitrafferm.'t che non vi è aleur.e piova contro quesper l'accusa di truffa, si dice serenamente convinto dalla franca deposizione dello studente lncaramo. il quale vide il Campora estrarre dallcassetta un bifflietto da lire à e metterselo itasca. L'injrar.mo è persona seria, fti ami1 Campora. e non ebbe con lui alcun attrito nmotivi di invidia contro l'amico aversolo comrenai medici d?tund::che. Per la richiesta della pena ! oratore affermche si terrà ad un limite molto basso, perchnon è là quantità, ma la qualità delia pena chinfrangerà la camera, del resto già infranta ddue dottori. Chiede la condanna del dottor Mrandi a 7 mesi e 150 lire di mulia. e del Cumpora a -5 mesi di reclusione. ! 'n'i'inri fìalVivv K'ic't i,t;. lJi!:,d UcJl d> V. l>c(M Degli oratori di difesa il primo a prendere lparola è l'avv. Nasi in favore del dottor Campora. I-'.tl: si limita a discutere l'imputazione dtorto. Dice che l'aceusa ha avuta una stranetratègia: perche lo ritenne colpevole delie maversazieiii in cui cri le assolvei, lo ritenne arch-c ladro, e viceversa. Teorica strana ed anchtroppo paco seria, ad cgni modo ingiusta, nefissare la respchsabi" ' dinanza la responsabilità di una persona. Nell'ordi rmvio.si presuppone che lugaram^DffiWJSSi.T V^non po: meno che possa avere errato. Un errore può une dere moralmente un uomo A questo Plinio il Campora scroscia in fortpianto, singhiozzante. L'oratore continua affermando che Ingarama la sua deposizione sono mólto discutibili. E' Riovane l'Ihs^ramo: e in un'età in cui non e ancorformato il carattere e manca ir. serietà. Infrramo può avere menino cosciente per leggerezzcaluiuiiatore. preferisce forse perseverare nell'orore piuttosto che ammettere d'essersi sbagliatSpesso il Campora si avvicinava alla cassetdelle oblazioni e spesso vi mise de! denaro. Noc forse non ha più avuto la forza d'animo di rparare alla sua malignità di fanciullo loquacdetta in un momento in cui s'incrociavano invdiose denunzie. Incarnino può avere sin-::;, erato nell'interpretazione d'un sesto fatto dal Camporo, ed ora per temi di apparire come ure affrontando la deposizione deilUiiRaramo. on-bisogna scordare che tutti i testimoni conordehiente ritennero il Campora incn-aco di imile bassezza, ed i! sen. Cibmrio lealmente lo ichiarò. Quale pài esauriente difesa? Quale, del esto, il movente del delitto? Campora non era vido di denaro; viveva frugalmente; molte volte aceva elemosina ai poveri E d'altronde l'ospeale ha continuato a tenerlo al suo servizio, Quale migliore prova che non lo crede colpevole, tristo reato ad lebitàtogli? E. del resto, l'acasato ebbe un momento d'esitanza, di contradizione di perplessità rielle sue difese? Con1ro dl hu non v-è che ingaramo, non VA- guò essere elio l'Ingaramo abbia mal veduto una 'i quelle volte ii Resto de! dottor Campora? Ma pgdrsdpnMdrMpenon il Jàctìla, che solo sentirono la rive-1 *ario, non il .inerita, cui; soio s<.-i...u.mu m ■ «.•. . ozione dail'Ingai-amo E se Ingommo non può cne deve essere r:te.nuto credibile « disinteressa- «o, se ambientei era inquinato. 6 ben doveroso ' ™per ita giudice esitare a sottoscrivere la depo- liz'.one d'un solo testimonio, deposizione che co- rterà tutta l« esistenza d'un uomo. E del resto manca anche l'ingeoore del delitto. Chi era il ^biglietto? Che intenzioni aveva.-ritirato sapendo che la l«rson.v ^i Campai prendendo quel biglietto? Non potè- §a riarsi che il Campora fosse creditore de! ; a- ddronc del biglietto? Ed allori, mancando l'i.:- •--.:•:-■;,«. mancherebbe 1! reato. Non può essere 'he un;, persona abbia voluto compensare il dot- ?deponendo sulla cassetta quel biglietto ci 'Campora l'abbi v^-a voluto compensare lui? Del recto nella sua deposizione l'Ingaramo ha ^utto l'aspetto d'una persona che seate che non ™puo essere creduto e corca molti particolari per poter dare valore alle sue asserzioni. E nelle sue zrr<> Iasserzion 'biga vaino inde confuso Usso, coiitt-.cldicoi-tesi. Tante vero che. avendo £Prima detto che chi mise ii biglietto era una. rSfu ara* e poi avendo detto che era