La parte che avrebbe preso Pio Naldi nella strage del conte Bonmartini.

La parte che avrebbe preso Pio Naldi nella strage del conte Bonmartini. La parte che avrebbe preso Pio Naldi nella strage del conte Bonmartini. (E>alle rene ultime riTelfizìoni) Dunque Pio NalV ha dlstnitto '1 sio alW. dNon si mcfise dall'alloggio Honmartini durante dil misfatto. Un altro per lui si presentò la sera gstessa àWKólcl Russie in Firenze. Questo sosia mè mi personaggio affano nuovo nel dramma, rma Naldi non ce ne dà indicazione cosi certa da riconoscono tra la ressa di persoiie che han- d no durante le varie vicende storiche e giudi- dziarie di questo dramma, affollato la nostra me- morln> „ 8U0 cosnoiI10 .è moi,0 comm)e. Pur- c robbei aaUt3 rivelazioni di Naldi, ch'cpli, eml- grat0 ali'estero, sia già mono. Nè di lui aite se fosse consapevole 0 no di tutta la insidiosa tra- ma che Tullio Murrl andava tendendo all';.n- fòle* cognato: perchè, sempre secondo Naldi, Tullio Murri abusava ad un tempo dell'alta e rispettata potenza patema e delti buona, fede delle persone attratto dal miraggio di quella potenza. Ma chiunque sia. qualunque sia stato ì) dolo di questo sosia, la versione che ora uà rJi° Naldi attorno al suo alibi è più che vero- s'Lml!e- Eu al,ora mì risovvierte a questo punto uno t,rano ePisod:° d'istruttoria. Non si era mai pensato di mettere tri dubbio che Pio Nald! non fuS3e ParUt0 da Bologna pnr Flrenze alle ore 19 dcl 28 agosto, giorno in cui avvenne il delitto. q.i ... _ .. •=! era, dalle Parti avverse nel processo, in di- ec.:rdi;l sull'ora in cu: Naldi sarebbe uscito dal- Valìo^lo Boi lalioggio Bonmartlni, non su quella della sua partenza da Bologna. Ed allora si rise, come ul un'allucinazlorie 0 come d'una sovrapposi-• zi(,ne od errore d; oata- ^ando il tenente con- labile del 1° reggimelo di artiglieria, signor Silvio Moscatelli, depose che. passando la mat- Una del 29 agosto, di buon'ora, in via Cavalle- ra. vide il dottor Xnld: in compagnia doll'av- voca,s Tu!Uo Murri- 11 S:ilii' (ìa l"* conosciuto, avrebbe fatto fiuta di non vederlo, ma era cosi , „,„,,„ „,,,. , _: „„„..i„... , . „„ pallido che appena si sospettò del Murri per, l'assassinio, l'idea di una complicità col Naldi venne in mente. 0,r.a'^01?.!e rlvel;,zl.oni di .f;o Naldi' la d<si Posizione del tenente Moscatelli acquista larga prova di verni e e più da relegare tra iiuede contruddiziomi dei fatti provati, di cu! l'Istnittoria de! processo Murri fu densa e che , ... la Difesa si compiacque più volte d'illustrare pei dimostrare la mobilità e l'incertezza su cui.s] posa la giiislizia degli uomini. iRlcorderete clic Pio Naldi, come c-.'iì dissi r.el-! jQ. scorso articolo, scrive che verso la mattina! usci dall'alloggio Bonmartini con Tullio e s? recò a casa della Bonetti, dove poi rimase na- scosto per tutto il resto della giornata. | alila. Pio Naldi confessa implicitamente la sua colrovole/zaV Ed- in guai grado.' Nel suo me- modale Pio Na di muta ad un tratto tutta la linea defensionale che sempre ha tenuto. Egli Ma distruggendo in modo co'si"assoluto il suo1a 11 cognato, diceva che era necessario, per la sorella, farla