Apologia dell'ignoranza

Apologia dell'ignoranza Apologia dell'ignoranza Si direbbe che, a Parigi, gli uomini vogliano essere più tosto sbalorditi che amati j dalle donne. Con secura intuizione verbale,: una parigina dice infatti di sè ch'ella sii sente, prima d'ogni altra cosa, una donna épatante : e questo vocabolo che ha preso un'importanza enorme nella lingua parlata j e ricorre a ogni minuto, è il punto ammirativo nei discorsi di un paese che vive dii ammirazione. E la parigina si sente èpa-] tante meno ancora per l'aderenza delle sue; combinatìon-s e la esagerazione dei suoi cap-j polli, quanto per la sua intellettualità cho| pare non abbia riscontro nè comporti para-j gone alcuno. La intellettualità delle donne è una bella invenzione degli uomini: ed è un'invenzione francese. Ma in Francia, uno; scrittore che fu il buon senso fatto genio, j vendicò il suo secolo del Preziosismo, preser-i vandolo per la ilarità dei posteri nel sarcasmo d'una commedia immortale, così come si preserva entro lo spirito di un boccale un mostricciattolo. Pure la erudizione delle Preziose era soltanto una cosa intermedia fra il ballo e il ricamo: e poi che spartiva le fila del sapere in gomitoli di lane rosse e di sete azzurre, e metteva la poesia in reverenze e in figure di minuetto, infemminiva le lettere, ma almeno non intendeva di mascolinizzare le donne. Ma oggi, chi riscriverà per noi lo Prècieutes ridicules? Donde balzerà il gènio maschio che raccoglierà la indignazione di Molière: da quale alcova deserta per la lettura serale, da quale mensa intossicata dal corso di letteratura tedesca, da quale culla abbandonata per gli esercizi di pianoforte? Donde che sia venuto l'uomo che riscriverà il poema di ridicolo! della saccenteria femminile, dovrà essere! passato per i salotti di Parigi. Intanto non; soltanto a Parigi la istruzione di una ragazza comincia a costare quanto quella dei suoi fratelli e d'una fidanzata non si chiede se sia virtuosa, ma se sia inteligente, e d'una amante non se sia bella ma se sia intellettuale. Le parigine lo sono: e bene chiedete notizie dei loro mariti, dei loro figliuoli e dei loro innamorati alla commedia e al ro-| manzo francese; chiedete a loro stesse se la coltura abbia rafforzato in loro la facoltà di amare e il privilegio di ossere amate. La superstizione della carta stampata invade il mondo e lo inaridisce, poi che questa materia comunica a chi troppo la accarezza il contagio della sua aridità: anche alle mani delle sorelle, delle spose, delle madri, delle amanti, le morbide e pure mani che il buon Dio ha ricoperto invano della medesima stoffa in cui ritaglia i petali dei fiori e le gote dei bimbi ! La coltura non aumenta un valore femminile più di quanto le belle movenze non aggiungano merito a un batteriologo o a un matematico. Se un filosofo volesse piegare ai suoi principii l'intelletto degli uditori appuntandosi una rosa rossa nei capelli, lo destituirebbero, poiché non è decente parlare all'intelletto attraverso i sensi. Le signore che, fra due giri di boston, discettano di socialismo e di filosofia buddhistica cadono in un errore analogo : stimolano i sensi degli uomini attraverso il loro intelletto. Elle non perdono la cattedra perchè verso di loro gli uomini sono condotti da un desìo più possente di quello che li mena alla filosofia; e se un maschio è preso dal desiderio o, come nobilmente si esprimevano gli antichi, è invaso dal dio, procede verso il fine come può, magari passando sul corpo di Carlo Marx o di Gotamo Buddho. Ma come egli non si propone precisamente di stabilire un commercio di idee astratte con la donna che gli piace e che ama, gli si può anche suggerire di porre fra il primo ed il secondo convegno una banriera insormontabile, inviando in dono a questa donna, invece di un braccialetto o di una ciocca di capelli, trentaquattro volumi dell' Enciclopedia del Larousse, di ottocento pagine ciascuno, formato in quarto, con illustrazioni e supplemento perpetuo. In verità la comunione intima e profonda e feconda, non è la comunione con chi pensa come noi, bensì