Nuovi capitoli dell'avventuroso romanzo del duca di Campobello Un colloquio con il protagonista

Nuovi capitoli dell'avventuroso romanzo del duca di Campobello Un colloquio con il protagonista Nuovi capitoli dell'avventuroso romanzo del duca di Campobello Un colloquio con il protagonista M sue se giornali (Ine oiiiioni e mezzo éi lire per (Ianni La ridda delie rivelazioni (Per telefono e per telegrato alla STAMPA) Bologrna, 24, oro 15. Leme molto e non mari gin. ha denunziato tut, il te le vie «eneralilà e non riceve nessuno. Idi ' , * . j. in . lamCalunniato sali amante i tuiloiigi che ieri sera lo interrogò, mi ha < pa; assicurato che .nessuna denunzia venne to sporta contro il duca, il quale si dice vit- gi'lima di una terribile montatura, organi/- eszatà dala sua ox-amanie. ta Egli aggiunge — anzi -- che querelerà) 'i sriornaii, che" divulgarono le false accuse ' re6ul suo conto. :pePare che il duca abbia richiesto al mar-1 Lechese Marsigli, suo parente, del denaro, che!scogli fu rifiutato, ed allora egli impegnò vari du• gioielli, par duemila lire, dando a.l proprie-; sotnrio dell'albergo, in pagamento, un chèqui (gesopra una Banca di Firenze. Golfi si sareb-i° bero trovati oggi i tondi. Il duca esco e rientra dall'albergo tranquillamente, e le notizie di piantonamento sono infondate. Vuoi Querelare Avute tali notizie dal questore, mi sono'Xaffrettato a chiedere un colloquio allo " |biso duca di Campohello, che cortesem»?^mi ha ricevuto a.l'albergo. Le sue prime pa- Srole sono nate d. violenta .p»«^Wu,u gioriiun un'atro le notizie conto suo. )ùbblic si affretterà a smentirla recisamente. Im- Ma. badate, che tutta la stampa italia- avna si è occupata di voi, in questi giorni .eb Non importa. Ho chiesto ed .ottenuto dallo zio cardinale e dal babbo il permes. faso di fare la causa per diffamazione e lu'Vafarò, affidandola all'avvocato Gregoracci, di ,11Roma. Chiederemo 7.0 mila lire di indenni- dota ad ogni giornale in causa, impegnando- scvioooin-, ciduci mi l'du'" R. trmito nervoso. In città non si parla d'altro. Firenze, 21, ore 1 Episodi d'amore e di " chènucs : .Si apprendono oggi altri interessanti par- y «colori sul più recente passato del duca di z0Campohello. L'anno possalo egli fu in Fi- zjl'ènze insieme con Vittorino Lepanto, la c[eDtirante il breve colloquio. apparso agitat_issi.no. scosso da, forte tre- j, Firenze, 21, ore 18. I faiendeSi apprendono oggi altri interessanti par- _j « intellettuale ». mondana della capitale, ce- 6Ulebre ormai più per i fascini della sua bel- 4nlezza che per i trionfi della sua arte. Allog- spgiava anche allora, come in questi Ultimi tempi. all'HOtel Bastioni. Nell'ambiente ari- stocratieo si ricorda ogni la prima compar- sa di Vittorina Lepanto nei' ritrovi dell'p- lalegunza e al pcsagc dei nostro ippodromo, ilL'accompagnavano l'aristrocràticissimo a- «mante e" uh giovane, noto letterato italiano. clic doveva più tardi trarrò da' fascino de!- «la bellezza di lei. lo spunto di un suo la- invo"o geniale \! BagUoni un bel giorno, il educa fu invitato a sistemare il conto d'ai- vberso ed egli presentò, senza scomporsi, duno chèauc sulla Banca Commerciale per una somma 'superiore a quella dovuta. I! ddirettore dell'Hotel accettò lo chèque e alcu- ni sfiorili dòpo lo presentò alla Banca per lal'incasso: ma si semi rispondere che in quel- dla cassa non si trovavano fondi a disposi- ''agiorni Persone onorevoli e ancora aftezio- nato al duca di Gampobello, vollero tentare ^un'ultima prova per salvarlo. Esse mtavola- droiio trattative pei' vedere so fosse possibile un riawicinamento con la principessa Altìe- , ri. la nobile signora che aveva dovuto in- hfrangere nelle forme lesali il suo ,„.,;,.