finita e che egli era fermamente deciso a compiere il delitto. « lo cercai di tran- quilllzzarlo, di fargli comprendere come la v:o- lenza non avrebbe giovato ad alcuno. Ma il Murri non voleva sentire ragioni e rispondeva ""°,a xu.i.iv laijiuui e iis^viiucvu, o che era anchf. d:Sp06t0 a) suicidio, ma che vo- - ,ln ,„nmI.,„ „,u ^.n„ : leva porro un termine alle sofferenze della so- i re!la. E mi proppse al aiutarlo, non già nella e esecuzióne materiale de! delitto, ma nel fargli o compagnia, affinchè non gli fosse venuto meno e n coraggio». E venendo alla fase risolutiva, i Pio Naldi narrava che Tullio e la Bonetti s'e- ù rano avviati verso la casa Bonmartini. - Io i tenni loro dietro e ^sovvenendomi che il Murrl a avrebbe compiuto ciò da cui l'animo mio ri- a fuggiva con orrore a ricordando i betieflcii che j io avevo avuto dalla famiglia di lui, credetti- doveroso fare un ultimo tentativo. Raggiunsi ia due nell'andito della casa Bonmartini, e, poi-- che una discussione in tale sltuaziono non erai possibile, li seguii ed entrai con Tullio nell'ap-; partamento. Questi, ritenendo, che io avessi.mutato pensiero, nulla dieso: la' donna nep ! Pure. ^ mi0 st,uP°re e ;e!rore- apVcna'noi"Vìinìmò "en o teati. ci rinchiuse deliro. Ma il Murri. ved-Mc ri « Essa però non entrò nell'appartamento e con~'- i 11 lnio *»»v*nio, mi tranquillò dicendomi che- n0!1 temess1' glaccl16 avr<!i P°tul°- vole""0' an-o darmene per un altra porta ». a1 Se Pio Xaldi mutò in se°ui,° svariate voltei ìì racconto di quanto avvenne poi nell'alloggiorimase ix-rò sempre fermo nelloo , aa L e gU à ri ò- i.acc, t- w,,io Bonmartini con ben determinati 'ironoe ffiIlo c evTn4rf com" aveva tU IU0 P:e ^a"rP"u ' .C" ', i i Hol|martitu. è "» tal modo l'Uuento che lo condussee, nell'alloggio stesso. Ora nel suo ultimo memoa ; ri;lle ^ ubb;mda]ia questo versioIie c recIsa.o mente aHerma recat0 «jpagguato conprecise mansioni, datogli da Tullio Mur-i Ac..enna brevemente alle lotte interne dell'animoe s cne u recero rlflutare ,e r,rinle sceueà nronn,.., mn .mm««fl ...... Jn ò- %ZJ%£*t\™ ZZL*"™!eò- l'accondiscendenza linde, che lo trasse tiell'àivoluto far credere dapprima. « E più facile —egli scrive - immaginare che dire tutte le precauzioni escogitate per condurre a buon line l delitto: se si penso che questo fu concepito, me- ditato e architettato in famiglia». Ed in fami- u glia se ne doveva anche tentare l'esecuzione, d ma andato a vuoto il tentativo di Venezia fu su richiesta la mia partecipazione. ! chFino a questo punto le rivelazioni di Pio Nal- to di concordano perfettamente colle supposizioni ™ dell Acousa. 11 conte Baumartim doveva morire n durante uno di quei scherzosi assalti di lotta cui l'invitava giocondamente il cognato, di lui più forte e gagliardo. Ma l'impresa apparve troppo difficile, perchè le due donne che dove- vano dar man torte all'assassino, non potevano avere uè l'audacia nè la prontezza (li correi e coautori nel delitto. Si pensò cosi di ricorrere all'aiuto d'uà uomo. Tullio Murrl si rivolse a Pio N.ildi, cui la miseria e la crapula avevano reso ottuso ogni scuso morale. Ma nondimeno sc! ca' precoradp trovò delle resistenze inaspettate: «Io rifiutai o più volte — dice Naldi — la mia opera. Stretio |* poi dalle richieste di Tullio, mi indussi a met- d terlo in rapporti con X ed entrambi si erano l concertati per eseguire il delitto il 24, introdu- N cendosi presso il conte per mezzo della Bonetti ; m e stordendolo con un colpo allo stomaco ». Co-• c me a!h!