la comunione con chi sente come noi. In verità una donna non sarà più amata nè migliore amante soltanto perchè possiede un buon prontuario di frasi, ma diverrà più intelligente se più sarà amata, se più amerà, poi che nella esaltazione si faranno più acute le facoltà del suo intelletto disposto dalla natura per la consolazione dell'uomo e per la protezione del pargolo. L'amore non ha bisogno di eloquenza, nè di dottrina. Un bambino può lenire con un sorriso inconsapevole quella tristezza contro la quale non può nulla la somma di tutti i ragionamenti dello stoicismo. Gli affetti non si materializzano in parole, ma trapassano le anime senza pesare sulle labbra come un canto non pesa sull'aria che attraversa. Gli amanti parlano fra loro un linguaggio musicale e incoerente alla maniera dei bimbi che giocano sulla riva del mare. E anche più sovente, gli amanti tacciono. L'ultimo grande poeta, Riccardo Wa. gner, ha insegnato loro l'eloquenza del tacere, il potere degli sguardi muti in cui la sostanza di una vita umana fluisce calda e silenziosa come il sangue da un'arteria aperta. Per il bacio o per la favella si schiudono le labbra: non per l'uno e per l'altro insieme; come non sbocciano insieme, nello stesso momento, sul medesimo ramo, il frutto ed il fiore. Però le donne che fanno professione d'intellettualità, errano se credono di avere in signoria gli uomini più intelligenti e di governare il mondo a traverso il loro potere. Più un uomo vive intellettualmente più forte sente il fascino dell'istinto: più è nutrito di pensieri, più ha bisogno di affetti, più è uomo e più ansiosamente cerca una donna. Gli uomini esperti delle cose umane sanno la storia della eroina di Nótre Coeur, la quale divenne impotente ad amare soltanto perchè aveva sforzata la propria intelligenza fino a veder chiaro nell'amore: ScprsvDsvgtedLpcscctsNpmtfprsecAv sì che ne ebbe il disgusto senza averlo cono-' 6ciuto come i malati di stomaco sentono il peso del cibo che non hanno mangiato. Senza saperlo ella rinnovò il mito di Psiche che scotta le carni di Eros con la lampada per averlo voluto vedere troppo da vicino : ' rinnova la favola di Elsa che piange sulla sponda onde Lohengrin è fuggito per aver voluto penetrare il mistero del suo nome. Da un mito pagano, a una leggenda cristiana, a un romanzo naturalista, tutte le voci in cui gli uomini hanno messo un singhiozzo della loro dolorosa esperienza ripetono che i destini dell'amore, cioè della razza e dell'umanità, vogliono che la donna, prima d'essere un'intelligenza sia una sensibilità. La sensibilità vai meglio della intelligenza perchè è l'anima della intelligenza. Facciamo che le grandi parole con la lettera maiuscola, la Verità e la Bellezza non ci abbacinino: un'anima innamorata sta al principio di tutte le filosofie e di tutte le estetiche, poi che Bellezza e Verità non sono se non la forma sensibile di ciò che amiamo. Nella tristezza noi desideriamo la verità perchè ci sia di rifugio e non la troviamo che nell'amore perchè la verità non si dimostra. Così avviene che l'amore non si nutra nè di pensieri, nè giudizi e nè anche di fatti: l'amore vive di impressioni. Le .impressioni d'una donna dotata di spirito critico raramente si trasformano in sentimenti: restano lucide e preciso ma immobili e fredde come le immagini riflesse da uno specchio. Mentre le immagini pallide, rotte e fluttuanti che rendono le acque del rivo, palpitano, si muovono, fremono, vivono perchè hanno toccato una sorgente di vita. Acqua di fonte o cuore di donna, purché vi siano fibre che un tremito scuote, tutte le immagini del mondo tremeranno con esse : e i fili insensibili dell'erba piegheranno quasi' fossero carichi di tenerezza, e !« stelle, de-ì serti di ghiaccio, lontano milioni di chilo-' metri, socchiudendosi come palpebre umane cariche di voluttà, si offriranno al cavo della mano — perche lo specchio riflette e il rivo crea, perchè l'analisi indaga 'a vita e la sensibilità infonde la vita! Bergeret.

Persone citate: Bellezza, Carlo Marx, Larousse, Riccardo Wa

Luoghi citati: Francia, Parigi