l favoreggiatori nell'ultimo memoriale di Pio Naldi

l favoreggiatori nell'ultimo memoriale di Pio Naldi l favoreggiatori nell'ultimo memoriale di Pio Naldi E' ormai saputo. Naldi nei suol memoriali non ha solo fatto il nome d'un terzo complice, fi famoso tejzo compiici! che. « hat gravato sull'istruttoria corno una preoccupazione perenne c che è rimasto ombra persistente nel gran dramma prima e dopo ancora l'epilogo delle Assise di Torino. Naldi ha denunziato pure Bei favoreggiatori. ^Tra questi, con nn accanimento ostinato » violento, ha accusato Riccardo Murri, ora, defunto, e pel quale si potrebbe suggerire il silenzio dell'oblìo, ma da tutt'altra anima che non quella torbida e fo pea di Pio Naldi. Egli. del tulio nuove nella loro sostanza, ma le .condisce di qualche particolare interessante, specialmente quando si lagna di quel certo ti» birbone, che l'altra volta vi dissi, e pel quale* egli pa gli' accenti d'amarezza cupida che sogliono avere i delinquenti quando si ve- lqgoctqpstr). non dice cose; cdniCzcdono per l'intervento di terze persone, smez- ,.ynto 11 bottino Non dice cose nuove perchè è1 zato 11 bottino. .Non alce cosenuove, percne e rsaputo che Rlccusfr Murri. Zio di Linda e dl|pTulllO, è Stato persino accusato In Istruttoria10Nientemeno «che di correità nell'omicidio 1£w -Ai >».i juqualificato per avere determinato altri ad ese-j jguire l'omicidio'del conte Francesco Bonmar-jfSi disse che f» fortuna per lui questa ape- .„ „„„„„,, . ,,..„,.„.„ '.ciflca accusa mossagli In Istruttoria: perchè ndimostratasi essa Insussistente, si sgombrò ,ldattorno a lui ogni sospetto, quel sospetto Jche Invece permase ristagnante sopra altre spersene, circondate pure da fama altissima e cqjiaaj.da venerazione. (n"s-La circostanza Che aveva fatto sorgere del xsospetti su Riccardo Murri, valentissimo prò- cfessionista. era quella di avere partecipato N.nd una ppecie di consiglio di famiglia con rTullio e Linda Murri, sei giorni prima dell' sassinio. Polche l'Accusa era convinta che 'as- d3 il p. . ,delitto fosse stato lungamente concertato tra lfratello e sorella, questo colloquio assunse nel dgiudizio, o, meglio, nel sospetto del magistrato a- a i T \ . . ., inquirente, la tragica portata duna vera con-1sultazlone a fine criminoso. sIl nome di Riccardo Murri ricorreva poi fre- (quentemente nei telegrammi, cosi numerosi e ecosi misteriosi che nrecedettarr, e «;ecuirono Mcosi misienosi, cne preceaeuero e secuiro.io riImmediatamente il delitto, e per decifrare 1 Quali s'affannò l'acume e la sottile indagine *rio- t , , i-trnffr.T'i 1 nei giudici istruttori. ì cEra pure ragione di grave sospetto il facile 1contraddirsi nd suoi Interrogatori!, e l'essere t„,„, , „. . , tl , „ , ' . . l«tato contraddetto dallo stesso suo nipote. i Ma, in verità, troppo pochi e poco saldi nerario questi indizi. La Camera di consiglio dj„rL - ■„,,- „ ri- -, _.• .