$- Fmonio col patrizio scapeslrato. Una picei;, villa graziosa e appartata nella pineta, a bpochi chilometri da! mare, era .tata presi Sin affitto. Sembrava già che le pratiche do- vesserò avere ottimo esito quando un gior- Pno, sul piti bello, il duca scomparve miste- riosamente dal Forte dei Mai-mi è lo si c— tinvano. Nessuno sapeva spiegarsi, sul mento, quella stranissima fusa, ma la gazione non si fece attendere molto. Si do che al Forte doi Marmi la presenza .. tìuca di Campohello era stata segnalata a lin notissimo orefice fiorentino presso :l rqua'e egli si era indebitato di una forte •omma II eioielliere si era recato al Forti- dei Marmi e si preparava ad affrontare il mL„ ',U,it(»w. che anche onesta volt-, sii stntr. aeresse- quel pici.- analista, che si dice im ^plicato m questa faccenda. gIl racconto della Lepanto aKnana, 2',, ore 22. | Mentre il duca Campohello a Bologna mi- naccia querele ai giornali che in questi «ior- ili si sono occupati di lui, a Perugia, do\e ?i trova con in sua compagn Vittorini L«panto notizie pubblicai» accusend» attrice t stata inte. nalisti: w«a ha raeeontate e. «V4i- cene-. .. (.„' «..„. .,,„! f. ;i »!()v«ne diir. rrani-e-'-^f* il duca parve un gemiluo- mo perfetto alla signora Lepanto motivo per il quale egli la il più desiderato ospite della signora verso !a quoJe non ebbe in principio «à» sowìì'hS cortesie., tanto atte fai epanto non ebbe difficoltà a farsi accom- peso di pravi sciagure domestiche, carico torture morali e. seppe convincere la sua mica clic egli fosse veramente uno svon- urato. Recitò insomma perfetta mente la arte di sentimentale disilluso, lino al pun di proporre alla signora di sposarla. Airunse di aver ottenuto è'*" ssendo il duca ;: s.estero il divorzio,, ammogliato con una distin- e rispettabile gentildonna. | Intanto Io vantato ricchezze del dura si ; alizzarono come veri e propri espedienti er menare una vita di lusso. La signora depanto, di fronte ai dubbi di molti cono- onti, credette di intervenire a favore del tuca, tanto che per qualche tempo furono ospese le pratiche per la espulsione del pentiluomo da alcuni circoli della capitale, i m _ . nesso atta porta | X di loUiTlhV^^^^ anco, ed iTducT assicurò'che"si trattava | .^^^ g1 ** ?» I^SSSsaKS S« W?e nei termini legali al sequestro, del-1,appartamento:della signora, la quale, ciopo mettete olla porta muhu suu •-«•»••.... vveniva due anni sono c da quell'epoca nonj bbe più notizie di lui. ™interrogata sulle relazioni che ella, per atto di essere amica del duca, avrebbe a-1atn colla famiglia di lui, ha detto: « E'j810clio che si sappia finalmente quanto ho Sovllt0 offrire per questo sciagurato. E- cìug0 che ,,niosse mai essere stato il mio! itaia/.ioni sin huoi oispiaceii uwuvauui, ubitando che potesse approfittarne per en- rarc con me hi rapporti più intimi ai quel- gentiluomo aveva dato motivo a lagnan- 0 cj,c |a famiglia di lui vedeva nella amici- ja nlja uu pericolo. Perciò scrissi al padre ei duca, pregandolo di ricondurre il tisrlio --^'..,','0 ròwi'ti'a nof.'" volli informarmi ianziarie c dell* lotta amigliare: seppi che il duca non era ricco, ne le sue insinuazioni malevoli a