ù a vuol° llllo;to eia altra voi-; a Ia, colle rivelazioni di Naldi stesso, vi dissi. Lai ——n_i portinaia si so/fermò a parlare per le scale colla l Bonetti e ciò impedì agli assassini di sal.re al- l'alloggio e impauri la Bonetti, che temette di i essere Irrimediabilmente compromessa, quando t• y delitto fosse scoperto. «Alleni - continua c Pio Nuldi - fu forza pensare all'agguato e d. I nuovo Tullio richiese il mio intervento n-,n .pensando al curaro, ed esibendomi L. oOO. se;e accettavo di faro a pezzi il cadavere, elio do- s veva poi essere messo nel baule e quindi spe-, dito a Rapugnano. Per vincermi del tulio mij disse che mi avrebbe procurato un alibi inop- .ri Ai „„ „n,nìa „>,,, ,nmi,i „! Q pugnabtle per mezzo di un cotale che somigla a me per un difetto marcatissinio all'occhio, Io mi lasciai vincere... ». am, • ai . Dunt,ue.non. pl.u. 11 fln dl 1ene_ì?._S0.S.P^.aÌl B fianco di Tullio Murri che si recava al tracco ^ agguato, ma .un mandato preciso di Slitto il £ mandato che 111 gran parte sempre 1 Accusa e sospettò e che Naldi confessò essere stato più. r~ > i- . ,11 ampio ancora. Con la studiata parsimonia di|(. parole. Pio Naldi evita troppe spiegazioni sul «!to. Egli è però molte chiaro, preciso, logico. !Dico inf,it; a un dato punto: «Fallito a ten? tativo di Venez'a (cioè quello della lotta) gli in Pressati pensorcnio di sopprimere il Bonmartini | con le armi ». a conoscenza d'anatomia 0 di medicina: medio avrebbe servito un uomo gagliarda ed audace, a Bd allora, per suggerimento di Nuldi stesso, i rullio si condusse seco. Uno a casa Bonmartin:. compito tragico che Tullio Murri gli aveva aa.. PI ovbo1 "Non occorreva per tal progetto un uomo coni1(e. 1. a stui la completa capacità del tragico ruolo. Ma poiché si era pensato anche a fare sparire il ca- - riavere, Naldi doveva squartarlo con arte, fer - r,oi rinchiuderlo nel baule. Il baule su-ebbe sta- l to spedito a Rapaglielo. Ricorderete che una a lettera anonima in istruttoria già rivelava que-, u, ietterà anonima in istruttoria già rivelava nue- - sto Drogato degli assassini aggiungendo eh" U! .,.'!...*' __!, „ 1 - cadavere sarebbe poi stato cremato. E l'accusa | a pubblica non si dimostrò mai aliena dal credere i a questo epilogo dell'orribile debito. o Finora dunque, nel suo Memoriale Pio N'aldi , recita colla compunzione d'un penitente il suo j - confiteor. Ma fino a questo punto le sue batti- o iure di petto e le sue confessioni non avrebbero] l alcuna conseguenza penale per lui. Non si con- ] - dannano le malvagie intenzioni, ma le azioni ; e delittuose. Tuffai più, lo si potrebbe accusare diti violazione di domicilio. Ma nel momento in cui! i la sua responsabili:.'