La critica situazione del Ministro inglese dopo il discorso del Trono

La critica situazione del Ministro inglese dopo il discorso del Trono La critica situazione del Ministro inglese dopo il discorso del Trono A {Servizio speciale della Stampa). ti Londra, 'A ore 1. Il discorso del trono e le prime discussioni alla Camera dei Comuni, sull'indirizzo di risposta, riempiono di commenti e di ; t- tesa il mondo politico londinese. Il senti- mento prevalente, non si può nasconderlo, è di delusione di incertezza. i<t<„n_,,j„ ,-i .... . ,. . wt'oiido il parere dei miei consiglieri,, Bisogna riconoscere che i liberali i ra dicali e gli irlandesi attendevano una defì nizione irreduttibilc della questione della soppressione del veto dei lords, e una di- chiarazionc precisa sulle garanzie rh« il primo ministro avevaottenuto?? che era <2 grado di ottenere, circa tale questione, rite nula primordiale e fondamentale per il Go- verno. Orbene, nè il discorso di Eduardo, che — c come tutti sanno — ò stato redatto'darmi-ls Distri nè l'esposizione de! piano parlamen- jn 'are, fatta da Asquith. offrono ciò che la 2 coaliziane aveva in questi ultimi tempi chic- ft^come prova della buona volontà del Go-1 verno. 11 discorso del trono si è fatto notare ! l,er la sua brevità, e anche per una formula nuova in bocca al Sovrano costituzionale, che è sembrato dirocciarsi dalla volontà e vdai desideri dei suoi ministri. Dopo aver !parlalo del viaggio del Principe di Galles Gnell'Africa del Sud. il che non comportava rin sè nessun sviluppo saliente: dopo aver Dparlato della necessità di far fronte alle ni- dsure fiscali, che debbono colmare il deficit ldel bilancio, e la necessità eli prendere al'nni presto possibile disposizioni per rego-mlare la situ-izione finanziaria, il Re ha di->rchiarate nettamente che l'autorità indivisa |Ivf,!!.^CaTra dei Com™j. i!1 materia tota- «aria, e la sua preponderanza in materia ' SKVonoste0 £T arSrent° delle - X ?i?nPinr^iv \ £ qX" 'P5e"-'cne:c^&Tm Ja: dne queste misuri accaldo St;■noi consiglieri,, devono nrowod-re a ,h*ia Camera dei Comuni abbia una Costite- a frase che suoi sorsero animate discussioni Sl^rnma Ir. , ziono e im potere, tali da premetterle di e-jsercitnre le sue funzioni. |Non appena fu pronunciata quella frase Siccome la frase suddetta è stata nronnn lata iti un momento ,=e " J10l'ere de! ministro liberale; altri, infine, o costoro sembrano più vicini alla realtà ed alla verità, pensano semplicemente • che il Rè. con quella frase, abbia voluto dichiarare che, to, come sapete, al cadere della sera, in mèzzo ad un silenzio emozionante. Si sen Uva nell'aula ondeggiare l'avvenire del po P°te inglese. Gli avversari di Asquith at tendevano anch'essi, rispettosamente, le sue l,iU'oI°- di non inganna.rnii dicendo che più "ei .c'ue '.erai «iei liberali credevano che Asqiuth, riportandosi al suo discorso del 3 dicembre ail'/WImrf Hall, dove dichiarò che non avrebbe riassunto le redini del Gover- no -.s*™* avesse ottenuto qualche garanzia ,H Proposito della Camera dei lords, avreb be fatto immediatamente conoscere quali e'"ino_"ucKe famose e tanto attese garan- . intende e non gli è permesso prender par tato m una lotta politica qualsiasi, (]ome (\ gindieato il disCOFSO di ASflUÌth ° «o»|«ii« Il discorso di Asquith è stato pronuncia- c^e mSnS' c3uztonS.