«•Iim - "■do,_c\a concludere: .Gli ele.rtr.nti raccolti a fcaricp eh Riccardo Murri non fornirono Indizi gconsistenti del suo concorso nel concerto cri- sminoso. pure limitato alla figura di complicità eper promessa di assistenza ed aiuto da pre- q! nRiarsi dopo iì reato ». ^Ma nondimeno restava, coafessata dalle» 6tessoJ Riccardo Murri. l'opera di favoreggiamento, che isi era esplicata con un'attività singolare; opera, cpertiche, per 11 vincolo di parentela che univa dRiccardo Murri agli accusati dell'assassinio del conte Bonmartiai la legge non poteva condan- «mare. E' nolo .che - a quanto Riccardo Murrt v'narrato - Tallio allo zio avrebbe fatto la, prima confessione del delitto. Naturalmente Ric-ncardo Murri dicevi che 11 nlnnte ria ini torrnto i a^^^fb^^^^ì^so un gemito. « Questo suo spasimo —. conti- is| m.ntiava Riccardo Murri nei suoi Interrogatori! -|"lfu aria terribile rivelazione per me, che avevo oda lui poco prima ricevuta la confidenza che-iSinvoleva toroare a Monaco ai suoi studi». Tullio avrebbe poi confessato, alle sue insìstenti domande, la strage dello sciagurato cognato, i«dando però la versione d'averlo colpito ritorcen-iddp 11 coltello che Bonmarlini aveva brandito;*contro di lui. Riccardo consigliò al nipote la co- i psfTtuzione: ma questi, corno nn delinquente av-[loveduto, sebbeine, al suo dire, fosse stato un de-j mlinqqente occasionale, gli espose tutte le noie e gli svantaggi d'un carcere preventivo. Allora Rie-: «: carde.. Murri. da tenero zio, quaniunquer.on fos«e p'.proprio in i:niml?sim: rapporil coi nipoti, s'a- cjtdo]i»ò per proteggere la fuga di Tullio e di' pt Linda. E la Camera di consiglio, considerando aquesto suo contegno, scriveva così. •Riccardo Murri la voce pubblica perchè, dopo Vla ^coperta de' delitto lo s1 era veduto parte at- nlivìssima nelle tvtì arri^tvinin n,rnni di favo Wnv...s.n,a nene p.u arrischiate azlon. d: favo-;, regfflatore. qpatinuaado nel consigliare e prO-!;teggere la fuga del colpevole confesso, noll'ar- ?rabbattars! onde procurargli un asilo sicuro. daJf,re consigli, stabilire la linea di condotta dlfensipnale suggerendo la famosa spontanea denun- \ Accusava I. . , , „ . , . ldel prof. Angusto Mum dalla quale Tullio ^1 d'jl1 nMurr» v-w nrit m»n»lnl/i n, n K«,mr i»_ I ' ; -':^ 1 ""t-"-1-''"" i'On essergli ie- mc.to decampare, efrut.Eindo l'opera di molte rer-'srane e medlaute corrispondenza convenzionale.! qntadi sospetta più di quello che poi apparveLrealmente ». | bD'altronde lo stesso Riccardo Murrt contee- neava d'avere persino Interessata la Massoneria ; Mper trovare un astio sicuro a Tullio Murri. 1 NMa tutta questa sua attività per la protozio-1 ane d'nn confesso assassino non lo incingeva an- lcora in alcuna sanzione penale. Molti deplora-. fremo anzi che egli, pure cosi abile avvocato,1 davesse male organizzata questa opera di favo-.vrtggiamento, tanto che, coll'errore fatto al prof. Augusto della spontanea denuncia con-1 hirò il figlio, aveva finito di legittimare sospetti teclie/ne'il-t pubblica opinione si erano, andati ra- dicendo in tal modo dm.travolgere anche le Tpersone piti insospettabili? rMa Naldr*ifl mio ulimo memiriv» wnwhhR zaia .