carico ella famicriia non erano fondate: seppi che gentil U[]a Vja e sottrarlo all'influenza dei nolti individui che speculavano sulle sue paiie». I pj(j •< bacariato , di lei . " ... «Ora si vorrebbe farmi passare per la 01- apidatrice della sostanza del duca, mentre l duca quando l'ho conosciuto 10. stava più «hacanato« ai me. « Ed è con vero rammarico che debbo log- ««« sui giornali l'accusa di aver condotto n rovina un uomo dal quale nulla ebbi, eri al quale sono stata invece 10 clic qualche volta ho dato, oltre che appoggio morule, del danaro. » . - In quanto allo cambiali con firme false del cardinale Rampolla, la Lepanto si è in un assoluto riserbo.. bnirata ti par- are di una gita dei duca .-, Montecatini, ha detto che siccome il duca parlava cori poco 'sguardo di lei in abbia più avuto occasione di parlare con il ZÓnÒ'ìe uYtVme" nanne" Vile'ìo"hì ri-^in òvanto ad un f. pretesa deb" ^r^Btobrttìi del nome-faMte eco debbo dichiarare che por me i titolinoli , hanno alcun fascino, tutt a tro. A giudicare 1 Fcmiluommi da signor di Can.pohcllo.il qua- * »« traeva tutta ! apparenza, mi guarderei ben? llal nutrire qua che fiducia S0DI autentici. Ab-noi » Seguitando la Spanto ha detto: P°,;0 chc h0 .}° ùob.bù aU(J m.,e etiche. Io1 Per i bla ■ 1 , *to= «QuelXw carpito mai oro a chicchessia, hotM"a«° "a'in dl compra-vendita di terreni e d"T f,1" 1In -s""s*.° avvocato de! du- ra campohello. Lo può dire anche tutta Parte Ji R°ma ';1|B lni e «h« cwlQSce fQSM sono andate tutte le cose fram« ? 1u«tiiomo, che credo sufficientemente punito del danno che mi ha arrecato e miarreca, e de! dolore che ha procurato alla^ e concludendo la Lepanto ha «■< gjunto: « Questa si che è una commedia.altro che « Regina! » j}ij3 milioni di paìrimor.io Infanto i giornali romani dedicano \agi. ni" intere ai cosi romanzéschi del nobile si ciliane. il Giornale diluii* pubblica addi ""* P'''vaniR>im». *v»n<i« a base -airimr,. Z* trollato, che in quel tempo aveva sulla Ban ca ^Ir.t::, un conto corrente di parecebk centinaia di migliaia di '.ire, delle' guali u si) subito largamente. Gli amici di un tempo ricordano la passione di lui, non ancora ammogliato, per una divelle torinese, che egli aveva battezzato col nome di Mascotte, la quale, viceversa, non ci porto fortuna, in quanto manciò al duca parecchie migliaia ili lire, prodigando, nello stesso tempo la sua amicizia agli stessi compagini de! protettore. Intanto egli si iscriveva a due Clubs i più aristocratici della Capitale, al Circolo d'Ila Caccia ed a quello degli Scacchi. Si maturarono subito a suo carico molte anti )ic. pjtiocntpro accanito, ricorreva smesso ad Citpe(1jenti non perfettamente corretti, pv,r far fronte alla dolorosa situazione. Si sa anchei é-sin da ieri fu detto, che dai due CiMbs fu successivamente invitato a dare le dimissioni, alcuni affermano per impegni di giuoco non soddisfatti, altri invece ira seguito ad una violenta scenata accaduta .nel su Ione del Circolo risila Caccia, dinanzi al tap peto verde, molto compiacente. Comuncnie. molte delle amicizie procurategli dalla na scita, si dileguarono successivamente: egli stesso, del resto, non ricercò mai con ardore ' «i?^ di cui om »sstduissimo frequenta- ufficiali e semi-ufficiali, fra le quali aveva S^^ ' , h ^^^J^^f&^S , 1^^5^ 'ìa^tn? per ,[ „ affettiva elei duca. noTtkdlari di "or dot- Bilz „ v.-„-ni^ nrv un una singolare i-cpanto. jNacque d ™S dudC^!.S« filisi- s r'°J™.P®' !iaJt°.i finn rridice che d80\\a%,n1'] 1,1 ^h"" -i"""^ vi.f,-^.i.M; (.