Fulmicotone

Fulmicotone Fulmicotone strallo si manifestò un incendio nell'abitazione ai Àmizr^no IHìiwo, incBndio che: in breve. Km- po prese proporzioni vastissime, distruggendo l'abitazióne attigua, di -Bòurcen Luigi, possi-Wdemo del luogo, danneggiando ciucila di Itaviol Uonoverta causando un danno complessivo di lire astio circa, cosi limitato ut l'opera pronta prestata dai militari di .questo presidio, dalla squadra pompieri e dai cittadini Erano versa le due e trema quando certo FU- Ho 'Desiderato, persona non troppo perfetta dimente, si trovava in una stanza al pian terreno invasa dalle fiamme, dove sarebbe indubbia- mento perito se il maresciallo iMaggiorc del torte Valentino, con evidente pericolo di vita. non lo avesse estratto da quel laogo con la barba e i balli bruciati. Trascòrsi pochi secondi in un ambiente sovrastante ;i anello in cui fu estratto il Fillio! av- venne una esplosione, la quale 'cosi dico l'atto d'accusa; causò il crollo della casa incendiata travolgendo tra le macerie il soldato iMoiitecucco. Luigi, causandogli la morte, nonché ferendo gravorneente i signori Bòurlot Casiro. Bertollai Virgilio. Glìarrier Michele e Ilaviol Francesco. Riporiurono inóltre ferite per lancio di pietre !Corle d'Assise ■ 13 gennaio). L'imputalo di stamattina i: a piede, libero. Si chiama Ainizzano Filippo, ed 6 addotto alle cave, di l-'cnestrelle. E' accusato di omicidio colposo o di Contranvenzioue alla legge 31 gennaio 19'>1 sulle polveri piriche e Eli esplodenti. Meco il l'ulto : Verso lo oh: 2 del Lo aprile 1000 in Pene causato dall'esplosione i signori Aimar All'ionio e .Monderò Giovanni. Allo ibrida di soccorso dei quattro malcapi- tati il maresciallo, che si trovava con i militi si:1! in soccorso d-d soldato morto, immediata- ìiiente accorse a prestare aiuto e. con evidente pencolo del crollo delle due parti di muro rimasto in piedi, dopo un'era e mezza di lavoro, fra le infuocale materie, riuscì coadiuvato dai bravi soldati, a porre in salvo l'ultimo dei l feriti. Intanto vennero fatte le opportune indagini intente a stabilire la causa dell'incendio e dell'esplosione, dallo quali e risultato che l'incendia stesso doveva essersi manifestato casualmente per l'eccessivo riscaldamento de! camino delI Amizzano in immediato contatto con materia di fatila combustione avendo egli fatto bucato nel giorno precedente. Accertarono pure che l'espiò* l'accensione di sione eva avvenuta per l'accensione di due car tocri di fulmicotone che lo stesso Amizzano confessò di avere, posseduto e che da qualche turno aveva deposti 111 un armadio nella propriaabitazione. Per il l'atto suesposto s: precedette nello s lesso giomo all'arresto dell'Amizzano perche resosi responsnbile del delitto di cui all'art. 331 delCodice penale. I Finite lo pratiche di rito il presidente (a l'interrogatorio dell imputato. Il poveraccio con voce, fioca ripete •! racconto dell'incendio e, per i! ; fulmicotone che teneva in rasa, si scusa dicendo ' che sapevi! trattare: di materia pericolosa, mx elio avendo deposti i duo cartocci nell'armadi':! in modo che nessuno potesse toccarli, non ere' .leva elio potessero scoppiare facendo accader*} i quello elio stamane avvenne. Dice che parecchi, anni fa era spàccafore di pietre al servizio del locale ^enio militare e perciò conservava quei i cartocci di fulmicotone ritenendo potessero scer virali m avvenire; .ma poi, adoperata per la mine la polvere ranca, non ebbe più occasione Wj- usufruirne. ... „ Vengono pei sentiti: Aimar Antonio, -Bourlot Casimiro .Charnor Michele, Raviol Francesco, Bertela Virgilio e Moroaan Giovanni, ; quali riportarono in quella notte- a causa deUcspol* |sione diverse scottature ed abrasioni pm o meno gravi. Nessuno per/» di questi sporse querela ' Anche i testi sono tutti .concordi .nel rltenw» ; 1 ! | j { : j | il disastro come una disgrazia inipreveduta. I dando io migliori informazioni dell'imputato, j A domani la sentenza. President?: Barone Daviso; P. M.-.: cav. Coilombo; Difesa: avv. Emilio Mollarci; cancelliere:' Buzzi. La condanna di ni «Topo d'ttlbt'rgo» (Tribunal'- Penale di duncó). \ Ci ielefona.110 dn Cuneo, 13, ore 25: Boaro Piot.ro, di ignoti, (i'an»i 27, satiro di Magitolo, cameriere, i,\ era dedicato ni furti negli eserciti, divo preisiava l'opera sua. 1 Cominciò la sua carriera aeìì'Mbergo dille Tre Qnh I Un*', a Cuneo, dove ha rubato, alio padrone aue, Co* etamagna Virginia 0 Maria Dogliaui, nel giorno A ci goato u. b., un orolopio 0 due catene;, poscia si recara nello .«-t?**.-. pior-.in all'emporio ..li biciotctto G. P:ovn ! no, dove, dando false g-ia^ralifà, e f.d.'u reatpno, mi»; foggiava mia macohifia, con cui fuggivo, diretto a Novi Ligure. Coli gv.inlo, si formava, fino ni 6 ottóbre successivo, prendendo domicilio al no* to Albergo li Vittoria. Avendo «rli bisogno d: vestirsi a nuovo, rubiva ad un viaggiatore, certo CcneretH Alessandro, un bel vestilo, un paio d: 3iivad:ni 0 delia, bianclioria, ed a! proprietario dell'albergo ima bieiclcH.a, di cui si servi per fuggire, avendo venduta I» prima. Giunto a Ka-ao'.e, vi rubò una bicicletta del voloro dì iire 200. un'albergatore Magitano Tiotro. bicicletta, che vendette poi all'amico Concài Càuto Ci ararne, di anni 14. Era intento nil organiziare una nuora ed iagegno* ] eatruffa, quando venne trailo in arresto, n Tribunale lo ha processato e condannato alla pe* a 1 na della recamene malta, osso'.vend : zione. I Praìdento: Mua-gia; Giudici: Garitta e DaHa Salnl: Spada; P. M. : nw. Natta; 'B:feD«orc: avv. Tco Isoa; cancelliere: Cagliare!:. per anni il Gancia, o. mesi 0 c:>':tnn:itato L. per 200 di ricetta-

Luoghi citati: Cuneo, Novi Ligure