un uomo: wjc, pall'udienza finì di dire che le persone erano duo, un uomo e una aonnn. • Io conclude Voratore — abbandono il po¬ vero Campora ai tre scotio i! Tribunale, e sono tranquillizzarsi clantuomini che. cos'.ituicut coscienze neu posale dichiarazioni d'un giovinetto o malvagio e sventato, per decretare a radiazione d il morvìo dei galantuòmini i giovane opeveso e. che aveva un cosi liei.. venire. Il processo è sta:-, doloroso ma doveva fatìo l'Autorità giudiziaria. Ln luce si è fatta Ed ora vo'i giudici, potete dire eoa coscienza ì•li uà o av- eh-? al che : sbarao ni no m c <• potrò mi ladro. Pensiamo ero - v tre galantuomini come voi, 0 giudici, affido l'cr.ore e la vita del dottor Campora. LTdiensEa pomeridiana L'arriaga dell'ary. Cavaslià "simili vidia. è dalle mali passio- ìon basterà un Ing-iramo Irò un 1: imo, ma ci vogl 0- cut iven un diligent.i.ssimo esame lamenti dell'Ospedale di dirrioetra, come nell'evo- Pio Istituto, che, prima ito a poco a poco casa, . L'avv. Cava glia negli statuti e dei San Giovanni Ball luziouc deq!i scop libera a tutti; è d elei poveri, prima de! 30 marzo 1900," data dei nuovo regtilam*nto. l'Ospectai--» non aveva alcun rapporto giuridico cojrli abbienti e solo dagli abbienti erre zicm al infinte curati, cioè in casi a urgenza; -] ospedale pregava una offerta pej' i t. Quindi se gii abbienti non dovevano esourtHl dall'Ospedale, dovevano pagare i 1.1 Che li curavano, perchè questi per loro edici di beneficenza. L'oratore med non erano ricorda l'esiguit IffliO p una f*l!ce descrizione delie esa. nelle sovrapposizioni avvenuto ini asso: nja fu una fortuna che il prò- cesso sìa venuto a dibattimento perche tutte le, i ■ > ^.m.'i.jiì! sono crollate e la coscienza pub- .- 310 tranquillizzare serena, statòlito '.'. • — f.-» eh* senza offesa al rapporti giuri- dici, •-: la morale, od ai regolamenti medico -■•ore aveva diritto il frins: pagare daglii ■'■"'.'"':;- l'oratore rhinuziosame le indagando',]é ""Si' tv:~;,:o . i m lettor Mor da una inr.; io òommover far sperar, sul cuore ìa verità . esigeva di Morandi tu era convit èapevolè < gion'a il t Hdato'rc. ì?. testimoni 1 qui proprio il per Butta. L'orstore ri- ior Morandi sono stati di testimoni, che ci- i di pista e d'abnega- adute invocare I* nm. : '.:.,,,■ t'-;, e.-ito-, può al caduto une... un solo atto scorretto contro ti li . Ben ragione aveva il senatore dire lealmente " Ci'. lasse cnrti raccolta P. M. ha falsata lo eh.-, il Morandi i tutti Amm orti annienti: il alleghi ed anzi f".s=e cn- L'oratore sca- sa di calun- giti che altri -■ria dei medici profr per schienali 9Ì sua posizione provocate L'ir.fCTni senza suiti Mussa Pucci lini de contro .-o òcenfi e colpevoli, )l-enti giuste ed inta fatto le ve:.dine quelle del padroni, ci sono molti pumi Ita messo in tiifftifermiere vibbrinc Piccoli fatti dimostrano le indelicatezze diL .re dice Infine che nessuno dei pretesi ?he l'Accusa afferma essere s-tf.ii nvs: » sussisti Nessuno dei j cnni li, -gli non ha commesso alcun reato Se hi errato ha errato 'n buona [CCle. E cosi la sentenza dei giudici non potrà cl)e fore C01.0 aUc all0 solenni testimonianze, . j, arriUKil (IPlI c'VV. ì\ A. Qs|0u8t j | L'avv. P. A. Omo,lei, altro difensore del! Campora, premette che il suo compito 6 stato i re so meno necessario dalle conclusioni oneste;del Pubblico Ministero, che ha avuto una onesta resipiscenza. Wa sin. coscienza, elefante parola affronta pero la causa e te imputazioni come furono comp'laie in .strut toria, anche .«e abbandonate poi dal P. M-, e dice che nessuno di quei racgiri che sono stati addebitati al dottor Morandi fu potuto addebitarsi al Campora. Non una voce d'a,: p-sfilami sj j. lagnato di essere stato indotto In errore od in inganno. Mancano dunque gli estremi dèlia fu'-:. E f ci,: Il dottor Morandi cnsa =i è levata contro di lui, ed anche quella f'arnoca insinuazione della sua avidità di com- ««incati ^infortuni si, è rtimo^taJ.•■..