òn sS'i"^^ *l.^"^-/u^ì^nh^ choron- d f.\J \nle "\J,!"mo^ „t7-^Snte i\ sueidena- ^p^^r^^^f^.^ stella anche u „|loro jella graziosissima donna, hi dice (.h(? essa n girtvane duca avesse com- « messo deUe vere 0 proprie pazzie, inutil- mente richiamato dai suoi, parenti simo^tempo^'eon la Lepanro'fll^duca fu vi- st'0 dappertutto, al 'teatro, ai ristoranti, a passeggio, allo ceno notturne. Ma. vennero i tempi più tristi: si mor- l"^ SZtotelldl narenU "tutti, ™g ÌJi^rzio c^araifale Scuni altri ifrormanoinvece che l'amicizia dei duo gio- yan[ fosse completamente disinteressata, patto si è che l'amicizia durò pT lunchis- morava da" ogni parte sulla situazione dei duca, che si diceva rovinosa: egli continua- va invece a mostrarsi prodigo coll'itividiata compagna, cui faceva rogati di pregio non comune; Si sa, ad esempio, che il duca con- yPB0 nci orrìinarc per l'attrice dai sioiel- ,lei,, CaaH c Gonfalonieri dei monili di non cornllTle' valore. Ai primi dell'anno scorso u fìuca aca,,istò un anello con un moravi- g]joso solilaire da uno dei due orefici sud- detti pcr n v-aiore ,y, diecimila lire. Vittori- na ricevette i! munifico dono e no ringraziò cortesemente l'amico, sènonehò con suo grande stupore un storno si vide presenta- re in casa il gioielliere, il quale chiese la restituzione dell'anello per mancato paga- mento. Dono lunga e fiduciosa attesa la Le- pmito^preferì pagare lancilo, e rimase cosi suo. Cosicché a poco a poco anche la za amica comincio a dubitare delle 1 voi-e la». Antonietta noli volle dire di più asso - ingratitudine, e soggiungeva: «Vittorina stata troppo buona: lui minacciava di ani mozzarsi, essanoli ebbe il coraggio di rifili ':nT'* d,'! denaro». Le stesso cose c mi tolato della nostr - -J, v:,llora<fl l,Hriw C,H, o fnro poi a Vittorina regali, che non vai. \ stocrazifl assai amico i trovava stallia- ~° in casa Egli diceva che in sostanza il duca approfittò in modo indegno dell'',- l ffiSeraa%» dSS comperando per essa cuoie o no cbe rilHle Iir, i - queste notizie, si crede che i debiti del duca a verso l'attrice ammontano a circa 80.000 « Hrc a j (ruffa£x dai duca e Ma sen1bta .-he la vittima del Campobèllo i non 5ia uricamente Vittorina Lepanto. Di a truffati, o pretesi tali, sorgono da tutte le gnora narrando una infinità di pietose pe-ripezic: la signora si intenerisce. Sa dell'ai- ta, nobile situazione del visitatore, e subì- seevolontariainenteuna prima stoccata. Vi e d. più: il duca, felice del pruno succes-so, torna alla signora, si mette in luce di nevitabile perdizione, ed insiste presso di. . 1 j-r,r, p»r poehisaimi giorni d! qualche mi-*1*™* " Da ogni nnrie recimola una specie di dote non troppo vistosa. Il duca intasca e parìe. Sollecitato, non pn?a. La signora è assolutamente ora disperata perche : creditori si rivolgono a lei ed almarito per ,1 pagamento. r i o i o , i e e i . i e - Un noto ingegnere romano, forle ginocotore di biglinrdò, e costruttore ^valente di case popolari, presta 12 mila lire, che formano minsi tutto il suo patrimonio, al giovane duca, e non ha più un soldo in restituzione. Scoppiato lo scandalo, va dicendo agli amici che se non avesse famiglia andrebbe ad ammazzare il gentiluomo falsario. Si dice pure che la primavera scorsa, il duca abbia fatto molti debiti, assicurando di aver contratto un mutuo colla Cassa di Risparmio di Fabriano: ora pare