! s'andrebbe concretando. Pio - Naldi ritorna alle sue disperate proclamazioni di a innocenza. Non più per dare ad esse un fenda-1 p- mcMo ui Writft. dice d'essere fuggito con orrore) si dal tragico covo, nè per salvarsi dal più grave .p n c Tullio Murri. furto che non ha compiuto. Ma n £'°r"an ^L^niw/1 SU° PrÌm° lema C'el| nmor.-,o e dello sgomento. j «Quando fui là dentro, l'orrore della situazione. e ™h^0f ^J^TnZ^TnJ*?* n-6 P passarono lo 'anche una circostanza di fatto, oltre che ! Ma e'lo stato del suo animo, l'avrebbe indotto ad un o contegno completamente passivo ed estraneo ri lo '.manto accadeva nell alloggio iBoiimanuu. E o- lraCC:e rivelatrici per ogni dove, suile pareti..sui va ,,,oWU.' sul vest1"' SUl!c scarPe? Era dunque vero ;clio Pio Naldi era andato via per resipiscenza o se ««Sta nuova circostanza spigherebbe ciò che o- 1 istruttoria e lo stesso dibattimento non mise:- a. reno del tutto a delucidare, una volta che Tullio n Murri. stesso dovette ammettere l'agguato. Se Pio c- -Naldi era stato scelto per fare la immura di cu- mo raro ;l! co!'° cl,e TuUio Murri, sofo. e. '\™« «Un. avrebbe atterrato, perchè si ricorse alte anni, perchè si perpetro l'orrenda camerl- ! che riempi di sangue l'alloggio, lasciando i- — ,wr vjjta, 0 xuUi0 Murri. solo o con altri eia re-jstat0 costretto ad affrontare il coni» colle armi ll|jn pUfrn07 La risposta all'enigma la dà. come sempre. una futile circostanza inattesa, proprio come al dubbi ed alle perplessità della nostra convinzione & sull'alioi di N'aldi. proprio come alla domanda che era rimasta cosi a lungo senza risposta, in- torno al motivo per cui falli il tentativo del 24. ™**-f TulìÌo° iSftfi ' nonviuinuna. perone^ lunio im^ isse^ciie, es scndosi rotta la boccetta del curaro, era di ne cassila ricorrere alle armi, ed 'io rimasi sem pre nell'ultimi! camera. Anche mi vennero a dire che tutto era Anito». N'aldi dunque vuole essere logico nel suo racconto: «Io ero destinato per l'iniezione del curaro: rottasi la boccetta del veleno, l'opera mia diventava inutile: io Don volli in altro modo partecipare al delitto». Più, duuque. che ad una sua volenti redenta, o da un suo improvviso ravvedimento, per orro- j |* gf "macchio d^un^terrM^delutó ^iaTn-! duDtuurneme è qucs'a troppo esile prova alla sua lnnocenza e non sarebbe facile mai ad un Pio Nald, djm0straTe il suo completo disuiteressa mmt0 alla oerpetrazione d'un delitto, che altri comr,[^va.. ma pel quale egli appunto s'era recato ; airafrRuato. i E. ver0 che i'accusa stessa non ha portato con- i lro plo prove oggettive, se non quelle po- t iorf j dfilill0 cloè t, suo contegno ed i suoi C interroKatorii. Non una macchia di sangue fu trov.Ua sll£rU abni di Naldi: ma l'accusa dice che cj0 dovette d,pèutlei.e claJ Iatt0 che Naldi IirildenteiM„te si tolse le scarpe e gli abiti per ,non sporcarli So la biancheria si macchiò, ;epli [)0tè _ diceva „ p M _ agevolmente, sbarazzarsen0 durante ir viaggio. , Questa assenza d'ogni traccia di sangue do- j un dove a floUi „ san zampmò .riaii>pnn_. fprìt_ nptI.n r.lrnIi(]e ,Prvirel,bB ! QdU enorme lenta aena carotiae, servireiioe a Pio Naldi per dimostrare vera la sua affermazione di non avere por nulla preso parte • alla strage, pure essendo rimasto nell'alloggio l Bonmartlni. « Non ho bisogno di aggiungere - Vau ^^7^£^^T^ £M rllnase così !lè i0 non ebbi „ corag. ro toccarlo» ' . _, '„oc,.