-soiai nei sto ut.imo memoriale vorrebbe far risorgere i.'anlicn accusa contro o zio Ql mTullio e quando, ad ogni pie sospinto, ripete. «riarlnnfìn do' misfatto ip mr-Jp . rlellito ri' n- 'pariamo,?". lli.Sf.1to. le parole • delitto d. fa mlgua^ascia cl.luramenle comprendere che |«ben altrrj&uotó egli vorrebbe dare al Riccardo "Murri eh* nor (niello forse ron imneccahile ' , . _° _ Nspiegabile e perdonabile di favoreggiatore del suoi nipoti. d E quando anche l'estrinsecazione materiale dell'opera prestata da Riccardo Murri fosse stata quella prudente del favoreggiamento d'un congiunto, secondo Pio Naldi. tale opera andava oltre questi confini per giungere ad una morale complicità, perchè Riccardo Murri sapeva che . t ti nipote non era un assassino occasionale, c pel quale sarebbe stata spontanea ed anche sim-1 patrona propone contro la polizia e la «ria-! J stizia umana, ma che aveva freddamente medi tato il suo delitto, servendosi per perpetrarlo del r/iù odioso dei sistemi, dai quali rifuggono an; che delinquenti maggiori : l'agguato. Pio Naldi dopo essere uscito con Tullio Murri dalla casa del delitto, si era recato dalla Bonetti, neiralloggetto della quale rimase nascosto tutto il giorno 29 agosto e parte della notte seguente Come già vi dissi, questa è là nuova affermazione che distrugge in modo assoluto quell'alto» che egli tanto ostinatamente aveva presentato ,. 1 n istrutt0ria ed a" utenza, dando ai suoi vaio- rQsl avvocafi ]a non e fa|jca d.acnnle di |pazjenza WT dimostrare YeMUam dei woi cal. 100,; di mìant: -_,= ha,av, 1£». £JSmwii \juciid sua innocenza. 'j Partl in sernho di notte per Genova In que-'jfta ci(ta ^ v dat0 convegno acquei certo J i!° Mnm 8veva manda'0 •?>- '.Hotel Russie a Firenze per preparare ldh&i. n sosia avcva fnttQ un ^ per la Toscana e laH ,lJÌOTria. faMnd06Ì abilmente rimarcare, affinchè Je pm<ls<, traccie di pio N&w, fossero facjlm<}nte s^b,!,- dal ^udice istruttore 11 giorno nefasto.1 ch0 la Magistratura avesse voluto vedere chiaro (nei fosco dramma BonmartinL A Genova, Pio xaiQÌ ^ ^ 50sia sj ritr0vnrnno. Ouesti aveva as- c0n0 nj suo mandato con impegno e con tatto Ne diede dettagliato rapporto, come si direbbe rn gergo poliziesco. Naldi non potè fare a meno di notare che Tullio Murri e Oli altri avevano preparafe le cose bene e avevano affidata la ,- ' „ , , , , '■a loro e. con la loro, la sua salvezza, ad un uomo di salda fiducia. Ma a questo punto quasi quasi a NaWi sfugge un o ahimè! » da melodramma. .In non am..n -oT.nl/. «~>i „k« „: 1'10 non a\evo pensato — egli senve — che mi, si tendeva un inganno. Vivevo abbastanza tran-j ('^n° a Genova- miando il giorno 4 settembre ! ebbl per !c,KTa mv?'° dl trovarmi la sera a Pia- Mnza *• Owtc episodio non torna nuovo nelle rivelazioni fremienti di Pio Nàuti rn rhi *t-> , ' \J, , 2 Fl°. „. ' ,P* cm en *^ fiJnfttS.»^ h T ! 1 facile immaginarlo. «Dovevo dunque —i ì continua Pio Naldi — recarmi a Piacenza al 11n<!,aclrj0 d€, trPno chp nortnv1 : Mn_| "rh. t^*™, ch<3 . luKfeivanu ». i lNaIdii ch€ vanta la m semplicità credenzona.1 nrm si fece ripetere l'invito E' vero che lo si i dipinto rome un uomo di calcolo e certo insef- ",w,m~ -, uuiuq ai c.-iicoio, e ceno insci- ferente d'ogni esigenza d'educazione e di vivere, garbato. Pur tuttavia s'affrettò a Piacenza, pcr salutare Linda e specialmente Tallio al quale era ornai avvinto da uno speciale legame da quando ne aveva divisi i fedii del lungo agguato , ! nell'alloggio Bonmartmi. J Ma a Piacenza le cose s'imbrogliarono.. «Mi incontrai — scrive Pio Nnldi — con l'aw. Ric card° M»rri. il quale mi fece un brutto quadro d«Ua situazione, consigliandomi di fu-ire ». La .Proposta sconcertò le rosee previsioni e la «oncia calma e serena del dottor Naldi. Non a- v'€va ^ an alibi indistruttibile, sicuro, preciso? "««!