■.,'. : . pettegolezzo di maligni o di ^SS^S n Campora curava auospeaaie suoi privati rimborsava il patrimonio _ f"» 1 della garza o dei medicinali usati. L'oratore, che conduce la causa sul campo del sentiménto facendo vibrare la commo zjone cn„ viene dalla tragica posizione del sn0 cliente, dice che. sei-bene quarantenne egià avvezzo alle emozioni, forte dello spettar tris'ezze nniane e della carriera no s!!n sublimità de'l'ipostolato. e?li S'è sentito lacerare l'animo dinanzi ni dolore ili questo giovine volente, clic ha visto spez zn,'°. J) S,J? avvenire nell'ora che pareva più lulgiaa. Laccompagna perei" ai giudici col l'affetto tenero e propiziamo d'un fratello m.ig ; giore, dolorante d'un medesimo suo dolore. .. ;'... nDdclià ha avuto occasione "d'i apprezzare l'Ingegno ^ ded i sentimenti del suo cliente. Dice come feno- mmeno sociale dell'epoca nòstra sia l'organizza- e zione di tutte le classi per la conquista dei prò- te prii diritti. Anche ì medici, crescendo le es!- j pL'arringa dell'avv. C. F. Roggieri L'avv. C. F. Ruggieri, patrono de! dottor Morandi. dice di parlare con animo convinto, por- genze del fisco, hanno dovuto pensare a tute- q 'arsi eontro il facile sfruttamento da parte del e pubblico, tanto più che molto maggiormente sgravosa si è fatta la loro professione. Quindi il sdottor Morandi, esigendo apertamente, gli ono- nrari credeva di sostenere un buon diritto. Sara, nstato meno opportuno il sistema, ma certo esulti, nda questa condotta ogni forma di reato, tanto cpiù che il Morandi non nascondeva affatto a nessuno il suo modo di agire. La ribellione del pMorand! all'inchiesta è la prova che egli ere- cdeva d'essere, sempre staio nella linea del di- ! ritto e dell'onestà. Il ceto medico, attaccato dal Morandi con una osservazione non del tutto provata, si rivoltò contro il collega apertamente e nascostamente ed allora l'istruttoria, s'addensò! *_Jnt_<«• che all'udienza perdette ogni signlfl- -, -■ --■ ceto ed ogni gravità orma: sostenuta solo più «al! infermiere Musso, che tutti i testimoni lino ™ retto non credibile e che di lucciole ha fatto ln?,.*™°- .. r' !\ *ostI -'.fL'lZZ?, ^™L^"?a„, --; ^ev^J "inrao ^"Of^ £ § >e rimane Null'altro che la gonfiatura d'. C'ldffa,° processo, termina con calorosa perorazione, '^oc*"a° „un.a.sentenza elio dica veramente ?^'nQ!f"d° S1 0 «<« un servizio ospita- '! r°; "'sogna essere larghi di magnanimità e , ^ • "-""ore Moranui . on ha commesso un ^uito. ma un errore. Errore di gioventù, er- z ™* "' l'1"1^- e r"r.e che ha vis- 7 ™ troppo nelle cliniche, errore d un altez- r zosa ed u_n., supwbo^ ma ha scontato ama- f I',moVf:',-7,utto.pf-n ha Perduto _ però non vo- c £ribnnalo con una condanna che sa- n r^jpc nnoMormna giuridica, convincerlo che t w .ha anche perduto l'ultimo ed il più caro ì patrimonio d un giovane: l'onore. ^cornino iati. Attorno ad essi fo1 a- la„f|ualc 0 ln Kiandlssm v0,!,° imputati. liii SeQteDva sii T,ii,,,n.ii -i -, , , tr. „. V ,', \fVntlra r'°r ,a f!"0"23- Nel" mìauia i,i, rolla è diventata fitta ed è.vivamente pt. i due accusai.' sono pallidi ed agi- }Ingruppano amici e co- l'.";e^ntl. confortandoli. L'aspettativa è lunga, v rendendo sempre, più vibrante d'emozione la sIl Tribunale entra nell'aula u eiiiu/.!uiie ia Sta parte favore- (ctra un silenzio profondo. Il presidente, pallido, con un tre- C mito convulso nella voce', leggo la sentenza. F ., Con essa il Tribunale ritiene colpevole di [urlo d ;1 dottor Campora e lo condanna a 4 mesi di fi ivclusione. Lo assolve dalle imputazioni di truf- l te Per non aver preso parte ai fatti. iRitiene colpevole delie imputazioni fattegli, pc;oe di truffe, il dottor Egidio Morandi e lo con- ndanna a fi mesi di reclusione e L. 300 di multa. Il Tribunale concede ad entrambi i condannati il beneficio della condanna condizionale, La lettura della sentenza, che il presidènte ha fatto con vera angoscia, è accolta da prima con un silenzio di stupore e poi con lunghi mormorii di commento. Gli imputati, lividi c sfatti, sono accompagnati fuori dall'aula dagli amici e dai paretai." Èssi ricorreranno in appello! _ 0lnlL

Luoghi citati: Campora, Musso, Parigi, Torino