^r^ L,7,1"^ l°™^Ì°n2T' ff" "°.n ;j,c- ,°.r,a Ascruith ha parlato bene; ma non ha detto ciò che si aspettava da lui: egli si accontentato di dire che non era stato per lui necessario chiedere al Sovrano le ga- ldàTs rauzie in questione. Questa affermazione, per quanto logica e plausibile, ha provacato una crudele e profonda delusione. Tutto è dunque da rifare ; non vi è nulla d'incominciato. La coalizione avrebbe voluto trovaro almeno un po' di lavoro fatto. Non si può dire, tuttavia, che Asquith non abbia fatto ima esposizione netta della situazione, tigli ha onestamente dichiarato che il bilancio, urgente, necessario, sarà discusso in> mediatamente, portando leggere modificazioni. Ma rimane a sapere la natura di queste modificazioni ! li primo ministro ha inoltre annunciatoUche la questione del veto è la ragione di essere della coalizione attuale e che essa èleshiie urna cuduiioiit uxiihub e tue tssa <.,urgente cosi da dover procedere parallela- mente a quella del bilancio, il quale non' sarà 'baiato ni lords che dopo una risoluzio-1 n? «flatava al veto Cosi, dunque, il Ministero. 2^ °. ?aidrà Su ,a base dl <Illesto due f,ue":Bt,om «"imamente collegate l'una all'altra., nJ[ Gt?yer.!1„0..I,,°ss^l:edT?.°€?' Jre caìli; a^1zich^, unn: Ia natola di Redmond e del Barnes «anno un peso quasi eguale a quella di Asquith II Redmond ha dichiarato che a- vrebbe sostenuto il Governo soltanto per P°ter attaccare il veto; ma secondo lui il Governo liberale deve richiedere garanzie e ritirarsi nel caso in cui non le ottenesse. D^a. questo precisamente il punto critico della situazione. Noi sappiamo, infatti, dalle dichiarazioni di Asquith, che egli non b in grado di fornire garanzie immediate come lo reclamano gli irlandesi, r vi- i' • 'i' i n "a i t Ije ««'«"«r.'ÌZlOm (lei PartìtO (lei LavOl'O Quanto n Barnes, egli non ha potuto far setitire la =i'a voce che n"~; rinnn nw- rnnsMitr.tr, " ^10!^^ Tsu^ SS che il partito liberalo jion era soddisfatto delle dichiarazioni di Asquith. che considerava corno ,TW" «"eboli. Secondo lui. bisogna prendere una n™1'^^ decisione sulla Questione del lord R-'aC i- ,-D^ t ^ d' fr0nte a una rivol] Asquith, po deboli. Secondo lui. bisogna prendere una lords rivoli/ nvoiu- fv01' ' Lf^I^;^' Drof'° a.votilre ]1 bilancio al più presto possibile, e lamenta che ^S^^-JSS^J'^S^^^ * i (Jll;ll<! è ]a s,u,azione attuate'.' Una volta di »»> ^ MfeS^g fcffl relativamente alla supremazia lilla Camera Se queste sono, le opinioni dei tre capi, anale è la situazione attuale? Una volta di è stata affermata l'unanimità di vedute I deputati irlandesi non creeranno fastidi al Governo Li^T T^f0 ? •<?ub costita'-i«»^ ^.2?Ta,°, che..Bh, "P1™*1 no" avveranno il diffìcile compito del Governo nella questione fi- nanziana; ma essi ritengono, in linea di massi- rc^dTioXsr^ ia camera net lords sia impossibile. La. situa- ziono della Camera dei Comuni non e lieta por alcuno: gli interessi dell'Impero devono essere al;disopra di ogni altro. ;convinzione che il primo dovere dell'attuale Par-lamento sia quello di agire in armonia col man-dato conferito dagli elettori, e di procedere ;m- mediatamente alla limitazione del diritto di veto àe\u CirwTi do! lordi snii-i UtAtìn^rma r,.M*. T^^^tSL rft-rL }■ lefflsljzlo"° fuIllra- ili partito irlandese decide di non complicare que- sta grande impresa, mediarne un emendamento al- l'indirizzo di risposta al discorso del trono, o lapresentazione di progetli particolari». :Nei circoli parlamentari tale ordine del ftiornoiè interpretato come un miKlioramento nella si tuazione politica.

Luoghi citati: Galles, Londra