«• aveva condotto, conscio, o n?n conscio dell atroce dramma di cui egli si ad°P°rava di far perdere le traccie, le cose m ì^. stabile' Ma Riccardo Murri bm-.iscamente aveva ripetuto che. di fronte all'acca | mutarsi dei sospetti non vi era altro scampo che |"l0^Tic - diceriei^^^^^ oppo^ a mio alibi.'^ il" piùlòntano » iSnett0 che „MS{0 fQsse s(mo combinato jn ma iniera da servire a doppio taglio ». Naldi non è an maestro di lingua nè sempre i«i spiega chiaro, indubbiamente egli ora vuol idire che le nuove proposte dello zio di Tullioi ;* di Linda Murri erano fatte ad arte per trarre i possibilmente il Naldi nell'orbita dei sospetti, al[lontanando intanto l'attenzione della giustizia dai j maggiori colpevoli. Ed ecco come egli spiega il preteso inganno: : « Il telegramma di Tullio da Venezia, in cui parla di donna seguita da malviventi, mostra chiaro che. calcolando sulla mia tuga, si era pensato di gettare su di me la colpa del reato, accoppiandomi probabilmente con la Bonetti» Vcn*z,a. « giudice istruttore: dunque precisa- nv>nl* a'la vigilia del convegno dei ruggitivi a Wacenza. Il telegramma diceva: «Sarò a Bo- ;, = , i„nntn mi ncrmcftn cor. !;0Bna ,03?' iaI1€ m- mtant0 mi Permetto con- ?rmatte faU? ac,cennat0. '«ri sera, di tresca con Jf,onna' seKU,ta da malv'"-n!:: Posseggo partico-, \ II tóeprr^^era^tatospedito 33 settembre_da . liuti su..tt'l'Ut: lamu vaibu ti uuj ^ ifruobile m{sc en teine 1 donna, seguita da malviventi: jlari. — Tullio Murri*. M1 Dunque, secondo Pio Naldi. questo telegramma non sarehbe tanto valso a dare maggior valore I I """"""*"" "" dell orgia e dehe mutandine rosa, quanto per convergere i sospetti 'su Pio Nald; e sulla Bonetti i ! In ver'ità ^f Naldi porta semplici indnzioni o'■ L,mplic| impressioni soggettive, le quali sono. '%| bisogna riconoscerlo, inquinata da "una concezio- ne errata della influenza che il prof. Angusto ; Mmrri aveva potuto esercitare nel tragico aP,ar,. Naldi aveva sentito da Tullio, quando l'esortava ad 1 aiutarlo nel delitto, vantare la potenza incaico- labile ed inviolabile del padre, e forse si senti . fare in nome suo delle promesse decise. (Pio Nal- 1 di subì l'impressione che promesse ed esortazioni .venissero direttamente da chi invece a tuta la 1 hanno dato modo di affermare, era compìetamen- te estraneo. 0ra solta— —. ; —, T"1^ aveva tratto in inganno complici e favo-, reggiaton. imr^gnando di suo arbitrio 1 mfluen-1 za dcl geniture. Ma :nt;into però nell'animo è ri- sedimento avvelenatore, l'amarezza T masio. cmiie . '\ , ',. , «a 11 ~«tro colui dal quale egli aveva at-; '«50 nelle ore del maggior pericolo la protezione, . Riccardo Murri. Che |« »«»^JLEmandatario ! "™ n« ^^Zt^^*\T^t Memoriale di Pio ' Ed è ,n (IUMt0 w Memoriale uif io ; Naldi - come vedremo - non dà l'impressione Ora soltanto Naldi dice d'essersi persuaso che Idi oggettività, persuasiva. Cini.

Luoghi citati: Firenze, Genova, Monaco, Piacenza, Torino, Toscana, Venezia