Piccole vite grandi sventure

Piccole vite grandi sventure Piccole vite grandi sventure sapdUlpsHmimtnesvdtLgVRAntonio 6 madre Venni! : lino ; sventunon ha dodici itimi ■e irli .avrei- conosciuto bb'e un -j in seti ricòrdià La goti i. Peni .iena un e senza divento -, perche .lei palili arazzo ni ió ed un soccorso, scemo. V i cosi potei pres lo maud ne padre, protettore, iato il benprovvisamente :cia, e .Vnionic: rantolo, morire, no riportò tanto n vicino ne ebbo iva meglio sfruii aspetto li vendere ce- sioria è poi duella di tutti i vaga¬ li.: a v \ stato facilmente strumento di «fitto della malizia altrui. Ha ri* ■ondanne che éouo i titoli dei v;i- "» -"uaniuot "e.nia .la sullimpianti: clic ;o vide. ed era solo spavento m, quasi piacer tare in,5 j'i'" '•' 1" " lettere strazianti, e il padre mandò due volte de; qnuurmi pel. marrnocebio', foi non .scrissero più, ganono sione ìe la quattordicesima per la trasgres, alla vigilanza. -- Venanzio Hocchi ha invece avuto madre, die gii hanno dato il loro nome ricorda affatto d'averli conosciuti. C'ud: reva (inauro anni, i suoi genitori per ria emigrarono: lo lasciarono in ciis padre e , ma non ad'egli a- la misedia ad ontèrazzana. ricca <ii promesse. .Per qualsua madre scrisse alla balia liinghe né padre, uè madre. La balia trovo nei suo cuori-- d'alacre massaia tanta bontà da tenere il Venanzio con sè ancora tre anni. Non amava Venanzio, e lo picchiava soventi, ma sperava sempre che un frionio 0 l'altro i parenti del bimbo sarebbero ritornati arricchiti, .e. l'avrebbero ricompensala col cento per uno. Ma i ponitori di Venanzio non ritornarono pia. ed allora la balia, stanca di mantenere quel mangiapane a.i ufo, lo mandò in. Francia con un suo cognato, la Frali; eia entrò in una vetreria: lasciò buona parte dei polmoni a soffiare nel vetro, l'altra parto l'essi-, co al fuoco dello fornaci, 'fisico marcio, rimpatriò con non molli denari: ma con il cuore pieno d'odio 0 di amarezza. Una sera, ubbriaco, ad Uri c mpagno che in una contesa pel pagamento dello scolto gli dis.se: «Sta zitto, tisieone», -fondu il pelici con una coltellata. Tre mesi di rednsioue. — Bartolomeo Questi a vent'anni aveva già riportato due condanne: una \>cr aver tirato un zoccolo sull'i testa.del padre; l'altra per continuali maltrattamenti alla madre. .Ma fin da fanciullo Bartolomeo aveva visto untisi ogni sera rincasare il padre ubbriaco, unito da non reiirgersi in piedi: appena poi Bartolomeo ebbe malizia e glie l'insegnò presto la figliuola della pari inaia) capì che sua madre era una donna del marciapiede. Le condanne non gli potevano cddscetsìnietlere nella mente, tanto mono nei cuore, un poi dj rispetto pei suoi genitori. Tornato dalcar(.€rei lr0vò babbo più nbbriacono che mai: ma la madre invecchiata di molto. Il babbo si lamentava che in casa non c'erano pili denari, coinè una volta. 11 figliolo conveniva nelle lagnanze rivi vecchio: finirono di mettersi d'accordo. ,-j mvM nn i,«cco (tj quattrino, il vecchio hnjt Bartolomeeo. la picchiarono da lasciarla mezza morta e da far accorrere le guardie. Undici mesi, Antony Vlaninl ebbe il babbo . ! ' „ pmfbfilspIfgstctarC ! ! ! J al Menivi mori anzi, il povero vecchio, in una in cui gli dovettero megere la Camicia di fòrza. .Sua madre in un accesso di nevrastenia si gettò a capofitto nel corlile dal balcone del quarto piano La sorella maggiore un giorno scappò di casa collo studente a pendone: da quel giorno non ebbero notizia di iei. Solo al primo onomastico della mamma «ila aveva mandato un braccialetto. Il paccoi veniva da Napoli. La mamma vendette il bracilctto e diede il denaro ai poveri. 1 poveri debbom sapete donde viene e nuali sudori ! ha costato il denaro che loro mosina- La sorella minore, du chiamata Angelica, perche era 1 della casa, iva giorno I pure diritto. Antonio si m ! l°s?1' accasò bene lo ragazza, ma il fratello lo ! rimproverò il matrimonio come una cattiva, a;ioti" Lo consigliò maio l'egoismo ignavo aem ida ed incita. Scrisse dello. ■ cia non , 1 latino per eie-IAntonio aveva l'anaclo tutelare | s'innamorò. No avevai di dispetto, di ge- ■un natura pavi „ anonime atroci al fidanzato, descrivendo dC: -apporti tra lui e la sorella, che in venta non. erano mai esistili. Scoperta la losca .trama, .1 11ii .in-oto d'Angelica lo schiaffeggiò, ed il mairi; niónio avvenne lo stesso. Ma Antonio covo nel .cuore il rancore più livido ed un sordo dosU.erio di vendetta. Un gioiv.o d'agosto, che facevo, un cu'do tropicale, la sua niente si sconvolse, e-, | come pazzo, trasse Improvvisamente ima rivoi \ t.-i';i. e, ia solano cenuro ii cognato. Non.potè spa rare perchè Angelica eroica niente lo disarmò, s-fi a andò pel marito il pericolo. L'Iiaamo mandato ai Manìconiio, come suo'babbo, ! — Ercole Sabiio, calabrese, ha "2 anni. Aveva, moglie e quattordici figli. Li ha visti inorilo tutti; aveva una numerosa casata: ha. vitto 1110* trfre anche tufi: i parenti. L'ultimo, un cognato, ohe qualche volta si ricordava di lui e Sii man- Idava"soccorso di denaro, perchè aveva ini buoi'; commercio d'arance e cotognate di Lecce, gli ri. :n;ue sotto le macerie di Messina, dove s'era io calo in attesti d'un, veliero che doveva sbarcarci della merce. Fu giorno Ercole. Sabito era betic staute, ed un altro cognato, canaglia e «beone* jslo. lo rovinò, cornvolRcndolo anche in un prò. cesso per bapcamlo fraudolenta. Li-col ! dio ha visto morire tutti attorno i quattordici ligi, le diecine di parenti conosciuto la miseria quando ia vita non poteva avere,più risorse per lui. stende la. mano co:: i troppa petulanza ilamentosà 6; tediosa. Ogni ian 1io. come ieri, lo condannano all'ammenda solo, la moglie, che ha «'ini!. od j..-.come te | dirarresto. P dii li!

Persone citate: Antony Vlaninl, Ercole Sabiio, Iantonio, Venanzio Hocchi

Luoghi citati: Francia, Messina, Napoli