che effettivamente il duca ricorse a questo Istituto per un mutuo di 150 mila lire, garantito su di una ipoteca di alquanti suoi possedimenti in provincia di Palermo. La Cassa di Risparmio, su garanzia di atti e documenti! presentati per contrattare il mutuo, anticipò circa 20,000 lire. Più tardi, eseguila una verifica sui possedimenti da ipotecarsi, si seppe che questi valevano meno della metà del valore dichiarato: comunque, essi furono ipotecati per rivalersi del primo versamento, e moltissimi altri episodi si potrebbero narrare, che oggi sono sullo bocche di chsaniscti umaltetetasunoSiinteCututti, ma il cui controllo riesce assai diffi- mCile. . I«Lo s»a malattia mentalo WloIntorno alla malattia mentale che affligge- ma S r i ":l h;i deUo - Biiporflcialm ebbe il duca ed in base alla quale è stala egmanata sentenza di interdizione, della quale cuvi abbiamo parlato ieri, è state interrogato tuio stesso prof. Mingazzini, ciie fu autore del- Sla perizia medica che condusse alla emana-1 zione. della no ota sentenza. L'illustre psichia-'p: «Conoscevo il duca olfatto dnte, non lo avrei però creduto fr3 una serie di te3 visitai un anno to....stre amico e col- dì doveva cssewni com- scrò che il mio giù- ree , duca era allctto da nevrastenia cerebro-ami.v - s,.euic?' i! cl','e s,SniUc{f ^'"P1^1 rimonto eerebro muscolare, ucl. e d!> 10886 dnvut0 ad un eccessivu .«m,,»»,, vrn sessuale. Ma una malattia di questo genere, d- desidero allormarlo. non ha alcun valore nè n- ■llcllna 1:-tlu'iIlzu- sulle facoltà tntótai. di un ne uo"10' ci i'«aucheiebbe altro! se tutti i iie- l'e ' - «> - manicomio! - E allora la sentenza? i- mio certificato un valore sulla mentalità a de! duca. — Ed in genere è sufficiente r- giudizi una semplice perizia di pf parte n, -Della sentenza io non so nulla, non i P<m»o pronunciarmi; dato però che essa'sia si- stata emessa sulla semplice scorta della mia na, perizia e di quella del collega mio, sarebbe; s- assurdo. Non ho mai inteso di dare a quel in questi arte? ei — Non è mai accaduto, e so anzi per espe- a- rienza personale che in codeste cause di a interdizione non sono sufficienti sposso giu- n dizi di interi collegi di periti di parte e giu- - tìiziari che pure espongono anomalie ed a-| l- normalità chiare come la luco del sole. La n casa è così strana clic la trovo inverosimile| o n,.„r-n,-rin,mtP ttitrn»U improUli }°i- waaxnawwuquu siorunn quereiau \md- Lo stesso duca è stato però sufflcieniemen-1 ni- te loquace con il corrispondente bolognese ò del Giornale d'Italia. 11 duca molto calmo o „a detto: ..Ho mandato a chiamare l'avvo- a- caio Gregoraci di Roma il mio avvocato. I «a giornali che hanno fatto questo scherzo, ve- a- tiranno corno si troveranno, quando sapran- • ie- no ci,e io ho affidato il mio caso all'avvocato csi c-regoraci. Non augurerei neppure al mio c peggiore nemica di cadere nelle sue mani. e Io Querelerò tutti i giornali che hanno prò- >. Sono 45: do- • inseurin mia cnmnleta ed amnia Mlascuno una imnpieia ea ampio tazione, oppure cinquanta- nascuno. Sono dunque 2.500.00Q -he offrirò al patronato Regina mena. rfSarei indiscreto, ehiese il giornalista, p9^he^ffi/sm§S^fe hu.'ai i ' tI cmli duca di Campohello che appartiene al l-Ila casa di Napoli e di cui mEccone un'al- che mi sono Società ariti- n"^^1 S0C'° nsamanti pMa mi dica un po' dello cambiali false. 