„,.„„„ Ho, „ha ,B ' "! E ver.illieilte quest orrore del sangue Che fe- vi|(tf fMrrp Hn,.hp |n eomnrifl miw f1p, ,ruce |a « J» !^o ^ calci he ^. Programma 0 non fu piuttosto il calcolo che I ormai, colle macchie di sangue sparse 6Ui pa- Evimenio, suile pareti e sui mobili, era impossi- atobile nascondere il delitto e bisognava prepara- gi1" crsdere aldell,,° della domina aile°ra' "'h (juìta da malviventi? en scène dell'orgia e delle mutandine rosa per teOviGProve postume al misfatto furono raccolte ^contro Pio Naldi, più grave di tutte quella dei gdenari. Era stato assodato che prima dell'as- risussmio del conte Bonmartini egU versava in «vera miseria. Come aveva avuto tanto denaro dada girovagare per l'Italia e rifornirsi dl indù- ch. menti e di valigie e da avere ancori in tasca . un migliaio di lire al momento del suo arrosto ?, a Prima aveva detto di avere avuto tal sommai - da Tullio a saldo di un vecchio debito di giuo-j r co ; poi ammUse di aver mentito e confessò di - aver rubate le 1500 lire a Tullio Murrl proprio a pochi minuti prima di fuggire dalla casa di -, Bonmartini. «Tullio Murri — disse il Naldi — - "v—.— ». ...u..^ —^^ . 1 U!era n!;'Ia- stanza attigua a quella dove ero io. 1 imhn min rr'nccn vidi snnrcwn il nonafnc-l-o. a | Dalla sua giacca vidi sporgerò il portafoglio, e lo presi e lo aprU. Vi trovai molto denaro: ne cavai una parte, un biglietto da mille e cinque da conto e li intascai. Questo furto mi consi j gUò ancor più ad allontanarmi sollecitamente! - da Bologna». o] Tullio Murrl, pochi mesi dopo, depose l'idcn- - ] 'ica circostanza, affermando che la sera del 28 i ; u<?os;o. dopo essere stato a cercare il Naldi, e ir,ùn averlo trovato, notò la scomparsa, delle i! l-r*0 lire e lo disse alla Bonetti. Più tardi au- o Cora ammise che il ladro era stato (Naldi, e i proprio nell'alloggio Bonmartini. -1 Ora Naldi, nel suo ultimo memoriale, spiega e) in ben altro modo l'origine del denaro che egli i .aveva in tasca. il tentativo del 21 agosto era fallito, Tullio ri- | chiesc Pio Naldi def su0 in"-™o adope- j ra,-c u curaro e gli offrì lire 5*0, a condizione clie facesse poi a^cl)e a 1>3Zzi u cadavPre Nal. ^'?,er ra"!oni *slcti?" ed estra»^ 'ire" slò lopera sua, ma fu paffato UEUa!mente. ! E' ciUQSla una circostanza molto compre- mettente, e che se potrebbe mettere in dubbio J..^^^?^^. Jffij^ della strage, lascia per lo meno sospettare che £ o "! o *? U suo non intervento sia dipeso non tanto dal- le sue condizioni d'animo, ma da ragioni in- dipendenti dalla sua volontà, per il che Tul- lio Murri si credette in obbligo di sborsare o far shorsare la retribuzione pattuita. E, notevole la fonna m j è d t, clrcostanza m Naldi E H ■ Jf .J_ ì. »wm ni» ' J^^^ non pelago che mi si Tendeva^ canno. Vedremo che è un inganno molto conni BUn^1 resto, nella storia della delinquenza." eI.Aa chc la leggenda vuole fosse inaugurato dai la-] i "ri di Pisa.

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