L' ultima lettera del marchese Benzoni.

L' ultima lettera del marchese Benzoni. (Per telefono alla « Stampa •) Koma. 9, oro 21 E' pervenuta l'altro ieri alla principessa di Venosa, zia del povero marchese Gaetano Benzoni, l'ultima lettera che il valoroso ex-ufficiale aveva scritto prima di essere assassinato. La lettera è stata scritta da Tais, cioè dalla seconda tappa del via ""no intrapreso dal Benzoni insieme col tedesco Burkhurt. nell'interno dello Yemen. 11 Benzoni era partito da Moka il 9 dicembre. Il H'ò scrisse la lettera che vi trasmetto. Il 19 venne assassinato col Burkhart. La lettera, l'ultima che il povero Benzoni scrisse e che viene pubblicata dal Giornale d'Italia, è un documento che onora la memoria dell'audace nostro connazionale, poiché manifesta i quanto elevato, se pur troppo ardito, sia j stato il movente che Jo spinse ad iritrapreu - denmsso, ecc., viaggiando a mie spese. Il , Sola mi rispose negandomi il permesso: io allora telegraficamente gli feci conoscere jche mi dimettevo e che, come libero citta!ci-I1f1. accompagnavo il suddito tedesco, no| stro protetto. C'era di mezzo anche l'amor - proprio nazionale. Come potevo tollerare si -; concedesse un favore ad uno straniero e lo -jsi negasse ad un italiano? Non è uno scioc co puntiglio ma una naturale ìnanifestazio ne di italiano che sente e che vuole che il jsuo nome sia rispettato e non sia secondo a ? nessuno. Ho :à raccolto notizie importanti - che confermano che i timori di una guerra i pel momento non esistono. Il mio compae gno è un fotografo distinto, cor-arioso, e la e raccolta di quelle fotografie unitamente al i: rapporto che scriverò, sarà di una impor tanza doppia in paragone di quanto ho già mandato al Ministero sullo Yemen e che fu dere il viaggio nel quale doveva incontrare la morte. 11 Benzoni credeva di fare cosa utile al nostro Paese verificando le condizioni nell'interno del Yemen e dando prova del coraggio degli italiani. Egli, pur troppo, pagò la sua audacia colla vita Ecco la lettera: « Cara zia. — Mi sono illuso di aver compiuto un atto del quale il ministero do vrebbe essere molto contento e che, a suo tempo, apprezzerà la nuova prova che b_p dato di anteporre gli interessi del Paese al mio personale. Come sai, l'anno scorso accettai di venire qui nello Yemen perchè il Ministero mi volle affidare due missioni, una di sorvegliare e riferire sul contrabbando delle armi ed anche di percorrere la strada da Hodeida a Moka, non riconosciuta : potei compiere la prima parte circa il contrabbando: nella seconda fui impedito per le condizioni politiche interne. Fortunatamente esse sono oggi cambiate ed il Paese è relativamente tranquillo come sempre ti scrissi e riferii al Ministero. Giorni sono venne un ornico, un suddito tedesco, antica mia conoscenza, persona facoltosa, artista indipendente, che voleva tornare a Sana donde era partito. Il console generale mi telegrafò di disporro colle autorità per la sua sicurezza : io allora telegrafai al Sola di poter aecompagnare quell'amico: al ritorno avrei riferito al Ministero l'esito del nostro viaggio, oltrernodo interessante, specie per il ritorno a Moka, che avrei percorso su strada non conosciuta da europei ed aggiungevo che rinunziavo a qualsiasi in giudicato un lavoro molto utile e che ebbe: elogi anche da Taverna, se tu ben ricordi. i 11 mio viaggio durerà quarantacinque gior-i ali Come ••-ià ti scrissi, non solo percorrere-e mo la direttrice già indicata nella mia pre-a cedente lettera, ma nei punti importanti ci - fermeremo, irradiando i nostri studi e lee nostre osservazioni anche nei dintorni. Così - da Tais ci portammo in alto per circa tre- jinila metri, percorrendo felicemente zone ei interamente sicure. Dato che le autorità i turche permettono che si veda, si n-fri e si - fotografi, mi sembrano ridicole le titubanze - del console generale ad Hodeida, di apnro- -vare il viaggio. Ho disposto che i miei fi- ; cr!inoli abbiano oorni settimana mie nuove: - qui ci fermeremo qualche giorno. Verso il i 15 o il 20 gennaio sarò di ritorno a Moka.o Anche se fossi rimasto u Moka, pur troppo, -, vi sono durante l'inverno periodi lunghi - trenta giorni, nei quali i venti impediscono -'ogni comunicazione fra Hodeida e Moka, , Questa lettera desidero sia comunicata aii l'amico Cuboni, il quale d^ve essere infor- inato di tutto. 11 mio vinaio è cosa che mi - fa onore, specialmente ora che tutti immao ginano chi sa quali turbamenti agitino - questa regione molto difficile. Fo notare una - cosa che a Sana ed a Tais non fu permesso - n nessun europeo di andare, ed io sarei il - primo. Le chiacchiere sono chiacchiere, ma , i fatti sono fatti. Non per questo mi credo - un eroe o un esploratore. Solo mi posso - vantare di saper trarre buon partito dalle a circostanze a vantaggio del Paese. Tu sei , intelligente e buona e comprenderai questa ¬ mia mossa, -iddio, vogliami bene e mfor- e marni di tutto». L' ultima lettera del marchese Benzoni.