'ico confidenza, c'è tutto un retroscena di donne. a- (Seco cima stauno le cose. Recentemente io — E clic ne so io? Ammesso die esistano pcambiali false colla Amia del cardisele Rem- pnoia, elio rapporto ci dovrebbe essere fra quelle e me? in realtà, sia detto in tutta ^za mj trovavo a Firenze eoa due donne di To- s,- rino, elio cantavano tiU*Apodo. Come avvio- gS battei in ^1 g"i, SrSa so intenzione di piglfarmi in giro. Pros- tie dere in giro me? Si erano messi in niente ca donne, solo quando ne è stanco: ma quello 00 di Firenze è un ambiente insopportabile, ri [peto. Una sera al Gambrinus ero in con,, pagaia di un amico, quando notai che ulo signore, seduto di fronte a me, mi fissavDi stranamente. Io per mozzo ael mio amico; le feci capire che la smettesse, altrimenti gli| scriverò l iuei Nma ròj re-] — Si e detto che sarei suo debitore di ci- ottantamiin lire: e dire che ne ho speso al- fbì- meno ottocentomila! L'ho conosciuta.'ma poi «Vi viene sempre il giorno in cui tutte le cose s-; finiscono, ma non sotto pentito di quell'epi- tdi sodio della mia vita! | di! t_ {amj<iija |i*"» sua *»UI,siia '.ti-• maggior. • minori della commedia. Causa! na ca La di non minore scandalo nei fatti addebitati al duca sono na turbini mte le sue cospicue parentele di cui egli roteva menar vanto, a j La famiglia Corapobelto » di antica origi- 0alpe 1 apoletana, passati, in Sicilia ai tempi idi Fernando 11 d'Arizona. Estinto il ra-1 r mo principale dèi principi di Resultano, so-1 nepravvivo il ramo dei principi di Bonformel- tiio e baroni di Pezzami, al quale nel 1807 fu con decreto ministeriale conferito il titolo del ramo primogenito. Infatti don Federico di Campohello, capo della presente casa, ha assunto il titolo trasmissibile di duca di Campohello. Il vecchio duca è nato nel 183S. Sposava Eleonora nata Rampolla dei conti del Tindaro : un sol figliuolo vide In luco por questo matrimonio, e fu appunto don Francesco, nato a Palermo nel 1871, cavaliere d'onore e di devozione dell'Ordine di Malta, ecc., il quale, sposava nel 1897 donna Teodolinda, sorella del presento prìncipe ecratonetonspbèquaIsaAltieri don Ludovico. La principessa moglie!del duca risiede a Torino coi figliuoli: essa.;™che perdonò molto infedeltà coniugali e per |tosalvarlo giunse persino ad impegnare alcn- coni suoi gioielli, f, affranta dallo scandalo mscoppiato. A Roma sono il padre e la madre}'tti ut imtti, jìi itti; Jt; u in iuci ur-ftau uj usuimi- mèlici, clic, occupano uri bell'a.poartamento' Aal palazzo Maggiaranl. Essi orano già da; ^tempo consapevoli delle vicende del figlio, e "tentarono inutilmente più volte di riconduco 1tarono inutilmente più volte di ricondurlo, »sullo retta via. Essi però non rispondermi-j ?no in nessun modo dei debiti de, figlio. ^Si dice che il padre, che aveva consuma-1 re,teSi sono veramente addolorati del pandemo- Uino o delle noie ripetutamente e rapidamen- ste suscitato. Cameriere di cappa e spada Maggiormente seccato di tutto ciò 6 na sgd. , sCura mente i cardinale Rampolla. Imiti l-c mente fu tentato, da ogni parte, di interro-\v«arto: si sa, V™** dai famigliari che «gli è W uno slirt0 01 doloroso abbattimento, per!plo scandalo suscitato intorno alla sua fa- miglia ed intorno a:l suo nome. Del resto. p egli ebbe sempre a lagnarsi del nipote, a^ cui pure aveva fatto ottenere il titolo, che ^ tuttora conscrva,_ di cameriere di Ca^ia e |f^ Spada del Pontefice A questo proposito, anzi, è curioso un ccparticolare, che narrano due creditori delW- duca, i signori Fiorini, i quali dicono clic a fra gii oggetti, che essi avevano avuto jn-id tenzione di .sequestrare, fu trovato un abi-!s to da cameriere di Cappa e Spada, che libe d»ca S1 riprometteva di indossare come ma- jj sctieratuni, in un veglione. 11 cardinale avrebbe designato lui ad e 1 rede del vistosissimo Designato lui ad e-1 cpatrimonio che gli h vreoae scacciato nai suo studio il giovi duca, rimproverandolo di essere indegno del| nome che gli aveva concesso. Del resto, re norria e la rettitudine, che sono proprie al l'antico segretario di Stato, non vollero mai (pcgdr nipote Un prete implicato Dell'affare Ma in Vaticano vi ò una certa appren. sione, non tanto perche il nome del cardi naie e immischiato, certo ingiustamente, acstsr nello scandalo Campobello. ma perche no tizie da Firenze segnalerebbero che qualche ecclesiastico avrebbe oltrepassato la misura di semplici affari commerciali nello sconto di cambiali del duca. Il duca, infatti', nella sua permanenza a Firenze, aveva stretto amicizia con tìn giovano sacerdote, ossali nolo, per il fatto che egli ha tentato varie speculazioni. Il giovano sacerdote ed il duca di Campobèllo erano in stretta relazione di affari: questo giovane prete appartenne, un tempo,, ad una Cassa Cooperativa, poi nassò in un' Istillilo clericale: egli, un unno fa. v,miì allontanato. 11 prete ed il duca orano sovente insiem 1 altro, fu oggetto di salaci commenti il' ™"0 c",e 1,11 S'0™,0*, allegro prunzet. |to- temilo ali Ho tei Buglioni, partecipa rosso1 co1 «u?a dl Campanello anche due demi. mpnduines ed il giovane sacerdote, dio in }'tn.en™ £Ode iamii lJl essere anche pane- t ,i : tue , ,1 « ' Aj.'ipc™«1 » alta, che 1 ; ^"?™!p- do 1 "ghom fece le sue ri- "]?$}'ZT« nliS^L^^"0 POi',n"?\"V' 1^™,^ • m?^ I,en\fna 31 UT , »Y^n^nSr kì™ P™»**1 . essendo j ?'.?*S* ?K °! ' ^ f * d pCr •? N ^, t'^ vSVfe 1 renze il contegno poco corretto del (dovane ,te e due a firma del cardinale Rampolla.. Una di queste fu portata a Bologna, e ore. séntata ad Un Istituto di credito. Della co coJ sa si incaricò, a quanto si dice, un noto tu gente di cambio di Firenze, il quale è legato! da vincoli di amicizia col sacerdote affari-' , sta e con altri vari sacerdoti. Costui si re. cò n Bologna, insieme al duca ed alla àV \velte Sereni. EcCQ VMra persona che parti col Canl, !pobello „ioTnìl or son'0 A\, j j , , per l'operazione scontista. Pare che nella ^nte p^'Sìi^DeHa8 ChiS* ^S-^JiStó^^^.S S |f^6^mette^ie^in'g^iardi^contro* raluentfc cita dello firme l'Istituto di credito, cui id cambiali erano state presentate, e si dto- W-ocasse la nota diffida i'f banchiere tornò1 a flma6t donde poi venne a Roma ed il iduca. colla divette, rimase a Bologna con !so]o ,sott0 lire in tasca. Qui tentò di emet-; bere il consueto cheque, del quale fu negato jj pagamento, per mancanza di fondi. AcI attestare la legalità della firma del 1 1 cardinale, si assicura che il duca esigerei he una lettera del porporato, il quale scri-; | (provvedimento non fu più n-eso nerch^'in cura clic l'arcivescovo, monsignor Mfstran. gelo, fin da quattro giorni fa, aveva pensato di sospendere a divinis il sacerdote in parola, anche per la sua condotta, ma -uesto - sconplato, avrebbe potuto essere interpretato come una conferma alle voci che circolavano. Si assicura, pertanto, che dal Vaticano 6 stato telegraficamente ordinato a monsignor uii. strantrelo di eseguire in proposito un'accurata inchiesta.